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lunedì 16 giugno 2014

Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-05130 presentato da NUTI Riccardo testo di Venerdì 13 giugno 2014, seduta n. 245   NUTI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:    il decreto-legge 29 ottobre 1991, n. 345, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 dicembre 1991, n. 410, contenente «Disposizioni urgenti per il coordinamento delle attività informative e investigative nella lotta contro la criminalità organizzata», istituì la direzione investigativa antimafia, fortemente voluta dal magistrato Giovanni Falcone, nel corso dell'intensificazione del contrasto alla criminalità organizzata di tipo mafioso;



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05130
presentato da
NUTI Riccardo
testo di
Venerdì 13 giugno 2014, seduta n. 245

NUTI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
   il decreto-legge 29 ottobre 1991, n. 345, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 dicembre 1991, n. 410, contenente «Disposizioni urgenti per il coordinamento delle attività informative e investigative nella lotta contro la criminalità organizzata», istituì la direzione investigativa antimafia, fortemente voluta dal magistrato Giovanni Falcone, nel corso dell'intensificazione del contrasto alla criminalità organizzata di tipo mafioso;
   tale legge, modificata nel corso degli anni e in alcune parti sostituita dal decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, codice delle leggi antimafia, tuttavia non ha trovato fino ad oggi completa attuazioni sotto certi aspetti;
   in particolare, l'articolo 4, comma 5, del decreto-legge 29 ottobre 1991, n. 345, prendeva l'istituzione di appositi ruoli unici e indipendenti dalle altre forze di polizia per il personale della direzione investigativa antimafia: tuttavia, all'interrogante non risulta che tale previsione normativa sia stata effettivamente compiutamente attuata;
   secondo le disposizioni contenute all'interno dell'articolo 4 del citato decreto-legge, al fine di assicurare l'accesso alla direzione investigativa antimafia di personale altamente qualificato e competente, era stato previsto l'accesso tramite bando unico nazionale per titoli di servizio, riservato agli appartenenti alla polizia di Stato, all'arma dei carabinieri e al Corpo della guardia di finanza, mentre, esclusivamente in maniera marginale, specificatamente in misura non superiore al 5 per cento della dotazione complessiva del personale, era stata prevista la mera possibilità di richiedere l'assegnazione nominativa di funzionari ed ufficiali;
   all'interrogante risulta invece che attualmente il personale della direzione investigativa antimafia sia assicurato tramite l'assegnazione nominativa, mentre vi è una perdurante situazione di evidente carenza di personale;
   inoltre, all'articolo 3, commi 3 e 4, del citato decreto-legge, poi recepiti interamente dall'articolo 108, commi 3 e 4, del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, è stato disposto il trasferimento alla direzione investigativa antimafia del personale dei servizi centrali e interprovinciali della polizia di Stato, dell'Arma dei carabinieri e del Corpo della Guardia di finanza, a decorrere dal 1o gennaio 1993, oltre a disporre la completa cooperazione tra le forze di polizia e la direzione investigativa antimafia;
   all'interrogante risulta che il citato trasferimento, al fine di accentrare in seno alla direzione investigativa antimafia il personale competente in materia di lotta alla criminalità organizzata di tipo mafioso, non è mai stato effettuato compiutamente, mentre la cooperazione tra le varie forze di polizia e la direzione investigativa antimafia, seppure presente, presenta ancora alcune criticità ed inefficienze;
   si ricorda come i fondi destinati alla direzione investigativa antimafia, sia nel suo complesso sia in relazione ai fondi destinati al personale, sono significativamente diminuiti nel corso degli ultimi anni, rischiando di compromettere in questo modo il prezioso lavoro svolto nel contrasto alla criminalità organizzata di tipo mafioso;
   si ricorda, infine, che l'attività della direzione investigativa antimafia ha consentito il sequestro e la confisca di beni nel corso degli ultimi anni che ammonta a svariati miliardi di euro: se da una parte l'eventuale depotenziamento di questa struttura potrebbe comportare conseguenze economiche negative per le casse pubbliche, inopportune in questo difficile momento per il bilancio dello Stato, dall'altra parte la concreta applicazione degli aspetti normativi sopra citati potrebbe, invece, consentire un'azione più efficace della direzione investigativa antimafia e quindi maggiori benefici economici per lo Stato –:
   se sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e se tali fatti trovino conferma;
   quali iniziative intenda intraprendere per dare attuazione agli aspetti normativi esposti in premessa che ancora oggi non trovano completa applicazione;
   cosa intenda fare per assicurare adeguati stanziamenti finanziari al fine di non compromettere il prezioso lavoro svolto dal personale della direzione investigativa antimafia. (4-05130)

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