RICERCA: SCOPERTA YETI, PROTEINA CHIAVE ALTERAZIONI CANCRO E MALATTIE =
LA RICERCA IN COPERTINA SUL 'JOURNAL OF CELL SCIENCE'
Roma, 25 giu. (AdnKronos Salute) - E' una scoperta italiana,
targata Università Sapienza, a guadagnare la copertina della rivista
'Journal of Cell Science'. Il laboratorio diretto da Patrizio Dimitri
(dipartimento di Biologia e Biotecnologie ''Charles Darwin''
dell'ateneo romano), da anni all'avanguardia negli studi di genetica e
genomica funzionale degli eucarioti, ha infatti individuato una
proteina necessaria per l'organizzazione strutturale e funzionale
della cromatina. La proteina, ribattezzata Yeti, è stata isolata nel
moscerino della frutta (Drosophila melanogaster), uno degli organismi
modello nella ricerca biologica.
Si tratta di una piccola proteina di 241 aminoacidi che
appartiene a una famiglia evolutivamente conservata detta Bucentaur
(BCNT), e il suo analogo nella specie umana - la proteina CFDP1 -
svolge un ruolo simile. ''Negli ultimi dieci anni - spiegano i
ricercatori - un numero crescente di evidenze sperimentali indica che
l'alterazione dei meccanismi che regolano la struttura e la funzione
della cromatina (contenente il materiale genetico della cellula) è tra
le cause scatenanti di gravi anomalie che possono provocare
l'insorgenza del cancro o alterare il differenziamento e lo sviluppo
embrionale. L'identificazione di nuovi geni che codificano proteine
preposte al controllo dell'organizzazione della cromatina - continuano
- riveste una notevole importanza sulle possibili ricadute positive,
sia per la ricerca di base, che per quella applicata in campo
bio-medico''. (segue)
(Rep/Ct/Adnkronos)
25-GIU-14 16:51
RICERCA: SCOPERTA YETI, PROTEINA CHIAVE ALTERAZIONI CANCRO E MALATTIE (2) =
(Adnkronos Salute) - L'individuazione del ruolo della proteina
Yeti, quindi, sarà fondamentale per la comprensione dei meccanismi che
regolano l'organizzazione della cromatina in cellule umane e delle
relazioni esistenti tra alterazioni cromatiniche ed insorgenza del
cancro o di anomalie dello sviluppo nella specie umana.
I ricercatori della Sapienza stanno attualmente conducendo una
serie di esperimenti per stabilire l'effetto della rimozione della
proteina Bcnt sullo sviluppo del Danio rerio, un piccolo pesce d'acqua
dolce, noto anche come zebrafish, che negli ultimi anni rappresenta un
modello molto utilizzato negli studi di genetica dello sviluppo dei
vertebrati. ''Si tratta di una ricerca complessa - dichiara il
coordinatore dello studio Patrizio Dimitri - che ha utilizzato un
approccio multidisciplinare basato su metodiche di genetica classica,
biologia molecolare, biochimica e genomica funzionale''. La ricerca è
finanziata dalla Fondazione Roma terzo settore e dall'Istituto
Pasteur-Fondazione Cenci Bolognetti.
(Rep/Ct/Adnkronos)
25-GIU-14 16:55
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