Usa: Nyt, Comey defini' Trump un "pazzo" =
(AGI) - Washington, 11 mag. - "E' fuori dalla realta'", un "pazzo".
James Comey aveva descritto cosi' Donald Trump dopo che il presidente
a marzo aveva accusato con un tweet il suo predecessore Barack Obama
di aver ordinato intercettazioni telefoniche alla Trump Tower durante
la campagna elettorale del 2016. A riportare lo sfogo dell'ex
direttore dell'FBI con i colleghi e' stato il New York Times. Il
sentimento era abbastanza reciproco. Trump infatti, scrive ancora il
giornale di New York, era andato su tutte le furie dopo che Comey
pubblicamente si era rifiutato di appoggiare l'ipotesi dello
spionaggio. La rabbia del presidente sarebbe poi cresciuta nelle
settimane successive all'audizione di marzo, tanto da iniziare a
parlare di licenziamento con i suoi fedelissimi. Il rapporto tra
Comey e Trump e' stato segnato da tensioni continue, fin dalla
campagna elettorale. Il tycoon infatti in diverse occasioni aveva
rilasciato dichiarazioni contrastanti nei riguardi del direttore
dell'FBI, accusandolo, ad esempio, di esser andato leggero contro la
Clinton nell'inchiesta mailgate, per poi applaudire invece la
decisione di Comey di riaprire le indagini, che vedeva protagonista
l'allora candidata democratica, a pochi giorni dalle elezioni.
Durante la presidenza, gli aveva comunque espresso la sua fiducia
almeno in due occasioni. (AGI)
Way
110756 MAG 17
NNNN
James Comey aveva descritto cosi' Donald Trump dopo che il presidente
a marzo aveva accusato con un tweet il suo predecessore Barack Obama
di aver ordinato intercettazioni telefoniche alla Trump Tower durante
la campagna elettorale del 2016. A riportare lo sfogo dell'ex
direttore dell'FBI con i colleghi e' stato il New York Times. Il
sentimento era abbastanza reciproco. Trump infatti, scrive ancora il
giornale di New York, era andato su tutte le furie dopo che Comey
pubblicamente si era rifiutato di appoggiare l'ipotesi dello
spionaggio. La rabbia del presidente sarebbe poi cresciuta nelle
settimane successive all'audizione di marzo, tanto da iniziare a
parlare di licenziamento con i suoi fedelissimi. Il rapporto tra
Comey e Trump e' stato segnato da tensioni continue, fin dalla
campagna elettorale. Il tycoon infatti in diverse occasioni aveva
rilasciato dichiarazioni contrastanti nei riguardi del direttore
dell'FBI, accusandolo, ad esempio, di esser andato leggero contro la
Clinton nell'inchiesta mailgate, per poi applaudire invece la
decisione di Comey di riaprire le indagini, che vedeva protagonista
l'allora candidata democratica, a pochi giorni dalle elezioni.
Durante la presidenza, gli aveva comunque espresso la sua fiducia
almeno in due occasioni. (AGI)
Way
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Usa: Nyt, Comey defini' Trump un "pazzo" (2)=
(AGI) - Washington, 11 mag. - La goccia che ha fatto traboccare
il vaso sarebbe arrivata la settimana scorsa, quando l'ex capo
del Bureau, davanti alla commissione del Senato, ha detto che
provava una vaga nausea al pensiero di aver influito sul
risultato delle elezioni. Frase che Trump ha letto come un
ridimensionamento del suo successo alle urne. Ora dopo ora, si
arricchisce di dettagli la ricostruzione di questi ultimi due
giorni che hanno portato al clamoroso licenziamento. A leggere
le decine di fonti che si sono fatte avanti con i media
americani, sembra che Donald Trump si infuriasse ogni volta che
veniva trasmesso in televisione un servizio sui rapporti tra il
suo staff e i russi. Altri particolari sono venuti fuori sulla
gestione del licenziamento stesso: la Casa Bianca ha mandato la
lettera di licenziamento affidandola alla guardia del corpo del
presidente che l'ha portata alla sede dell'FBI, mentre il
direttore si trovava a Los Angeles. Comey ha visto la notizia
in televisione quando stava tenendo un discorso davanti ai
membri del suo team. La prima reazione sembra sia stata quella
di ridere, pensando fosse un montaggio, uno scherzo realizzato
proprio dai suoi agenti. Tutte queste indiscrezioni contrastano
con la versione ufficiale della Casa Bianca che inizialmente ha
motivato la scelta sostenendo che il presidente aveva accolto
le indicazioni del ministro della Giustizia e del suo vice,
critici sulla gestione del mailgate di Hillary Clinton da parte
di Comey. (AGI)
Way/Ney/Cav
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il vaso sarebbe arrivata la settimana scorsa, quando l'ex capo
del Bureau, davanti alla commissione del Senato, ha detto che
provava una vaga nausea al pensiero di aver influito sul
risultato delle elezioni. Frase che Trump ha letto come un
ridimensionamento del suo successo alle urne. Ora dopo ora, si
arricchisce di dettagli la ricostruzione di questi ultimi due
giorni che hanno portato al clamoroso licenziamento. A leggere
le decine di fonti che si sono fatte avanti con i media
americani, sembra che Donald Trump si infuriasse ogni volta che
veniva trasmesso in televisione un servizio sui rapporti tra il
suo staff e i russi. Altri particolari sono venuti fuori sulla
gestione del licenziamento stesso: la Casa Bianca ha mandato la
lettera di licenziamento affidandola alla guardia del corpo del
presidente che l'ha portata alla sede dell'FBI, mentre il
direttore si trovava a Los Angeles. Comey ha visto la notizia
in televisione quando stava tenendo un discorso davanti ai
membri del suo team. La prima reazione sembra sia stata quella
di ridere, pensando fosse un montaggio, uno scherzo realizzato
proprio dai suoi agenti. Tutte queste indiscrezioni contrastano
con la versione ufficiale della Casa Bianca che inizialmente ha
motivato la scelta sostenendo che il presidente aveva accolto
le indicazioni del ministro della Giustizia e del suo vice,
critici sulla gestione del mailgate di Hillary Clinton da parte
di Comey. (AGI)
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