LUNEDÌ 13 GENNAIO 2020 15.24.39
Nella Via Lattea le cicatrici di un'antica collisione
ZCZC4632/SXB XSP73609_SXB_QBXB R CRO S0B QBXB Nella Via Lattea le cicatrici di un'antica collisione (EMBARGO ALLE 17,00) Sono rimaste impresse su una stella (EMBARGO ALLE 17,00) (ANSA) - ROMA, 13 GEN - Scoperte nella Via Lattea le cicatrici lasciate dalla collisione con un'altra galassia chiamata Gaia-Encelado avvenuta molto tempo fa. Sono rimaste impresse su una stella che e' stata testimone dello scontro cosmico ed e' stato possibile vederle combinando i dati dei telescopi spaziali Tess, della Nasa, e Gaia, dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa). Possibile grazie a un importante contributo italiano e pubblicato sulla rivista Nature Astronomy, il risultato e' stato ottenuto sotto la guida di William Chaplin, dell'universita' britannica di Birmingham. I ricercatori sono riusciti a individuare le tracce della collisione studiando la stella nu Indi, nella costellazione dell'Indiano. Grazie ai dati di Gaia si e' visto che la stella ha un'orbita diversa da quella di altre stelle come il Sole: e' molto elongata e questo "ci dice che e' stata influenzata dalla collisione di Gaia-Encelado con la Via Lattea" ha detto all'ANSA Enrico Corsaro, dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf)- Osservatorio di Catania. Di conseguenza lo scontro deve essere avvenuto una volta formata la stella. Per confermarlo, i ricercatori hanno stimato l'eta' della stella ed e' stato visto che e' nata circa 11 miliardi di anni fa e che quindi la collisione deve essere iniziata poco prima. Di questa analisi si sono occupati proprio gli italiani, usando l'asterosismologia che studia gli 'stellamoti', analoghi ai terremoti sulla Terra. Dall'analisi delle onde sismiche che si propagano nella stella, ha rilevato Corsaro "possiamo ricavare molte informazioni utili sulla struttura interna della stella" e poiche' questa cambia in base all'eta' i ricercatori hanno calcolato l'eta' di nu Indi. Secondo Maria Pia Di Mauro, dell'Inaf- Istituto di Astrofisica e Planetologia Spaziali (Iaps), "lo studio mostra le potenzialita' dell'asterosismologia anche per tracciare i momenti piu' salienti che hanno caratterizzato la storia e la formazione della nostra galassia". Allo studio hanno partecipato anche altri italiani: Andrea Miglio, del'universita' di Birmingham e dell'Inaf, Fiorenzo Vincenzo dell'universita' di Birmingham, Thaise Rodrigues dell'Inaf -Osservatorio di Padova, Diego Bossini dell'universita' portoghese di Porto.(ANSA). Y75-CR 13-GEN-20 15:24 NNNN
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