LUNEDÌ 13 GENNAIO 2020 18.14.04
ANSA/ Primo robot vivente,microstruttura che somministra farmaci
ZCZC6756/SXB XSP76138_SXB_QBXB R CRO S0B QBXB ANSA/ Primo robot vivente,microstruttura che somministra farmaci (EMBARGO ALLE 21) Cellule rana ridisegnate e programmate con Pc (EMBARGO ALLE 21.00) (di Adele Lapertosa) (ANSA) - ROMA, 13 GEN - Non sono robot tradizionali o una nuova specie animale, ma un nuovo tipo di un organismo programmabile. Sono gli 'xenobot', i primi robot viventi, che devono il loro nome alla rana africana Xenopus laevis, le cui cellule embrionali sono state utilizzate per costruirli. Programmati con un supercomputer per compiere funzioni diverse da quelle che svolgerebbero naturalmente, in futuro potrebbero essere usati per somministrare farmaci, ripulire gli oceani dalle microplastiche o le arterie. Il risultato, descritto sulla rivista dell'Accademia americana delle scienze (Pnas), e' il frutto del lavoro in tandem dei ricercatori dell'universita' di Tufts e di quella del Vermont, coordinati da Joshua Bongard e Michael Levin. "Possiamo definirli come dei robot viventi o degli organismi multicellulari artificiali, perche' svolgono funzioni diverse da quelle naturali", spiega Antonio De Simone, professore dell'istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa. E' la prima volta, si legge nello studio, che vengono progettate delle macchine completamente biologiche da zero. Usando un algoritmo i ricercatori hanno creato migliaia di possibili nuovi robot viventi, selezionando quelli che sembravano piu' promettenti da testare. Le cellule staminali raccolte sono state separate in singole cellule e poi lasciate in incubazione. Usando dei minuscoli forcipi e un elettrodo, sono state poi tagliate e unite al microscopio nella forma che piu' si avvicinava a quella progettata al computer. Assemblate in forme mai viste prima in natura, hanno iniziato a lavorare insieme. "I ricercatori hanno riprogrammato delle cellule viventi, 'grattate' via da embrioni di rana, assemblandole in una forma di vita completamente nuova", prosegue De Simone. Sostanzialmente si tratta di "aggregati di cellule che interagiscono tra loro, comportandosi collettivamente in un modo complesso e diverso da quello che avrebbero naturalmente. Si tratta di comportamenti elementari, come muoversi insieme in una direzione o in cerchio", continua De Simone. L'organismo ottenuto ha lo stesso Dna della rana, ma non e' una rana. E' invece una forma vivente riconfigurata per fare qualcosa di nuovo. La vera novita' di questo lavoro, secondo De Simone, "e' stata soprattutto quella di usare un algoritmo per generare il comportamento e l'evoluzione delle cellule". Tante le possibili applicazioni di questi robot viventi, come rilasciare farmaci in un determinato punto del corpo, con il vantaggio di essere pienamente biodegradabili e non essere visti dall'organismo come qualcosa di estraneo. (ANSA). Y85-SAM 13-GEN-20 18:13 NNNN
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