Atto Senato
Interrogazione a risposta scritta 4-02317
presentata da Interrogazione a risposta scritta 4-02317
VENERA PADUA
mercoledì 11 giugno 2014, seduta n.260
mercoledì 11 giugno 2014, seduta n.260
l'operazione militare e umanitaria nel mar Mediterraneo meridionale denominata "Mare nostrum" è iniziata il 18 ottobre 2013 per fronteggiare lo stato di emergenza umanitaria in corso nello stretto di Sicilia dovuta all'eccezionale afflusso di migranti sulle coste italiane;
l'operazione, che ha come duplice finalità quella di garantire la salvaguardia della vita in mare e quella di assicurare alla giustizia tutti coloro i quali lucrano sul traffico illegale di migranti, consiste nel potenziamento del dispositivo di controllo dei flussi migratori già attivo nell'ambito della missione "Constant vigilance", che la Marina militare svolge dal 2004;
partecipano all'operazione il personale ed i mezzi navali ed aerei della Marina militare, dell'Aeronautica militare, dei Carabinieri, della Guardia di finanza, della Capitaneria di porto nonché del personale della Polizia di Stato imbarcato sulle unità della Marina militare e di tutti i Corpi dello Stato che, a vario titolo, concorrono al controllo dei flussi migratori via mare;
con riferimento ai soli dati della prima decade del mese di giugno 2014, in data 1° giugno un comunicato stampa ufficiale della Marina militare ha reso noto che sono stati 3.517 i migranti soccorsi dai mezzi interforze impiegati nel dispositivo Mare nostrum limitatamente alle giornate del 31 maggio e del 1° giugno; in data 6 giugno si apprende da un altro comunicato di un soccorso prestato "ad oltre 2.500 persone" ma con numeri non ancora definitivi; infine, un comunicato dell'8 giugno riferisce che sono 2.000 i migranti soccorsi nell'intervallo di tempo compreso tra le date del 7 e dell'8 giugno dalle navi della Marina militare, con altre 700 persone circa a bordo di navi mercantili presenti nei pressi dei porti siciliani;
secondo il V rapporto Anci-Cittalia sui minori stranieri non accompagnati, presentato il 5 giugno 2014 a Roma nella sede dell'Anci, in Italia sono più di 9.000 i minori stranieri non accompagnati, con un aumento del 98,4 per cento in 2 anni e, come sottolinea lo stesso rapporto, "i minori non accompagnati rappresentano sempre più una componente del più vasto fenomeno migratorio ma, più specificamente, della migrazione di categorie particolarmente vulnerabili";
secondo dati riportati sul sito web ufficiale, la Marina militare partecipa all'operazione con i seguenti numeri: 920 militari, una nave anfibia tipo Lpd con funzione di comando e controllo dell'intero dispositivo, 2 fregate classe "Maestrale", 2 pattugliatori classe "Costellazioni/Comandanti", 2 elicotteri pesanti tipo EH-101 (Mph) imbarcati sulla nave anfibia, un velivolo P180, un Lrmp Breguet Atlantic, una rete radar costiera con capacità di ricezione dei sistemi automatici di identificazioni della navi mercantili (Automatic identification system, Ais);
in una dichiarazione riportata su molte agenzie di stampa nazionali, dopo prime indiscrezioni, il capo di Stato maggiore della Marina, Giuseppe De Giorgi, ha parlato di 8 militari italiani "che non hanno sintomi della malattia, ma sono positivi al test della Tbc", commentando quanto anticipato dalle stesse agenzie in merito ad un presunto contagio di tubercolosi tra i militari impegnati nell'operazione Mare nostrum;
considerato che:
nella sola cittadina costiera di Pozzallo (Ragusa) sono giunti, dall'inizio del 2014, più di 11.000 migranti mentre a Lampedusa si raggiunge addirittura la cifra record negativa di 50.000 unità, per non parlare della situazione, ormai insostenibile moralmente, economicamente e giuridicamente, che affligge altri porti siciliani come quelli di Catania, Augusta (Siracusa) e Porto Empedocle (Agrigento), solo per citarne alcuni, senza dimenticare il dramma vissuto parimenti in altri porti del Mezzogiorno;
tale situazione "emergenziale" richiede un notevole sforzo di personale impegnato nell'attività di pattugliamento delle frontiere e all'interno dei numerosi centri che si occupano dell'immigrazione sul suolo nazionale, ovvero quelli di primo soccorso e accoglienza (Cpsa), accoglienza (Cda), accoglienza per richiedenti asilo (Cara), identificazione e espulsione (Cie);
l'attività specifica di tali centri, posta sotto la direzione del Ministero dell'interno, è pianificata dalla Direzione centrale dei servizi civili per l'immigrazione e l'asilo;
così come la salvaguardia e la tutela delle vite umane in mare, con riferimento ai migranti, è tra le finalità esplicite dell'operazione Mare nostrum allo stesso modo bisogna prestare un'attenzione assoluta alla salvaguardia e alla tutela della salute del personale militare e civile che, impegnato in un contesto estremamente critico come quello odierno, entra a contatto quasi quotidianamente con migliaia di immigrati che sbarcano sulle nostre coste;
secondo fonti della Marina militare, anch'esse riportate sulle agenzie di stampa, il test di Mantoux viene fatto a chi lavora di routine nella missione Mare nostrum ma, qualora il soggetto risultasse positivo, il protocollo prevede un altro test, il Quantiferon, per appurare l'effettiva presenza della Tbc;
secondo il Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (Cnesps) dell'Istituto superiore di sanità, come si evince dal portale dell'epidemiologia "EpiCentro", la Tbc è una malattia contagiosa che si trasmette per via aerea tramite un batterio, il mycobacterium tuberculosis, e che il contagio può avvenire per trasmissione da un individuo malato, tramite saliva, starnuto o colpo di tosse. Inoltre per trasmettere l'infezione bastano pochissimi bacilli anche se non necessariamente tutte le persone contagiate dai batteri della Tbc si ammalano subito. Nonostante sia una malattia prevenibile e curabile, la Tbc costituisce oggi una delle emergenze sanitarie più drammatiche, tanto da essere stata dichiarata emergenza globale nel 1993 dall'Oms per l'enorme carico sanitario, economico e sociale che la accompagna,
si chiede di sapere:
qualora le diagnosi di Tbc venissero confermate da test successivi per l'individuazione della tubercolosi, quali urgenti iniziative i Ministri in indirizzo intendano adottare al fine di scongiurare il rischio di contagio di altri membri della Marina militare, ovvero di tutti coloro che operano a vario titolo nella operazione Mare nostrum e, comunque, di tutte le persone presenti sul territorio italiano;
quali forme di prevenzione intendano adottare onde evitare il ripetersi di accadimenti simili.
(4-02317)
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