SCOPERTA PROTEINA IN GRADO DI FERMARE TUMORE AL CERVELLO
STUDIO DEL GRUPPO DI VESCOVI, PUBBLICATO SU CANCER CELL
(ANSA) – MILANO, 11 DIC – Scoperto il meccanismo molecolare
alla base della crescita del tumore cerebrale piu' frequente
nell' uomo, il glioblastoma umano, forma tumorale letale e
incurabile. La scoperta si deve a un gruppo di ricercatori
italiani diretto da Angelo Vescovi e coordinato da Elena Binda,
che ha anche identificato un bio-farmaco in grado di inibire la
crescita del tumore umano infiltrato nel cervello di un topo.
La ricerca si fonda su una scoperta fatta dal gruppo di
Vescovi nel 2004, che dimostrava come la grande maggioranza
delle cellule del glioblasoma umano multiforme (Gbm) non fosse
in grado di far crescere il tumore, caratteristica che e' invece
appannaggio di una frazione minima di cellule, vere cellule
staminali tumorali.
Ora, nel nuovo studio i ricercatori hanno osservato che solo
queste staminali tumorali esprimono sulla loro superficie
livelli abnormi di una proteina (EphA2), gia' presente a bassi
livelli nelle staminali normali, che determina un aumento
incontrollato della replicazione delle staminali tumorali.
Dopo aver riprodotto copie fedeli del vero tumore umano nel
cervello di un topo, i ricercatori hanno somministrato all'
animale, a livello intracerebrale, efrina A1, una proteina
naturalmente presente nel cervello dell'uomo, in grado di
spegnere i recettori EphA2 e hanno constatato come sia cosi'
possibile limitare significativamente la capacita' delle
staminali tumorali di replicarsi e di generare massa tumorale,
inibendo la crescita del glioblastoma in vivo.
Questi risultati sono stati ottenuti all'interno di StemGen
spa, una star up che opera all'Universita' di Milano Bicocca in
stretta collaborazione con l'Irccs Casa Sollievo della
Sofferenza di Padre Pio. Il prossimo passo sara' la
somministrazione direttamente nell'uomo. (ANSA).
BRA
11-DIC-12 18:23 NNNN
SCOPERTA PROTEINA IN GRADO DI FERMARE TUMORE AL CERVELLO (2)
(ANSA) – MILANO, 11 DIC – L'efrina A1 emerge quindi come
potenziale farmaco biologico e promettente candidato per la
terapia anticonvenzionale del glioblastoma multiforme.
''Anticonvenzionale in tutti i sensi – dice Vescovi – se si
pensa che fino ad ora tutte le terapie contro questi tumori sono
stati indirizzati alla distruzione del tessuto tumorale, senza
ottenere risultati: il tumore veniva in gran parte distrutto
dalla chemioterapia, ma anche una sola delle poche staminali
tumorali rimaste era in grado di replicarsi velocemente,
riproponendo in pochissimo tempo la malattia''.
Il ricercatore sottolinea che la nuova terapia non e' nemmeno
''volta ad uccidere la staminale tumorali, ma a modificarne la
superficie legandosi ai recettori EphA2 (in numero fino a 300
volte quelli delle staminali normali) e attivando meccanismi che
spengono la capacita' della cellula di moltiplicarsi e produrre
copie di se stessa. In queste condizioni – dice Vescovi - il
tumore non e' piu' alimentato e la massa tumorale collassa su se
stessa. La chemioterapia servira' poi per eliminare il resto''.
In futuro sara' anche possibile personalizzare la terapia:
''somministrando al topo una copia fedele del tumore cerebrale
del paziente e lavorando sull'animale per creare l'efrina piu'
adatta a quel particolare paziente''.
Per la sperimentazione sull'uomo, che dovrebbe partire all'
inizio del 2013 e durera' un paio d'anni, serviranno fra i 3 e i
5 milioni di euro. Quanto al farmaco biologico, per Vescovi
sara' necessario trovarne uno che non solo fermi la crescita del
tumore ma che induca le cellule tumorali al suicidio; terzo, che
impedisca alle cellule di migrare in altre aree cerebrali.
Il ricercatore invita pero' alla prudenza: ''Siamo ancora a
livello di sperimentazione preclinica e anche se abbiamo delle
evidenze sul tessuto umano solo la sperimentazione clinica sull'
uomo potra' confermare se abbiamo individuato una vera terapia.
Vorrei enfatizzare il ruolo importante della collaborazione -
conclude - fra start-up biotecnologiche come StemGen e enti
nazionali e internazionali di ricerca accademica''.
Oltre alla Casa sollievo della sofferenza, hanno collaborato,
il professor Francesco Dimeco del Besta di Milano, il
Dipartimento di Neurologia del Policlinico Gemelli di Roma,
oltre a centri ricerca di New York, della Florida e della
California. (ANSA).
BRA
11-DIC-12 18:27 NNNN
TUMORI: PROTEINA BLOCCA STAMINALI CANCRO CERVELLO, STUDIO TEAM VESCOVI =
POSSIBILE BIOFARMACO PER GLIOBLASTOMA, FUNZIONA IN TOPI E FRA
2-3 ANNI TEST SU UOMO
Milano, 11 dic. (Adnkronos Salute) - Un biofarmaco intelligente
contro il tumore al cervello, capace di agganciare le staminali del
cancro e di neutralizzarle, svuotando il serbatoio che alimenta la
malattia. E' lo scenario disegnato da una ricerca pubblicata su
'Cancer Cell', condotta dal team diretto da Angelo Vescovi, tra i
massimi esperti internazionali di cellule bambine. Lo studio,
coordinato dalla giovane scienziata Elena Binda e illustrato oggi a
Milano, apre le porte allo sviluppo di una terapia mirata contro il
glioblastoma multiforme (Gbm), la forma piu' comune di tumore
cerebrale. "Una malattia che oggi non lascia scampo - spiega Vescovi -
e che quando colpisce uccide nel giro di un anno al massimo".
In sintesi, gli autori hanno scoperto il meccanismo molecolare
responsabile della crescita esplosiva di questo cancro. Hanno quindi
identificato il composto che potrebbe contrastarlo e l'hanno testato
con successo contro Gbm umano infiltrato nel cervello di topo. La
proteina della speranza si chiama efrina A1 e potrebbe diventare un
farmaco efficace e a tossicita' minima, perche' naturalmente prodotto
dall'uomo a livello cerebrale. "Nel giro di 2 anni, 3 al massimo -
stima Vescovi - contiamo di passare alla fase clinica sui pazienti".
Il lavoro porta la firma della societa' biotech milanese StemGen, nata
a fine 2005 come start-up del Dipartimento di biotecnologia e
bioscienze dell'universita' Bicocca, ed e' stato realizzato in
collaborazione con l'Irccs Casa Sollievo della Sofferenza di Padre Pio
di San Giovanni Rotondo (Foggia).
Nella squadra anche Francesco Dimeco dell'Istituto neurologico
Besta di Milano, docente alla John Hopkins University di Baltimora,
nonche' il Dipartimento di neurologia del Policlinico Gemelli di Roma,
la Weill Cornell Graduate School of Medical Sciences e il Memorial
Sloan-Kettering Cancer Center di New York, l'universita' della Florida
e il Sanford-Burnham Medical Research Institute di La Jolla, San
Diego. "Grazie a questo studio - afferma Vescovi, professore associato
alla Bicocca di Milano e direttore scientifico dell'Irccs Casa
sollievo della sofferenza - e' ora possibile identificare nuovi
bersagli molecolari e genetici fino a oggi insospettati, da colpire
nel tentativo di fermare questo tumore incurabile". Il glioblastoma
multiforme, o glioma di grado IV, rappresenta il 30% di tutte le
neoplasie cerebrali. Colpisce soprattutto uomini dai 50 ai 60 anni,
con "40 mila casi all'anno nel mondo occidentale e un migliaio in
Italia", calcola lo scienziato. "Parliamo di una malattia rara, ma
drammaticamente frequente". (segue)
(Opa/Col/Adnkronos)
11-DIC-12 14:12
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TUMORI: PROTEINA BLOCCA STAMINALI CANCRO CERVELLO, STUDIO TEAM VESCOVI (2) =
(Adnkronos Salute) - Il punto di partenza del nuovo studio e'
una scoperta fatta sempre dal gruppo di Vescovi nel 2004, che
dimostrava il ruolo delle staminali del cancro quale serbatoio della
malattia. L'equipe aveva notato che, nonostante il glioblastoma
multiforme fosse composto da miliardi di cellule, soltanto una
piccolissima parte conservava la capacita' di far crescere
indefinitamente il tumore o di farlo risorgere dopo la terapia. Si
tratta appunto delle staminali tumorali, cellule letali non solo
perche' ne basta una sola per rigenerare un intero Gbm, ma anche
perche' praticamente immortali: non perdono mai la capacita' di
replicarsi e sono super resistenti alla radio e alla chemioterapia.
Sono dunque queste cellule il vero bersaglio da colpire per uccidere
il glioblastma.
La ricerca pubblicata su 'Cancer Cell' introduce proprio questo
cambio di paradigma: non serve attaccare l'intero tumore con
trattamenti ad alto rischio di tossicita', ma bisogna concentrarsi
sulle staminali che costituiscono la riserva del cancro. I ricercatori
si sono quindi messi a caccia di un bersaglio da colpire sulle
staminali di Gbm umano, che sono state studiate grazie a una tecnica
esclusiva di StemGen e del gruppo di Vescovi, che permette di isolare,
moltiplicare e manipolare ad libitum queste cellule estraendole dal
tumore dei pazienti. Vescovi e colleghi hanno cosi' osservato che le
staminali tumorali cerebrali umane portano in superficie livelli
abnormi di una proteina presente anche nelle staminali normali del
cervello: il recettore A2 delle efrine, o EphA2. Questa
sovra-espressione di EphA2 causa un aumento incontrollato
dell'autoreplicazione delle staminali del cancro, che si moltiplicano
enormemente provocando a crescita inarrestabile ed esplosiva tipica
del glioblastoma.
Una volta capito che l'EphA2 era il bersaglio giusto, gli
scienziati hanno provato a colpirlo con la efrina A1. La proteina e'
stata somministrata per via intracerebrale, con una tecnica che mima
quella impiegata nell'uomo, a topi nei quali veniva riprodotto
esattamente il tumore dell'uomo: "In gergo tecnico si chiama
'fenocopia' - dice Vescovi - perche' quello che si ottiene
nell'animale e' praticamente lo stesso tumore del paziente dal quale
viene prelevato, identico in tutto e per tutto". Nel topo, la efrina
A1 e' riuscita a ridurre l'espressione di EphA2 e a limitare
significativamente la replicazione delle staminali tumorali, inibendo
la crescita del glioblastoma umano. In conclusione, la efrina A1 e' un
potenziale e promettente farmaco biologico contro il glioblastoma
multiforme. (segue)
(Opa/Col/Adnkronos)
11-DIC-12 14:13
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TUMORI: PROTEINA BLOCCA STAMINALI CANCRO CERVELLO, STUDIO TEAM VESCOVI (3) =
(Adnkronos Salute) - Vescovi tiene a puntualizzare che "e'
necessario essere prudenti, perche' solo la sperimentazione clinica
sull'uomo potra' davvero confermare se abbiamo individuato una terapia
vera e propria. Vorrei anche enfatizzare il ruolo importante della
collaborazione tra start-up biotecnologiche come StemGen ed enti
nazionali ed internazionali di ricerca accademica: un approccio che si
e' rivelato fruttuoso e promette di velocizzare lo sviluppo di terapie
sperimentali per patologie che restano incurabili e letali, come il
glioblastoma umano, classificate come 'malattie orfane'".
La ricerca e' finanziata da StemGen, oltre che da fondazioni no
profit americane. La start-up milanese sosterra' gli studi necessari a
sviluppare protocolli clinici nell'uomo, e in vista dell'iter di
sviluppo clinico "si sta gia' cercando il sostegno di aziende piu'
grandi", riferisce Vescovi.
Per StemGen, la efrina A1 e' il secondo candidato biofarmaco
contro il glioblastoma multiforme. Con questa ricerca, infatti, la
societa' 'gemmata' dalla Bicocca di Milano bissa il risultato ottenuto
a fine 2006, quanto 'Nature' pubblico' la scoperta del primo
potenziale biofarmaco anti-Gbm, la proteina BMP4 che "entrera' nella
fase clinica alla fine del 2013. Per sviluppare un farmaco del genere
ci vogliono in tutto 20-30 anni, 7 da quando si passa alla
sperimentazione sull'uomo. Quindi "siamo a buon punto", assicura
Vescovi. "E nel caso della efrina A1 - conclude ottimista - i tempi
saranno piu' contenuti", perche' a differenza di 6 anni fa "disponiamo
di tutti gli strumenti tecnici necessari, gia' validati, per passare
piu' rapidamente sull'uomo".
(Opa/Col/Adnkronos)
11-DIC-12 14:18
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