Usa: Russiagate, mandato di comparizione per Flynn =
(AGI) - Washington, 11 mag. - La Commissione Intelligence del
Senato Usa ha emesso un mandato di comparizione nei confronti
dell'ex consigliere per la sicurezza nazionale, Michael Flynn,
chiedendogli di produrre i documenti inerenti le indagini sulle
presunte interferenze russe nelle elezioni presidenziali
americane. E' il primo mandato di comparizione emanato
nell'inchiesta Russiagate. Il senatore repubblicano Richard
Burr e il democratico Mark Warner a capo delle indagini, scrive
il Washington Post, avevano richiesto la presentazione della
documentazione lo scorso 28 aprile ma Flynn "aveva rifiutato di
ottemperare alle richieste della commissione".
Secondo Politico gli avvocati dell'ex generale avevano
dichiarato che il loro difeso non avrebbe collaborato se non ci
fosse stata prima garanzia di immunita'. "Fino a ora tutto e'
stato svolto sulla base della volontarieta'. Abbiamo sentito
molte persone e vorrei continuare a fare cosi'. Ma se cio' di
cui abbiamo bisogno non ci viene fornito - aveva detto Burr -
allora abbiamo una serie di strumenti" e il mandato di
comparizione e' uno di questi. La richiesta della commissione
arriva a ventiquattro ore dal licenziamento del direttore
dell'FBI, James Comey, e alla vigilia dell'appuntamento annuale
con i leader di varie agenzie di intelligence per discutere il
tema delle minacce internazionali.
All'audizione partecipera' anche il direttore ad interim
dell'FBI, Andrew McCabe. Flynn e' diventato oggetto di indagine
della commissione in merito alle comunicazioni che aveva avuto
con l'ambasciatore russo a Washington Sergey Kislyak. A
sollevare molti dubbi sui suoi rapporti con i russi anche una
serie di pagamenti non resi pubblici ricevuti da organizzazioni
vicine al Cremlino. Flynn era stato costretto a lasciare
l'incarico di consigliere per la sicurezza nazionale colpevole
di aver mentito al vice presidente, Mike Pence, sul contenuto
delle conversazioni telefoniche con Kislyak. Mentre
inizialmente aveva detto di non aver mai discusso di sanzioni
alla Russia, successivamente le intercettazioni avevano provato
il contrario. (AGI)
Way/Ney/Cav
110725 MAG 17
NNNN
Senato Usa ha emesso un mandato di comparizione nei confronti
dell'ex consigliere per la sicurezza nazionale, Michael Flynn,
chiedendogli di produrre i documenti inerenti le indagini sulle
presunte interferenze russe nelle elezioni presidenziali
americane. E' il primo mandato di comparizione emanato
nell'inchiesta Russiagate. Il senatore repubblicano Richard
Burr e il democratico Mark Warner a capo delle indagini, scrive
il Washington Post, avevano richiesto la presentazione della
documentazione lo scorso 28 aprile ma Flynn "aveva rifiutato di
ottemperare alle richieste della commissione".
Secondo Politico gli avvocati dell'ex generale avevano
dichiarato che il loro difeso non avrebbe collaborato se non ci
fosse stata prima garanzia di immunita'. "Fino a ora tutto e'
stato svolto sulla base della volontarieta'. Abbiamo sentito
molte persone e vorrei continuare a fare cosi'. Ma se cio' di
cui abbiamo bisogno non ci viene fornito - aveva detto Burr -
allora abbiamo una serie di strumenti" e il mandato di
comparizione e' uno di questi. La richiesta della commissione
arriva a ventiquattro ore dal licenziamento del direttore
dell'FBI, James Comey, e alla vigilia dell'appuntamento annuale
con i leader di varie agenzie di intelligence per discutere il
tema delle minacce internazionali.
All'audizione partecipera' anche il direttore ad interim
dell'FBI, Andrew McCabe. Flynn e' diventato oggetto di indagine
della commissione in merito alle comunicazioni che aveva avuto
con l'ambasciatore russo a Washington Sergey Kislyak. A
sollevare molti dubbi sui suoi rapporti con i russi anche una
serie di pagamenti non resi pubblici ricevuti da organizzazioni
vicine al Cremlino. Flynn era stato costretto a lasciare
l'incarico di consigliere per la sicurezza nazionale colpevole
di aver mentito al vice presidente, Mike Pence, sul contenuto
delle conversazioni telefoniche con Kislyak. Mentre
inizialmente aveva detto di non aver mai discusso di sanzioni
alla Russia, successivamente le intercettazioni avevano provato
il contrario. (AGI)
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