ANSA/ Troppi pochi infermieri, rischio abusivismo e lavoro nero
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ANSA/ Troppi pochi infermieri, rischio abusivismo e lavoro nero
Censis, per 24mln italiani prestazione da badanti o conoscenti
(di Livia Parisi)
(ANSA) - ROMA, 11 MAG - Dai prelievi di sangue alle iniezioni,
dalla misurazione della pressione, alle medicazioni e
all'assistenza notturna. E' boom della spesa privata delle
famiglie italiane per infermieri a domicilio, pari a ben 6,2
miliardi nel solo 2016. Ma se, anche per effetto dei tagli alla
sanita' pubblica, il numero di pazienti che fa ricorso
privatamente a un infermiere arriva a toccare quota 12,6
milioni, cresce anche il numero di chi paga 'in nero': a farlo
sono oltre 6 milioni di cittadini, praticamente la meta'. E
aumenta anche il numero di quelli che, per risparmiare, si
affidano a conoscenti o badanti: almeno una volta in un anno lo
hanno fatto 24 milioni di persone.
E' quanto emerge da una ricerca Censis condotta per la
Federazione nazionale dei Collegi Ipasvi e presentata a Roma,
alla vigilia della Giornata Internazionale dell'Infermiere che
si celebra il 12 maggio.
Invecchiamento e aumento delle malattie croniche fanno
esplodere la domanda di prestazioni infermieristiche. Ma le
difficolta' nel reperire infermieri quando se ne ha bisogno e il
costo delle prestazioni spingono a ricorrere all'abusivismo, a
personale non specializzato o a pagare in nero: 6,3 milioni di
italiani hanno acquistato prestazioni senza fattura, in toto o
in parte.
La spesa privata al nero complessivamente vale 1,4 miliardi,
di cui 455 milioni al Nord, 150 milioni al Centro e 820 al
Sud-isole. E ancora, per risparmiare, ben 24,2 milioni di
italiani hanno ricevuto almeno una prestazione da una persona
che non e' infermiere, con il rischio di incorrere in guai per la
salute.
Protagonisti, spesso in buona fede, sono figure diversificate
che si improvvisano 'infermieri': nel 2016 il 31% dei cittadini
ha ricevuto almeno una prestazione da parente o conoscente, il
16% da Oss e il 14% da una badante. "Bisogna intervenire -
sottolinea Mario Schiavon, presidente Enpapi, l'ente
previdenziale infermieristico - per evitare danni dovuti
all'improvvisazione, all'abusivismo e alla concorrenza sleale.
Ma anche alla frustrazione di chi lavora per cooperative che
speculano in particolare sui giovani".
Il quadro, per Barbara Mangiacavalli, presidente Federazione
Ipasvi, "mostra la necessita', da un lato, di investire sulle
politiche del lavoro, ovvero sblocco del turn over,
stabilizzazione dei precari e assunzioni. Dall'altro la
necessita' di rivedere le politiche occupazionali: no a lavoro
interinale e a somministrazione, si' ad associazioni di
professionisti e a rivedere l'incompatibilita' del lavoro
pubblico dipendente con quello privato". Questo, conclude, "e' il
modo per trovare un equilibrio tra domanda e offerta che sia
rispettoso del cittadino, della professioni e delle norme".
(ANSA).
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11-MAG-17 19:23 NNNN
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