SALUTE: CERVELLO MUTATO PER BAMBINI 'NATIVI DIGITALI', MULTI-TASKING E VELOCISSIMI =
CANTELMI, MENO A RISCHIO DIPENDENZA DA TECNOLOGIE RISPETTO A
'IMMIGRATI DIGITALI'
Roma, 11 dic. (Adnkronos Salute) - Generazioni diverse, a
partire dal cervello. "Quello dei nativi digitali, ragazzini nati dopo
il 2000, e' differente rispetto a quello dei loro genitori: studi
condotti in Asia hanno mostrato che siamo di fronte a una mutazione,
una sorta di evoluzione dell'umanita', diventata mentalmente piu'
rapida e davvero multitasking. Parliamo di ragazzini cresciuti a latte
e tablet, in grado fin da piccoli di integrare meglio realta' e
tecnologie, dominandole e rischiando molto meno rispetto agli altri di
sviluppare una dipendenza da Internet, chat e giochi online". A
disegnare per l'Adnkronos Salute l'identikit di "nativi digitali,
immigrati digitali e generazione pre-digitale" e' lo psichiatra Tonino
Cantelmi, professore di psicologia dello sviluppo alla Lumsa.
Cantelmi affronta il fenomeno anche nel volume 'Tecnoliquidita''
(che sara' presentano in un Social Event, organizzato dall'Istituto di
terapia cognitivo interpersonale - Itci, il 14 dicembre a Roma, alle
19, presso Eataly, Piazzale XII Ottobre 1492). "E' ormai l'era della
comunicazione tecnoliquida, il nuovo scenario tra web e realta' in cui
le persone si muovono, ragionano e comunicano nell'era postmoderna -
dice Cantelmi - Il fatto e' che i nativi digitali, cresciuti con una
dieta di tablet, videogiochi e computer, ormai sono dotati di un
cervello piu' percettivo e meno simbolico rispetto a quello, per
capirci, dei loro genitori. Si tratta di bambini e ragazzini davvero
multitasking, in grado di distribuire l'attenzione su 4-5 dispositivi
allo stesso tempo: studiano, ascoltano la musica, rispondono agli sms
e guardano Facebook sul pc, senza nessuna difficolta'".
Mente e mani dei ragazzini volano tra i dispositivi, esaltando
la modalita' 'touch': "Sono piu' efficienti e rapidi con telefonini e
pc, e rischiamo meno degli altri di cadere nella trappola della
tecnodipendenza - assicura lo psichiatra - Un problema che, invece,
incombe sul 10% degli immigrati digitali, meno smart e spontanei
quando sono alle prese con i dispositivi high tech, tanto che leggono
ancora i libretti delle istruzioni". (segue)
(Mal/Col/Adnkronos)
11-DIC-12 14:11
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SALUTE: CERVELLO MUTATO PER BAMBINI 'NATIVI DIGITALI', MULTI-TASKING E VELOCISSIMI (2) =
(Adnkronos Salute) - Di fronte a questa netta superiorita' della
generazione digitale, cambiano anche i modi dell'apprendimento. "I
'nativi' imparano solo attraverso il gioco. La fatica e il 'sudore
della fronte' non sono piu' accettabili: tutto deve essere veloce e
divertente". Tanto che "ci si cerca fra coetanei anche per studiare
cose differenti: si creano grandi gruppi di amici, impegnati su testi
diversi, che possono pero' scambiarsi battute, mostrare foto o mail,
condividere messaggi. E dunque divertirsi studiando", dice Cantelmi.
Un sistema che puo' risultare incomprensibile agli 'immigrati
digitali', "meno smart e multitasking, abituati da sempre a fare una
cosa alla volta, e scettici su questa modalita' di studio".
"Per i giovanissimi - prosegue lo psichiatra - tutto deve essere
interattivo e nulla unidirezionale: e' il loro cervello a richiederlo.
E i genitori non li capiscono proprio perche' la loro mente e' fatta
in modo differente". Come riconoscere, invece, gli 'immigrati
digitali'? "In aeroporto - spiega lo studioso - sono quelli che fanno
le code al check-in, un concetto assurdo per i nativi digitali:
esistono sistemi per fare i biglietti e i controlli online, tutto deve
essere immediato. Addio anche alla fila alla posta, si paga sul pc. E
il web offre mille modi per dribblare le code".
Tra nativi digitali e immigrati c'e' ancora spazio per un altro
gruppo: i nati prima del trionfo di pc e telefonini. "L'umanita' del
prossimo futuro sara' composta anche dai predigitali, soggetti che
usano il telefonino solo per fare chiamate, magari leggono (a fatica)
gli sms ma non sanno scriverli, non usano il computer o lo fanno in
modo sporadico e sono decisamente 'monotasking'. Si tratta - conclude
Cantelmi - di persone destinate ad essere disadattate in un futuro
sempre piu' digitale. In cui troveranno spazio anche gli
'intrappolati': i drogati del web e delle chat".
(Mal/Col/Adnkronos)
11-DIC-12 14:13
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