ANSA/ AGGUATO IN PIENO GIORNO PER STRADA A BARI, UCCISO BOSS
ALLARME SINDACO, IL SILENZIO DELLA POLITICA E' FIANCHEGGIAMENTO
(di Paola Laforgia)
(ANSA) - BARI, 5 APR - Almeno otto spari in pieno giorno e
tra la gente per strada, in uno dei quartieri piu' popolosi di
Bari a pochi passi da un mercato rionale. Hanno agito alla luce
del sole i sicari che questa mattina attorno alle 9.30 hanno
ucciso Giacomo Caracciolese, di 32 anni, un pregiudicato
sottoposto a misure di sorveglianza speciale considerato figura
di riferimento per la criminalita' barese e in particolare nel
quartiere San Pasquale.
Caracciolese e' stato ucciso a pochi passi da casa sua: dei
colpi sparati con una pistola calibro 9, cinque lo hanno
raggiunto di spalle, mentre fuggiva, ferendolo ai glutei, alla
schiena e alla testa. I killer erano in sella ad una moto,
indossavano caschi integrali e lo hanno inseguito per un tratto
di strada prima che la vittima cadesse a terra senza vita. La
squadra mobile che indaga sull'accaduto ha ascoltato alcune
delle persone che erano presenti al momento dell'agguato e
indaga anche per capire se l'omicidio sia inquadrabile in uno
scontro tra i due clan, i Caracciolese e i Diomede, che si
contendono il controllo delle attivita' illecite nei quartieri
San Pasquale e Carrassi e che ha gia' prodotto diversi morti.
Caracciolese era considerato una figura carismatica per la
criminalita' della zona, un vero e proprio boss, sospettato, ma
mai condannato per alcuni degli omicidi compiuti negli ultimi
anni nel suo quartiere. Era il principale sospettato
dell'omicidio di Alessandro Marzio, un ragazzo di 21 anni
freddato nel 2011 con 10 colpi di pistola tra le strade di San
Pasquale. A poca distanza da quell'agguato, Caracciolese era
stato poi arrestato per inosservanza degli obblighi imposti
dalla sorveglianza speciale perche' sorpreso a dialogare con un
altro pregiudicato del quartiere. Per gli investigatori,
inoltre, potrebbe aver avuto un ruolo anche nell'omicidio di
Cesare Diomede, il figlio del boss di Carrassi ucciso il 28
agosto del 2011 in via Borrelli. E' stato poi assolto dalla
Corte di Assise di Bari dall'accusa dell'omicidio di Orazio
Porro, un 53enne ucciso il 25 marzo 2009, con un colpo alla
testa, tra le bancarelle del mercato di via Nizza, sempre nel
rione San Pasquale e pochi passi dal luogo dell'agguato di oggi.
Se gli investigatori temono che questo omicidio possa
riaprire uno scontro a sangue sopito da qualche tempo tra i clan
baresi, il sindaco di Bari, Michele Emiliano, lancia un allarme
esplicito, e chiede un maggior controllo del territorio tramite
il rafforzamento delle forze dell'ordine e della magistratura.
Ma Emiliano punta la sua preoccupazione anche verso
l'atteggiamento delle politiche. ''Anche le istituzioni locali e
i partiti devono fare la loro parte - dice - il silenzio
assordante circa il rinnovato ruolo che la mafia barese ha
assunto sul territorio cittadino favorisce il rafforzamento del
nostro avversario''. ''Sminuire, omettere, svilire le denunce di
chi ha il dovere e il coraggio di chiamare le cose con il loro
nome - ha detto ancora - corrisponde a un sostanziale
fiancheggiamento''. Per questa ragione il sindaco ha annunciato
annunciato che convochera' ''tutti i segretari cittadini di ogni
schieramento per chiedere supporto, partecipazione e
suggerimenti per affrontare questo difficile momento con l'unico
intento di mantenere unita la citta', senza distinzione di
orientamento politico, nel contrasto alle organizzazioni
mafiose''. (ANSA).
LF
05-APR-13 18:30 NNNN
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