Sclerosi multipla, da Cnr un rimedio contro la stanchezza cronica
Grazie a neurostimolazione transcranica
Roma, 19 giu. (TMNews) - Uno degli effetti più invalidanti della
sclerosi multipla (Sm), seconda malattia neurologica nel giovane
adulto dopo l`epilessia, è la stanchezza cronica, per la quale
non esistono al momento terapie efficaci. Una risposta innovativa
non farmacologica arriva oggi dall`Istituto di scienze e
tecnologie della cognizione del Consiglio nazionale delle
ricerche (Istc-Cnr), che dopo cinque anni di lavoro del suo
Laboratory of Electrophysiology for Translational neuroScience
(Let`s) ha messo a punto un trattamento di neuromodulazione,
sperimentato presso l`ospedale Fatebenefratelli all`Isola
Tiberina di Roma e illustrato sulla rivista 'Journal of
Neurology'.
"Nelle persone con sclerosi multipla, con l`aumento della
spossatezza, si aggravano le alterazioni dell`attività e dei
rapporti funzionali di certe regioni cerebrali - spiega Franca
Tecchio dell`Istc-Cnr, coordinatrice dello studio - Con
l`affaticamento, le aree di controllo del movimento divengono
troppo eccitabili, mentre quelle somatosensoriali, che ricevono
informazioni tattili e percettive dal corpo, lo divengono meno e
comunicano male con le prime". (Segue)
Red/Apa
191224 giu 14
Sclerosi multipla, da Cnr un rimedio contro la stanchezza cronica -2-
Roma, 19 giu. (TMNews) - L`obiettivo dell`équipe era compensare
queste alterazioni. "Abbiamo adattato una neurostimolazione che
aveva già reso i soggetti sani più resistenti all`affaticamento
ai pazienti affaticati, stimolando selettivamente le aree
somatosensoriali senza aumentare ulteriormente l`eccitabilità
delle regioni di controllo del movimento", prosegue Tecchio. "In
pratica, abbiamo posizionato sulla testa della persona affetta da
Sm un elettrodo sagomato in base alla propria risonanza magnetica
cerebrale, applicando così la stimolazione transcranica con
corrente continua sulle regioni somatosensoriali di tutto il
corpo, arti inclusi".
I ricercatori hanno eseguito una sperimentazione clinica
cross-over, randomizzata, in doppio cieco. "Abbiamo cioè
somministrato a ciascun paziente due blocchi di stimolazione, uno
reale, l'altro placebo, in ordine casuale", precisa la
ricercatrice del Cnr. "Ogni blocco consisteva in 5 giorni di
neuromodulazione transcranica in corrente continua per 15 minuti,
sulle aree primarie somatosensoriali di entrambi gli emisferi.
Mentre il placebo non ha sortito alcun effetto, il trattamento
personalizzato ha ridotto la fatica in media del 26%. Risultati
incoraggianti che aprono prospettive terapeutiche nuove".
Il campione verrà ora ampliato a un gruppo di circa 50 pazienti,
con un trial clinico europeo che coinvolgerà più centri anche
esteri e contestualmente sarà messo a punto un trattamento
domiciliare.
Red/Apa
191224 giu 14
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