Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-06676
presentato daInterrogazione a risposta scritta 4-06676
NACCARATO Alessandro
testo di
Giovedì 30 ottobre 2014, seduta n. 321
NACCARATO, MOGNATO, SBROLLINI, RUBINATO, CRIVELLARI, CASELLATO, D'ARIENZO e DE MENECH. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
nelle scorse settimane il sindacato italiano dei lavoratori di polizia (Silp – Cgil) del Veneto ha condotto un'importante ricerca sullo stato delle dotazioni e dell'organico della polizia di Stato nella regione Veneto producendo un dossier di sicuro interesse per comprendere lo stato della sicurezza e della tutela dell'ordine pubblico;
negli ultimi dieci anni la popolazione del Veneto è cresciuta di mezzo milione di unità attestandosi a poco meno di 5 milioni di individui, distribuiti in 579 comuni di cui 7 capoluoghi di provincia e 18 centri con popolazione superiore ai 25.000 abitanti;
dal 2006 al 2013, su scala nazionale, il personale della polizia di Stato è passato da 103.000 unità a 95.000 con una contrazione dell'8 per cento causata dal blocco del turn-over che riduce progressivamente gli organici di tutte le sedi territoriali e che lascerebbe intravedere la necessità di concentrare i presidi nei centri maggiori lasciando scoperte le periferie;
nella regione Veneto lavorano circa 5300 dipendenti della polizia di Stato suddivisi, in base alle differenti peculiarità provinciali;
per quanto attiene al personale in servizio presso le questure a Venezia sono presenti 850 dipendenti, a Verona 430, a Padova 400, a Vicenza 330, a Treviso 280, a Rovigo 225 e a Belluno 170;
vi sono poi i commissariati di Chioggia, Jesolo, Portogruaro, Bassano del Grappa, Conegliano, Adria, Porto Tolle e Cortina D'Ampezzo, oltre a diversi altri uffici e alla polizia postale e delle telecomunicazioni, alla polizia ferroviaria e alla stradale che sono presenti in ognuna delle sedi provinciali;
Padova per la sua posizione centrale e strategica annovera il maggior numero di strutture logistiche e di supporto: hanno sede a Padova il reparto mobile (400 unità), il reparto prevenzione crimine (100), il gabinetto interregionale polizia scientifica (85), la zona telecomunicazioni, il servizio tecnico logistico e patrimoniale e la direzione investigativa antimafia;
a Venezia ha sede il reparto volo (60 unità), mentre la provincia di Verona è l'unica ad ospitare un istituto di istruzione in regione, con la scuola agenti di Peschiera del Garda (72);
Venezia, con il porto e l'aeroporto (180), Verona (83) e Treviso (50) con i rispettivi aeroporti, sono sede anche di uffici di polizia di frontiera;
il dato complessivo restituisce una fotografia composita della polizia di Stato nelle sette province della regione nella quale accanto ad uffici a vocazione prettamente burocratica (servizio tecnico logistico e patrimoniale), fondamentali e strumentali all'efficienza complessiva, ve ne sono altri, come il reparto mobile e reparto prevenzione crimine, che per vocazione sono destinati ad impieghi in molteplici località, sia in regione che fuori, con personale inviato in missione;
in totale rispetto alle sette province sono impiegati 265 agenti a Belluno, 1.600 a Padova, 330 a Rovigo, 480 a Treviso, 1360 a Venezia, 810 a Verona e 455 a Vicenza;
questo dato non può non generare forti preoccupazioni se si pensa che è parametrato alle piante organiche stabilite dal Ministero dell'interno nel 1989, ormai venticinque anni fa;
in questo lasso di tempo sono mutate le condizioni socio economiche del nostro Paese e dell'Europa, sono incredibilmente aumentati i flussi migratori, commerciali, turistici e anche i dati statistici sui crimini commessi in Italia come nella regione Veneto sono completamente diversi;
per affrontare in maniera razionale l'aumento dell'età media del personale, con l'ultimo accordo nazionale sul contratto di lavoro del personale della polizia di Stato, sono state introdotte misure volte ad assicurare tutele crescenti al personale più anziano, prevedendo l'esonero, su base volontaria, dai servizi esterni serali e notturni al personale con 30 anni di servizio o 50 di età;
questa necessaria previsione sta dimostrando tutti i limiti derivanti dall'ulteriore contrazione numerica del personale, che determina un deficit significativo di organico in servizio presso i diversi capoluoghi provinciali stimato in 35 unità a Belluno, circa 50 a Rovigo, almeno 4 a Vicenza, mentre a Treviso e a Venezia l'organico appare seriamente sottodimensionato rispetto alle necessità di un'accresciuta immigrazione e di una divisione anticrimine dimezzata nel primo caso e nel secondo caso di croniche sofferenze di personale nei commissariati di Jesolo e Portogruaro tali da compromettere gli stessi servizi ordinari alla cittadinanza;
in queste circostanze non stupisce l'allarme del Silp circa l'impossibilità di ottemperare compiutamente ai servizi di aggiornamento e addestramento dello stesso personale che in alcuni casi non superano il 60 per cento delle giornate annue previste per tali attività mentre in alcune specifiche situazioni addirittura si sono fermate al 20 per cento;
insieme a questi dati deve essere analizzata la situazione degli immobili e degli uffici della polizia di Stato che soffre da anni condizioni di forte diseguaglianza;
a Belluno da oltre 10 anni si attende di trasferire la questura nella caserma Fantuzzi tuttora in condizioni fatiscenti;
a Padova la sede della questura si trova in zona a traffico limitato ed è inadeguata a rispondere alle, esigenze degli uffici e dell'utenza;
sempre a Padova anche il gabinetto interregionale di polizia scientifica è ospitato in due diversi stabili, pur in presenza della possibilità di riunire in una unica struttura l'ufficio, trasferendolo in una ex caserma nelle vicinanze della questura, ma l'operazione non viene autorizzata;
la questura di Rovigo è ancora collocata all'interno dello stabile di via Donatoni, vetusto e inadeguato, nel quale ha sede anche la sezione della polizia stradale, con quotidiani problemi di funzionalità;
Treviso, al contrario, dispone della questura di più recente realizzazione, inaugurata a febbraio 2011, in uno stabile di sette piani sorto in un contesto direzionale, forse interessante sul piano urbanistico, ma certamente del tutto inadeguato alle reali necessità dell'ufficio, dell'utenza e del personale chiamato ad operarvi per la mancanza di un'adeguata superficie scoperta da dedicare alle reali esigenze operative;
il capoluogo regionale presenta la situazione più grave e compromessa sotto il profilo della logistica, poiché nessuna delle sedi della questura e dei sei commissariati, tre cittadini (Mestre, Marghera e San Marco), e tre in provincia (Chioggia, Jesolo e Portogruaro), può ritenersi esente da anche gravi situazioni che riguardano le condizioni degli stabili, gli impianti, la loro manutenzione;
è più rassicurante la situazione di Verona che dispone di una questura di recente costruzione situata in Lungadige Galtarossa, comoda alle vie di comunicazione e prossima al centro cittadino, dove trova sede anche la sezione della polizia stradale, con non trascurabili economie per quanto riguarda i costi, umani, tecnologici ed economici, per assicurare la vigilanza, la manutenzione degli impianti, i consumi di riscaldamento, le spese per le pulizie;
la questura di Vicenza è stata costruita nel 1987 in viale Mazzini, è in buone condizioni d'utilizzo e di manutenzione, pur presentando qualche carenza in termini di spazio a causa delle accresciute esigenze;
è in buone condizioni anche la sede della polizia postale e delle comunicazioni che possono contare su ambienti e impianti adeguati alle esigenze e alla normativa, mentre il commissariato di Bassano del Grappa, che occupa un piano di un complesso condominiale, presenta una situazione gravemente compromessa sotto il profilo del rispetto della normativa sulla sicurezza e delle accresciute esigenze burocratiche e operative;
il controllo del territorio è garantito dall'utilizzo dei veicoli assegnati alla polizia rispetto ai quali si segnalano crescenti difficoltà gestionali e gravi carenze strutturali e di risorse che interessano gli uffici di tutte le forze di polizia;
dal rapporto presentato dal Silp Veneto sembrerebbe che, dei dodici veicoli in uso alle volanti della questura di Belluno, solamente cinque siano funzionanti;
presso la questura di Padova il numero di auto in esercizio per il servizio di volante risulterebbe sottodimensionato rispetto alle necessità operative con un utilizzo eccessivo delle auto disponibili e la conseguente più rapida usura delle stesse a fronte di risorse economiche disponibili per le riparazioni che non supererebbero i 5.000 euro al semestre;
a Rovigo i fondi assegnati per la manutenzione ordinaria e straordinaria annuale del parco auto non raggiungerebbero i 2.000 euro, cioè la metà di quanto assegnato nel 2012;
i fondi per il solo carburante per le imbarcazioni della squadra nautica di Porto Tolle sembrano fermarsi a 1.000 euro per tutto il 2014 e le eventuali riparazioni, oltre alla manutenzione ordinaria dovrebbero essere autorizzati preventivamente;
a Treviso, su un parco auto provinciale di circa 70 vetture, distribuite tra questura e specialità, ben 16 sembrano inutilizzabili e la polizia stradale da tempo non dispone di alcuna moto da impiegare nel servizio stradale;
anche in provincia di Venezia il parco veicolare soffre analoghe condizioni per età e usura dei mezzi a disposizione;
a Verona si evidenzia una scarsità di auto per il servizio di volante, oltre ad una generale situazione critica per la polizia stradale;
il Ministero dell'interno ha formulato nel febbraio 2014 un progetto di riorganizzazione territoriale che prevede, in Italia, la chiusura di 261 uffici, 73 sezioni di polizia postale e delle comunicazioni su 101, la chiusura di posti fissi Polfer e distaccamenti della stradale, oltre ad una decina di commissariati distaccati;
secondo l'ultima versione di tale progetto ministeriale, in Veneto sono destinati alla chiusura 16 uffici –:
se il Ministro sia a conoscenza dei fatti sopraesposti;
se il Ministro intenda assumere decisioni in merito alla riorganizzazione dei diversi Corpi delle forze dell'ordine per generare economie in grado di rispondere alle carenze strutturali di cui sopra;
quali iniziative intenda adottare per garantire il controllo del territorio e la sicurezza dei cittadini tutelando il prezioso lavoro che quotidianamente viene prestato dai lavoratori delle forze dell'ordine nelle difficili condizioni appena descritte. (4-06676)
Nessun commento:
Posta un commento