Translate

giovedì 23 giugno 2011

Ministero dell'interno Circ. 20-6-2011 n. 14522/114/113/Gab/Uff.III Indirizzi operativi per la campagna antincendi boschivi estate 2011. Emanata dal Ministero dell'interno.


Circ. 20 giugno 2011, n. 14522/114/113/Gab/Uff.III (1).
Indirizzi operativi per la campagna antincendi boschivi estate 2011.

(1) Emanata dal Ministero dell'interno.



 
Al
Sig. Capo della polizia
   
Direttore generale della pubblica sicurezza
 
Al
Sig. Capo del dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico
e della difesa civile
   
Sede
 
Ai
Sigg. Prefetti della Repubblica
   
Loro sedi
 
Ai
Sigg. Commissari del Governo per le provincie di Trento e Bolzano
 
Ai
Sigg. Direttori regionali dei vigili del fuoco
   
Loro sedi

e, p.c.:
Al
Sig. Presidente della Giunta regionale della Valle D'Aosta
   
Aosta







Il Presidente del Consiglio dei Ministri ha emanato, in data 13 maggio
2011, la direttiva recante gli indirizzi operativi per fronteggiare
gli incendi boschivi ed i rischi conseguenti per la corrente stagione
estiva, Atto 13 maggio 2011.
Nel trasmettere copia del predetto provvedimento, per i conseguenti
adempimenti delle SS.LL., si forniscono alcune indicazioni in merito
alle atività di precipuo interesse, anche alla luce delle linee di
indirizzo formulate in occasione della passata stagione 2010.
I positivi risultati fatti registrare nel corso degli ultimi anni,
grazie anche alla sinergica azione posta in essere da tutti i livelli
di responsabilità coinvolti nella prevenzione e nel contrasto agli
incendi boschivi, suggerisce di proseguire nella strategia intrapresa,
facendo leva, in particolare, sull'attivazione di strumenti di
collaborazione e cooperazione in grado di coinvolgere, in un percorso
unitario e condiviso, le componenti istituzionali e quelle altrettanto
fondamentali del volontariato.
In questa prospettiva, la scelta dello strumento pattizio ha svolto, e
deve continuare a svolgere, un ruolo fondamentale, avuto riguardo
alla complessità e pluralità di competenze che concorrono a governare
la materia rendendo indispensabile far ricorso a moduli di
cooperazione convenzionale nell'ambito dei quali trova piena e
concreta realizzazione il principio di leale collaborazione.
La materia degli incendi boschivi, infatti, inquadrata nel più ampio
contesto ordinamentale della protezione civile e del soccorso
pubblico, se da un lato chiama in causa le dirette competenze e
responsabilità degli Enti territoriali, dall'altro vede
riconosciuta agli apparati dello Stato un'altrettanto chiara
responsabilità, con specifiche competenze nel settore.
Da questo punto di vista, la L. n. 353/2000, c.d. legge quadro in
materia di incendi boschivi, ben riflette la complessità del fenomeno
in cui convergono molteplici fattori di criticità dovuti sia alla
variabilità del contesto territoriale sia alla molteplicità delle
matrici, illegali o criminali, che impongono l'attivazione
correlata, sinergica e simultanea delle funzioni di soccorso pubblico,
protezione civile, ordine pubblico e sicurezza per il raggiungimento
degli obiettivi di tutela del patrimonio boschivo e della pubblica
incolumità.
In questo articolato sistema di competenze e di funzioni la cennata
legge quadro si muove lungo due direttrici fondamentali, affiancando a
penetranti strumenti di contrasto e sanzionatori, altrettanto
importanti misure di previsione e prevenzione.
In particolare la nuova definizione di incendio boschivo e
l'introduzione di una specifica fattispecie di reato prevista
dalla predetta legge, hanno permesso, nel corso di questi anni, di
potenziare gli strumenti investigativi, ulteriormente rafforzati con
il D.L. n. 92/2008, consentendo di acquisire un importante patrimonio
informativo sulle caratteristiche del fenomeno in grado di orientare
l'attività delle Forze di Polizia e degli Organi istituzionali
chiamati a governare le politiche di prevenzione e di contrasto nel
settore.
Dall'esame delle risultanze delle attività investigative emerge,
infatti, come tra i fattori all'origine degli episodi incendiari,
oltre a situazioni individuali di disagio psico-sociale (c.d.
piromania), una notevolissima parte appare riconducibile a fenomeni
di illegalità diffusa, di negligenza ed incuria ma anche a forme di
criminalità organizzata tipiche del contesto rurale, finalizzate allo
sfruttamento dei terreni a scopo pastorale o di speculazione edilizia.
A fronte di tale quadro appare di fondamentale significato il ruolo che
le Prefetture sono chiamate a svolgere, come risulta nelle linee di
indirizzo emanate dal Presidente del Consiglio, al fine di promuovere
- anche attraverso apposite riunioni del Comitato provinciale per
l'ordine e la sicurezza pubblica allargate alla componente dei
Vigili del fuoco ed eventualmente ai responsabili dell'ordine
giudiziario e delle altre amministrazioni interessate -
l'intensificazione, in base a mirate pianificazioni, delle
attività di controllo del territorio da parte delle forze di Polizia e
delle Polizie locali, avvalendosi delle professionalità e competenze
dei Corpi precipuamente deputati a svolgere attività investigativa e
di prevenzione nel settore ed anche valutando l'attivazione di
presidi temporanei.
In tal senso particolare valenza potrà avere il coinvolgimento delle
componenti del volontariato e delle associazioni di cittadini che
operano nel campo della tutela del patrimonio ambientale.
Medesimo impegno dovrà essere rinnovato nell’assumere tutte le
opportune iniziative di sensibilizzazione nei confronti dei soggetti
pubblici e privati, competenti alla manutenzione delle aree di
pertinenza, al fine di rimuovere situazioni di pericolo per la
propagazione di incendi boschivi e di interfaccia, nonché delle sedi
autostradali, stradali e ferroviarie che insistono sul territorio
delle rispettive province.
In particolare, una efficace azione di stimolo dovrà essere svolta nei
confronti degli enti locali, per la predisposizione e
l'aggiornamento dei piani comunali o intercomunali di protezione
civile, per l'elaborazione delle procedure di allertamento, nonché
per l'informazione alla popolazione. Analoga azione di impulso
andrà riservata al completamento e all'aggiornamento, da parte dei
Comuni, del catasto delle aree percorse dal fuoco con la conseguente
applicazione dei vincoli previsti dalla legge.
In tale contesto particolarmente utile potrà essere il ricorso da parte
dei Sindaci, nell'ambito delle funzioni di cui all'articolo 54
del TUEL, D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267, ad apposite ordinanze a
tutela dell'incolumità pubblica e della sicurezza urbana, al fine
di prevenire fenomeni di illegalità diffusa ovvero comportamenti di
inerzia dei proprietari dei terreni e dei conduttori dei fondi che
possano danneggiare il patrimonio pubblico e privato o che ne
impediscano la fruibilità, così come espressamente previsto nel Decr.
8 agosto 2008.
Nella medesima prospettiva volta a favorire il massimo coordinamento
delle componenti statali con le componenti regionali e locali
interessate, le SS.LL. vorranno supportare, anche attraverso il
determinante ruolo dei Direttori regionali dei Vigili del Fuoco, il
sistema regionale e provinciale nell'assolvimento dei compiti di
specifica competenza, onde garantire una risposta tempestiva ed
efficace nel contrasto agli incendi boschivi, con particolare
riguardo alle pianificazioni di protezione civile di rispettiva
pertinenza.
Tale pianificazione appare tanto più significativa ove si consideri
che, sulla base dell'esperienza emersa negli ultimi anni, appare
sempre più crescente il numero e la tipologia degli incendi che
interessano, oltre gli ambienti prettamente rurali e boschivi, anche
zone fortemente urbanizzate, specie nel periodo estivo, comportando
così l'esposizione a rischio non solo del patrimonio ambientale
ma anche della incolumità dei cittadini.
Particolare attenzione, in tale contesto, dovrà essere assicurata
all'individuazione di procedure volte a favorire lo scambio
reciproco di dati tra Sale operative, anche attraverso la definizione,
in esito ad appositi Tavoli di lavoro o anche avvalendosi dello
strumento delle conferenze permanenti, di moduli operativi di
intervento congiunto, calibrati sulle specificità del contesto
territoriale, volti alla definizione del corretto flusso delle
informazioni, all'immediata attivazione dei soccorsi nonché alla
individuazione di un responsabile del coordinamento delle attività,
avuto riguardo alle caratteristiche dell'emergenza.
Tutto ciò premesso, si rinnova l’invito a mantenere un costante
raccordo, nell'ambito delle iniziative intraprese, con il
Dipartimento dei Vigili del fuoco, del Soccorso Pubblico e della
Difesa Civile, al fine di poter disporre di un quadro unitario e
complessivo che consenta, anche a livello dell'organo di vertice
politico, una valutazione sull'eventuale necessità di interventi
di carattere organizzativo e/o regolamentare.
Il Sig. Capo del dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso
pubblico e della difesa civile assicurerà il coordinamento delle
azioni al fine di garantire ogni assistenza e collaborazione per il
miglior successo della campagna antincendi boschivi 2011,
concordemente con le altre articolazioni dipartimentali di volta in
volta interessate ed in raccordo, per i più ampi profili di protezione
civile, con le competenti strutture della Presidenza del Consiglio
dei Ministri.
Il Sig. Capo della Polizia - Direttore generale della pubblica
sicurezza e lo stesso Capo del Dipartimento dei Vigili del fuoco, del
Soccorso Pubblico e della Difesa Civile, per gli aspetti di specifica
competenza, vorranno altresì impartire le indicazioni operative
necessarie per l'attività delle strutture rispettivamente
dipendenti.


Il Ministro
Roberto Marroni



Atto 13 maggio 2011
L. 21 novembre 2000, n. 353
D.L. 23 maggio 2008, n. 92
D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267, art. 54
Decr. 8 agosto 2008

Nessun commento: