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lunedì 3 novembre 2014

Atto Camera Risoluzione in commissione 7-00506 presentato da TULLO Mario testo di Giovedì 30 ottobre 2014, seduta n. 321   La IX Commissione,    premesso che:     la diffusione dell'epidemia di Ebola ha fin qui provocato nell'Africa occidentale, in base ai dati dell'Organizzazione mondiale della sanità del 3 ottobre 2014, 7470 casi probabili e 3431 decessi;     l'Organizzazione mondiale della sanità stima che, con l'attuale tasso di diffusione, si possano raggiungere entro la fine dell'anno i 20.000 casi di contagio; ..



Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00506
presentato da
TULLO Mario
testo di
Giovedì 30 ottobre 2014, seduta n. 321
La IX Commissione,
   premesso che:
    la diffusione dell'epidemia di Ebola ha fin qui provocato nell'Africa occidentale, in base ai dati dell'Organizzazione mondiale della sanità del 3 ottobre 2014, 7470 casi probabili e 3431 decessi;
    l'Organizzazione mondiale della sanità stima che, con l'attuale tasso di diffusione, si possano raggiungere entro la fine dell'anno i 20.000 casi di contagio;
    particolarmente colpiti risultano Guinea, Liberia e Sierra Leone, dove il tasso di mortalità dell'epidemia si attesta intorno al 46 per cento; un focolaio di epidemia si è registrato anche in Nigeria (20 casi ed 8 decessi) dove però l'epidemia appare sotto controllo per la maggiore efficienza delle strutture sanitarie, così come avvenuto in Senegal (che ha registrato un solo caso di importazione dalla Guinea e nessun caso secondario);
    fuori dal continente africano si sono registrati singoli casi di contagio in alcuni Stati occidentali ed in particolare negli USA e in Spagna;
    gli aerei rischiano di essere il maggior mezzo di diffusione del virus, mediante il trasporto di passeggeri provenienti dalle aree maggiormente a rischio;
    l'Organizzazione mondiale della sanità ha comunque raccomandato di non procedere ad alcuna sospensione dei voli da e per gli Stati maggiormente colpiti dall'epidemia, per evitare un isolamento suscettibile di determinare un peggioramento della situazione;
    numerosi Stati stanno quindi valutando un rafforzamento delle misure di profilassi negli aeroporti; in particolare USA, Canada e Regno Unito hanno deciso la misurazione della febbre per tutti i passeggeri in arrivo dalle zone a rischio tramite termometri a distanza;
    l'articolo 20 del Regio decreto 2 maggio 1940 n. 1045, recante regolamento per la polizia sanitaria dell'aeronavigazione prevede che in caso di malattie infettive, il comando o la direzione civile dell'aeroporto adotti le opportune misure profilattiche nei riguardi del servizio nell'aeroporto ed in confronto degli aeromobili, delle persone e delle merci in partenza, al fine di evitare la diffusione delle suddette malattie a mezzo dell'aeromobile;
    l'Enac, attraverso al circolare APT 27 ha adottato – sulla base di documenti ECAC e ICAO – le linee di indirizzo per gli aeroporti nazionali al fine dell'elaborazione di un piano volto ad una generale organizzazione di prevenzione, risposta e sorveglianza nel caso di pandemia influenzale;
    l'adozione e l'applicazione negli aeroporti di misure di prevenzione, di sorveglianza e di contrasto nei confronti di una eventuale pandemia influenzale coinvolge, oltre al gestore aeroportuale, anche l'Enac, che svolge funzioni di indirizzo in collegamento con l'ufficio sanitario marittimo e aereo di frontiera (USMAF);
    come segnalato dal Ministro della salute nel corso dell'audizione sulla diffusione dell'epidemia svoltasi di fronte alle Commissioni riunite III esteri e XII affari sociali della Camera il 7 ottobre 2014, l'Italia non ha collegamenti aerei diretti con gli Stati maggiormente colpiti da Ebola (Guinea, Liberia e Sierra Leone); si tratta di un elemento che, se da un lato rassicura rispetto ai rischi di propagazione del virus in Italia, dall'altro lato rende indispensabile un'attenta tracciabilità dei percorsi di viaggio dei passeggeri in arrivo in Italia, al fine di identificare le persone provenienti dalle zone a più alto rischio di contagio che abbiano fatto scalo in altri aeroporti;
    nel corso dell'audizione il Ministro ha anche segnalato che gli aeroporti di Milano Malpensa e di Roma Fiumicino sono stati individuati come «aeroporti sanitari» e che è stato richiesto alle compagnie aeroportuali di conservare le liste dei passeggeri per almeno 21 giorni (massimo periodo di incubazione del virus), fermo restando che non si è fin qui mai registrato un caso di contagio di Ebola avvenuto all'interno di aeromobili;
    su iniziativa dello stesso Ministro, in qualità di presidente di turno nell'ambito del semestre di Presidenza italiana del Consiglio dell'Unione europea, e del commissario europeo alla salute pubblica Tonio Borg si è tenuta a Bruxelles il 16 ottobre 2014 una riunione straordinaria del Consiglio, che ha fatto il punto sull'epidemia e ha deciso l'adozione di misure volte a rafforzare le procedure di controllo negli aeroporti di ingresso sul territorio dell'Unione europea con voli diretti provenienti dalle aree affette dal virus per incrementare ulteriormente la capacità di risposta all'epidemia in corso e ridurre ulteriormente il rischio di diffusione in Europa,
impegna il Governo

a garantire, attraverso un adeguato coordinamento tra Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ed Enac, ed in collaborazione con le autorità sanitarie, il rafforzamento delle misure di prevenzione e profilassi negli aeroporti italiani, con particolare riferimento alla tracciabilità dei percorsi di viaggio dei passeggeri in arrivo e alla predisposizione di adeguate zone di isolamento e di quarantena.
(7-00506) «Tullo, Coppola, Brandolin, Mognato, Crivellari, Mura, Carloni, Minnucci, Bruno Bossio, Pagani, Gandolfi, Meta, Carocci, Lenzi».

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