Riceviamo da Ficiesse e pubblichiamo
Il Sole24Ore - 2 aprile 2013
La direttiva della Guardia di finanza
IL DOPPIO BENEFICIO DEI NUOVI CONTROLLI
La direttiva sui controlli della Guardia di finanza per il 2013 presenta un'importante novità che, se recepita a livello locale, determinerà nuove modalità di selezione dei contribuenti da verificare e nuovi contenuti nei controlli. Vi è la volontà di abbandonare la prassi decennale di eseguire controlli, spesso basati su sensazionali scoperte di casi di evasione, ma destinati poi a essere ridimensionati.
Bastava confrontare gli importi ufficiali comunicati in sede di consuntivo delle imposte (effettivamente) riscosse, per rendersi conto che erano inferiori rispetto a quelli enfatizzati in certe ricorrenze che, da soli, sembravano valere più di alcune leggi finanziarie.
La direttiva fa riferimento alla qualità dei controlli e introduce indici di buon senso da utilizzare, non per svolgere competizioni interne tra reparti del Corpo, ma per valutare l'efficacia delle verifiche. Così non si fa più riferimento ai volumi dei ricavi sottratti all'imposizione, ma molto più correttamente alla base imponibile netta, cioè a quegli stessi ricavi ma opportunamente epurati dai costi che devono essere riconosciuti al contribuente. Si pone la necessaria attenzione alle adesioni ai verbali della Gdf: non vi è dubbio che, salvo difficoltà economiche del contribuente, quanto più la verifica è svolta bene tanto più il contribuente avrà interesse ad aderire al Pvc per beneficiare delle riduzioni delle sanzioni.
Ã^ un cambio epocale con benefici per l'Erario (i verificatori non saranno più alla ricerca dei "numeri" ma delle imposte evase) e per i contribuenti (non si vedranno più contestare ingenti evasioni solo ipotizzate, ma reali violazioni a fronte delle quali conviene pagare e non intraprendere il contenzioso).
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