Atto Camera
Interrogazione a risposta in commissione 5-02314
presentato da
Interrogazione a risposta in commissione 5-02314
GINEFRA Dario
testo di
Lunedì 10 marzo 2014, seduta n. 186
da quanto si apprende da una nota congiunta dei sindacati di polizia «si è svolto nella giornata del 4 marzo, un primo interlocutorio incontro sul progetto di riorganizzazione degli uffici territoriali della Polizia di Stato»;
le organizzazioni sindacali unitariamente hanno aspramente criticato il metodo di condurre le relazioni sindacali che da alcuni mesi i vertici del dipartimento avrebbero adottato, un sistema che a detta delle stesse «segna l'inasprimento del confronto sindacale ed il tentativo mal celato di sfuggire al dovuto confronto»;
la delegazione dell'amministrazione è guidata dal V. Capo Vicario Prefetto Marangoni e composta dal direttore dell'ufficio per le relazioni sindacali V. Prefetto Ricciardi e dal direttore centrale degli affari generali Prefetto Truzzi;
il Vice Capo Vicario della polizia ha esposto le linee guida del progetto di razionalizzazione e chiusura dei 261 presidi territoriali di polizia ed ha rappresentato che le previsioni di chiusura riguardano 11 commissariati distaccati che espletano le funzioni di autorità locale di PS, 73 uffici di polizia ferroviaria, 73 sezioni di polizia postale, 27 sezioni/sotto sezioni polizia stradale, 4 nuclei artificieri, 11 squadre a cavallo, 4 sezioni sommozzatori, 50 squadre nautiche oltre agli accorpamenti e rimodulazione delle competenze di alcuni compartimenti in ambito stradale, ferroviario e della zona di polizia di frontiera, ferma restando la struttura organizzativa dei compartimenti della polizia postale nei capoluoghi di regione;
le organizzazioni sindacali hanno così sintetizzato l'esito dell'incontro denunciando che sarebbe stato proposto un progetto meramente ragionieristico, dal quale «non si rinviene un solo criterio, una sola garanzia o anche una sola parola con riferimento alle tante specifiche professionalità acquisite nel tempo e alle migliaia di uomini e donne che dovrebbero essere ricollocati e che si celano dietro la freddezza di quei numeri»;
acquisito parzialmente l'intendimento dell'amministrazione della P.S. le organizzazioni sindacali hanno contestato con ferma durezza il «progetto», prendendo atto, nel corso della riunione, che quanto rappresentato è parziale e incompleto, che successivamente dovrà interessare la razionalizzazione/chiusura di alcuni istituti di formazione e dei commissariati sezionali e la rivisitazione degli organici e delle competenze del dipartimento di P.S.;
le organizzazioni sindacali hanno criticato ulteriormente il comportamento del dipartimento della P.S., che tenterebbe di parcellizzare un programma di sostanziale ripiegamento del sistema sicurezza del Paese ridefinendo concretamente ambiti di competenza e funzioni della polizia di Stato;
le stesse organizzazioni sindacali avrebbero chiesto che, in considerazione dell'importanza delle tematiche trattate, «il confronto sia condotto anche con chi ha la responsabilità politica della sicurezza interna del Paese, ossia il Ministro dell'interno, al fine di illustrare ai Poliziotti ed ai Cittadini quale modello di sicurezza si concretizzerà in futuro, dopo la proposta di riorganizzazione e chiusura dei presidi territoriali della Polizia di Stato»;
l'amministrazione della P.S. come denunciano le organizzazioni sindacali «anche in questa occasione ha dimostrato di non considerare le grandi professionalità acquisite sul campo nel corso del tempo dal personale della Polizia di Stato, e su cui l'amministrazione ha investito in formazione attraverso corsi di specializzazione»;
le organizzazioni sindacali, nel corso dello stesso incontro, hanno rivendicato la necessità di sbloccare gli automatismi stipendiali e realizzare concretamente il riordino delle carriere chiarendo anche quali siano le risorse finanziarie necessarie, temi su cui il Capo della polizia si sarebbe direttamente impegnato con le organizzazioni sindacali;
come denunciato dal quotidiano «LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO» tale piano avrebbe una pesante ricaduta in Puglia –:
quale sia il reale progetto di razionalizzazione proposto dal Ministero e quali siano le garanzie che intende dare alle organizzazioni sindacali di settore in merito alle richieste da queste avanzate;
quali siano le motivazioni che indurrebbero alla soppressione delle sezioni di polizia postale i cui oneri operativi, da quanto si apprende, sarebbero oggi a carico delle Poste Italiane spa e, infine, se sia stato valutato l'impatto sulla sicurezza pubblica di tale cosiddetto intervento di «razionalizzazione», con particolare riferimento al denunciato rischio di «ripiegamento del Sistema Sicurezza del Paese ridefinendo concretamente ambiti di competenza e funzioni della Polizia di Stato». (5-02314)
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