INTERCETTAZIONI: PDL RIPARTE DA DDL, PER BERLUSCONI 'ITALIA NON E' PAESE CIVILE'/IL PUNTO
=
ALFANO, REATO PUBBLICARLE SE IRRILEVANTI - BERSANI, SI'
CONFRONTO MA
SU NOSTRA PROPOSTA
Roma, 24 giu. - (Adnkronos) - E' sempre alta la
tensione nei
palazzi della politica per l'inchiesta P4. E riparte il pressing
del
Pdl sulle intercettazioni. Dopo l'affondo di ieri (''sono
irrilevanti
penalmente''), il ministro della Giustizia Angelino Alfano torna
a
farsi sentire con piu' forza: ''Oltre ad essere moralmente sbagliata,
la
pubblicazione delle intercettazioni penalmente irrilevanti e' anche
un reato
da perseguire.Queste gettano un certo disdoro a chi nulla ha
a che fare con
l'inchiesta. Ma nessuno si fa carico di riparare al
torto''. Da Bruxelles
Silvio Berlusconi rincara la dose: ''Non e'
un
Paese civile quello in cui non c'e' garanzia dell'inviolabilita'
delle
conversazioni telefoniche che poi appaiono sui giornali senza
che
abbiano un risvolto penale''.
Parole che provocano la reazione del
procuratore di Napoli
Giovandomenico Lepore: ''Io vorrei vedere un po' di
indignazione per i
contenuti -dice ai microfoni di 'Radio 24'- invece si
cerca di
delegittimare i magistrati dicendo che cerchiamo pubblicita', il
che
non e' vero''. Il magistrato tira in ballo il Guardasigilli: ''La
sua
uscita e' dettata da una motivazione politica''. Il governo, per
ora,
va avanti: non con un decreto legge, ma ripartendo magari dal
ddl
all'esame della commissione Giustizia di Montecitorio. Cosi'
si
possono gettare le basi di ''una buona legge'' da approvare
''entro
l'estate''.
Il ministro degli Esteri, Franco Frattini detta i
tempi: ''Spero
che ci sia la possibilita' di farla entro agosto'' e ''sarebbe
un
bell'esempio se tutte le forze politiche si mettessero
insieme
d'accordo'' e la approvassero ''con urgenza''. Il Pd, per bocca
di
Pierluigi Bersani, e' pronto a discutere, ma con un intervento
''a
monte'', cioe' non sulla stampa. ''Che Alfano, non proceda per
decreto
-precisa il leader Democrat- mi pare nella logica delle cose.
Noi
abbiamo una posizione, abbiamo presentato gia' da tempo un ddl
che
porta il problema alla fonte, con meccanismi per cui non
vengano
divulgate intercettazioni che non ha senso divulgare, che
incidono
sulla privacy senza avere attinenza con le indagini''.
''Nessun
bavaglio all'informazione e nessun aiuto ai criminali'', tuona
l'Idv.
(segue)
(Pol/Ct/Adnkronos)
24-GIU-11 19:03
NNNN
INTERCETTAZIONI: PDL RIPARTE DA DDL, PER BERLUSCONI 'ITALIA NON E' PAESE CIVILE'/IL PUNTO (2)
=
FRATTINI, NO A DECRETO, MAGGIORANZA E OPPOSIZIONE CONCORDINO
LEGGE
ENTRO AGOSTO
(Adnkronos) - Il primo esponente del governo a parlare
e',
dunque, Alfano, che frena sul ricorso al dl: ''Abbiamo scelto
un
percorso tre anni fa. Non intendiamo fare un decreto legge
ne'
orientare la prua in una direzione diversa da quella del ddl che il
29
luglio scorso era stato discusso alla Camera''. Gli fa eco
Frattini:
''Ormai i buoi sono usciti dalla stalla. Comunque, credo che ci
voglia
una buona legge e sarebbe un bell'esempio per il Parlamento
se
maggioranza e opposizione la concordassero in tempi brevi''. Secondo
il
ministro degli Esteri il confronto potrebbe partire ''dalla
proposta gia'
depositata in Parlamento dalla sinistra, proposta che
non venne mai
approvata, ma che ha elementi molto buoni''.
Sull'opportunita' o meno del
decreto legge, il responsabile
della Farnesina osserva: ''Le modalita' le
decideranno i partiti e i
gruppi parlamentari. Oggi quello che occorre
all'Italia e' fare
chiarezza su questa materia. Si potrebbero riprendere
quindi le norme
sulla privacy contenute nell'ordinamento europeo. Bastano
quelle e la
legge e' fatta''. Dal Consiglio Ue sbotta il premier: ''Credo di
dire
una banalita'. Non e' vita quella di alzare il telefono e non
poter
parlare liberamente, senza che queste telefonate sia intercettate
e
vederle apparire sulla stampa, anche se non hanno nessun,
nessun
risvolto penale. Io credo che su questo siano tutti
d'accordo'',
sottolinea ancora.
Sottolinea Fabrizio Cicchitto,
capogruppo del Pdl alla Camera:
''Si puo' andare avanti sul filone del ddl
all'esame di Montecitorio.
Io credo che se gia' si applicassero le leggi oggi
vigenti una parte
di queste intercettazioni sono assolutamente illegali. Alla
Camera
siamo arrivati ad un testo meno incisivo del Senato, che
avrebbe
comunque avuto un risultato: queste intercettazioni che gia'
sono
illegali, lo sarebbero ancora di piu'''.
(segue)
(Pol/Ct/Adnkronos)
24-GIU-11 19:03
NNNNINTERCETTAZIONI: PDL RIPARTE DA DDL, PER BERLUSCONI 'ITALIA NON E' PAESE CIVILE'/IL PUNTO (3)
=
FORMIGONI, OK NORME BIPARTISAN - UDC, RIFORMA SI PUO' FARE MA
NON
ORA
(Adnkronos) - Anche Maurizio Paniz, parlamentare e capogruppo
Pdl
della Giunta per le autorizzazioni a procedere di Montecitorio,
rilancia:
''Ancora una volta il ministro della Giustizia detta la
linea in maniera
efficace e onta quei detrattori che continuano a
pensare e dire che lavora al
ministero solo part-time!. Si approvi
finalmente il ddl sulle
intercettazioni!''. Per Anna Maria Bernini,
portavoce vicario del partito,
''le intercettazioni sono ormai
l'equivalente di un genere letterario, una
agora' mediatica senza
limiti che prescinde dall'ipotesi di reato che le ha
legittimate''.
''Il ministro Alfano ha tutto il diritto di denunciare
le
storture di un fenomeno abnorme ed al di fuori di ogni minima regola
di
convivenza democratica'', sottolinea il senatore Pdl, Francesco
Casoli. Anche
Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia,
confida in una legge
realizzata ''in spirito di collaborazione
bipartisan, che sia ovviamente
equilibrata, che non impedisca ma
regolamenti le intercettazioni e
soprattutto la loro diffusione".
Fare una legge in questo momento, nel
pieno dell'inchiesta P4,
"non sarebbe un errore politico" osserva il
governatore lombardo,
spiegando pero' che "ovviamente tutto dipenderebbe dal
contenuto di
questa legge di cui si e' parlato lungamente''. Per l'Udc parla
Roberto Rao, capogruppo in commissione giustizia di Montecitorio: ''
La
riforma del sistema delle intercettazioni va fatta in un clima
condiviso.
Certamente non puo' essere quella proposta dal governo, ne
puo' essere
affrontata ora". (segue)
(Pol/Ct/Adnkronos)
24-GIU-11
19:03
NNNNINTERCETTAZIONI: PDL RIPARTE DA DDL, PER BERLUSCONI 'ITALIA NON E' PAESE CIVILE'/IL PUNTO (4)
=
ROMANO, SONO INEFFICACI E USATE COME ARMA REPRESSIONE - FLI,
SONO
UTILI ALLA DEMOCRAZIA
(Adnkronos) - Per Saverio Romano, leader del Pid e
tra i
promotori dei 'responsabili', ''le intercettazioni telefoniche,
cosi'
come vengono usate oggi, senza adeguata regolamentazione, sono
costose
e spesso inefficaci ai fini processuali. Vengono utilizzate come
arma
di pressione, a volte di ricatto, per demolire vite e carriere
delle
persone che si vedono sbattute come mostri nelle prime pagine
dei
giornali''.
''E' necessaria -avverte il ministro dell'Agricoltura-
una norma
che regolamenti l'uso e l'abuso di questo importante mezzo di
indagine
per farlo rientrare nei tempi nei modi e nei luoghi stabiliti
e
toglierlo dalla troppa contiguita'coi mezzi di comunicazione''.Di
avviso
contrario e' Fli, che per bocca del vicepresidente vicario dei
deputati,
sottolinea: ''Le intercettazioni nella vicenda P4 saranno
penalmente
irrilevanti, ma una volta pubblicate, se non scadono nel
gossip e riguardano
questioni di interesse pubblico, sono utili alla
democrazia italiana perche'
consentono ai cittadini di sapere,
giudicare e controllare".
''Ogni
volta che escono sui giornali i resoconti delle
cosiddette intercettazioni
inutili -gli fa eco Giuseppe Consolo,
deputato di Fli e vice presidente della
Giunta per le Autorizzazioni
di Montecitorio- la classe politica e
particolarmente la maggioranza
di turno, si straccia le vesti invocando,
peraltro giusti, interventi
di legge. Le legislature passano ma i
provvedimenti concreti non si
vedono''.
(segue)
(Pol/Ct/Adnkronos)
24-GIU-11 19:03
NNNNINTERCETTAZIONI: PDL RIPARTE DA DDL, PER BERLUSCONI 'ITALIA NON E' PAESE CIVILE'/IL PUNTO (5)
=
PD, NON DIVULGARE QUELLE ININFLUENTI PER INDAGINI - IDV, NO A
LEGGI
BAVAGLIO
(Adnkronos) - Il Pd non ci sta. Anna Finocchiaro, capogruppo
al
Senato, mette i puntini sulle 'i': ''Il decreto sulle
intercettazioni
non esiste, non c'e' possibilita', e' inutile che ne
parlino''. E
ancora: ''Non si invochi bavaglio a stampa, manca legge civile
perche'
c'e' chi punta a ostacolare indagini e informazione''. Secondo
il
senatore Vincenzo Vita ''e' angosciante assistere a un'altra
puntata
del teatro dell'assurdo. Ogni qualvolta viene fuori la trascrizione
di
intercettazioni imbarazzanti per il governo e le sue zone
periferiche,
scatta la voglia forcaiola di censura". Nel suo intervento
finale alla
direzione del Pd Bersani non ha dubbi: ''Le intercettazioni non
vanno
pubblicate se sono irrilevanti. Non vanno divulgate quelle
ininfluenti
per le indagini''.
"Il ministro Alfano probabilmente e'
male informato e, comunque,
disinforma", avverte il senatore Casson che
aggiunge: "Secondo il
codice quando un atto del procedimento, comprese le
intercettazioni
telefoniche, viene messo a disposizione dell'indagato e del
suo
difensore cessa il segreto d'indagine. Quindi, gli atti utilizzati
dal
giudice di Napoli per le misure cautelari possono, anzi a mio
parere
devono, essere pubblicati".
L'Idv e' categorico con Donadi:
''No a leggi bavaglio. E'
assurdo che il centrodestra pensi ad una legge
sulle intercettazioni
quando le priorita' del Paese sono ben altre, a partire
dalla crisi
economica e sociale che sta attanagliando l'Italia. Mentre le
imprese
chiudono e si bruciano ogni giorno posti di lavoro -conclude
il
presidente dei deputati del partito- Berlusconi
impone ai suoi sherpa
di lavorare ad una legge che favorisce solo la Casta ,
i mafiosi ed i
criminali. Siamo sconcertati di fronte a tanta
arrogante
irresponsabilita'''.
(Pol/Ct/Adnkronos)
24-GIU-11
19:03
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venerdì 24 giugno 2011
Cittadini comunitari e stranieri irregolari: disposizioni urgenti Pubblicato, nella G.U. 23 giugno 2011, n. 144, il D.L. 23 giugno 2011, n. 89 recante "Disposizioni urgenti per il completamento dell'attuazione della direttiva 2004/38/CE sulla libera circolazione dei cittadini comunitari e per il recepimento della direttiva 2008/115/CE sul rimpatrio dei cittadini di Paesi terzi irregolari". Il decreto è così strutturato: - Capo I: Disposizioni in materia di libera circolazione e permanenza dei cittadini comunitari e dei loro familiari - Capo II: Disposizioni in materia di rimpatrio degli stranieri irregolari D.L. 23 giugno 2011, n. 89 (G.U. 23 giugno 2011, n. 144)
Medici riassunti: no al cumulo tra reddito e pensione La riassunzione in servizio dei dirigenti medici e del ruolo sanitario del S.S.N., già cessati per limiti di età, preclude comunque la possibilità del cumulo tra reddito e pensione. Lo ha fatto sapere l'Inpdap con una nota emanata il 7 giugno scorso (n. 22). L'ente previdenziale ha ordinato agli uffici periferici di sottoporre a verifica il regime di cumulo dei medici che abbiano usufruito della riassunzione.
I.N.P.D.A.P. (Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti
dell'amministrazione pubblica)
Nota 7-6-2011 n. 22
Aspetti previdenziali correlati all'applicazione dell'articolo
22, comma 3, della L. 4 novembre 2010, n. 183, con particolare
riguardo al regime di cumulo tra pensione e redditi da lavoro
dipendente.
Emanata dall'Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti
dell'amministrazione pubblica, Direzione centrale previdenza,
Ufficio I Pensioni.
Nota 7 giugno 2011, n. 22 (1).
Aspetti previdenziali correlati all'applicazione dell'articolo
22, comma 3, della L. 4 novembre 2010, n. 183, con particolare
riguardo al regime di cumulo tra pensione e redditi da lavoro
dipendente.
(1) Emanata dall'Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti
dell'amministrazione pubblica, Direzione centrale previdenza,
Ufficio I Pensioni.
Ai
Direttori delle sedi provinciali e territoriali
Alle
Organizzazioni sindacali nazionali dei pensionati
Agli
Enti di patronato
Ai
Caf
Ai
Dirigenti generali centrali e regionali
Ai
Direttori regionali
Agli
Uffici autonomi di Trento e Bolzano
Ai
Coordinatori delle consulenze professionali
Pervengono a questa Direzione numerosi quesiti in merito
all'applicazione della disposizione richiamata in oggetto con
particolare riguardo al regime di cumulo tra pensione e redditi da
lavoro dipendente operante nelle fattispecie in esame.
Con la presente nota, acquisito il parere conforme da parte del
Ministero dell'economia e delle finanze (nota n. 57675 del 10
maggio 2011) e del Ministero del lavoro e delle politiche sociali
(nota n. 9736 del 30 maggio 2011) si forniscono le indicazioni
operative per l'uniforme applicazione della norma citata.
L'articolo 22, comma 1, della L. n. 183/2010, nel modificare il
comma 1 dell'articolo 15-nonies del D.Lgs. n. 502/1992,
stabilisce che "Il limite massimo di età per il collocamento a
riposo dei dirigenti medici e del ruolo sanitario del Servizio
sanitario nazionale, ivi compresi i responsabili di struttura
complessa, è stabilito al compimento del sessantacinquesimo anno di
età, ovvero, su istanza dell'interessato, al maturare del
quarantesimo anno di servizio effettivo. In ogni caso il limite
massimo di permanenza non può superare il settantesimo anno di età e
la permanenza in servizio non può dar luogo ad un aumento del numero
dei dirigenti..." e, al comma 3, specifica che dette disposizioni
"si applicano anche ai dirigenti medici e del ruolo sanitario
del Servizio sanitario nazionale in servizio alla data del 31 gennaio
2010".
In virtù della modifica introdotta, quindi, il limite massimo di età
dei dirigenti medici e del ruolo sanitario del Servizio sanitario
nazionale si suddivide in due diverse fattispecie alternative:
1. al compimento del 65° anno di età;
2. al maturare del 40° anno di servizio effettivo e nel limite di 70
anni di età.
Il canale di età pensionabile individuato al punto 2 è stabilito ad
istanza dell'interessato e può essere applicato anche ai dirigenti
medici e del ruolo sanitario del Servizio sanitario nazionale in
servizio alla data del 31 gennaio 2010 (articolo 22, comma 3, della L.
n. 183/2010) che chiedano di essere riassunti ai sensi della
disposizione in oggetto.
L'esercizio della facoltà in esame e la conseguente riassunzione
in servizio, per i dirigenti già cessati ma in servizio alla suddetta
data, determina necessariamente il venire meno dell'individuazione
del titolo "limiti di età" per le risoluzioni del rapporto
di lavoro avvenute al compimento del 65° anno di età, in quanto la
nuova età pensionabile è individuata alla maturazione dei 40 anni di
servizio effettivo e nel limite dei 70 anni di età.
Ciò ha immediati riflessi sul regime di cumulo pensione/redditi da
lavoro dipendente applicabile al personale in esame.
In particolare, considerato che la prima cessazione dal servizio deve
considerarsi avvenuta per motivi diversi da limiti di età, per le
motivazioni sopra esplicitate, trovano applicazione le disposizioni di
cui agli articoli 133 e 134 del D.P.R. n. 1092/1973 che sanciscono,
nei casi di derivazione, continuazione o rinnovo del rapporto di
lavoro, il divieto di cumulo tra trattamento pensionistico spettante
per il precedente rapporto (conclusosi per motivi diversi dai limiti
di età) e trattamento economico relativo alla rinnovata attività
lavorativa.
Analogamente, la cessazione dal servizio con 40 anni di anzianità
contributiva non consente l'equiparazione, ai fini del regime di
cumulo, con il pensionamento derivante da raggiungimento dei limiti di
età; tale equiparazione, sempre nei casi di scelta per il secondo
canale di età pensionabile, sussiste solo al raggiungimento di 40 anni
di servizio effettivo.
Alla luce delle considerazioni sopra esposte, le sedi
dell'Istituto sono tenute a verificare il regime di cumulo
applicabile ai medici che abbiano usufruito della facoltà di
riassunzione in servizio in applicazione del citato articolo 22, comma
3, della L. n. 183/2010 e ad operare secondo le indicazioni
specificate nella presente nota avendo altresì cura di renderne noto
il contenuto anche alle amministrazioni iscritte che hanno personale
interessato dalla normativa richiamata.
Il Dirigente generale
Dott. Giorgio Fiorino
L. 4 novembre 2010, n. 183, art. 22
D.Lgs. 30 dicembre 1992, n. 502, art. 15-nonies
D.P.R. 29 dicembre 1973, n. 1092, art. 133
D.P.R. 29 dicembre 1973, n. 1092, art. 134
dell'amministrazione pubblica)
Nota 7-6-2011 n. 22
Aspetti previdenziali correlati all'applicazione dell'articolo
22, comma 3, della L. 4 novembre 2010, n. 183, con particolare
riguardo al regime di cumulo tra pensione e redditi da lavoro
dipendente.
Emanata dall'Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti
dell'amministrazione pubblica, Direzione centrale previdenza,
Ufficio I Pensioni.
Nota 7 giugno 2011, n. 22 (1).
Aspetti previdenziali correlati all'applicazione dell'articolo
22, comma 3, della L. 4 novembre 2010, n. 183, con particolare
riguardo al regime di cumulo tra pensione e redditi da lavoro
dipendente.
(1) Emanata dall'Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti
dell'amministrazione pubblica, Direzione centrale previdenza,
Ufficio I Pensioni.
Ai
Direttori delle sedi provinciali e territoriali
Alle
Organizzazioni sindacali nazionali dei pensionati
Agli
Enti di patronato
Ai
Caf
Ai
Dirigenti generali centrali e regionali
Ai
Direttori regionali
Agli
Uffici autonomi di Trento e Bolzano
Ai
Coordinatori delle consulenze professionali
Pervengono a questa Direzione numerosi quesiti in merito
all'applicazione della disposizione richiamata in oggetto con
particolare riguardo al regime di cumulo tra pensione e redditi da
lavoro dipendente operante nelle fattispecie in esame.
Con la presente nota, acquisito il parere conforme da parte del
Ministero dell'economia e delle finanze (nota n. 57675 del 10
maggio 2011) e del Ministero del lavoro e delle politiche sociali
(nota n. 9736 del 30 maggio 2011) si forniscono le indicazioni
operative per l'uniforme applicazione della norma citata.
L'articolo 22, comma 1, della L. n. 183/2010, nel modificare il
comma 1 dell'articolo 15-nonies del D.Lgs. n. 502/1992,
stabilisce che "Il limite massimo di età per il collocamento a
riposo dei dirigenti medici e del ruolo sanitario del Servizio
sanitario nazionale, ivi compresi i responsabili di struttura
complessa, è stabilito al compimento del sessantacinquesimo anno di
età, ovvero, su istanza dell'interessato, al maturare del
quarantesimo anno di servizio effettivo. In ogni caso il limite
massimo di permanenza non può superare il settantesimo anno di età e
la permanenza in servizio non può dar luogo ad un aumento del numero
dei dirigenti..." e, al comma 3, specifica che dette disposizioni
"si applicano anche ai dirigenti medici e del ruolo sanitario
del Servizio sanitario nazionale in servizio alla data del 31 gennaio
2010".
In virtù della modifica introdotta, quindi, il limite massimo di età
dei dirigenti medici e del ruolo sanitario del Servizio sanitario
nazionale si suddivide in due diverse fattispecie alternative:
1. al compimento del 65° anno di età;
2. al maturare del 40° anno di servizio effettivo e nel limite di 70
anni di età.
Il canale di età pensionabile individuato al punto 2 è stabilito ad
istanza dell'interessato e può essere applicato anche ai dirigenti
medici e del ruolo sanitario del Servizio sanitario nazionale in
servizio alla data del 31 gennaio 2010 (articolo 22, comma 3, della L.
n. 183/2010) che chiedano di essere riassunti ai sensi della
disposizione in oggetto.
L'esercizio della facoltà in esame e la conseguente riassunzione
in servizio, per i dirigenti già cessati ma in servizio alla suddetta
data, determina necessariamente il venire meno dell'individuazione
del titolo "limiti di età" per le risoluzioni del rapporto
di lavoro avvenute al compimento del 65° anno di età, in quanto la
nuova età pensionabile è individuata alla maturazione dei 40 anni di
servizio effettivo e nel limite dei 70 anni di età.
Ciò ha immediati riflessi sul regime di cumulo pensione/redditi da
lavoro dipendente applicabile al personale in esame.
In particolare, considerato che la prima cessazione dal servizio deve
considerarsi avvenuta per motivi diversi da limiti di età, per le
motivazioni sopra esplicitate, trovano applicazione le disposizioni di
cui agli articoli 133 e 134 del D.P.R. n. 1092/1973 che sanciscono,
nei casi di derivazione, continuazione o rinnovo del rapporto di
lavoro, il divieto di cumulo tra trattamento pensionistico spettante
per il precedente rapporto (conclusosi per motivi diversi dai limiti
di età) e trattamento economico relativo alla rinnovata attività
lavorativa.
Analogamente, la cessazione dal servizio con 40 anni di anzianità
contributiva non consente l'equiparazione, ai fini del regime di
cumulo, con il pensionamento derivante da raggiungimento dei limiti di
età; tale equiparazione, sempre nei casi di scelta per il secondo
canale di età pensionabile, sussiste solo al raggiungimento di 40 anni
di servizio effettivo.
Alla luce delle considerazioni sopra esposte, le sedi
dell'Istituto sono tenute a verificare il regime di cumulo
applicabile ai medici che abbiano usufruito della facoltà di
riassunzione in servizio in applicazione del citato articolo 22, comma
3, della L. n. 183/2010 e ad operare secondo le indicazioni
specificate nella presente nota avendo altresì cura di renderne noto
il contenuto anche alle amministrazioni iscritte che hanno personale
interessato dalla normativa richiamata.
Il Dirigente generale
Dott. Giorgio Fiorino
L. 4 novembre 2010, n. 183, art. 22
D.Lgs. 30 dicembre 1992, n. 502, art. 15-nonies
D.P.R. 29 dicembre 1973, n. 1092, art. 133
D.P.R. 29 dicembre 1973, n. 1092, art. 134
morbo Parkinson,scoperto in Sardegna gene responsabilE
SALUTE: MORBO PARKINSON,SCOPERTO IN SARDEGNA GENE
RESPONSABILE =
(AGI) - Cagliari, 24 giu. - Un nuovo gene responsabile della
malattia di Parkinson e' stato scoperto in Sardegna. E' il
risultato di uno studio coordinato dalla Neurologia
dell'azienda ospedaliera Brotzu di Cagliari, diretta da
Maurizio Melis, cui hanno partecipato neurologi dell'ospedale
San Francesco di Nuoro, in collaborazione con i neurogenetisti
del dipartimento di Genetica Clinica dell'Erasmus di Rotterdam.
Il morbo di Parkinson e' una patologia neurodegenerativa
che colpisce, in Italia, 200.000 persone, di cui 10.000 sotto i
40 anni. La ricerca e' stata recentemente pubblicata sulla
rivista "Neurogenetics" e ruota attorno a un gene, il "Tardbp",
che codifica la TDP-43 [transactive response (TAR) DNAbinding
protein-43"]. Questa proteina mutata rappresentava, sino a
oggi, la principale componente delle lesioni istopatologiche in
malattie neurodegenerative, come la frontotemporal lobar
degeneration (FTLD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA).
Inclusioni contenenti la TDP-43 erano state riscontrate in
associazione ai Corpi di Lewy, in studi autoptici su cervelli
di pazienti affetti da varie forme di parkinsonismi. La
Sardegna, con il suo corredo genetico appariva lo scenario
ideale per la ricerca di una disfunzione del gene in pazienti
con il Parkinson e in altri persone portatrici di mutazioni
genetiche del Tardbp e affetti da altre patologie
neurodegenerative, come la Sla.
Il lavoro da poco pubblicato e' stato condotto su 327
pazienti sardi con Parkinson (88 casi familiari, 239 sporadici)
e 578 controlli sempre di origine sarda. La ricerca si e'
basata su una banca dati del Dna, nata nel 2005 al Centro
Parkinson dell'ospedale Brotzu (responsabile Giovanni Cossu
con la collaborazione della dottoressa Daniela Murgia) e che
oggi puo' contare su quasi 1.000 campioni a disposizione della
ricerca. La mutazione e' stata riscontrata in una proporzione
significativa di pazienti [8 casi (2.5%)] e in nessuno dei
controlli. Questi risultati, oltre a indicare che, sino a oggi,
la mutazione Tardbp rappresenta il piu' frequente singolo
fattore di rischio genetico per la malattia di Parkinson nella
popolazione sarda, supportano l'ipotesi che patologie
apparentemente dissimili potrebbero rappresentare diverse facce
di un unico spettro clinico ("Tardbp-patie").
Futuri studi sono stati programmati per comprendere quali
siano i fattori genetici modificanti (o non genetici) capaci di
determinare fenotipi clinici cosi' differenti (Sla, Ftdl e lo
stesso morbo di Parkinson), associati ad una stessa mutazione
del gene Tardbp. (AGI)
Red-Rob
Red-Rob
241139 GIU 11
NNNN
(AGI) - Cagliari, 24 giu. - Un nuovo gene responsabile della
malattia di Parkinson e' stato scoperto in Sardegna. E' il
risultato di uno studio coordinato dalla Neurologia
dell'azienda ospedaliera Brotzu di Cagliari, diretta da
Maurizio Melis, cui hanno partecipato neurologi dell'ospedale
San Francesco di Nuoro, in collaborazione con i neurogenetisti
del dipartimento di Genetica Clinica dell'Erasmus di Rotterdam.
Il morbo di Parkinson e' una patologia neurodegenerativa
che colpisce, in Italia, 200.000 persone, di cui 10.000 sotto i
40 anni. La ricerca e' stata recentemente pubblicata sulla
rivista "Neurogenetics" e ruota attorno a un gene, il "Tardbp",
che codifica la TDP-43 [transactive response (TAR) DNAbinding
protein-43"]. Questa proteina mutata rappresentava, sino a
oggi, la principale componente delle lesioni istopatologiche in
malattie neurodegenerative, come la frontotemporal lobar
degeneration (FTLD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA).
Inclusioni contenenti la TDP-43 erano state riscontrate in
associazione ai Corpi di Lewy, in studi autoptici su cervelli
di pazienti affetti da varie forme di parkinsonismi. La
Sardegna, con il suo corredo genetico appariva lo scenario
ideale per la ricerca di una disfunzione del gene in pazienti
con il Parkinson e in altri persone portatrici di mutazioni
genetiche del Tardbp e affetti da altre patologie
neurodegenerative, come la Sla.
Il lavoro da poco pubblicato e' stato condotto su 327
pazienti sardi con Parkinson (88 casi familiari, 239 sporadici)
e 578 controlli sempre di origine sarda. La ricerca si e'
basata su una banca dati del Dna, nata nel 2005 al Centro
Parkinson dell'ospedale Brotzu (responsabile Giovanni Cossu
con la collaborazione della dottoressa Daniela Murgia) e che
oggi puo' contare su quasi 1.000 campioni a disposizione della
ricerca. La mutazione e' stata riscontrata in una proporzione
significativa di pazienti [8 casi (2.5%)] e in nessuno dei
controlli. Questi risultati, oltre a indicare che, sino a oggi,
la mutazione Tardbp rappresenta il piu' frequente singolo
fattore di rischio genetico per la malattia di Parkinson nella
popolazione sarda, supportano l'ipotesi che patologie
apparentemente dissimili potrebbero rappresentare diverse facce
di un unico spettro clinico ("Tardbp-patie").
Futuri studi sono stati programmati per comprendere quali
siano i fattori genetici modificanti (o non genetici) capaci di
determinare fenotipi clinici cosi' differenti (Sla, Ftdl e lo
stesso morbo di Parkinson), associati ad una stessa mutazione
del gene Tardbp. (AGI)
Red-Rob
Red-Rob
241139 GIU 11
NNNN
NGF in collirio migliora vista bimbi affetti da glioma
SALUTE: NGF IN COLLIRIO MIGLIORA VISTA BIMBI
AFFETTI DA GLIOMA =
(AGI) - Roma, 24 giu. - La somministrazione di un collirio a
base di Nerve Growth Factor (NGF) in pazienti pediatrici e
adulti affetti da gliomi delle vie ottiche (GVO) ha evidenziato
effetti significativi sul sistema visivo, migliorandone,
temporaneamente, l'acuita' visiva. E' questo, in sintesi, il
risultato di una sperimentazione condotta attraverso due studi
pilota, uno su 6 bambini e adolescenti, un secondo su un
adulto, affetti da gravi deficit visivi secondari a GVO.
Gli studi sono stati effettuati da ricercatori
dell'Universita' Cattolica-Policlinico A. Gemelli di Roma prof.
Benedetto Falsini, dell'Unita' Operativa di Oftalmologia, e
dott. Antonio Chiaretti, dell'Istituto di Clinica Pediatrica,
con il coordinamento del prof. Riccardo Riccardi, direttore
dell'Unita' Operativa di Oncologia Pediatrica del Gemelli,
recentemente pubblicati su "Neurorehabilitation and Neural
Repair", rivista ufficiale della Societa' americana di
Neuroriabilitazione.
Tale promettente risultato deriva dal fatto che i
recettori per l'NGF, tramite i quali si esplica l'azione di
questa famosa neurotrofina, scoperta dal Nobel Rita Levi
Montalcini, sono presenti lungo tutte le vie di conduzione e le
cellule ganglionari retiniche. "E' stato dimostrato, infatti,
che la somministrazione congiuntivale di NGF e' efficace nel
trattamento di pazienti con ulcere corneali e con gravi deficit
visivi secondari al glaucoma", spiega il professor Benedetto
Falsini.
"Il Nerve Growth Factor (NGF) e' una neurotrofina,
fondamentale per lo sviluppo e la sopravvivenza dei neuroni del
Sistema Nervoso Centrale e Periferico", sottolinea il dottor
Antonio Chiaretti. "Per la sua azione neuroprotettiva -
prosegue il ricercatore - la somministrazione intracerebrale di
NGF e' stata gia' sperimentata per il trattamento di alcune
patologie neurologiche degenerative, quali il morbo di
Parkinson e la malattia di Alzheimer". (AGI)
Rmg
241144 GIU 11
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(AGI) - Roma, 24 giu. - La somministrazione di un collirio a
base di Nerve Growth Factor (NGF) in pazienti pediatrici e
adulti affetti da gliomi delle vie ottiche (GVO) ha evidenziato
effetti significativi sul sistema visivo, migliorandone,
temporaneamente, l'acuita' visiva. E' questo, in sintesi, il
risultato di una sperimentazione condotta attraverso due studi
pilota, uno su 6 bambini e adolescenti, un secondo su un
adulto, affetti da gravi deficit visivi secondari a GVO.
Gli studi sono stati effettuati da ricercatori
dell'Universita' Cattolica-Policlinico A. Gemelli di Roma prof.
Benedetto Falsini, dell'Unita' Operativa di Oftalmologia, e
dott. Antonio Chiaretti, dell'Istituto di Clinica Pediatrica,
con il coordinamento del prof. Riccardo Riccardi, direttore
dell'Unita' Operativa di Oncologia Pediatrica del Gemelli,
recentemente pubblicati su "Neurorehabilitation and Neural
Repair", rivista ufficiale della Societa' americana di
Neuroriabilitazione.
Tale promettente risultato deriva dal fatto che i
recettori per l'NGF, tramite i quali si esplica l'azione di
questa famosa neurotrofina, scoperta dal Nobel Rita Levi
Montalcini, sono presenti lungo tutte le vie di conduzione e le
cellule ganglionari retiniche. "E' stato dimostrato, infatti,
che la somministrazione congiuntivale di NGF e' efficace nel
trattamento di pazienti con ulcere corneali e con gravi deficit
visivi secondari al glaucoma", spiega il professor Benedetto
Falsini.
"Il Nerve Growth Factor (NGF) e' una neurotrofina,
fondamentale per lo sviluppo e la sopravvivenza dei neuroni del
Sistema Nervoso Centrale e Periferico", sottolinea il dottor
Antonio Chiaretti. "Per la sua azione neuroprotettiva -
prosegue il ricercatore - la somministrazione intracerebrale di
NGF e' stata gia' sperimentata per il trattamento di alcune
patologie neurologiche degenerative, quali il morbo di
Parkinson e la malattia di Alzheimer". (AGI)
Rmg
241144 GIU 11
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salute: 'divorata' da acaro tarlo mobili antichi, 150 punture in una notte = ponfi rossi e pruriginosi su tutto il corpo - la dermatologa, si rischia shock anafilattico
SALUTE: 'DIVORATA' DA ACARO TARLO MOBILI ANTICHI, 150 PUNTURE IN UNA NOTTE =
PONFI ROSSI E PRURIGINOSI SU TUTTO IL CORPO
Roma, 24 giu. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Una notte agitata
nella camera da letto della casa di campagna, arredata con mobili di
famiglia antichi e preziosi. E un brusco risveglio al mattino,
letteralmente divorata da ponfi rossi, pruriginosi e dolorosi su tutto
il corpo, viso compreso. La brutta avventura e' capitata lo scorso
fine settimana a F. A., veterinaria romana di 37 anni, che dopo un
iniziale sgomento e il timore di essere incappata in qualche
parassita, anche a causa del suo lavoro, ha scoperto il colpevole:
l'acaro del tarlo del legno.
"Una diagnosi veloce, anche perche' lo stesso tipo di problema
l'aveva avuto una mia zia che aveva in casa alcuni dei mobili di
famiglia. Per lei pero' - racconta F. A. all'Adnkronos Salute - la
fase del dubbio e' durata piu' a lungo: non si riusciva a capire quale
insetto avesse provocato le punture che comparivano sul corpo di
diversi componenti della sua famiglia". Se il tarlo del legno e'
confinato, appunto, nei mobili - e quando fuoriesce non 'punge' gli
esseri umani - i minuscoli animaletti che li 'accompagnano'
occasionalmente possono attaccare l'uomo. Sempre associati alla
contemporanea presenza dei tarli, i nemici degli amanti dei mobili
antichi sono appunto acari, appartenenti al genere Pyemotes. Si tratta
di parassiti del tarlo, le cui punture provocano ponfi
pruriginosissimi e generalmente molto numerosi.
"Il dermatologo ne ha contati circa 150, su addome, schiena,
braccia, gambe e perfino sul collo e sul viso. E oggi, a distanza di
qualche giorno dall'inizio della terapia - dice F. A. - il prurito e'
ancora molto intenso". Per risolvere il problema e' necessario
provvedere tempestivamente a bonificare i mobili o il legname da
ardere: l'eliminazione dei tarli coincide immancabilmente con la
scomparsa degli acari. "Si tratta di un problema serio, anche perche'
se i ponfi sono molto numerosi si rischia anche lo shock
analfilattico", dice la dermatologa Riccarda Serri, presidente di
Skineco, associazione internazionale di ecodermatologia. (segue)
(Mal/Col/Adnkronos)
24-GIU-11 13:42
NNNNSALUTE: 'DIVORATA' DA ACARO TARLO MOBILI ANTICHI, 150 PUNTURE IN UNA NOTTE (2) =
LA DERMATOLOGA, SI RISCHIA SHOCK ANAFILATTICO
(Adnkronos/Adnkronos Salute) - "E' un inconveniente non
rarissimo, legato soprattutto alla presenza di legna e mobili antichi.
Mi e' capitato il caso della moglie di un paziente che, ogni volta che
andava nella sua casa di montagna, si ricopriva di ponfi rossi e
pruriginosi. Ma e' passato del tempo prima che il problema fosse messo
in relazione con la casa, e quindi con i mobili. Il problema inoltre
e' che ci si accorge dell'attacco dopo che questo e' avvenuto, e
dunque i ponfi possono facilmente essere diverse decine".
Cosa fare, allora? "In questi casi occorre assumere un
antistaminico per bocca e applicare una crema cortisonica e
antibiotica sulla pelle. Puo' essere necessario anche assumere
cortisone per bocca. E' fondamentale - sottolinea la dermatologa -
verificare che i ponfi non si siano infettati. In persone
particolarmente reattive l'attacco dell'acaro puo' scatenare una
reazione allergica". Insomma, "chi eredita mobili antichi, li acquista
o vive in case di legno farebbe bene a controllare che non siano
presenti i tarli e i loro pericolosi e 'invisibili' compagni",
conclude Serri.
(Mal/Col/Adnkronos)
24-GIU-11 13:54
NNNN
giovedì 23 giugno 2011
(ER) SICUREZZA RIMINI. PER ESTATE 60 POLIZIOTTI IN MENO DEL 2010 SILP: MINISTERO TAGLIA PERSONALE MA CHIEDE DI MANTENERE PRESIDII
(ER) SICUREZZA RIMINI. PER ESTATE 60 POLIZIOTTI IN
MENO DEL 2010
SILP: MINISTERO TAGLIA PERSONALE MA CHIEDE DI MANTENERE PRESIDII
(DIRE) Rimini, 23 giu. - Arrivano 80 agenti contro i 140 dello
scorso anno: sono quasi dimezzati i rinforzi per l'estate che il
ministero dell'Interno concede alla polizia di Rimini. Lo rende
noto in un comunicato la Silp-Cgil di Rimini, che riferisce di
aver appreso la notizia questa mattina dal questore Oreste
Capocasa. Ai colleghi della Stradale arrivera' il supporto di 8
agenti, 10 quelli assegnati alla Polfer mentre non sono previste
integrazioni di organico per la Polizia di frontiera
dell'aeroporto di Rimini. Il ministero dell'Interno ha anche
ribadito l'obbligatoriera' a mantenere aperti i posti di polizia
estivi di Bellaria e Riccione, "pur diminuendo quasi della meta'
gli agenti", commentano dal sindacato.
L'esponente della segreteria Silp di Rimini Alberto Oppi
spiega quindi di "attendere quale sara' la reazione del Prefetto
che gia' domani incontrera' il questore per discutere delle
decisioni assunte dal Ministero", e di sperare che "anche dal
Prefetto possa levarsi la stessa posizione critica da noi assunta
rispetto ad una situazione oggettivamente inaccettabile".
Infatti, spiega Oppi, "a fronte di una criminalita' crescente e
in vista di una stagione estiva che si presenta ricca di eventi
capaci di attirare tantissime persone, come la Notte Rosa,
cittadini, turisti e operatori di polizia si troveranno invece
piu' sguarniti di uomini e mezzi addetti alla sicurezza".
(Com/Jaf/ Dire)
17:51 23-06-11
NNNN
SILP: MINISTERO TAGLIA PERSONALE MA CHIEDE DI MANTENERE PRESIDII
(DIRE) Rimini, 23 giu. - Arrivano 80 agenti contro i 140 dello
scorso anno: sono quasi dimezzati i rinforzi per l'estate che il
ministero dell'Interno concede alla polizia di Rimini. Lo rende
noto in un comunicato la Silp-Cgil di Rimini, che riferisce di
aver appreso la notizia questa mattina dal questore Oreste
Capocasa. Ai colleghi della Stradale arrivera' il supporto di 8
agenti, 10 quelli assegnati alla Polfer mentre non sono previste
integrazioni di organico per la Polizia di frontiera
dell'aeroporto di Rimini. Il ministero dell'Interno ha anche
ribadito l'obbligatoriera' a mantenere aperti i posti di polizia
estivi di Bellaria e Riccione, "pur diminuendo quasi della meta'
gli agenti", commentano dal sindacato.
L'esponente della segreteria Silp di Rimini Alberto Oppi
spiega quindi di "attendere quale sara' la reazione del Prefetto
che gia' domani incontrera' il questore per discutere delle
decisioni assunte dal Ministero", e di sperare che "anche dal
Prefetto possa levarsi la stessa posizione critica da noi assunta
rispetto ad una situazione oggettivamente inaccettabile".
Infatti, spiega Oppi, "a fronte di una criminalita' crescente e
in vista di una stagione estiva che si presenta ricca di eventi
capaci di attirare tantissime persone, come la Notte Rosa,
cittadini, turisti e operatori di polizia si troveranno invece
piu' sguarniti di uomini e mezzi addetti alla sicurezza".
(Com/Jaf/ Dire)
17:51 23-06-11
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P4: GENCHI, COSI' ERA CONTROLLATO ROMANO PRODI
P4: GENCHI, COSI' ERA CONTROLLATO ROMANO PRODI
(ANSA) - PALERMO, 23 GIU - ''Non mi stupisce il fatto che ad
Angelo Rovati sia stata trovata una mia relazione di consulenza
per l'indagine Why not''. Lo ha detto il consulente informatico
Gioacchino Genchi, che ora esercita la professionale legale, a
proposito delle dichiarazioni di Angelo Rovati (ex consulente di
Prodi a palazzo Chigi) ai magistrati che indagano sulla P4.
''Ho scritto quella consulenza - ha aggiunto Genchi - prima
che mi fosse revocato l'incarico e prima che Berlusconi parlasse
da Olbia del 'piu' grande scandalo della storia della
Repubblica'. Su Rovati si incentravano i rapporti di quel
network di imprenditoria, informazione e finanza che ha
sostanzialmente portato alla fossa Romano Prodi''.
Secondo Genchi, la sua consulenza aveva ''gia' rilevato i
rapporti di Rovati con Luigi Bisignani, con Franco Bonferroni di
Finmeccanica, con apparati dei servizi di sicurezza e con
Giancarlo Elia Valori - di cui stranamente si parla molto poco
in questi giorni - e con quei soggetti che avevano fornito a
Prodi il cellulare intestato alla Delta, quando era rientrato
dalla Commissione Europea e preparava la campagna elettorale''.
''Con quel cellulare - ha concluso Genchi - avevano modo di
controllare ogni suo contatto e spostamento. Oggi si leggono
meglio talune vicende, come quella di Sircana, e si capisce pure
l'operazione che e' stata fatta su Mastella per far cadere il
governo Prodi''. (ANSA).
YP8-FK
23-GIU-11 17:45 NNNN
(ANSA) - PALERMO, 23 GIU - ''Non mi stupisce il fatto che ad
Angelo Rovati sia stata trovata una mia relazione di consulenza
per l'indagine Why not''. Lo ha detto il consulente informatico
Gioacchino Genchi, che ora esercita la professionale legale, a
proposito delle dichiarazioni di Angelo Rovati (ex consulente di
Prodi a palazzo Chigi) ai magistrati che indagano sulla P4.
''Ho scritto quella consulenza - ha aggiunto Genchi - prima
che mi fosse revocato l'incarico e prima che Berlusconi parlasse
da Olbia del 'piu' grande scandalo della storia della
Repubblica'. Su Rovati si incentravano i rapporti di quel
network di imprenditoria, informazione e finanza che ha
sostanzialmente portato alla fossa Romano Prodi''.
Secondo Genchi, la sua consulenza aveva ''gia' rilevato i
rapporti di Rovati con Luigi Bisignani, con Franco Bonferroni di
Finmeccanica, con apparati dei servizi di sicurezza e con
Giancarlo Elia Valori - di cui stranamente si parla molto poco
in questi giorni - e con quei soggetti che avevano fornito a
Prodi il cellulare intestato alla Delta, quando era rientrato
dalla Commissione Europea e preparava la campagna elettorale''.
''Con quel cellulare - ha concluso Genchi - avevano modo di
controllare ogni suo contatto e spostamento. Oggi si leggono
meglio talune vicende, come quella di Sircana, e si capisce pure
l'operazione che e' stata fatta su Mastella per far cadere il
governo Prodi''. (ANSA).
YP8-FK
23-GIU-11 17:45 NNNN
DROGA: GIANPAOLO TARANTINI CONDANNATO A 2 ANNI E 2 MESI
DROGA: GIANPAOLO TARANTINI CONDANNATO A 2 ANNI E 2 MESI =
(AGI) - Bari, 23 giu. - L'imprenditore barese Gianpaolo
Tarantini e' stato condannato, col rito abbreviato, a 2 anni e
2 mesi di reclusione al processo, celebrato a porte chiuse, per
detenzione e cessione di droga durante i coca party dell'estate
2008. Per Tarantini, noto alle cronache per le inchieste sulla
sanita' in Puglia e per la vicenda delle 'escort' che avrebbero
partecipato alle feste organizzate nelle residenze private del
premier Silvio Berlusconi tra il 2008 e il 2009, l'accusa aveva
chiesto la condanna a 4 anni di carcere. Per i pubblici
ministeri Pino Scelsi, Ciro Angelillis ed Eugenia Pontassuglia,
Gianpaolo Tarantini - che ha collaborato alle indagini - ha
acquistato e ceduto dosi di cocaina agli ospiti dei 'coca
party' nelle sue ville di Giovinazzo (Ba) e in Sardegna. (AGI)
Ba2/Tib
231751 GIU 11
NNNN
(AGI) - Bari, 23 giu. - L'imprenditore barese Gianpaolo
Tarantini e' stato condannato, col rito abbreviato, a 2 anni e
2 mesi di reclusione al processo, celebrato a porte chiuse, per
detenzione e cessione di droga durante i coca party dell'estate
2008. Per Tarantini, noto alle cronache per le inchieste sulla
sanita' in Puglia e per la vicenda delle 'escort' che avrebbero
partecipato alle feste organizzate nelle residenze private del
premier Silvio Berlusconi tra il 2008 e il 2009, l'accusa aveva
chiesto la condanna a 4 anni di carcere. Per i pubblici
ministeri Pino Scelsi, Ciro Angelillis ed Eugenia Pontassuglia,
Gianpaolo Tarantini - che ha collaborato alle indagini - ha
acquistato e ceduto dosi di cocaina agli ospiti dei 'coca
party' nelle sue ville di Giovinazzo (Ba) e in Sardegna. (AGI)
Ba2/Tib
231751 GIU 11
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PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI CIRCOLARE 10 marzo 2011 Modifiche alla disciplina in materia di permessi per l'assistenza alle persone con disabilita' - banca dati informatica presso il Dipartimento della funzione pubblica - legge 4 novembre, n. 183, art. 24. (Circolare n. 2/2011). (11A07953) (GU n. 141 del 20-6-2011 )
Alle amministrazioni pubbliche di cui all'art. 1, comma 2, del decreto legislativo n. 165/2001 Premessa. Sulla Gazzetta ufficiale del 9 novembre 2010, n. 262, e' stata pubblicata la legge 4 novembre, n. 183, recante «Deleghe al Governo in materia di lavori usuranti, di riorganizzazione di enti, di congedi, aspettative e permessi, di ammortizzatori sociali, di servizi per l'impiego, di incentivi all'occupazione, di apprendistato, di occupazione femminile, nonche' misure contro il lavoro sommerso e disposizioni in tema di lavoro pubblico e di controversie di lavoro». La legge e' entrata in vigore il 24 novembre 2010. L'art. 24 della nuova legge riguarda le «Modifiche alla disciplina in materia di permessi per l'assistenza a portatori di handicap in situazione di gravita'». La disposizione innova parzialmente il regime dei permessi per l'assistenza ai soggetti disabili contenuto nella legge 5 febbraio 1992, n. 104, e nel decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151. Le novita' normative sono state illustrate nella precedente circolare n. 13 del 2010, nel cui ultimo paragrafo si e' fatto rinvio a successive istruzioni per la comunicazione delle informazioni da inserire nella banca dati prevista ai commi 4-6 del menzionato articolo. La norma, infatti, prevede l'istituzione e la gestione di una banca dati informatica per la raccolta e la gestione dei dati relativi alla fruizione dei permessi. La banca dati e' finalizzata al monitoraggio e al controllo sul legittimo utilizzo dei permessi accordati ai pubblici dipendenti che ne fruiscono in quanto persone disabili o per assistere altra persona in situazione di handicap grave. Le informazioni che saranno raccolte nella banca dati saranno utilizzate in forma anonima anche per elaborazioni e pubblicazioni statistiche. In particolare, i commi 4-6 della menzionata disposizione prevedono: «4. Le amministrazioni pubbliche di cui all' art. 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, comunicano alla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della funzione pubblica: a) i nominativi dei propri dipendenti cui sono accordati i permessi di cui all'art. 33, commi 2 e 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, e successive modificazioni, ivi compresi i nominativi dei lavoratori padri e delle lavoratrici madri, specificando se i permessi sono fruiti dal lavoratore con handicap in situazione di gravita', dal lavoratore o dalla lavoratrice per assistenza al proprio figlio, per assistenza al coniuge o per assistenza a parenti o affini; b) in relazione ai permessi fruiti dai dipendenti per assistenza a persona con handicap in situazione di gravita', il nominativo di quest'ultima, l'eventuale rapporto di dipendenza da un'amministrazione pubblica e la denominazione della stessa, il comune di residenza dell'assistito; c) il rapporto di coniugio, il rapporto di maternita' o paternita' o il grado di parentela o affinita' intercorrente tra ciascun dipendente che ha fruito dei permessi e la persona assistita; d) per i permessi fruiti dal lavoratore padre o dalla lavoratrice madre, la specificazione dell'eta' maggiore o minore di tre anni del figlio; e) il contingente complessivo di giorni e ore di permesso fruiti da ciascun lavoratore nel corso dell'anno precedente e per ciascun mese. 5. La Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della funzione pubblica istituisce e cura, con gli ordinari stanziamenti di bilancio, una banca di dati informatica costituita secondo quanto previsto dall' art. 22, commi 6 e 7, del codice in materia di protezione dei dati personali, di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, in cui confluiscono le comunicazioni di cui al comma 4 del presente articolo, che sono fornite da ciascuna amministrazione per via telematica entro il 31 marzo di ciascun anno, nel rispetto delle misure di sicurezza previste dal predetto codice di cui al decreto legislativo n. 196 del 2003. 6. La Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della funzione pubblica e' autorizzata al trattamento dei dati personali e sensibili di cui al comma 4, la cui conservazione non puo' comunque avere durata superiore a ventiquattro mesi. Ai fini della comunicazione dei dati di cui al comma 4, le amministrazioni pubbliche sono autorizzate al trattamento dei relativi dati personali e sensibili e provvedono alla conservazione dei dati per un periodo non superiore a trenta giorni dalla loro comunicazione, decorsi i quali, salve specifiche esigenze amministrativo-contabili, ne curano la cancellazione. Le operazioni rilevanti consistono nella raccolta, conservazione, elaborazione dei dati in forma elettronica e no, nonche' nella comunicazione alle amministrazioni interessate. Sono inoltre consentite la pubblicazione e la divulgazione dei dati e delle elaborazioni esclusivamente in forma anonima. Le attivita' di cui ai commi 4 e 5, finalizzate al monitoraggio e alla verifica sulla legittima fruizione dei permessi, sono di rilevante interesse pubblico. Rimangono fermi gli obblighi previsti dal secondo comma dell'art. 6 della legge 26 maggio 1970, n. 381, dall'ottavo comma dell'art. 11 della legge 27 maggio 1970, n. 382, e dal quarto comma dell' art. 8 della legge 30 marzo 1971, n. 118, concernenti l'invio degli elenchi delle persone sottoposte ad accertamenti sanitari, contenenti soltanto il nome, il cognome e l'indirizzo, rispettivamente all'Ente nazionale per la protezione e l'assistenza dei sordi, all'Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti e all'Associazione nazionale dei mutilati e invalidi civili». La presente circolare ha l'obiettivo di fornire indicazioni circa i tempi e le modalita' delle comunicazioni da parte delle amministrazioni al fine di popolare la banca dati e consentire lo sviluppo delle funzionalita'. 1. Pubbliche amministrazioni destinatarie. Le amministrazioni tenute alla comunicazione prevista dal comma 4 del citato art. 24 sono tutte le pubbliche amministrazioni di cui all'art. 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni; si evidenzia che la comunicazione va effettuata anche qualora presso un'amministrazione non ci siano dipendenti che fruiscono delle agevolazioni previste dalla norma in esame, sia per se stessi sia per prestare assistenza. Alcune amministrazioni, a seguito dell'entrata in vigore della legge n. 183 del 2010, hanno gia' provveduto ad inviare in formato cartaceo al Dipartimento della funzione pubblica le informazioni in esame; anche queste dovranno procedere all'inserimento dei dati secondo le modalita' previste dal comma 5 del citato art. 24 ai fini dell'adempimento normativo. 2. La comunicazione dei dati. Le amministrazioni pubbliche devono comunicare al Dipartimento della funzione pubblica i dati relativi ai dipendenti che fruiscono dei permessi per se stessi e/o per l'assistenza a persone disabili previsti dall'art. 33, commi 2 e 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104. Le amministrazioni devono indicare anche il grado di parentela o di affinita' che lega la persona in situazione di handicap grave al dipendente che fruisce dei permessi; se il rapporto di parentela o di affinita' e' di terzo grado, occorre indicare le motivazioni che legittimano la fruizione dei permessi (nuovo art. 33, comma 3, della legge n. 104 del 1992). Particolare attenzione va riposta nella comunicazione dei dati riguardanti l'assistenza nei confronti del figlio disabile da parte lavoratore padre e della lavoratrice madre. Il nuovo comma 3 dell'art. 33 prevede, infatti, che «per l'assistenza allo stesso figlio con handicap in situazione di gravita', il diritto e' riconosciuto ad entrambi i genitori, anche adottivi, che possono fruirne alternativamente». In particolare, le amministrazioni devono specificare se la fruizione dei permessi e' alternativa con quella dell'altro genitore dipendente o con altro parente o affine, specificando se si tratta di dipendente pubblico, cosi' come illustrato nel paragrafo 4 della Circolare n. 13 del 2010. 3. Modalita' e termini di comunicazione dei dati. La comunicazione dei dati riferiti all'anno precedente dovra' avvenire per via telematica entro il 31 marzo di ciascun anno. La rilevazione effettuata nell'anno 2011 riguarda i dati relativi all'intero anno 2010 e, quindi, concerne situazioni regolate dalla normativa pregressa e situazioni soggette al nuovo regime entrato in vigore il 24 novembre. I dati debbono essere comunicati entro il 31 marzo p.v. Le informazioni relative alla fruizione dei permessi devono essere comunicate attraverso il sito web www.magellanopa.it/permessi104. Si evidenza che la rilevazione potra' essere effettuata anche a livello periferico, rinviando a ciascuna amministrazione centrale la definizione delle unita' periferiche di inserimento e il compito di individuare i soggetti responsabili in ambito decentrato. A tal fine, il sistema prevede una funzionalita' dedicata all'inserimento delle unita' periferiche. Sul sito web www.magellanopa.it/permessi104 e' possibile consultare la seguente documentazione di supporto alla procedura per l'inserimento dei dati: 1) Procedura di registrazione; 2) Manuale utente per l'inserimento dei dati; 3) Manuale creazione unita' periferiche; 4) Modello di raccolta dati; 5) Manuale comunicazione negativa. Per l'avvio della procedura, le amministrazioni interessate dovranno procedere all'accreditamento, secondo le istruzioni presenti sul sito www.magellanopa.it/permessi104. Al fine di semplificare tale procedura ed evitare una nuova registrazione, le amministrazioni potranno utilizzare i codici di accesso, gia' in loro possesso, necessari per l'inserimento delle informazioni relative ai tassi di assenza e presenza del personale dipendente nella banca dati assenze del Dipartimento della funzione pubblica (www.magellanopa.it/assenzepa). Chi non fosse dotato di tali codici di accesso, dovra' procedere con la procedura standard consultabile sul sito. Come detto nel paragrafo 1, la comunicazione dei dati va effettuata anche nel caso in cui l'amministrazione non abbia dipendenti che usufruiscono di permessi per l'assistenza alle persone con disabilita'. Sul sito e' possibile consultare il manuale con le modalita' per effettuare la comunicazione negativa. 4. La conservazione e la divulgazione dei dati Si rammenta che ai fini di un corretto utilizzo dei dati in base alla normativa sul trattamento dei dati, il comma 6 dell'art. 24 della legge in esame prevede che le amministrazioni, una volta provveduto a comunicare i dati sulla fruizione dei permessi alla Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento della funzione pubblica, provvedono alla cancellazione entro trenta giorni dalla comunicazione effettuata, salve specifiche esigenze amministrativo-contabile. Allo stesso modo il Dipartimento della funzione pubblica e' autorizzato alla conservazione dei dati di cui al comma 4 del citato articolo, per una durata non superiore ai ventiquattro mesi. Il Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione Brunetta Registrato alla Corte dei conti il 10 maggio 2011 Ministeri istituzionali - Presidenza del Consiglio dei Ministri, registro n. 10, foglio n. 293.
DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 11 marzo 2011 Autorizzazione ad assumere unita' di personale per le esigenze del Corpo nazionale dei vigili del fuoco ai sensi dell'articolo 66, comma 9-bis, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112 convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, e successive modificazioni e integrazioni. (11A07852) (GU n. 141 del 20-6-2011
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI Visto il decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133 recante disposizioni urgenti per lo sviluppo, la semplificazione, la competitivita', la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria e successive modificazioni ed integrazioni; Vista la legge 23 dicembre 2009, n. 191, recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge finanziaria 2010); Visto il decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122 recante misure urgenti in materia di stabilizzazione della finanza pubblica e di competitivita' economica; Visto l'art. 66, comma 9-bis, del citato decreto-legge n. 112 del 2008, aggiunto dall'art. 2, comma 208, della predetta legge n. 191 del 2009 e successivamente modificato dall'art. 9, comma 6, del richiamato decreto-legge n. 78 del 2010, secondo cui a decorrere dall'anno 2010 i Corpi di polizia e il Corpo nazionale dei vigili del fuoco possono procedere, con le modalita' di cui al comma 10, ad assunzioni di personale a tempo indeterminato, nel limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente a una spesa pari a quella relativa al personale cessato dal servizio nel corso dell'anno precedente e per un numero di unita' non superiore a quelle cessate dal servizio nel corso dell'anno precedente; Visto il comma 12 dell'art. 9 del decreto-legge n. 78 del 2010 secondo cui per le assunzioni di cui ai commi 5, 6, 7, 8 e 9 trova applicazione quanto previsto dal comma 10 dell'art. 66, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133; Visto l'art. 66, comma 10, del citato decreto-legge n. 112 del 2008, il quale richiama la procedura autorizzatoria secondo le modalita' di cui all'art. 35, comma 4, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 e successive modificazioni, previa richiesta delle amministrazioni interessate, corredata da analitica dimostrazione delle cessazioni avvenute nell'anno precedente e delle conseguenti economie e dall'individuazione delle unita' da assumere e dei correlati oneri, asseverate dai relativi organi di controllo; Visto il citato decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 ed in particolare il predetto art. 35, comma 4, che prevede come modalita' di autorizzazione l'emanazione di apposito decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, da adottare su proposta del Ministro per la funzione pubblica di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze; Visto l'art. 2, comma 8-bis, del decreto-legge n. 194 del 2009 in cui e' previsto che le amministrazioni indicate nell'art. 74, comma 1, del decreto-legge n. 112 del 2008, all'esito della riduzione degli assetti organizzativi prevista dal predetto art. 74, provvedono, anche con le modalita' indicate nell'art. 41, comma 10, del decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 207, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2009, n. 14 devono apportare, entro il 30 giugno 2010, un'ulteriore riduzione degli uffici dirigenziali di livello non generale e delle relative dotazioni organiche, nonche' delle dotazioni organiche del personale non dirigenziale, con esclusione di quelle degli enti di ricerca; Visto il comma 8-quater del citato articolo art. 2 del decreto-legge n. 194 del 2009, convertito, con modificazioni, in legge n. 25 del 2010, che prevede, per le amministrazioni che non abbiano adempiuto nei tempi previsti a quanto disposto dal comma 8-bis dello stesso art. 2, il divieto, a decorrere dal 30 giugno 2010, di procedere ad assunzioni di personale a qualsiasi titolo e con qualsiasi contratto, prevedendo che fino all'emanazione dei relativi provvedimenti, le dotazioni organiche sono provvisoriamente individuate in misura pari ai posti coperti alla data del 28 febbraio 2010, facendo salve le procedure concorsuali e di mobilita' avviate alla predetta data; Visto il comma 8-quinques del ripetuto articolo art. 2, del decreto-legge n. 194 del 2009 che prevede l'esclusione dall'applicazione dei commi da 8-bis a 8-quater dello stesso articolo per le amministrazioni che abbiano subito una riduzione delle risorse ai sensi dell'art. 17, comma 4, del decreto-legge 1° luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102, e del comma 6 del medesimo art. 17, per il personale amministrativo operante presso gli uffici giudiziari, il Dipartimento della protezione civile, le Autorita' di bacino di rilievo nazionale, il Corpo della polizia penitenziaria, per i magistrati, per l'Agenzia italiana del farmaco, nei limiti consentiti dalla normativa vigente, nonche' per le strutture del comparto sicurezza, delle Forze armate, del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, e per quelle del personale indicato nell'art. 3, comma 1, del citato decreto legislativo n. 165 del 2001; Viste le note del Ministero dell'interno - Dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile in data 19 gennaio 2011, n. 1665 e del 14 febbraio 2011, n. 5/61 in merito alle assunzioni del personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, con le quali l'amministrazione specifica per le relative assunzioni gli oneri da sostenere, dando analitica dimostrazione delle cessazioni avvenute nell'anno 2010 e delle risorse finanziarie che si rendono disponibili, asseverate dai relativi organi di controllo come da nota del predetto Ministero in data 18 febbraio 2011, n. 5876; Visto l'art. 2, comma 209, della legge n. 191 del 2009 secondo cui le assunzioni nelle carriere iniziali dei Corpi di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco negli anni 2010, 2011 e 2012 sono destinate ai volontari in ferma breve, in ferma prefissata e in rafferma delle Forze armate, in servizio o in congedo, nelle percentuali previste dall'art. 16, comma 1, della legge 23 agosto 2004, n. 226, per i Corpi di polizia, e dall' art. 18, comma 1, del decreto legislativo 8 maggio 2001, n. 215, per il Corpo nazionale dei vigili del fuoco; Considerato che l'onere previsto per le assunzioni richieste non supera le risorse finanziarie utilizzabili secondo la normativa citata, tenuto anche conto dell'asseverazione da parte dei competenti organi di controllo; Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 13 giugno 2008 concernente «Delega di funzioni del Presidente del Consiglio dei Ministri in materia di pubblica amministrazione e innovazione al Ministro senza portafoglio prof. Renato Brunetta»; Su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze; Decreta: Art. 1 1. Il Ministero dell'interno - Corpo nazionale dei vigili del fuoco puo' procedere per l'anno 2011, ai sensi dell'art. 66, comma 9-bis, del decreto-legge 25 giugno 2008 n.112, convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, e successive modificazioni e integrazioni, alle assunzioni a tempo indeterminato di cui alla tabella allegata che e' parte integrante del presente provvedimento e che contiene il limite massimo delle unita' di personale e dell'ammontare delle risorse disponibili per le assunzioni relative all'anno 2011. 2. La predetta amministrazione e' tenuta a trasmettere, entro e non oltre il 30 giugno 2012, per le necessarie verifiche, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per la funzione pubblica - Ufficio per il personale delle pubbliche amministrazioni, e al Ministero dell'economia e delle finanze - Dipartimento della ragioneria generale dello Stato, IGOP, i dati concernenti il personale assunto, la spesa annua lorda a regime effettivamente da sostenere. A completamento delle procedure di assunzione va altresi' fornita da parte dell'amministrazione dimostrazione del rispetto dei limiti di spesa previsti dal presente decreto. 3. All'onere derivante dalle assunzioni di cui al comma 1 si provvede nell'ambito delle disponibilita' dei pertinenti capitoli dello stato di previsione della spesa del Ministero dell'interno. Il presente decreto, previa registrazione da parte della Corte dei conti, sara' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Roma, 11 marzo 2011 p. Il Presidente del Consiglio dei Ministri Il Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione Brunetta Il Ministro dell'economia e delle finanze Tremonti Registrato alla Corte dei conti l'11 maggio 2011 Ministeri istituzionali - Presidenza del Consiglio dei Ministri, registro n. 10, foglio n. 354
ASSUNZIONI ANNO 2011 (art. 66, comma 9-bis del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112 convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2008, n. 133)
Parte di provvedimento in formato grafico
GOVERNO: SONDAGGIO SKY TG24, PER IL 61% NON CONCLUDERA' LEGISLATURA
GOVERNO: SONDAGGIO SKY TG24, PER IL 61% NON CONCLUDERA' LEGISLATURA
=
Roma, 23 giu. (Adnkronos) - Il 61% dei partecipanti alla domanda
del giorno di Sky Tg24 alla luce degli interventi di Silvio Berlusconi
alle Camere non crede che il governo concludera' la legislatura. Il
39% dei partecipanti alla rilevazione, invece, si e' dichiarato
fiducioso sulle sorti dell'esecutivo . Il canale all news diretto da
Emilio Carelli attraverso il servizio active, il sito www.skytg24.it e
gli sms, consente quotidianamente, a chi lo voglia, di dare la propria
opinione su una fra le principali notizie del giorno. Per chi desideri
farlo attraverso la tv e' sufficiente utilizzare i tasti del
telecomando Sky.
La rilevazione non ha alcun valore statistico, in quanto aperta
a tutti e non basata su di un campione elaborato scientificamente. Ha
quindi l'unico scopo di dare la possibilita' di esprimersi sui temi di
attualita'.
(Sin/Ct/Adnkronos)
23-GIU-11 16:50
NNNN
Roma, 23 giu. (Adnkronos) - Il 61% dei partecipanti alla domanda
del giorno di Sky Tg24 alla luce degli interventi di Silvio Berlusconi
alle Camere non crede che il governo concludera' la legislatura. Il
39% dei partecipanti alla rilevazione, invece, si e' dichiarato
fiducioso sulle sorti dell'esecutivo . Il canale all news diretto da
Emilio Carelli attraverso il servizio active, il sito www.skytg24.it e
gli sms, consente quotidianamente, a chi lo voglia, di dare la propria
opinione su una fra le principali notizie del giorno. Per chi desideri
farlo attraverso la tv e' sufficiente utilizzare i tasti del
telecomando Sky.
La rilevazione non ha alcun valore statistico, in quanto aperta
a tutti e non basata su di un campione elaborato scientificamente. Ha
quindi l'unico scopo di dare la possibilita' di esprimersi sui temi di
attualita'.
(Sin/Ct/Adnkronos)
23-GIU-11 16:50
NNNN
MAFIA: OPERA SU BORSELLINO NEL COMMISSARIATO GUIDATO DAL FIGLIO
MAFIA: OPERA SU BORSELLINO NEL COMMISSARIATO GUIDATO DAL FIGLIO
=
(AGI) - Palermo, 23 giu. - Collocato presso il commissariato di
di Cefalu' il medaglione bronzeo raffigurante i giudici
Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, prima ospitato presso
l'aeroporto di Palermo. Lo spostamento e' avvenuto d'intesa tra
Gesap, societa' di gestione dello scalo, e la questura di
Palermo, a poco meno di un mese dal 19esimo anniversario
dell'eccidio di via D'Amelio. Il posto di polizia e' guidato da
Manfredi Borsellino, figlio del magistrato ucciso da Cosa
nostra.
"Abbiamo subito condiviso l'iniziativa per l'alto valore
simbolico che essa avrebbe assunto - afferma Carmelo Scelta,
direttore generale della Gesap - tenuto conto che il
commissariato di Cefalu' e' guidato da Manfredi Borsellino". Il
medaglione, opera dello scultore Tommaso Geraci, realizzato in
bronzo a cera persa del diametro di 1,90 metri era stato
collocato presso l'aeroporto di Palermo l'11 giugno 2002, in
occasione del decennale della tragica scomparsa dei due
magistrati. Successivamente, e' stato rimosso dal sito
originario per fare posto a un intervento di messa in sicurezza
degli uffici posti al terzo livello dell'aerostazione e
riconsegnato all'artista per procedere a un intervento di
restauro. "L'intesa, ovviamente, era quella di ricollocare il
medaglione restaurato presso l'Aeroporto di Palermo, nel
rispetto del contratto di utilizzo d'opera artistica
sottoscritto con l'Autore - continua Scelta - ma la
collocazione presso il commissariato di Cefalu' e' sembrata
piu' congeniale al tipo di opera, oltre che di forte impatto
simbolico". Nel frattempo, Gesap sta valutando di indire un
concorso di idee per una nuova opera da dedicare ai due
magistrati. (AGI)
Mrg/Mzu
231600 GIU 11
NNNN
(AGI) - Palermo, 23 giu. - Collocato presso il commissariato di
di Cefalu' il medaglione bronzeo raffigurante i giudici
Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, prima ospitato presso
l'aeroporto di Palermo. Lo spostamento e' avvenuto d'intesa tra
Gesap, societa' di gestione dello scalo, e la questura di
Palermo, a poco meno di un mese dal 19esimo anniversario
dell'eccidio di via D'Amelio. Il posto di polizia e' guidato da
Manfredi Borsellino, figlio del magistrato ucciso da Cosa
nostra.
"Abbiamo subito condiviso l'iniziativa per l'alto valore
simbolico che essa avrebbe assunto - afferma Carmelo Scelta,
direttore generale della Gesap - tenuto conto che il
commissariato di Cefalu' e' guidato da Manfredi Borsellino". Il
medaglione, opera dello scultore Tommaso Geraci, realizzato in
bronzo a cera persa del diametro di 1,90 metri era stato
collocato presso l'aeroporto di Palermo l'11 giugno 2002, in
occasione del decennale della tragica scomparsa dei due
magistrati. Successivamente, e' stato rimosso dal sito
originario per fare posto a un intervento di messa in sicurezza
degli uffici posti al terzo livello dell'aerostazione e
riconsegnato all'artista per procedere a un intervento di
restauro. "L'intesa, ovviamente, era quella di ricollocare il
medaglione restaurato presso l'Aeroporto di Palermo, nel
rispetto del contratto di utilizzo d'opera artistica
sottoscritto con l'Autore - continua Scelta - ma la
collocazione presso il commissariato di Cefalu' e' sembrata
piu' congeniale al tipo di opera, oltre che di forte impatto
simbolico". Nel frattempo, Gesap sta valutando di indire un
concorso di idee per una nuova opera da dedicare ai due
magistrati. (AGI)
Mrg/Mzu
231600 GIU 11
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'NDRANGHETA: POLIZIA ELVETICA, CRESCE PRESENZA IN SVIZZERA RAPPORTO PRESENTATO A BERNA,MAFIE ATTIVE ANCHE IN REGIONI VICINE
'NDRANGHETA: POLIZIA ELVETICA, CRESCE PRESENZA IN
SVIZZERA
RAPPORTO PRESENTATO A BERNA,MAFIE ATTIVE ANCHE IN REGIONI VICINE
(ANSA) - GINEVRA, 23 GIU - Le organizzazioni mafiose italiane
sono attive in Svizzera, in particolare la 'ndrangheta
calabrese, che sta acquistando ''un'importanza crescente''. Lo
afferma l'ultimo rapporto della Polizia federale elvetica reso
noto oggi a Berna.
''Le informazioni raccolte confermano che le organizzazioni
mafiose sono sempre attive sia in Svizzera sia nelle regioni di
confine dei Paesi limitrofi. Esse si servono della Svizzera
soprattutto come crocevia e luogo di transito per attivita' di
supporto'', si legge nel rapporto annuale dell'Ufficio federale
di polizia (Fedpol) sul 2010. Per Fedpol, uno ''scenario simile
a quello constatato in Svizzera si riscontra anche nelle regioni
limitrofe del Piemonte, della Lombardia e del
Baden-Wuerttemberg''. Secondo la polizia elvetica, e' la
crescente pressione esercitata dalle autorita' italiane sulla
'ndrangheta e le altre organizzazioni di stampo mafioso, ad aver
indotto quest'ultime a svolgere sempre piu' attivita' criminali
in Svizzera, come ad esempio il riciclaggio di denaro. Le
attivita' dei clan che operano in Svizzera sono tuttavia
''prevalentemente di carattere transfrontaliero''.
Per rafforzare la loro presenza nella Confederazione
elvetica, le organizzazioni mafiose italiane cercano, per le
loro attivita' di criminalita' economica, di collaborare con
esperti del mondo finanziario e bancario: ''i relativi reati
vengono commessi con la massima discrezione. Sono quindi meno
visibili agli occhi dei cittadini'', scrive Fedpol. In Svizzera,
i clan mafiosi non controllano in modo capillare un territorio
circoscritto, ''vi sono pero' all'interno delle organizzazioni
presenti nel nostro Paese alcuni indizi di accordi che regolano
le competenze regionali''. Inoltre l'omerta' ''viene
rigorosamente applicata come altrove''. L'anno scorso in
Svizzera sono state arrestate diverse persone, nel quadro di
inchieste nazionali o su rogatoria di partner stranieri. Alcune,
appartenenti a organizzazioni mafiose, sono state estradate in
Italia e condannate a lunghe pene detentive. Altre avevano
compiuto reati anche in Svizzera. (ANSA).
Y4Y-CNT
23-GIU-11 11:52 NNNN
RAPPORTO PRESENTATO A BERNA,MAFIE ATTIVE ANCHE IN REGIONI VICINE
(ANSA) - GINEVRA, 23 GIU - Le organizzazioni mafiose italiane
sono attive in Svizzera, in particolare la 'ndrangheta
calabrese, che sta acquistando ''un'importanza crescente''. Lo
afferma l'ultimo rapporto della Polizia federale elvetica reso
noto oggi a Berna.
''Le informazioni raccolte confermano che le organizzazioni
mafiose sono sempre attive sia in Svizzera sia nelle regioni di
confine dei Paesi limitrofi. Esse si servono della Svizzera
soprattutto come crocevia e luogo di transito per attivita' di
supporto'', si legge nel rapporto annuale dell'Ufficio federale
di polizia (Fedpol) sul 2010. Per Fedpol, uno ''scenario simile
a quello constatato in Svizzera si riscontra anche nelle regioni
limitrofe del Piemonte, della Lombardia e del
Baden-Wuerttemberg''. Secondo la polizia elvetica, e' la
crescente pressione esercitata dalle autorita' italiane sulla
'ndrangheta e le altre organizzazioni di stampo mafioso, ad aver
indotto quest'ultime a svolgere sempre piu' attivita' criminali
in Svizzera, come ad esempio il riciclaggio di denaro. Le
attivita' dei clan che operano in Svizzera sono tuttavia
''prevalentemente di carattere transfrontaliero''.
Per rafforzare la loro presenza nella Confederazione
elvetica, le organizzazioni mafiose italiane cercano, per le
loro attivita' di criminalita' economica, di collaborare con
esperti del mondo finanziario e bancario: ''i relativi reati
vengono commessi con la massima discrezione. Sono quindi meno
visibili agli occhi dei cittadini'', scrive Fedpol. In Svizzera,
i clan mafiosi non controllano in modo capillare un territorio
circoscritto, ''vi sono pero' all'interno delle organizzazioni
presenti nel nostro Paese alcuni indizi di accordi che regolano
le competenze regionali''. Inoltre l'omerta' ''viene
rigorosamente applicata come altrove''. L'anno scorso in
Svizzera sono state arrestate diverse persone, nel quadro di
inchieste nazionali o su rogatoria di partner stranieri. Alcune,
appartenenti a organizzazioni mafiose, sono state estradate in
Italia e condannate a lunghe pene detentive. Altre avevano
compiuto reati anche in Svizzera. (ANSA).
Y4Y-CNT
23-GIU-11 11:52 NNNN
MELANIA: GIALLO SU FACEBOOK E MINACCE DI MORTE AD AGENTE CUSTODIA
MELANIA: GIALLO SU FACEBOOK E MINACCE DI MORTE AD AGENTE CUSTODIA =
(AGI) - Ascoli Piceno, 23 giu.- Stanno proseguendo, da parte
della polizia postale, le indagini sulla vicenda delle minacce
di morte nei confronti dell'agente di custodia carceraria
Raffaele Paciolla - amico e vicino di casa a Folignano (Ascoli
Piceno) di Salvatore Parolisi, il caporalmaggiore dell'esercito
indagato per omicidio in relazione alla morte di Melania Rea -
minacce pervenute tramite il suo profilo facebook, agli inizi
di giugno. L'avvocato Tommaso Pietropaolo presento' regolare
denuncia per l'episodio, e spiega: "Al momento non abbiamo
novita'. Ma la vicenda e' molto recente, e quindi dobbiamo
attendere l'esito delle ricerche delle forze dell'ordine. Per
il resto - continua - noi pensiamo potrebbe trattarsi
dell'opera di un mitomane, ma potrebbe essere anche qualcosa di
piu' serio, tanto piu' che nella minaccia era scritto
esplicitamente "stai attento a quello che fai...". Per il
legale di Paciolla, l'agente penitenziario che ieri e' stato di
nuovo interrogato dai magistrati per capire cosa accadde il 7
giugno, quando l'agente incontro' a Folignano Salvatore
Parolisi, proprio nel giorno in cui - prima di tornare a
Frattamaggiore - il militare tento' di nascondere un telefonino
nel campo sportivo del paese, la storia delle minacce non
sarebbe legata al caso di Melania Rea. "E io non credo - ha
sottolineato l'avvocato Pietrapaolo - che lui sappia qualcosa
di piu' di quanto ha gia' detto sulla vicenda della donna
uccisa". E' comunque il caso di ricordare, che proprio in
queste ore gli investigatori stanno svolgendo indagini
approfondite sul falso profilo facebook di Parolisi, registrato
come lo pseudonimo di "Vecio Alpino" , ora sequestrato, e
grazie al quale il caporalmaggiore potrebbe aver comunicato con
soldatesse del Reggimento Piceno, sue ex allieve, o con altri
soggetti. Dalla sede centrale del social network, negli Stati
Uniti, si attendono maggiori informazioni sulla questione.
(AGI)
ap1
231246 GIU 11
NNNN
TESSERA TIFOSO: MARONI, GESTIONE PASSA AI CLUB
TESSERA TIFOSO: MARONI, GESTIONE PASSA AI CLUB =
(AGI) - Roma, 23 giu. - A un anno dall'introduzione della
tessera del tifoso, la gestione dell'intero programma passa ai
club. Lo ha annunciato il ministro dell'Interno, Roberto
Maroni, nel corso del convegno degli esperti europei in materia
di violenza nello sport. "Con questo trasferimento - ha
spiegato - la tessera rimane la stessa, c'e' la richiesta
nominativa, il controllo sui precedenti fatto sempre dal
ministero dell'Interno, ma tutta la gestione del programma
'tessera del tifosi', il lancio, le convenzioni, i vantaggi
vengono lasciati alle societa', perche' vogliamo sottolineare
la funzione di fidelizzazione nei confronti dei club".
Maroni ha ricordato che "essendo la tessera una cosa seria,
c'e' anche un controllo da parte della polizia che autorizza il
rilascio ma questo passaggio di gestione, dopo un anno di
rodaggio, e' una cosa importante che cambia un po' la
prospettiva e sottolinea l'aspetto positivo del programma
tessera del tifoso rispetto a quello di polizia".
Il ministro ha poi illustrato i numeri "che dimostrano
come, a cinque anni dall'omicidio dell'agente Raciti, siano
stati fatti grandi passi avanti contro la violenza negli
stadi". I feriti tra le Forze dell'ordine sono diminuiti
dell'81%, tra i tifosi del 58% e il numero degli agenti
impegnati nel servizio d'ordine per le partite e' sceso del
35%. "Quest'anno - ha commentato Maroni - e' stato un
campionato ad incidenti gravi zero, una novita' assoluta che -
ha concluso - speriamo di replicare in futuro grazie anche alle
novita' sulla tessera del tifoso". (AGI)
rm9
231247 GIU 11
NNNN
(AGI) - Roma, 23 giu. - A un anno dall'introduzione della
tessera del tifoso, la gestione dell'intero programma passa ai
club. Lo ha annunciato il ministro dell'Interno, Roberto
Maroni, nel corso del convegno degli esperti europei in materia
di violenza nello sport. "Con questo trasferimento - ha
spiegato - la tessera rimane la stessa, c'e' la richiesta
nominativa, il controllo sui precedenti fatto sempre dal
ministero dell'Interno, ma tutta la gestione del programma
'tessera del tifosi', il lancio, le convenzioni, i vantaggi
vengono lasciati alle societa', perche' vogliamo sottolineare
la funzione di fidelizzazione nei confronti dei club".
Maroni ha ricordato che "essendo la tessera una cosa seria,
c'e' anche un controllo da parte della polizia che autorizza il
rilascio ma questo passaggio di gestione, dopo un anno di
rodaggio, e' una cosa importante che cambia un po' la
prospettiva e sottolinea l'aspetto positivo del programma
tessera del tifoso rispetto a quello di polizia".
Il ministro ha poi illustrato i numeri "che dimostrano
come, a cinque anni dall'omicidio dell'agente Raciti, siano
stati fatti grandi passi avanti contro la violenza negli
stadi". I feriti tra le Forze dell'ordine sono diminuiti
dell'81%, tra i tifosi del 58% e il numero degli agenti
impegnati nel servizio d'ordine per le partite e' sceso del
35%. "Quest'anno - ha commentato Maroni - e' stato un
campionato ad incidenti gravi zero, una novita' assoluta che -
ha concluso - speriamo di replicare in futuro grazie anche alle
novita' sulla tessera del tifoso". (AGI)
rm9
231247 GIU 11
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AEREI: PORTA PISTOLA A BORDO VOLO CATANIA-MILANO, DENUNCIATO
AEREI: PORTA PISTOLA A BORDO VOLO CATANIA-MILANO, DENUNCIATO
=
Catania, 23 giu. (Adnkronos)- Il volo AZ 572 della Wind Jet, con
a bordo 144 passeggeri, la cui partenza era prevista alle 8.20
dall'aeroporto di Catania alla volta di Linate, e' decollato con un
ritardo di un'ora e 50 minuti perche' prima di decollare un passeggero
ha fatto notare al comandante di avere con se' una pistola con un
regolare porto d'armi.
Il comandante ha bloccato il decollo dell'aeromobile ed
avvertito la polizia, che e' salita a bordo ed ha controllato i
bagagli di tutti i passeggeri. L'uomo, un imprenditore di Ragusa di 46
anni, e' stato denunciato dalla polizia per aver portato a bordo
dell'aereo una pistola. Agli agenti l'uomo si e' giustificato dicendo
che aveva dimenticato di farlo notare ai controlli all'imbarco.
Ai controlli prima dell'imbarco comunque la presenza dell'arma
non era sfuggita agli addetti ma l'uomo si era allontanato prima che
potesse essere fermato e la polizia aveva gia' bloccato tutti i voli
in partenza e in arrivo nello scalo. L'aeroporto e' rimasto bloccato
dalle 8.10 alle 8.30 circa.
(Ftb/Col/Adnkronos)
23-GIU-11 13:45
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Catania, 23 giu. (Adnkronos)- Il volo AZ 572 della Wind Jet, con
a bordo 144 passeggeri, la cui partenza era prevista alle 8.20
dall'aeroporto di Catania alla volta di Linate, e' decollato con un
ritardo di un'ora e 50 minuti perche' prima di decollare un passeggero
ha fatto notare al comandante di avere con se' una pistola con un
regolare porto d'armi.
Il comandante ha bloccato il decollo dell'aeromobile ed
avvertito la polizia, che e' salita a bordo ed ha controllato i
bagagli di tutti i passeggeri. L'uomo, un imprenditore di Ragusa di 46
anni, e' stato denunciato dalla polizia per aver portato a bordo
dell'aereo una pistola. Agli agenti l'uomo si e' giustificato dicendo
che aveva dimenticato di farlo notare ai controlli all'imbarco.
Ai controlli prima dell'imbarco comunque la presenza dell'arma
non era sfuggita agli addetti ma l'uomo si era allontanato prima che
potesse essere fermato e la polizia aveva gia' bloccato tutti i voli
in partenza e in arrivo nello scalo. L'aeroporto e' rimasto bloccato
dalle 8.10 alle 8.30 circa.
(Ftb/Col/Adnkronos)
23-GIU-11 13:45
NNNN
salute. ministero: piano anti-caldo, istruzioni per bimbi in auto
SALUTE. MINISTERO: PIANO ANTI-CALDO, ISTRUZIONI
PER BIMBI IN AUTO
PRESENTATO DA FAZIO. LE MISURE PER L'ESTATE 2011.
(DIRE) Roma, 23 giu. - Come ogni anno l'arrivo della stagione
estiva e delle alte temperature ad essa correlate, mettono a
rischio la salute soprattutto della popolazione piu' debole:
anziani, bambini, indigenti e malati. Il ministero della Salute,
in collaborazione con il Centro nazionale per la prevenzione e il
controllo delle malattie (Ccm), per prevenire il rischio di colpi
di calore o di altri malesseri collegati al caldo eccessivo, ha
promosso anche quest'anno una serie di iniziative in
collaborazione con la Protezione civile nazionale, le Regioni e
gli enti locali. Oggi, all'Auditorium del ministero della Salute,
il ministro Ferruccio Fazio ha presentato le iniziative per la
tutela della salute dai rischi derivanti da ondate di calore.
Ecco i punti principali del programma di prevenzione promosso
dal ministero per l'estate 2011: con il coordinamento del centro
di competenza nazionale del dipartimento della Protezione civile,
e' operativo un sistema di allerta in grado di prevedere l'arrivo
di condizioni meteo a rischio salute con un anticipo fino a 72
ore, sufficiente a consentire l'attivazione di interventi di
prevenzione. Durante l'estate il sistema e' operativo dal 15
maggio ala 15 settembre in 27 citta'. Ogni giorno viene prodotto
un bollettino specifico per ciascuna citta' che viene pubblicato
sul portale della Protezione civile e del ministero della Salute
e diffuso alle istituzioni ed ai responsabili locali per
l'attivazione di interventi di prevenzione mirati nei confronti
dei gruppi di popolazione piu' vulnerabili.
A livello nazionale il ministero ha promosso una capillare
campagna informativa rivolta alla popolazione generale, ai medici
di famiglia, agli operatori delle strutture di ricovero per
anziani e all persone che assistono gli anziani in casa. E
proprio su questo arriva l'invito del ministro Fazio: "E'
importante ricordare agli anziani di bere acqua, assicurarsi che
i cibi siano conservati correttamente cosi' come i farmaci che,
in alcuni casi, con il caldo puo' essere necessario tenere in
frigo". (SEGUE)
(Fmu/ Dire)
14:17 23-06-11
NNNNSALUTE. MINISTERO: PIANO ANTI-CALDO, ISTRUZIONI PER BIMBI IN AUTO -2-
(DIRE) Roma, 23 giu. - Altra raccomandazione del ministro Fazio
riguarda l'aria condizionata: "Negli anziani, gli sbalzi continui
di temperatura- sottolinea- possono causare malattie fatali, come
la polmonite ad esempio. E' quindi necessario mettere in pratica
alcune regole che valgono per tutti: evitare sbalzi di
temperatura, arieggiare bene la casa e bere molta acqua".
Tra le altre iniziative presentate dal ministero della Salute,
la realizzazione di un vademecum divulgativo per prevenire il
fenomeno delle morti dei bambini lasciati soli in macchina e 4
opuscoli informativi, tra cui uno per le badanti, tradotto in sei
lingue, che indica alcune semplici ed utili precauzioni da
adottare nei comportamenti quotidiani.
Tutti gli opuscoli sono scaricabili dal sito
www.salute.gov.it. Inoltre, sul portale del ministero e quello
del Ccm e' stata aggiornata l'area tematica su ondate di calore,
dove cittadini e operatori possono trovare consigli,
raccomandazioni ed informazioni utili per contrastare gli effetti
nocivi delle ondate di calore.
(Fmu/ Dire)
14:17 23-06-11
NNNN
PRESENTATO DA FAZIO. LE MISURE PER L'ESTATE 2011.
(DIRE) Roma, 23 giu. - Come ogni anno l'arrivo della stagione
estiva e delle alte temperature ad essa correlate, mettono a
rischio la salute soprattutto della popolazione piu' debole:
anziani, bambini, indigenti e malati. Il ministero della Salute,
in collaborazione con il Centro nazionale per la prevenzione e il
controllo delle malattie (Ccm), per prevenire il rischio di colpi
di calore o di altri malesseri collegati al caldo eccessivo, ha
promosso anche quest'anno una serie di iniziative in
collaborazione con la Protezione civile nazionale, le Regioni e
gli enti locali. Oggi, all'Auditorium del ministero della Salute,
il ministro Ferruccio Fazio ha presentato le iniziative per la
tutela della salute dai rischi derivanti da ondate di calore.
Ecco i punti principali del programma di prevenzione promosso
dal ministero per l'estate 2011: con il coordinamento del centro
di competenza nazionale del dipartimento della Protezione civile,
e' operativo un sistema di allerta in grado di prevedere l'arrivo
di condizioni meteo a rischio salute con un anticipo fino a 72
ore, sufficiente a consentire l'attivazione di interventi di
prevenzione. Durante l'estate il sistema e' operativo dal 15
maggio ala 15 settembre in 27 citta'. Ogni giorno viene prodotto
un bollettino specifico per ciascuna citta' che viene pubblicato
sul portale della Protezione civile e del ministero della Salute
e diffuso alle istituzioni ed ai responsabili locali per
l'attivazione di interventi di prevenzione mirati nei confronti
dei gruppi di popolazione piu' vulnerabili.
A livello nazionale il ministero ha promosso una capillare
campagna informativa rivolta alla popolazione generale, ai medici
di famiglia, agli operatori delle strutture di ricovero per
anziani e all persone che assistono gli anziani in casa. E
proprio su questo arriva l'invito del ministro Fazio: "E'
importante ricordare agli anziani di bere acqua, assicurarsi che
i cibi siano conservati correttamente cosi' come i farmaci che,
in alcuni casi, con il caldo puo' essere necessario tenere in
frigo". (SEGUE)
(Fmu/ Dire)
14:17 23-06-11
NNNNSALUTE. MINISTERO: PIANO ANTI-CALDO, ISTRUZIONI PER BIMBI IN AUTO -2-
(DIRE) Roma, 23 giu. - Altra raccomandazione del ministro Fazio
riguarda l'aria condizionata: "Negli anziani, gli sbalzi continui
di temperatura- sottolinea- possono causare malattie fatali, come
la polmonite ad esempio. E' quindi necessario mettere in pratica
alcune regole che valgono per tutti: evitare sbalzi di
temperatura, arieggiare bene la casa e bere molta acqua".
Tra le altre iniziative presentate dal ministero della Salute,
la realizzazione di un vademecum divulgativo per prevenire il
fenomeno delle morti dei bambini lasciati soli in macchina e 4
opuscoli informativi, tra cui uno per le badanti, tradotto in sei
lingue, che indica alcune semplici ed utili precauzioni da
adottare nei comportamenti quotidiani.
Tutti gli opuscoli sono scaricabili dal sito
www.salute.gov.it. Inoltre, sul portale del ministero e quello
del Ccm e' stata aggiornata l'area tematica su ondate di calore,
dove cittadini e operatori possono trovare consigli,
raccomandazioni ed informazioni utili per contrastare gli effetti
nocivi delle ondate di calore.
(Fmu/ Dire)
14:17 23-06-11
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Salute: studio, uomini devono andare in pensione dopo mogli
SALUTE: STUDIO, UOMINI DEVONO ANDARE IN PENSIONE
DOPO MOGLI =
(AGI) - Washington, 23 giu. - Per garantirsi una buona salute,
gli uomini dovrebbero andare in pensione dopo le proprie mogli.
Lo afferma uno studio presentato al meeting della
Gerontological Society of America dall'Universita' del
Missouri, secondo cui i pensionati maschi hanno una peggiore
cura di se' finche' non vengono raggiunti dalle consorti.
L'analisi e' stata fatta su un gruppo di coppie di anziani, a
cui e' stata chiesta la percezione della propria salute. Le
donne hanno riportato un miglioramento gia' pochi anni dopo la
pensione, mentre gli uomini si sono dichiarati 'piu' malati'
negli anni in cui sono rimasti a casa da soli, una condizione
subito migliorata quando anche le mogli si sono ritirate dal
lavoro. "Quando le mogli vanno in pensione possono monitorare
la salute del marito, portarlo ai controlli periodici e
assicurarsi che abbia un buono stile di vita - spiegano gli
autori dello studio - in assenza della consorte il lavoro part
time puo' mitigare questo effetto sulla percezione dei maschi
della propria salute". (AGI)
Red/Pgi
231428 GIU 11
NNNN
(AGI) - Washington, 23 giu. - Per garantirsi una buona salute,
gli uomini dovrebbero andare in pensione dopo le proprie mogli.
Lo afferma uno studio presentato al meeting della
Gerontological Society of America dall'Universita' del
Missouri, secondo cui i pensionati maschi hanno una peggiore
cura di se' finche' non vengono raggiunti dalle consorti.
L'analisi e' stata fatta su un gruppo di coppie di anziani, a
cui e' stata chiesta la percezione della propria salute. Le
donne hanno riportato un miglioramento gia' pochi anni dopo la
pensione, mentre gli uomini si sono dichiarati 'piu' malati'
negli anni in cui sono rimasti a casa da soli, una condizione
subito migliorata quando anche le mogli si sono ritirate dal
lavoro. "Quando le mogli vanno in pensione possono monitorare
la salute del marito, portarlo ai controlli periodici e
assicurarsi che abbia un buono stile di vita - spiegano gli
autori dello studio - in assenza della consorte il lavoro part
time puo' mitigare questo effetto sulla percezione dei maschi
della propria salute". (AGI)
Red/Pgi
231428 GIU 11
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salute: oms, in ue 100 mila morti l'anno in casa per freddo, caldo e rumore = il rapporto, nel mirino anche fumo passivo e umidita'
SALUTE: OMS, IN UE 100 MILA MORTI L'ANNO IN CASA PER FREDDO, CALDO E RUMORE =
IL RAPPORTO, NEL MIRINO ANCHE FUMO PASSIVO E UMIDITA'
Roma, 23 giu. - (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Scarsa sicurezza,
rumore, umidita', scadente qualita' dell'aria interna, troppo freddo o
troppo caldo. Sono alcune delle cause che provocano, nelle case
europee, oltre 100 mila morti l'anno, contribuendo all'insorgenza di
molte lesioni e malattie prevenidibli, comprese quelle respiratorie,
del sistema nervoso, cardiovascolari e tumorali. L'allarme arriva dal
report 'Environmental burden of disease associated with inadequate
housing', pubblicato oggi dal settore europeo dell'Organizzazione
mondiale della sanita' (Oms).
"La casa - sottolinea Zsuzsanna Jakab, direttore regionale
dell'Oms - dovrebbe essere un luogo sicuro. Ma per molti non lo e',
specialmente per persone vulnerabili che trascorrono la maggior parte
del loro tempo in ambiente domestico come i bambini piccoli, gli
anziani e le persone con disabilita'. Le condizioni abitative
inadeguate rappresentano una minaccia per la salute che si puo'
prevenire. Speriamo che questi nuovi dati portino i governi e le
autorita' locali a rivedere le politiche di protezione della salute
degli europei, riducendo le disuguaglianze sociali". (segue)
(Bdc/Zn/Adnkronos)
23-GIU-11 12:27
NNNN
SALUTE: OMS, IN UE 100 MILA MORTI L'ANNO IN CASA PER FREDDO, CALDO E RUMORE (2) =
(Adnkronos/Adnkronos Salute) - La mancanza di misure di
sicurezza in casa, come i rilevatori di fumo - rileva l'Oms - e'
associata con 0,9 morti ogni 100 mila abitanti l'anno, equivalenti a
piu' di 7000 morti del tutto evitabili ogni anno in tutta la Regione
europea.
La gente muore persino di freddo in casa: le basse temperature
interne causano 12,8 morti ogni 100 mila abitanti l'anno e
l'esposizione al radon provoca 2-3 morti ogni 100 mila abitanti in
alcuni Paesi selezionati. L'esposizione al fumo passivo porta a 7,3
morti e l'uso di combustibili solidi come fonte di energia domestica
senza un'adeguata ventilazione e' associato con 16,7 decessi per 100
mila bambini e 1,1 morti per 100 mila adulti ogni anno.
(Bdc/Zn/Adnkronos)
23-GIU-11 12:49
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IL RAPPORTO, NEL MIRINO ANCHE FUMO PASSIVO E UMIDITA'
Roma, 23 giu. - (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Scarsa sicurezza,
rumore, umidita', scadente qualita' dell'aria interna, troppo freddo o
troppo caldo. Sono alcune delle cause che provocano, nelle case
europee, oltre 100 mila morti l'anno, contribuendo all'insorgenza di
molte lesioni e malattie prevenidibli, comprese quelle respiratorie,
del sistema nervoso, cardiovascolari e tumorali. L'allarme arriva dal
report 'Environmental burden of disease associated with inadequate
housing', pubblicato oggi dal settore europeo dell'Organizzazione
mondiale della sanita' (Oms).
"La casa - sottolinea Zsuzsanna Jakab, direttore regionale
dell'Oms - dovrebbe essere un luogo sicuro. Ma per molti non lo e',
specialmente per persone vulnerabili che trascorrono la maggior parte
del loro tempo in ambiente domestico come i bambini piccoli, gli
anziani e le persone con disabilita'. Le condizioni abitative
inadeguate rappresentano una minaccia per la salute che si puo'
prevenire. Speriamo che questi nuovi dati portino i governi e le
autorita' locali a rivedere le politiche di protezione della salute
degli europei, riducendo le disuguaglianze sociali". (segue)
(Bdc/Zn/Adnkronos)
23-GIU-11 12:27
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SALUTE: OMS, IN UE 100 MILA MORTI L'ANNO IN CASA PER FREDDO, CALDO E RUMORE (2) =
(Adnkronos/Adnkronos Salute) - La mancanza di misure di
sicurezza in casa, come i rilevatori di fumo - rileva l'Oms - e'
associata con 0,9 morti ogni 100 mila abitanti l'anno, equivalenti a
piu' di 7000 morti del tutto evitabili ogni anno in tutta la Regione
europea.
La gente muore persino di freddo in casa: le basse temperature
interne causano 12,8 morti ogni 100 mila abitanti l'anno e
l'esposizione al radon provoca 2-3 morti ogni 100 mila abitanti in
alcuni Paesi selezionati. L'esposizione al fumo passivo porta a 7,3
morti e l'uso di combustibili solidi come fonte di energia domestica
senza un'adeguata ventilazione e' associato con 16,7 decessi per 100
mila bambini e 1,1 morti per 100 mila adulti ogni anno.
(Bdc/Zn/Adnkronos)
23-GIU-11 12:49
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Tumori: farmaco guarisce lesioni in grave carcinoma alla pelle
TUMORI: FARMACO GUARISCE LESIONI IN GRAVE CARCINOMA ALLA PELLE =
(AGI) - Monza, 23 giu. - Uno studio principale di fase II su
vismodegib nel carcinoma basocellulare (BCC) ha mostrato
risultati positivi in pazienti in stadio avanzato per i quali
la chirurgia e' considerata inadeguata. Il carcinoma
basocellulare e' tumore della pelle che causa gravi lesioni a
livello dell'epidermide e, nei casi piu' gravi, puo' essere
pericoloso per la vita. Vismodegib e' un farmaco orale
sperimentale, pensato per inibire selettivamente la via di
segnalazione cellulare di Hedgehog, interessata in piu' del 90
per cento dei casi di BCC. Lo studio ha dimostrato che
vismodegib puo' portare ad una riduzione sostanziale dei tumori
o guarigione delle lesioni visibili (tasso di risposta totale)
nel 43% dei pazienti con BCC localmente avanzato e nel 30% dei
pazienti con BCC metastatico. Gli eventi avversi piu' comuni
correlati al farmaco sono stati: spasmi muscolari, alopecia,
alterazione del gusto, perdita ponderale, affaticamento,
nausea, perdita dell'appetito e diarrea. "Vismodegib e' un
esempio del nostro impegno nella comprensione e nello sviluppo
della medicina personalizzata, ovvero farmaci mirati alla causa
biologica di una particolare malattia", ha dichiarato Hal
Barron, M.D., Chief Medical Officer e Head, Global Product
Development di Roche. "Il nostro obiettivo e' fornire quanto
prima una terapia ai pazienti affetti da questa forma rara e
sfigurante di tumore della pelle in stadio avanzato, e stiamo
discutendo di questi risultati con le autorita' regolatorie". I
risultati completi dello studio verranno presentati in
occasione del settimo Congresso dell'European Association of
Dermato-Oncology (EADO) che si terra' a Nantes, in Francia. Con
l'obiettivo di fornire l'accesso a vismodegib ai pazienti
affetti da BCC in stadio avanzato (che rappresentano i
candidati piu' appropriati), Roche sta conducendo uno studio di
fase II sulla sicurezza nell'Ue e in altri Paesi in attesa di
decidere con l'Agenzia Europea per la Valutazione dei
Medicinali i prossimi passi. (AGI)
Pgi
231256 GIU 11
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Estate: le 7 regole d'oro dei pediatri per affrontarla in sicurezza
ESTATE: LE 7 REGOLE D'ORO DEI PEDIATRI PER AFFRONTARLA IN SICUREZZA =
CONSIGLI PER I PICCOLI PROBLEMI LEGATI A MAGGIORE ATTIVITA'
ALL'ARIA APERTA
Roma, 23 giu. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Piu' tempo libero a
disposizione e tanta attivita' all'aria aperta per i piccoli italiani
liberi dagli impegni scolastici. L'estate e' la stagione piu' amata
dai bambini ma anche piu' a rischio di piccoli problemi legati proprio
al maggior tempo passato fuori casa. Per questo i pediatri italiani
dalla Fimp hanno messo a punto alcuni consigli, sette regole d'oro per
affrontare in sicurezza la bella stagione. Eccole:
1) Proteggere i bambini dalla eccessiva esposizione solare con
l'uso costante e ripetuto di creme a fattore di protezione superiore a
15 SPF. Si deve ricordare di applicare la crema almeno ogni due ore,
soprattutto se il bambino suda molto. E' stato calcolato che l'80 %
della esposizione solare nella vita avviene nei primi 20 anni di vita,
e questo spiega perche' dobbiamo essere attenti a ridurla il piu'
possibile. Evitare l'esposizione nelle ore di maggiore irraggiamento,
tra le 11 e le 16.
2 ) Prima di fare giocare i bambini all'aperto nelle giornate
piu' calde, assicurarsi che assumano una adeguata quantita' di acqua,
per garantire la idratazione. Se l'attivita' fisica si prolunga oltre
un'ora, e' opportuno somministrare bevande contenenti zuccheri e sali
minerali, in particolare se il clima e' molto umido. (segue)
(Com-Ram/Zn/Adnkronos)
23-GIU-11 13:05
NNNN
ESTATE: LE 7 REGOLE D'ORO DEI PEDIATRI PER AFFRONTARLA IN SICUREZZA (2) =
(Adnkronos/Adnkronos Salute) - 3) Importante prevenire le
punture di insetti: l'estate e' il momento delle zanzare, che oggi
pungono non solo durante la notte, ma anche di api, zecche e acari.
Attenzione ai ristagni di acqua vicino ai luoghi dove giocano i
bambini, che vanno comunque protetti con dei repellenti per insetti
adatti alla loro eta'. Esistono repellenti utilizzabili gia' dai primi
mesi di vita, il cui uso dipende da quanto si prevede di rimanere
all'aperto.
4) L'estate e' il momento delle piscine, del mare e dei giochi
d'acqua. Oltre alle usuali norme di sicurezza che impongono di
sorvegliare sempre i bambini che si trovano in prossimita' dell'acqua
(anche bassa), dobbiamo ricordare che l'ambiente umido favorisce la
diffusione di germi. I bambini molto piccoli, proprio per il fatto di
portare il pannolino, possono facilmente trasmettersi l'un l'altro dei
germi, che passano attraverso la condivisione dell'acqua delle
piscine. La clorazione dell'acqua, anche bene eseguita, non sempre e'
sufficiente ad impedire il passaggio di germi patogeni. Meglio quindi
evitare ai bambini piccolissimi l'uso di piscine comuni, e
disinfettare bene le piccole piscine di uso domestico, che vanno
sempre svuotate dopo l'uso, anche per motivi di sicurezza.
5) Nei bambini piu' grandi, cosi' come negli adulti, il periodo
estivo favorisce l'insorgenza delle otiti esterne. Il ristagno d'acqua
nell'orecchio crea un ambiente ideale per la crescita di germi: per
prevenire le infezioni controlliamo sempre che i bambini si asciughino
le orecchie, evitando l'uso di bastoncini cotonati, e, se si
frequentano spesso piscine o giochi acquatici, applicare qualche
goccia di vaselina all'imbocco del condotto prima del bagno, o pulire
il condotto dopo il bagno con una soluzione lievemente acida (anche
acqua e aceto possono andare bene). (segue)
(Com-Ram/Zn/Adnkronos)
23-GIU-11 13:08
NNNN
ESTATE: LE 7 REGOLE D'ORO DEI PEDIATRI PER AFFRONTARLA IN SICUREZZA (3) =
(Adnkronos/Adnkronos Salute) - 6) Non lasciamo che i bambini si
annoino: durante l'estate la grande disponibilita' di tempo spesso
contrasta con le scarse opportunita' dovute alla vita di citta'.
Meglio creare un programma di impegni e attivita', ad esempio sul
calendario, che creera' una attesa e per cui i bambini si possono
preparare, stimolando cosi' la loro immaginazione. Cercate di
impiegare il loro tempo facendovi aiutare durante la giornata in
piccoli compiti, e tenete a disposizione materiali che possono usare
in attivita' creative (cartone, colori, forbici) oltre a tanti libri
da leggere nelle giornate in cui non e' possibile uscire.
7) Attenzione alle infezioni da alimenti. Nel periodo estivo i
germi crescono meglio per le alte temperature. E' piu' che mai
importante ricordarsi di lavarsi bene le mani prima di manipolare gli
alimenti. Carne, pesce e uova devono essere preparate su piani
separati dalle verdure e, cotti ad alte temperature subito prima di
essere serviti. Le superfici della cucina devono essere accuratamente
disinfettate con soluzioni clorate. Evitate di dare ai bambini
alimenti piu' a rischio quali carni poco cotte o alimenti preparati in
anticipo e conservati in frigorifero insieme a quelli crudi.
(Com-Ram/Zn/Adnkronos)
23-GIU-11 13:09
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CONSIGLI PER I PICCOLI PROBLEMI LEGATI A MAGGIORE ATTIVITA'
ALL'ARIA APERTA
Roma, 23 giu. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Piu' tempo libero a
disposizione e tanta attivita' all'aria aperta per i piccoli italiani
liberi dagli impegni scolastici. L'estate e' la stagione piu' amata
dai bambini ma anche piu' a rischio di piccoli problemi legati proprio
al maggior tempo passato fuori casa. Per questo i pediatri italiani
dalla Fimp hanno messo a punto alcuni consigli, sette regole d'oro per
affrontare in sicurezza la bella stagione. Eccole:
1) Proteggere i bambini dalla eccessiva esposizione solare con
l'uso costante e ripetuto di creme a fattore di protezione superiore a
15 SPF. Si deve ricordare di applicare la crema almeno ogni due ore,
soprattutto se il bambino suda molto. E' stato calcolato che l'80 %
della esposizione solare nella vita avviene nei primi 20 anni di vita,
e questo spiega perche' dobbiamo essere attenti a ridurla il piu'
possibile. Evitare l'esposizione nelle ore di maggiore irraggiamento,
tra le 11 e le 16.
2 ) Prima di fare giocare i bambini all'aperto nelle giornate
piu' calde, assicurarsi che assumano una adeguata quantita' di acqua,
per garantire la idratazione. Se l'attivita' fisica si prolunga oltre
un'ora, e' opportuno somministrare bevande contenenti zuccheri e sali
minerali, in particolare se il clima e' molto umido. (segue)
(Com-Ram/Zn/Adnkronos)
23-GIU-11 13:05
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ESTATE: LE 7 REGOLE D'ORO DEI PEDIATRI PER AFFRONTARLA IN SICUREZZA (2) =
(Adnkronos/Adnkronos Salute) - 3) Importante prevenire le
punture di insetti: l'estate e' il momento delle zanzare, che oggi
pungono non solo durante la notte, ma anche di api, zecche e acari.
Attenzione ai ristagni di acqua vicino ai luoghi dove giocano i
bambini, che vanno comunque protetti con dei repellenti per insetti
adatti alla loro eta'. Esistono repellenti utilizzabili gia' dai primi
mesi di vita, il cui uso dipende da quanto si prevede di rimanere
all'aperto.
4) L'estate e' il momento delle piscine, del mare e dei giochi
d'acqua. Oltre alle usuali norme di sicurezza che impongono di
sorvegliare sempre i bambini che si trovano in prossimita' dell'acqua
(anche bassa), dobbiamo ricordare che l'ambiente umido favorisce la
diffusione di germi. I bambini molto piccoli, proprio per il fatto di
portare il pannolino, possono facilmente trasmettersi l'un l'altro dei
germi, che passano attraverso la condivisione dell'acqua delle
piscine. La clorazione dell'acqua, anche bene eseguita, non sempre e'
sufficiente ad impedire il passaggio di germi patogeni. Meglio quindi
evitare ai bambini piccolissimi l'uso di piscine comuni, e
disinfettare bene le piccole piscine di uso domestico, che vanno
sempre svuotate dopo l'uso, anche per motivi di sicurezza.
5) Nei bambini piu' grandi, cosi' come negli adulti, il periodo
estivo favorisce l'insorgenza delle otiti esterne. Il ristagno d'acqua
nell'orecchio crea un ambiente ideale per la crescita di germi: per
prevenire le infezioni controlliamo sempre che i bambini si asciughino
le orecchie, evitando l'uso di bastoncini cotonati, e, se si
frequentano spesso piscine o giochi acquatici, applicare qualche
goccia di vaselina all'imbocco del condotto prima del bagno, o pulire
il condotto dopo il bagno con una soluzione lievemente acida (anche
acqua e aceto possono andare bene). (segue)
(Com-Ram/Zn/Adnkronos)
23-GIU-11 13:08
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ESTATE: LE 7 REGOLE D'ORO DEI PEDIATRI PER AFFRONTARLA IN SICUREZZA (3) =
(Adnkronos/Adnkronos Salute) - 6) Non lasciamo che i bambini si
annoino: durante l'estate la grande disponibilita' di tempo spesso
contrasta con le scarse opportunita' dovute alla vita di citta'.
Meglio creare un programma di impegni e attivita', ad esempio sul
calendario, che creera' una attesa e per cui i bambini si possono
preparare, stimolando cosi' la loro immaginazione. Cercate di
impiegare il loro tempo facendovi aiutare durante la giornata in
piccoli compiti, e tenete a disposizione materiali che possono usare
in attivita' creative (cartone, colori, forbici) oltre a tanti libri
da leggere nelle giornate in cui non e' possibile uscire.
7) Attenzione alle infezioni da alimenti. Nel periodo estivo i
germi crescono meglio per le alte temperature. E' piu' che mai
importante ricordarsi di lavarsi bene le mani prima di manipolare gli
alimenti. Carne, pesce e uova devono essere preparate su piani
separati dalle verdure e, cotti ad alte temperature subito prima di
essere serviti. Le superfici della cucina devono essere accuratamente
disinfettate con soluzioni clorate. Evitate di dare ai bambini
alimenti piu' a rischio quali carni poco cotte o alimenti preparati in
anticipo e conservati in frigorifero insieme a quelli crudi.
(Com-Ram/Zn/Adnkronos)
23-GIU-11 13:09
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Ministero del lavoro e delle politiche sociali Nota 6-5-2011 n. 25/II/0007234 Soggetti abilitati alla trasmissione della documentazione lavoristica e previdenziale. Emanata dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Direzione generale per l’attività ispettiva, Divisione 1 - Consulenza, contenzioso, formazione del personale ispettivo e affari generali.
Nota 6 maggio 2011, n. 25/II/0007234 (1).
Soggetti abilitati alla trasmissione della documentazione lavoristica e
previdenziale.
(1) Emanata dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali,
Direzione generale per l’attività ispettiva, Divisione 1 - Consulenza,
contenzioso, formazione del personale ispettivo e affari generali.
Al
Ministero della giustizia
Collegio nazionale dagli agrotecnici e degli agrotecnici laureati
Via Arenula, n. 71
00186 - Roma
Con riferimento alla problematica sollevata da codesto Collegio, si
ritiene opportuno svolgere le seguenti osservazioni.
La disposizione di cui all'art 11, comma 1, lett. b), L. n.
251/1986 (legge professionale), come modificata dalla L. 5 marzo 1991,
n. 91, prevede espressamente che fra le competenze professionali dei
soggetti iscritti all'Albo degli Agrotecnici e degli Agrotecnici
laureati rientra " la direzione e l'amministrazioni di
cooperative di produzione, commercializzazione e vendita di prodotti
agricoli, nonché la direzione, l'amministrazione e la gestione di
aziende agrarie e zootecniche,...limitatamente alle piccole e medie
aziende, ivi comprese le funzioni contabili, quelle di assistenza e
rappresentanza tributaria e quelle relative all'amministrazione
del personale dipendente dalle medesime aziende”.
Da ciò consegue che qualunque soggetto, iscritto al predetto albo,
previo conferimento di un incarico di direzione, di amministrazione
ovvero di gestione di aziende agrarie sia abilitato a svolgere anche
tutte quelle funzioni riconducibili alla più ampia attività di
“amministrazione del personale” riferita, evidentemente, ai lavoratori
delle medesime aziende.
Tutte le successive previsioni normative e i relativi chiarimenti
interpretativi di carattere amministrativo che hanno riconosciuto agli
iscritti all'Albo la tenuta del registro di impresa agricola,
ovvero la trasmissione telematica delle denunce aziendali di
manodopera o ancora la tenuta del Libro Unico del lavoro sono da
ritenersi di carattere eminentemente ricognitivo e non già
costitutivo, in quanto rientrano nella nozione lato sensu di
amministrazione del personale.
In definitiva, l'affidamento di un incarico di direzione o di
amministrazione o di gestione di aziende agrarie ad un soggetto
iscritto all'albo in questione legittima pienamente lo stesso
allo svolgimento di tutte le funzioni connesse all'amministrazione
del personale appartenente alle medesime aziende.
Quanto sopra, trova applicazione indipendentemente dal fatto che
eventuali ulteriori previsioni di carattere normativo attribuiscano o
meno, in modo esplicito, la legittimazione degli iscritti all’Albo
degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati allo svolgimento di
nuove attività amministrative, sul piano lavoristico e previdenziale,
riferibili comunque alla nozione di "amministrazione del
personale".
Il Direttore generale
Dott. Paolo Pennesi
L. 6 giugno 1986, n. 251, art. 11
L. 5 marzo 1991, n. 91
Ministero dell'interno Circ. 20-6-2011 n. 14522/114/113/Gab/Uff.III Indirizzi operativi per la campagna antincendi boschivi estate 2011. Emanata dal Ministero dell'interno.
Circ. 20 giugno 2011, n. 14522/114/113/Gab/Uff.III (1).
Indirizzi operativi per la campagna antincendi boschivi estate 2011.
(1) Emanata dal Ministero dell'interno.
Al
Sig. Capo della polizia
Direttore generale della pubblica sicurezza
Al
Sig. Capo del dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico
e della difesa civile
Sede
Ai
Sigg. Prefetti della Repubblica
Loro sedi
Ai
Sigg. Commissari del Governo per le provincie di Trento e Bolzano
Ai
Sigg. Direttori regionali dei vigili del fuoco
Loro sedi
e, p.c.:
Al
Sig. Presidente della Giunta regionale della Valle D'Aosta
Aosta
Il Presidente del Consiglio dei Ministri ha emanato, in data 13 maggio
2011, la direttiva recante gli indirizzi operativi per fronteggiare
gli incendi boschivi ed i rischi conseguenti per la corrente stagione
estiva, Atto 13 maggio 2011.
Nel trasmettere copia del predetto provvedimento, per i conseguenti
adempimenti delle SS.LL., si forniscono alcune indicazioni in merito
alle atività di precipuo interesse, anche alla luce delle linee di
indirizzo formulate in occasione della passata stagione 2010.
I positivi risultati fatti registrare nel corso degli ultimi anni,
grazie anche alla sinergica azione posta in essere da tutti i livelli
di responsabilità coinvolti nella prevenzione e nel contrasto agli
incendi boschivi, suggerisce di proseguire nella strategia intrapresa,
facendo leva, in particolare, sull'attivazione di strumenti di
collaborazione e cooperazione in grado di coinvolgere, in un percorso
unitario e condiviso, le componenti istituzionali e quelle altrettanto
fondamentali del volontariato.
In questa prospettiva, la scelta dello strumento pattizio ha svolto, e
deve continuare a svolgere, un ruolo fondamentale, avuto riguardo
alla complessità e pluralità di competenze che concorrono a governare
la materia rendendo indispensabile far ricorso a moduli di
cooperazione convenzionale nell'ambito dei quali trova piena e
concreta realizzazione il principio di leale collaborazione.
La materia degli incendi boschivi, infatti, inquadrata nel più ampio
contesto ordinamentale della protezione civile e del soccorso
pubblico, se da un lato chiama in causa le dirette competenze e
responsabilità degli Enti territoriali, dall'altro vede
riconosciuta agli apparati dello Stato un'altrettanto chiara
responsabilità, con specifiche competenze nel settore.
Da questo punto di vista, la L. n. 353/2000, c.d. legge quadro in
materia di incendi boschivi, ben riflette la complessità del fenomeno
in cui convergono molteplici fattori di criticità dovuti sia alla
variabilità del contesto territoriale sia alla molteplicità delle
matrici, illegali o criminali, che impongono l'attivazione
correlata, sinergica e simultanea delle funzioni di soccorso pubblico,
protezione civile, ordine pubblico e sicurezza per il raggiungimento
degli obiettivi di tutela del patrimonio boschivo e della pubblica
incolumità.
In questo articolato sistema di competenze e di funzioni la cennata
legge quadro si muove lungo due direttrici fondamentali, affiancando a
penetranti strumenti di contrasto e sanzionatori, altrettanto
importanti misure di previsione e prevenzione.
In particolare la nuova definizione di incendio boschivo e
l'introduzione di una specifica fattispecie di reato prevista
dalla predetta legge, hanno permesso, nel corso di questi anni, di
potenziare gli strumenti investigativi, ulteriormente rafforzati con
il D.L. n. 92/2008, consentendo di acquisire un importante patrimonio
informativo sulle caratteristiche del fenomeno in grado di orientare
l'attività delle Forze di Polizia e degli Organi istituzionali
chiamati a governare le politiche di prevenzione e di contrasto nel
settore.
Dall'esame delle risultanze delle attività investigative emerge,
infatti, come tra i fattori all'origine degli episodi incendiari,
oltre a situazioni individuali di disagio psico-sociale (c.d.
piromania), una notevolissima parte appare riconducibile a fenomeni
di illegalità diffusa, di negligenza ed incuria ma anche a forme di
criminalità organizzata tipiche del contesto rurale, finalizzate allo
sfruttamento dei terreni a scopo pastorale o di speculazione edilizia.
A fronte di tale quadro appare di fondamentale significato il ruolo che
le Prefetture sono chiamate a svolgere, come risulta nelle linee di
indirizzo emanate dal Presidente del Consiglio, al fine di promuovere
- anche attraverso apposite riunioni del Comitato provinciale per
l'ordine e la sicurezza pubblica allargate alla componente dei
Vigili del fuoco ed eventualmente ai responsabili dell'ordine
giudiziario e delle altre amministrazioni interessate -
l'intensificazione, in base a mirate pianificazioni, delle
attività di controllo del territorio da parte delle forze di Polizia e
delle Polizie locali, avvalendosi delle professionalità e competenze
dei Corpi precipuamente deputati a svolgere attività investigativa e
di prevenzione nel settore ed anche valutando l'attivazione di
presidi temporanei.
In tal senso particolare valenza potrà avere il coinvolgimento delle
componenti del volontariato e delle associazioni di cittadini che
operano nel campo della tutela del patrimonio ambientale.
Medesimo impegno dovrà essere rinnovato nell’assumere tutte le
opportune iniziative di sensibilizzazione nei confronti dei soggetti
pubblici e privati, competenti alla manutenzione delle aree di
pertinenza, al fine di rimuovere situazioni di pericolo per la
propagazione di incendi boschivi e di interfaccia, nonché delle sedi
autostradali, stradali e ferroviarie che insistono sul territorio
delle rispettive province.
In particolare, una efficace azione di stimolo dovrà essere svolta nei
confronti degli enti locali, per la predisposizione e
l'aggiornamento dei piani comunali o intercomunali di protezione
civile, per l'elaborazione delle procedure di allertamento, nonché
per l'informazione alla popolazione. Analoga azione di impulso
andrà riservata al completamento e all'aggiornamento, da parte dei
Comuni, del catasto delle aree percorse dal fuoco con la conseguente
applicazione dei vincoli previsti dalla legge.
In tale contesto particolarmente utile potrà essere il ricorso da parte
dei Sindaci, nell'ambito delle funzioni di cui all'articolo 54
del TUEL, D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267, ad apposite ordinanze a
tutela dell'incolumità pubblica e della sicurezza urbana, al fine
di prevenire fenomeni di illegalità diffusa ovvero comportamenti di
inerzia dei proprietari dei terreni e dei conduttori dei fondi che
possano danneggiare il patrimonio pubblico e privato o che ne
impediscano la fruibilità, così come espressamente previsto nel Decr.
8 agosto 2008.
Nella medesima prospettiva volta a favorire il massimo coordinamento
delle componenti statali con le componenti regionali e locali
interessate, le SS.LL. vorranno supportare, anche attraverso il
determinante ruolo dei Direttori regionali dei Vigili del Fuoco, il
sistema regionale e provinciale nell'assolvimento dei compiti di
specifica competenza, onde garantire una risposta tempestiva ed
efficace nel contrasto agli incendi boschivi, con particolare
riguardo alle pianificazioni di protezione civile di rispettiva
pertinenza.
Tale pianificazione appare tanto più significativa ove si consideri
che, sulla base dell'esperienza emersa negli ultimi anni, appare
sempre più crescente il numero e la tipologia degli incendi che
interessano, oltre gli ambienti prettamente rurali e boschivi, anche
zone fortemente urbanizzate, specie nel periodo estivo, comportando
così l'esposizione a rischio non solo del patrimonio ambientale
ma anche della incolumità dei cittadini.
Particolare attenzione, in tale contesto, dovrà essere assicurata
all'individuazione di procedure volte a favorire lo scambio
reciproco di dati tra Sale operative, anche attraverso la definizione,
in esito ad appositi Tavoli di lavoro o anche avvalendosi dello
strumento delle conferenze permanenti, di moduli operativi di
intervento congiunto, calibrati sulle specificità del contesto
territoriale, volti alla definizione del corretto flusso delle
informazioni, all'immediata attivazione dei soccorsi nonché alla
individuazione di un responsabile del coordinamento delle attività,
avuto riguardo alle caratteristiche dell'emergenza.
Tutto ciò premesso, si rinnova l’invito a mantenere un costante
raccordo, nell'ambito delle iniziative intraprese, con il
Dipartimento dei Vigili del fuoco, del Soccorso Pubblico e della
Difesa Civile, al fine di poter disporre di un quadro unitario e
complessivo che consenta, anche a livello dell'organo di vertice
politico, una valutazione sull'eventuale necessità di interventi
di carattere organizzativo e/o regolamentare.
Il Sig. Capo del dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso
pubblico e della difesa civile assicurerà il coordinamento delle
azioni al fine di garantire ogni assistenza e collaborazione per il
miglior successo della campagna antincendi boschivi 2011,
concordemente con le altre articolazioni dipartimentali di volta in
volta interessate ed in raccordo, per i più ampi profili di protezione
civile, con le competenti strutture della Presidenza del Consiglio
dei Ministri.
Il Sig. Capo della Polizia - Direttore generale della pubblica
sicurezza e lo stesso Capo del Dipartimento dei Vigili del fuoco, del
Soccorso Pubblico e della Difesa Civile, per gli aspetti di specifica
competenza, vorranno altresì impartire le indicazioni operative
necessarie per l'attività delle strutture rispettivamente
dipendenti.
Il Ministro
Roberto Marroni
Atto 13 maggio 2011
L. 21 novembre 2000, n. 353
D.L. 23 maggio 2008, n. 92
D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267, art. 54
Decr. 8 agosto 2008
Ministero del lavoro e delle politiche sociali Nota 21-6-2011 n. 10205 Attestato di conducente - Reg. (CE) n. 1072/2009 - (Mod. L76/5). Emanata dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
Nota 21 giugno 2011, n. 10205 (1).
Attestato di conducente - Reg. (CE) n. 1072/2009 - (Mod. L76/5).
(1) Emanata dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
Con nota MOVE/D1/KM/kj ARES (2011) 352102 del 29 marzo 2011, la
Commissione Europea, Direzione generale per la mobilità e il
trasporto, Direzione D - Trasporto terrestre D1 - Politica del
trasporto terrestre ha trasmesso, per il tramite del Ministero delle
infrastrutture e dei trasporti, la comunicazione concernente le nuove
caratteristiche di stampa dei moduli indicati in oggetto.
Con nota n. 51124 del 7 aprile 2011 questa Amministrazione ha chiesto
al Ministero dell'Economia e Finanze di fornire indicazioni in
ordine alla opportunità di sostituire gli attestati in giacenza presso
le Direzioni provinciali con i nuovi modelli.
Il citato Ministero, interpellato in merito, ha fornito specifica
risposta con nota n. 44783 del 24 maggio 2011, con la quale comunica,
al riguardo, il proprio parere negativo, invitando questa
Amministrazione - ad utilizzare i predetti attestati fino ad
esaurimento degli stessi, con conseguente rielaborazione dei dati
relativi al fabbisogno per l'anno 2012.
Premesso ciò si invitano gli uffici in indirizzo ad uniformarsi a
quanto sopra esposto.
Allegato
Attestato di conducente
Scarica il file
Reg. (CE) 21 ottobre 2009, n. 1072/2009
I.N.A.I.L. (Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro) Nota 21-6-2011 n. 4604 Introduzione della Posta Elettronica Certificata (PEC) quale modalità ordinaria di spedizione degli atti al cliente. Emanata dall’Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro, Direzione centrale rischi, Ufficio tariffe, Direzione centrale P.O.C., Ufficio progettazione e gestione servizi virtualizzati.
Nota 21 giugno 2011, n. 4604 (1).
Introduzione della Posta Elettronica Certificata (PEC) quale modalità
ordinaria di spedizione degli atti al cliente.
(1) Emanata dall’Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro,
Direzione centrale rischi, Ufficio tariffe, Direzione centrale P.O.C.,
Ufficio progettazione e gestione servizi virtualizzati.
Alle
Strutture centrali e territoriali
I progetti di digitalizzazione dei documenti e dematerializzazione dei
procedimenti amministrativi assumono grande rilevanza per
un’organizzazione, in quanto consentono forti riduzioni di costi, sia
per le spese di postalizzazione sia per le risorse umane destinate
alla relativa attività di supporto, nonché aumenti significativi di
efficienza.
Tra questi strumenti un ruolo di particolare centralità ed importanza è
attribuito alla PEC, che presenta forti similitudini con il servizio
di posta elettronica tradizionale, con in più la possibilità di
ottenere la garanzia del ricevimento del messaggio da parte del
destinatario.
Può essere pertanto utilizzata per effettuare comunicazioni ufficiali
per le quali il mittente necessita della prova dell'invio della
comunicazione, nonché del ricevimento della stessa da parte del
destinatario.
Per favorire la diffusione della PEC e l'adesione del sistema
delle imprese a tale nuova modalità di trasmissione degli atti,
l'Istituto ha stipulato di recente un Protocollo d'intesa,
reperibile sul Portale, con diciassette associazioni di categoria,
con le quali avvierà una collaborazione tesa alla concreta
applicazione dell'accordo, con i conseguenti riflessi sulle
attività delle Strutture.
Attualmente si sta lavorando per consentire la spedizione tramite PEC
degli atti inerenti la gestione del rapporto assicurativo,
inizialmente di quelli giornalieri attualmente trasmessi via POM, in
futuro di quelli massivi.
Con la presente si intende pertanto favorire lo stato dell'arte,
in modo da condividere il percorso intrapreso e/o pianificato con
tutti i futuri attori interni all'Istituto.
Il quadro normativo in materia si può così riassumere:
la L. 28 gennaio 2009, n. 2, di conversione del D.L. 29 novembre 2008,
n. 185, più noto come “decreto anti-crisi”, dispone che le Aziende
costituite sotto forma di società devono dotarsi entro il 29 novembre
2011 di una casella di Posta Elettronica Certificata che deve essere
depositata presso la competente Camera di Commercio. Tale obbligo non
interessa le imprese individuali. Le società di nuova iscrizione,
peraltro, sono tenute ad indicare il proprio indirizzo di posta
elettronica nella domanda di iscrizione al registro delle imprese.
Pertanto devono dotarsi autonomamente della casella PEC prima della
compilazione e dell'invio della pratica di iscrizione. I
Professionisti iscritti in Albi ed elenchi istituiti con legge dello
Stato invece dovevano dotarsi già a decorrere dal 29 novembre 2009 di
una propria casella PEC, da comunicare ai propri Ordini
Professionali, i quali
devono rendere tali elenchi disponibili per tutte le Pubbliche
Amministrazioni.
Pertanto, al fine di favorire la comunicazione nel più breve tempo
possibile degli indirizzi PEC delle società, di diffondere
l'utilizzo di tale canale di comunicazione per le imprese
individuali, nonché per collaborare con gli altri attori del processo
(Enti, intermediari, ecc.) alla verifica dei dati attualmente
contenuti nella banca dati di Unioncamere, oltre alla citata stipula
del Protocollo di intesa, sono state pianificate le attività che
seguono.
Tabella degli atti in uscita
Si è già provveduto, in via preliminare, a predisporre una tabella che
riassume le tipologie di documenti in uscita inerenti la gestione del
rapporto assicurativo tra l'Istituto e i datori di lavoro.
Fase sperimentale
Si sta avviando una fase sperimentale, che durerà presumibilmente fino
a fine anno, in cui la spedizione via PEC si affiancherà alla
spedizione tradizionale di atti della tipologia sopra individuata, a
partire dai certificati di assicurazione, variazione e cessazione.
Nell'immediato saranno destinatarie di questa sperimentazione
108.120 società i cui indirizzi PEC, trasferiti da Unioncamere,
risultano sicuramente corretti. L'avvio della sperimentazione
verrà comunicato per mezzo di un messaggio inviato via PEC, da
inviare contestualmente a tutte queste aziende, poiché potrebbe
verificarsi il caso che non tutte siano potenzialmente interessate
dall'inoltro di un provvedimento.
È comunque previsto che, sia nei provvedimenti attualmente inviati
centralmente via POM, sia in calce agli avvisi bonari, di prossima
spedizione, venga inserito un breve messaggio che informi le ditte
dell'avvio della sperimentazione, nonché rammenti, alle società,
la citata scadenza del 29 novembre, ed alle ditte individuali la
possibilità di comunicare comunque il proprio indirizzo PEC o quello
di un intermediario, al fine di ricevere la corrispondenza, terminata
la fase sperimentale, esclusivamente per il tramite di tale canale.
Campagna di outbound
Si sta organizzando una campagna di outbound rivolta ad un campione di
22.000 aziende utilizzando gli operatori del Contact Center Integrato
INPS/INAIL, destinata ad aziende il cui indirizzo PEC non sia
considerato corretto, finalizzata a rendere nota alle aziende la
necessità di aggiornare il proprio indirizzo PEC presso Unioncamere.
Campagna di comunicazione per il tramite degli intermediari
Si intende avviare una campagna di comunicazione, attraverso gli
indirizzi PEC, destinata agli intermediari che potrebbero
sensibilizzare i propri assistiti sull'argomento.
Intese con le associazioni di categoria
Le imprese individuali, come detto, ad oggi non hanno l'obbligo di
legge di avere una PEC. Il Protocollo d'intesa appena siglato più
innanzi citato ed il lavoro comune con le Associazioni di categoria
potranno, auspicabilmente, favorire la diffusione della PEC presso
questa tipologia di aziende.
Si riserva di fornire in seguito le necessarie indicazioni operative
tese a garantire il buon esito delle iniziative concordate, rinnovando
nel frattempo l'invito al presidio costante delle caselle PEC di
struttura.
Il Direttore centrale rischi
Ing. Ester Rotoli
Il Direttore centrale P.O.C.
Dott. Giuseppe Mazzetti
D.L. 29 novembre 2008, n. 185
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