Riceviamo e pubblichiamo
Oggetto: Guardia di Finanza, una Commissione Parlamentare d'Inchiesta
COMUNICATO STAMPA
(con cortese richiesta di pubblicazione/diffusione)
La Guardia di Finanza non ha solo problemi di – presunta o reale –
corruzione
Una Commissione Parlamentare d’inchiesta per fare chiarezza
L’unico strumento valido per potere fare chiarezza immediata all’interno
della Guardia di Finanza, è l’istituzione di una Commissione Parlamentare d’inchiesta.
Lo chiediamo a viva voce da alcuni decenni, ovvero da quando, nell’ormai
lontano 1978, scoppiò lo scandalo dei petroli che vide coinvolto l’allora
comandante generale Raffaele Giudice. Da allora i casi di corruzione o
concussione che hanno coinvolto i vertici del Corpo si sono moltiplicati a
dismisura: la Tangentopoli di Milano, che vide coinvolto l’allora generale
Cerciello; la Tangentopoli di Venezia, che vide coinvolto il colonnello
Petrassi ed altri suoi colleghi; ora lo scandalo del Mose, che vede
implicato il generale Spaziante e quello che vede coinvolto il vice
comandante generale in carica, Vito Bardi. Non è forse eccessivo tutto
questo per un Corpo di polizia che dovrebbe vigilare a 360 gradi sull’altrui
corruzione? Per carità, noi siamo garantisti e fino a quando
non ci saranno condanne definitive non metteremo alla “gogna” nessuno, anzi,
ci auguriamo che costoro che oggi sono indagati possano dimostrare la loro
innocenza. Ma se così non fosse, ad eventuale sentenza di condanna passata
in giudicato, ci permettiamo anche di chiedere che chi ha sbagliato vada a
casa e venga immediatamente espulso dal Corpo. Il Presidente del Consiglio
Matteo Renzi lo chiede per i politici corrotti, ma quanto afferma non vale
anche per i militari?
Una Commissione Parlamentare d’inchiesta è necessaria non solo per fare luce
sugli episodi sopra citati ma anche per dirimere la vertenza amianto che
langue da molti anni e che vede centinaia di dipendenti della Guardia di
Finanza esposti alla mortale fibra per ragioni professionali, alcuni dei
quali sono deceduti dopo una lunga agonia perché l’amianto/eternit era
presente, in quantità abnorme, in molte caserme e luoghi di servizio.
Ironia della sorte, gli esposti all’amianto del Friuli Venezia Giulia si
erano rivolti, per vedere risolto il caso che si trascina in maniera
vergognosa, proprio ad uno dei generali che ora risulta nell’elenco degli
indagati diffuso dagli organi di stampa.
Una Commissione d’inchiesta avrebbe i poteri per indagare anche su questa
anomalia: i dati dei nostri periti, relativi all’esposizione all’amianto,
non collimano con l’assoluta tranquillità espressa ufficialmente dai Comandi
della Guardia di Finanza.
Lorenzo Lorusso
presidente dei Finanzieri Democratici
Per info: 347-5471026
http://finanzieridemocratici.blogspot.it/
http://it.ekopedia.org/Movimento_dei_Finanzieri_Democratici
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