MEDICINA: 40 MILA ITALIANI IN DIALISI, VIVONO MENO DEI MALATI DI CANCRO
=
ALLARME ESPERTI, SENZA DIAGNOSI 2 PAZIENTI SU 5 CHE LA
COMINCIANO
Milano, 22 set. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - L'8% degli
italiani, circa 4,8 milioni di
uomini e donne, soffrono di un danno
renale cronico e circa 40 mila sono in
dialisi. 'Schiavi' di una
macchina che pulisce il sangue, ma con un'attesa
di vita inferiore a
quella dei malati di cancro: rispetto alla popolazione
generale, a 5
anni sopravvive solo il 55% dei dializzati, contro l'84% delle
donne
con un tumore al seno, il 70% dei pazienti con cancro al colon e il
63% di quelli con carcinoma del rene. Le malattie renali, infatti,
decuplicano il rischio di attacchi di cuore e tuttavia restano un
problema sommerso. I sintomi-spia vengono ignorati, ed esami veloci e
'low cost' che permetterebbero di scoprirle e intervenire per tempo
vengono sottovalutati. Con il risultato che il 37% di chi inizia la
dialisi, praticamente 2 pazienti su 5, prima di incominciarla non
aveva
mai saputo di avere un danno renale cronico avanzato.
A lanciare
l'allarme sono gli esperti riuniti fino a sabato a
Genova per il 52esimo
Congresso nazionale della Sin, la Societa'
italiana di nefrologia.
Attualizzando gli ultimi dati del Censis, gli
specialisti calcolano che
l'assistenza sanitaria per ogni dializzato
costa al Ssn circa 35 mila euro
all'anno, e il dato puo' raddoppiare
se si considerano anche le terapie
mediche associate.
Per contenere o comunque razionalizzare la spesa,
soprattutto in
tempo di crisi, l'imperativo e' giocare d'anticipo. "Bisogna
mirare a
una diagnosi precoce di malattia renale", e' l'appello di Rosanna
Coppo, presidente Sin. E' necessario agire "quando i reni sono
infiammati e sofferenti, perdono proteine o sangue nelle urine, ma
hanno
ancora la capacita' di depurare l'organismo". Intervenire dopo
e' troppo
tardi: "Al massimo si possono limitare i danni e la
velocita' di perdita di
funzione, ma non piu' guadagnare la
guarigione". Dal Registro italiano
dialisi risulta invece che oltre un
quinto dei pazienti che cominciano la
dialisi non ha alle spalle una
diagnosi (22%) o ce l'ha troppo generica
(23%). (segue)
(Red-Opa/Zn/Adnkronos)
22-SET-11 13:36
NNNN
MEDICINA: 40 MILA ITALIANI IN DIALISI, VIVONO MENO DEI MALATI DI CANCRO (2)
=
DAI TEST DELL'ANTI-DOPING ALL''IMPRONTA DIGITALE', LA SFIDA
DELLA
DIAGNOSI PRECOCE E IN UTERO
(Adnkronos/Adnkronos Salute) - Con le nuove analisi del sangue e
delle urine,
assicurano gli esperti, l'insufficienza renale puo'
essere prevista prima
che insorga. Gli ultimi biomarcatori individuati
sono 3 proteine (Ngal,
cistatina C e Bnp) in grado di indicare la
presenza di un danno renale prima
che compaiano i sintomi. Ma oggi
vengono spesso sottovalutati anche esami
facili, rapidi e poco costosi
come il test delle urine e della creatininemia.
Analisi che dovrebbero
essere richieste ogni volta che un paziente presenta
segni-sentinella
come urine scure, occhi o caviglie gonfie, pressione alta,
oppure in
diabetici, cardiopatici e persone con casi di dialisi in famiglia.
Test eseguiti in medicina dello sport per evidenziare anomalie o
doping,
precisano gli specialisti, dovrebbero essere utilizzati anche
come strumento
di diagnosi nefrologica.
Fra gli esami utili a diagnosticare una nefrite,
infiammazione
renale che nel 20-30% dei casi e soprattutto negli under 40
porta alla
dialisi, c'e' poi la biopsia renale. Dati preliminari di uno
studio
Italia-Usa, che sara' completato nel 2012, indicano infatti che una
terapia precoce precoce puo' prevenire l'evoluzione della nefrite.
Sempre sul fronte diagnostico, al congresso Sin si discutera' anche
delle nuove frontiere aperte dalle cosiddette discipline 'omiche',
gia'
sbarcate in vari centri ospedalieri del nostro Paese. Genomica,
trascrittomica (che lavora sugli Rna messaggeri che trasferiscono gli
ordini scritti nei geni), proteomica e metabolomica hanno dato vita
alla
biologia sistemica, che studia le interazioni fra tutte le
molecole
dell'organismo. E proprio grazie ai test molecolari, in
futuro si spera di
arrivare ad avere per ognuno una sorta di 'impronta
digitale'.
In
nefrologia questo significhera' poter predire se una persona
si ammalera' di
una patologia renale, ma anche prevedere se, come e
quanto reagira' a una
determinata terapia. "Grazie alla genomica -
evidenzia Loreto Gesualdo,
direttore della Nefrologia del Policlinico
di Bari e ordinario di nefrologia
all'universita' del capoluogo
pugliese - e' possibile ad esempio effettuare
diagnosi prenatali,
cioe' in utero, per conoscere le eventuali mutazioni
genetiche del
nascituro, utili nel caso in cui i genitori siano portatori
sani di
gravi malattie ai reni".
(segue)
(Red-Opa/Opr/Adnkronos)
22-SET-11 13:37
NNNNMEDICINA: 40 MILA ITALIANI IN DIALISI, VIVONO MENO DEI MALATI DI CANCRO (3)
=
BIMBI PREMATURI PIU' FRAGILI, E SE I RENI STANNO MALE IL CUORE
RISCHIA 10 VOLTE DI PIU'
(Adnkronos/Adnkronos Salute) - L'insufficienza renale,
evidenziano gli
specialisti in summit, puo' nascere nella prima
infanzia e perfino in
gravidanza. Studi scientifici internazionali
hanno dimostrato che la durata
della permanenza nel pancione di mamma
e' un fattore critico per la futura
efficienza delle funzioni renali e
cardiovascolari. Lo sviluppo renale,
infatti, non si completa del
tutto fino alla 36esima settimana di gravidanza
e cioe' alla fine
della gestazione. Un bebe' prematuro, anche se tenuto in
incubatrice e
sottoposto a terapie intensive neonatali, avra' una crescita
della
massa renale inferiore del 10% rispetto a quella che avrebbe restando
in utero per il tempo necessario. E il rischio di scompenso renale
cronico o di ipertensione aumenta addirittura del 70% nei bimbi che
alla
nascita pesano meno di 2 chili e mezzo.
Per 'italianizzare' questi dati,
e' ai nastri di partenza uno
studio nazionale su larga scala, frutto della
collaborazione tra
Societa' italiana di nefrologia e Agenas (Agenzia
nazionale per i
servizi sanitari regionali). L'indagine, la prima del
genere,
incrocera' i dati raccolti negli ultimi 20 anni nei punti nascita
con
i dati di mortalita' cardiovascolare e ingresso in dialisi. La
ricerca
sara' coordinata dalla presidente della Sin Rosanna Coppo, a capo
della Struttura complessa di nefrologia, dialisi e trapianto
dell'ospedale Regina Margherita di Torino, e si propone di indagare
su
fattori di rischio per malattia renale, ipertensione e patologie
cardiovascolari, ulteriori a quelli gia' noti come fumo, obesita' e
diabete.
"L'origine pediatrica di alcune patologie nefrologiche
dovrebbe
indurre le madri a effettuare controlli precoci", suggerisce Coppo.
Uno studio condotto da Sin e Simg (Societa' italiana di medicina
generale) ha rilevato che in presenza di un danno renale, piu' si e'
giovani e piu' alto e' il rischio di finire in dialisi. Tutti gli
adulti
dovrebbero essere quindi consapevoli del proprio rischio
renale, ma "ad oggi
- osserva la presidente - la maggior parte dei
cittadini ignora la salute dei propri reni". Invece, avverte
Francesco
Pizzarelli, segretario Sin e direttore del Reparto di nefrologia
dell'ospedale S.M. Annunziata di Firenze, "si stima che una persona
con
il 40% della funzione renale ha un rischio di incidenti
cardiovascolari 10
volte maggiore rispetto a un soggetto con funzione
renale normale. E gli
anziani, gli obesi e gli ipertesi con danno
renale cronico presentano un
rischio cardiovascolare ancora
maggiore".
(Red-Opa/Opr/Adnkronos)
22-SET-11 13:37
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giovedì 22 settembre 2011
salute: scoperto legame tra ritardo mentale e ciclo del sonno
SALUTE: SCOPERTO LEGAME TRA RITARDO MENTALE E
CICLO DEL SONNO =
(AGI) - Roma, 22 set. - I deficit di apprendimento e memoria
sono correlati con l'alterazione dei ritmi del sonno e della
veglia. Lo dimostra uno studio condotto sul modello animale di
una forma genetica di ritardo mentale e pubblicato su Nature
Neuroscience da Maria Passafaro, ricercatrice dell'Istituto
Telethon Dulbecco che lavora a Milano presso l'Istituto di
Neuroscienze del Consiglio nazionale delle ricerche. "Le nostre
capacita' cognitive sono influenzate dai ritmi circadiani,
ovvero dalla scansione delle lancette di una sorta di orologio
molecolare interno all'organismo", spiega Passafaro. "A
regolare il ritmo delle lancette sono dei particolari geni la
cui attivita' oscilla nell'arco delle 24 ore, definendo cosi'
l'alternanza di sonno e veglia nel corso della giornata. In
questo studio abbiamo dimostrato per la prima volta che esiste
una correlazione tra una forma genetica di ritardo mentale
legato al cromosoma X e il rallentamento del ritmo delle
oscillazioni dei 'geni orologio". Si stima che il ritardo
mentale colpisca il 3% della popolazione, in genere a partire
dall'infanzia o dall'adolescenza con problemi nelle funzioni
cognitive, nel linguaggio e nei rapporti sociali. Alla base
possono esserci difetti nella formazione e nel funzionamento
delle sinapsi, i punti di contatto e comunicazione tra le
cellule nervose. Esistono anche forme genetiche di ritardo
mentale, dovute a difetti in geni presenti sul cromosoma X: uno
di questi e' OPHN-1, coinvolto proprio nella formazione delle
sinapsi. "Studiare e diagnosticare questo tipo di patologia e'
piuttosto difficile, vista la complessita' e l'eterogeneita'
con cui si manifesta da un individuo all'altro: per questo e'
cosi' importante studiarne i meccanismi base", afferma ancora
Passafaro. Per farlo i ricercatori Telethon, in collaborazione
con Carlo Sala dell'Istituto di Neuroscienze del Cnr e Pierre
Billuart dell'Istituto nazionale per la salute e la ricerca
medica di Parigi, hanno sfruttato un modello murino della
malattia in cui il gene OPHN1 e' reso inattivo. Analizzandone
il comportamento, si sono resi conto che questi animali avevano
dei disturbi nell'alternanza del sonno e della veglia: hanno,
quindi, provato a capire se ci fosse un'interazione fra OPHN1 e
i geni che regolano i ritmi circadiani. "Per la prima volta -
prosegue Passafaro - dimostriamo che una proteina deputata alla
formazione delle sinapsi regola geni "orologio". I prossimi
passi? Scoprire innanzitutto altri geni, come quelli
"orologio", coinvolti nelle forme di ritardo mentale legate al
cromosoma X, ma non solo. Parallelamente i ricercatori
proveranno a individuare meccanismi - e quindi farmaci - in
grado di migliorare i sintomi nel modello di laboratorio, nella
speranza di trasferire in futuro questi risultati ai pazienti.
(AGI)
Pgi
221321 SET 11
NNNN
(AGI) - Roma, 22 set. - I deficit di apprendimento e memoria
sono correlati con l'alterazione dei ritmi del sonno e della
veglia. Lo dimostra uno studio condotto sul modello animale di
una forma genetica di ritardo mentale e pubblicato su Nature
Neuroscience da Maria Passafaro, ricercatrice dell'Istituto
Telethon Dulbecco che lavora a Milano presso l'Istituto di
Neuroscienze del Consiglio nazionale delle ricerche. "Le nostre
capacita' cognitive sono influenzate dai ritmi circadiani,
ovvero dalla scansione delle lancette di una sorta di orologio
molecolare interno all'organismo", spiega Passafaro. "A
regolare il ritmo delle lancette sono dei particolari geni la
cui attivita' oscilla nell'arco delle 24 ore, definendo cosi'
l'alternanza di sonno e veglia nel corso della giornata. In
questo studio abbiamo dimostrato per la prima volta che esiste
una correlazione tra una forma genetica di ritardo mentale
legato al cromosoma X e il rallentamento del ritmo delle
oscillazioni dei 'geni orologio". Si stima che il ritardo
mentale colpisca il 3% della popolazione, in genere a partire
dall'infanzia o dall'adolescenza con problemi nelle funzioni
cognitive, nel linguaggio e nei rapporti sociali. Alla base
possono esserci difetti nella formazione e nel funzionamento
delle sinapsi, i punti di contatto e comunicazione tra le
cellule nervose. Esistono anche forme genetiche di ritardo
mentale, dovute a difetti in geni presenti sul cromosoma X: uno
di questi e' OPHN-1, coinvolto proprio nella formazione delle
sinapsi. "Studiare e diagnosticare questo tipo di patologia e'
piuttosto difficile, vista la complessita' e l'eterogeneita'
con cui si manifesta da un individuo all'altro: per questo e'
cosi' importante studiarne i meccanismi base", afferma ancora
Passafaro. Per farlo i ricercatori Telethon, in collaborazione
con Carlo Sala dell'Istituto di Neuroscienze del Cnr e Pierre
Billuart dell'Istituto nazionale per la salute e la ricerca
medica di Parigi, hanno sfruttato un modello murino della
malattia in cui il gene OPHN1 e' reso inattivo. Analizzandone
il comportamento, si sono resi conto che questi animali avevano
dei disturbi nell'alternanza del sonno e della veglia: hanno,
quindi, provato a capire se ci fosse un'interazione fra OPHN1 e
i geni che regolano i ritmi circadiani. "Per la prima volta -
prosegue Passafaro - dimostriamo che una proteina deputata alla
formazione delle sinapsi regola geni "orologio". I prossimi
passi? Scoprire innanzitutto altri geni, come quelli
"orologio", coinvolti nelle forme di ritardo mentale legate al
cromosoma X, ma non solo. Parallelamente i ricercatori
proveranno a individuare meccanismi - e quindi farmaci - in
grado di migliorare i sintomi nel modello di laboratorio, nella
speranza di trasferire in futuro questi risultati ai pazienti.
(AGI)
Pgi
221321 SET 11
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GOVERNO: ECONOMIST, BERLUSCONI E BOSSI COME NEL FINALE DI BUTCH CASSIDY
GOVERNO: ECONOMIST, BERLUSCONI E BOSSI COME NEL
FINALE DI BUTCH CASSIDY =
Roma, 22 set. - (Adnkronos) - Silvio Berlusconi e Umberto Bossi
come Butch Cassidy e Sundance Kid nel finale senza scampo per i due
fuorilegge del vecchio West narrato dal film del 1969: e'
l''Economist', in un articolo dedicato al premier italiano sotto il
titolo ''Scivolando nell'oscurita''', a ispirarsi alla pellicola
interpretata da Paul Newman e Robert Redford per dipingere l'attuale
situazione di ''Silvio Berlusconi e del suo alleato Umberto Bossi''
che ''sembrano sempre piu' come ''Butch Cassidy e Sundance Kid
nell'ultima scena del film western: feriti, condannati, ma ancora come
inconsapevoli dell'accerchiamento che si stringe a loro danno''.
Il settimanale, in edicola domani, cita le ''migliaia di pagine
di prove'' a conferma degli addebiti circa le frequentazioni del
premier con ''prostitute'' ma soprattutto ''il colpo piu' serio''
rappresentato dal taglio del rating da parte di Standard & Poor's.
''La maggior parte degli italiani sembra aver realizzato che il loro
primo ministro e' un peso'', prosegue l'Economist, citando l'indice di
gradimento del premier ''sotto il 25%'' e le inchieste giudiziarie in
cui il premier e' coinvolto ma non indagato come quella sul caso
Tarantini.
Secondo il settimanale comunque ''un nuovo governo non sarebbe
una panacea'' a fronte della crisi e delle resistenze alla necessita'
di riforme strutturali di cui avrebbe bisogno l'Italia concludendo che
''sbarazzarsi di Berlusconi sarebbe un buon inizio, ma niente di
piu'''.
(Val/Ct/Adnkronos)
22-SET-11 18:18
NNNN
Roma, 22 set. - (Adnkronos) - Silvio Berlusconi e Umberto Bossi
come Butch Cassidy e Sundance Kid nel finale senza scampo per i due
fuorilegge del vecchio West narrato dal film del 1969: e'
l''Economist', in un articolo dedicato al premier italiano sotto il
titolo ''Scivolando nell'oscurita''', a ispirarsi alla pellicola
interpretata da Paul Newman e Robert Redford per dipingere l'attuale
situazione di ''Silvio Berlusconi e del suo alleato Umberto Bossi''
che ''sembrano sempre piu' come ''Butch Cassidy e Sundance Kid
nell'ultima scena del film western: feriti, condannati, ma ancora come
inconsapevoli dell'accerchiamento che si stringe a loro danno''.
Il settimanale, in edicola domani, cita le ''migliaia di pagine
di prove'' a conferma degli addebiti circa le frequentazioni del
premier con ''prostitute'' ma soprattutto ''il colpo piu' serio''
rappresentato dal taglio del rating da parte di Standard & Poor's.
''La maggior parte degli italiani sembra aver realizzato che il loro
primo ministro e' un peso'', prosegue l'Economist, citando l'indice di
gradimento del premier ''sotto il 25%'' e le inchieste giudiziarie in
cui il premier e' coinvolto ma non indagato come quella sul caso
Tarantini.
Secondo il settimanale comunque ''un nuovo governo non sarebbe
una panacea'' a fronte della crisi e delle resistenze alla necessita'
di riforme strutturali di cui avrebbe bisogno l'Italia concludendo che
''sbarazzarsi di Berlusconi sarebbe un buon inizio, ma niente di
piu'''.
(Val/Ct/Adnkronos)
22-SET-11 18:18
NNNN
MILANESE: LO PRESTI, CHI FA IMPRESSIONE E' MARONI
MILANESE: LO PRESTI, CHI FA IMPRESSIONE E' MARONI
(ANSA) - ROMA, 22 SET - ''Mi ha fatto impressione vedere un
bravo ministro dell'Interno come Roberto Maroni, che si vanta
tanto della sua lotta contro la criminalita', piegarsi ad una
finta ragione di Stato per salvare un governo che quando cadra'
travolgera' lui e tutto quello che di buono l'inquilino del
Viminale ha fatto''. Il deputato di Fli Nino Lo Presti commenta
cosi' la decisione della Lega di 'salvare' dal carcere l'ex
braccio destro di Giulio Tremonti, Marco Milanese accusato, tra
l'altro, di associazione a delinquere.
''E poi non serve a niente non sedersi al banco del governo
come a prenderne le distanze - aggiunge Lo Presti - se poi vota
come gli ordina di fare quello stesso esecutivo...''. (ANSA).
BSA
22-SET-11 19:01 NNNN
(ANSA) - ROMA, 22 SET - ''Mi ha fatto impressione vedere un
bravo ministro dell'Interno come Roberto Maroni, che si vanta
tanto della sua lotta contro la criminalita', piegarsi ad una
finta ragione di Stato per salvare un governo che quando cadra'
travolgera' lui e tutto quello che di buono l'inquilino del
Viminale ha fatto''. Il deputato di Fli Nino Lo Presti commenta
cosi' la decisione della Lega di 'salvare' dal carcere l'ex
braccio destro di Giulio Tremonti, Marco Milanese accusato, tra
l'altro, di associazione a delinquere.
''E poi non serve a niente non sedersi al banco del governo
come a prenderne le distanze - aggiunge Lo Presti - se poi vota
come gli ordina di fare quello stesso esecutivo...''. (ANSA).
BSA
22-SET-11 19:01 NNNN
MILANESE. PD: LEGA CON LA CRICCA E LO SPADONE SI AFFLOSCIA
MILANESE. PD: LEGA CON LA CRICCA E LO SPADONE SI AFFLOSCIA
CAMPAGNA DI MANIFESTI IN TUTTO IL NORD: DOV'E' FINITO CARROCCIO?
(DIRE) Roma, 22 set. - Torna lo spadone "ammosciato" di Alberto
Da Giussano. Il Pd denuncia lo 'scarso stato di forma' della
Lega, che oggi ha votato compattamente contro l'arresto di Marco
Milanese.
"La Lega salva la cricca" e' il titolo a caratteri cubitali
del manifesto "con il quale tappezzeremo tutto il Nord",
annunciano dal quartier generale del Pd. In primissimo piano, lo
spadone floscio, sormontato dall'interrogativo: "Ma dov'e' finita
la Lega di una volta?".
(Rai/ Dire)
17:45 22-09-11
MILANESE: DI PIETRO, BOSSI HA IMPOSTO VOTO A SUOI DEPUTATI
MILANESE: DI PIETRO, BOSSI HA IMPOSTO VOTO A SUOI
DEPUTATI
VOTO DI OGGI CONTRO IDEALI DEL CARROCCIO
(ANSA) - ROMA, 22 SET - Umberto Bossi ha imposto ai suoi
parlamentari di votare contro l'autorizzazione all'arresto nei
confronti del deputato Pdl Marco Milanese. E' l'accusa di
Antonio Di Pietro leader della Lega.
Per l'ex pm di mani pulite,''in un Paese normale'' il
ministro del Carroccio ''non potrebbe rimanere al proprio
posto'' poiche' oltre ad essersi ''prodigato per la secessione e
la disgregazione sociale dell'Italia'', oggi ha imposto ai
deputati leghisti di votare ''contro gli stessi ideali del
partito'': ''voto di scambio per salvare governo e un membro
della casta''. Di Pietro ribadisce che si tratta di
''comportamenti criminali''. (ANSA).
PAG
22-SET-11 18:26 NNNN
VOTO DI OGGI CONTRO IDEALI DEL CARROCCIO
(ANSA) - ROMA, 22 SET - Umberto Bossi ha imposto ai suoi
parlamentari di votare contro l'autorizzazione all'arresto nei
confronti del deputato Pdl Marco Milanese. E' l'accusa di
Antonio Di Pietro leader della Lega.
Per l'ex pm di mani pulite,''in un Paese normale'' il
ministro del Carroccio ''non potrebbe rimanere al proprio
posto'' poiche' oltre ad essersi ''prodigato per la secessione e
la disgregazione sociale dell'Italia'', oggi ha imposto ai
deputati leghisti di votare ''contro gli stessi ideali del
partito'': ''voto di scambio per salvare governo e un membro
della casta''. Di Pietro ribadisce che si tratta di
''comportamenti criminali''. (ANSA).
PAG
22-SET-11 18:26 NNNN
Milanese/Vendola: Classe politica in stile Gheddafi,Italia brucia. "Paese incredibile, brindano a loro privilegi nel Palazzo"
Milanese/Vendola: Classe politica in stile
Gheddafi,Italia brucia
"Paese incredibile, brindano a loro privilegi nel Palazzo"
Roma, 22 set. (TMNews) - "L'Italia è un Paese incredibile e,
infatti, è ormai un Paese non più creduto. Da un lato c'è
l'Italia che brucia, dall'altro c'è un'Italia che brinda per i
propri privilegi chiusa dentro il Palazzo". Il leader di Sel,
Nichi Vendola, torna sul voto con cui la Camera ha negato
l'arresto di Marco Milanese.
"La classe politica - prosegue - dà un'immagine particolarmente
sconcertante e scandalosa, comportandosi con lo stile di
Gheddafi: abbassa la saracinesca, chiude porte e finestre, non
sente la rabbia e il dissenso che montano nel Paese, anzi
rivendicando come proprio codice d'onore l'impunità e
considerando come un reato il legittimo esercizio del controllo
di legalità da parte delle autorità preposte".
"E tutto questo avviene - conclude Vendola - mentre il Paese si
sta squagliando, mentre interi ceti sociali stanno precipitando
da una condizione di relativo benessere ad una condizione di
poverta".
Red/Arc
221843 set 11
"Paese incredibile, brindano a loro privilegi nel Palazzo"
Roma, 22 set. (TMNews) - "L'Italia è un Paese incredibile e,
infatti, è ormai un Paese non più creduto. Da un lato c'è
l'Italia che brucia, dall'altro c'è un'Italia che brinda per i
propri privilegi chiusa dentro il Palazzo". Il leader di Sel,
Nichi Vendola, torna sul voto con cui la Camera ha negato
l'arresto di Marco Milanese.
"La classe politica - prosegue - dà un'immagine particolarmente
sconcertante e scandalosa, comportandosi con lo stile di
Gheddafi: abbassa la saracinesca, chiude porte e finestre, non
sente la rabbia e il dissenso che montano nel Paese, anzi
rivendicando come proprio codice d'onore l'impunità e
considerando come un reato il legittimo esercizio del controllo
di legalità da parte delle autorità preposte".
"E tutto questo avviene - conclude Vendola - mentre il Paese si
sta squagliando, mentre interi ceti sociali stanno precipitando
da una condizione di relativo benessere ad una condizione di
poverta".
Red/Arc
221843 set 11
CASO MILANESE: MANTINI, VOTO DI CASTA, MARONI ESCE DISTRUTTO
CASO MILANESE: MANTINI, VOTO DI CASTA, MARONI ESCE
DISTRUTTO =
MAGGIORANZA SENZA CREDIBILITA' SI ARROCCA DISPERATAMENTE
Roma, 22 set. (Adnkronos) - "L'Udc ha esaminato con molta
prudenza le carte del caso Milanese e in tutta coscienza non abbiamo
trovato elementi di persecuzione che giustificassero il rigetto della
domanda del giudice. Il voto e' stato l'espressione dell'arroccamento
disperato di una maggioranza priva di credibilita' e impaurita dalle
divisioni e dai ricatti interni. E' stato in sostanza un voto di casta
che frena il cambiamento necessario per un governo di responsabilita'
nazionale in grado di far fronte alla crisi e di conciliare il Paese.
La credibilita' di Maroni, come alfiere della legalita', ne esce
distrutta". Pierluigi Mantini, capogruppo Udc nella Giunta per le
Autorizzazioni della Camera, commenta con queste parole il voto con
cui l'aula ha respinto la richiesta di arresto per il deputato del
Pdl.
(Pol/Ct/Adnkronos)
MAGGIORANZA SENZA CREDIBILITA' SI ARROCCA DISPERATAMENTE
Roma, 22 set. (Adnkronos) - "L'Udc ha esaminato con molta
prudenza le carte del caso Milanese e in tutta coscienza non abbiamo
trovato elementi di persecuzione che giustificassero il rigetto della
domanda del giudice. Il voto e' stato l'espressione dell'arroccamento
disperato di una maggioranza priva di credibilita' e impaurita dalle
divisioni e dai ricatti interni. E' stato in sostanza un voto di casta
che frena il cambiamento necessario per un governo di responsabilita'
nazionale in grado di far fronte alla crisi e di conciliare il Paese.
La credibilita' di Maroni, come alfiere della legalita', ne esce
distrutta". Pierluigi Mantini, capogruppo Udc nella Giunta per le
Autorizzazioni della Camera, commenta con queste parole il voto con
cui l'aula ha respinto la richiesta di arresto per il deputato del
Pdl.
(Pol/Ct/Adnkronos)
MILANESE: CAMUSSO, MAGGIORANZA PREOCCUPATA SORTI PERSONALI
MILANESE: CAMUSSO, MAGGIORANZA PREOCCUPATA SORTI
PERSONALI
(ANSA) - CERVIA (RAVENNA), 22 SET - Il voto alla Camera che
ha negato l'arresto per Marco Milanese dimostra, secondo Susanna
Camusso, segretario generale Cgil, che ''la maggioranza del
Parlamento e' molto preoccupata delle proprie personali sorti e
molto poco delle sorti del Paese''. Ne ha parlato a Cervia, a
margine dell'assemblea dei delegati Fiom.
NES
22-SET-11 15:55 NNNN
(ANSA) - CERVIA (RAVENNA), 22 SET - Il voto alla Camera che
ha negato l'arresto per Marco Milanese dimostra, secondo Susanna
Camusso, segretario generale Cgil, che ''la maggioranza del
Parlamento e' molto preoccupata delle proprie personali sorti e
molto poco delle sorti del Paese''. Ne ha parlato a Cervia, a
margine dell'assemblea dei delegati Fiom.
NES
22-SET-11 15:55 NNNN
CASO MILANESE: DONADI, CON VOTO DI OGGI LEGA DIVENTA 'ROMA LADRONA'
CASO MILANESE: DONADI, CON VOTO DI OGGI LEGA
DIVENTA 'ROMA LADRONA' =
Roma, 22 set. (Adnkronos) - "E' ormai evidente a tutti che il
vincolo che unisce la Lega a Berlusconi non e' un vincolo di lealta'
ma un vincolo di complicita'". Lo afferma il capogruppo Idv alla
Camera Massimo Donadi.
"Questo sodalizio basato sulle poltrone, sul potere,
sull'autoconservazione di una classe dirigente leghista sempre piu'
autoreferenziale e' un vero e proprio ceffone ai milioni di elettori
che hanno creduto nel rigore morale della Lega. Oggi possiamo dire con
serenita' che non solo la Lega non combatte piu' 'Roma ladrona', ma
che la Lega stessa e' 'Roma ladrona' nella sua accezione piu' bassa e
immorale'', conclude.
(Pol-Mon/Ct/Adnkronos)
22-SET-11 16:01
NNNN
Roma, 22 set. (Adnkronos) - "E' ormai evidente a tutti che il
vincolo che unisce la Lega a Berlusconi non e' un vincolo di lealta'
ma un vincolo di complicita'". Lo afferma il capogruppo Idv alla
Camera Massimo Donadi.
"Questo sodalizio basato sulle poltrone, sul potere,
sull'autoconservazione di una classe dirigente leghista sempre piu'
autoreferenziale e' un vero e proprio ceffone ai milioni di elettori
che hanno creduto nel rigore morale della Lega. Oggi possiamo dire con
serenita' che non solo la Lega non combatte piu' 'Roma ladrona', ma
che la Lega stessa e' 'Roma ladrona' nella sua accezione piu' bassa e
immorale'', conclude.
(Pol-Mon/Ct/Adnkronos)
22-SET-11 16:01
NNNN
CASO MILANESE: MURA (IDV), A LEGA INTERESSA CONSERVARE POLTRONA A ROMA
CASO MILANESE: MURA (IDV), A LEGA INTERESSA
CONSERVARE POLTRONA A ROMA =
Roma, 22 set. (Adnkronos) - "Il voto contrario all'arresto di
Milanese dimostra che la Lega ha subito una mutazione genetica: oggi
per il Carroccio e' molto piu' importante conservare la poltrona a
Roma, che l'arresto di Milanese avrebbe reso quanto mai traballante,
piuttosto che tenere fede ai principi di legalita' che la Lega ha
sempre propagandato". Ad affermarlo e' la deputata di Idv Silvana
Mura. "Bossi -aggiunge Mura- spieghi ai propri militanti le
motivazioni del voto di oggi, piuttosto che nascondersi sotto il burqa
dell'indipendenza della Padania".
(Pol/Ct/Adnkronos)
22-SET-11 16:22
NNNN
Roma, 22 set. (Adnkronos) - "Il voto contrario all'arresto di
Milanese dimostra che la Lega ha subito una mutazione genetica: oggi
per il Carroccio e' molto piu' importante conservare la poltrona a
Roma, che l'arresto di Milanese avrebbe reso quanto mai traballante,
piuttosto che tenere fede ai principi di legalita' che la Lega ha
sempre propagandato". Ad affermarlo e' la deputata di Idv Silvana
Mura. "Bossi -aggiunge Mura- spieghi ai propri militanti le
motivazioni del voto di oggi, piuttosto che nascondersi sotto il burqa
dell'indipendenza della Padania".
(Pol/Ct/Adnkronos)
22-SET-11 16:22
NNNN
MILANESE: LOSACCO, LEGA RUOTA SCORTA, CHE FARA' SU PENSIONI?
MILANESE: LOSACCO, LEGA RUOTA SCORTA, CHE FARA' SU
PENSIONI?
(ANSA) - ROMA, 22 SET - ''Cosa diranno i leader della Lega
ora ai loro elettori? Bossi come Scilipoti e Maroni come Razzi,
questo dice il voto di oggi. La Lega e' ridotta ruota di scorta,
un partito oramai che esiste solo nei salotti romani''. A
sostenerlo e' Alberto Losacco (Pd), commentando il voto su
Milanese.
''Come si comporteranno questi emuli di Scilipoti quando si
trattera' di votare sul ministro Romano? Cosa fara' la Lega
quando Tremonti o chi gli fara' le scarpe, mettera' mano alla
quinta manovra in due mesi, nonostante le smentite, per trovare
gli oltre 10mld di euro necessari per compensare le minori
entrate derivanti dalla riduzione delle stime di crescita? Cosa
dira' Bossi ai suoi elettori quando le pensioni saranno
definitivamente massacrate?''. (ANSA).
PH
22-SET-11 16:25 NNNN
(ANSA) - ROMA, 22 SET - ''Cosa diranno i leader della Lega
ora ai loro elettori? Bossi come Scilipoti e Maroni come Razzi,
questo dice il voto di oggi. La Lega e' ridotta ruota di scorta,
un partito oramai che esiste solo nei salotti romani''. A
sostenerlo e' Alberto Losacco (Pd), commentando il voto su
Milanese.
''Come si comporteranno questi emuli di Scilipoti quando si
trattera' di votare sul ministro Romano? Cosa fara' la Lega
quando Tremonti o chi gli fara' le scarpe, mettera' mano alla
quinta manovra in due mesi, nonostante le smentite, per trovare
gli oltre 10mld di euro necessari per compensare le minori
entrate derivanti dalla riduzione delle stime di crescita? Cosa
dira' Bossi ai suoi elettori quando le pensioni saranno
definitivamente massacrate?''. (ANSA).
PH
22-SET-11 16:25 NNNN
GOVERNO: BELISARIO, STATO POLIZIA? FRASI DA TERRORISTA
GOVERNO: BELISARIO, STATO POLIZIA? FRASI DA
TERRORISTA
E' BERLUSCONI, NON DI PIETRO, CHE FA DICHIARAZIONI FUORI LUOGO
(ANSA) - ROMA, 22 SET - ''Prima dice che l'Italia e' un Paese
di m..., oggi aggiunge che viviamo in uno stato di polizia. Una
volta espressioni del genere erano tipiche di formazioni
terroristiche o paraterroristiche. Oggi queste frasi le
pronuncia il presidente del Consiglio''. Lo ha detto il
presidente dei senatori dell'Italia dei valori, Felice
Belisario. ''Chi se la prende con Di Pietro, che
responsabilmente ha avvertito un pericolo di tensioni sociali
nel Paese, rifletta - dice Belisario - su chi pronuncia frasi
inqualificabili avendo grandi responsabilita' di governo. E'
l'uomo piu' potente d'Italia, sia per il ruolo che occupa sia
per le infinite risorse finanziarie che possiede. Avrebbe il
dovere di usare questo potere con sobrieta' senza ostentarlo con
atti e dichiarazioni fuori luogo''. ''Ma purtroppo chiedergli
sobrieta' e' come chiedere a un asino di non ragliare'' conclude
Belisario. (ANSA).
COM-SES
22-SET-11 12:15 NNNN
E' BERLUSCONI, NON DI PIETRO, CHE FA DICHIARAZIONI FUORI LUOGO
(ANSA) - ROMA, 22 SET - ''Prima dice che l'Italia e' un Paese
di m..., oggi aggiunge che viviamo in uno stato di polizia. Una
volta espressioni del genere erano tipiche di formazioni
terroristiche o paraterroristiche. Oggi queste frasi le
pronuncia il presidente del Consiglio''. Lo ha detto il
presidente dei senatori dell'Italia dei valori, Felice
Belisario. ''Chi se la prende con Di Pietro, che
responsabilmente ha avvertito un pericolo di tensioni sociali
nel Paese, rifletta - dice Belisario - su chi pronuncia frasi
inqualificabili avendo grandi responsabilita' di governo. E'
l'uomo piu' potente d'Italia, sia per il ruolo che occupa sia
per le infinite risorse finanziarie che possiede. Avrebbe il
dovere di usare questo potere con sobrieta' senza ostentarlo con
atti e dichiarazioni fuori luogo''. ''Ma purtroppo chiedergli
sobrieta' e' come chiedere a un asino di non ragliare'' conclude
Belisario. (ANSA).
COM-SES
22-SET-11 12:15 NNNN
DECAPITANO STATUA ROMANA PER TRAFUGARLA, ARRESTATI
DECAPITANO STATUA ROMANA PER TRAFUGARLA, ARRESTATI =
(AGI) - Roma, 22 set - Hanno decapitato la statua risalente al
periodo romano all'interno di un giardino privato di via di
Villa Ada, tentando di trafugarla. A rovinare il piano, pero',
la segnalazione al 113 di un residente della zona, che aveva
notato la presenza di due persone sospette viste uscire dalla
villa dopo aver scavalcato il muro di cinta, e gli agenti dei
Commissariati Vescovio e delle Volanti, che, insieme ai
colleghi del Commissariato Salario-Parioli, hanno sviluppato
l'attivita' che ha condotto all'arresto dei due. Pochi minuti
dopo la segnalazione, infatti, gli equipaggi della Polizia sono
arrivati sul posto. Contattato il proprietario, l'uomo ha
riferito di non essersi accorto di nulla. Insieme agli agenti
del Commissariato Vescovio e delle Volanti, hanno fatto un
rapido giro nei giardini, controllando anche il perimetro della
casa per verificare eventuali segni di effrazione a porte e
finestre senza riscontrare anomalie. Terminato il sopralluogo,
gli agenti hanno battuto la zona e, giunti nella vicina piazza
Verbano, hanno notato due persone molto somiglianti alle
descrizioni fornite al 113 dal richiedente. Con passo spedito e
una grossa busta in mano, alla vista degli agenti hanno tentato
di eludere il controllo facendo capire ai poliziotti che quella
grossa e pesante busta che stavano trasportando era destinata
al cassonetto dei rifiuti. Ma la mossa non ha sortito l'effetto
sperato e i due sono stati controllati e identificati. Nella
busta, infatti, oltre ad una "mazzetta" di 10 kg a manico
lungo, gli agenti hanno rinvenuto la testa di una statua di cui
i due fermati non hanno saputo dare spiegazioni. A questo punto
gli investigatori hanno ricontattato il proprietario
dell'immobile "visitato", il quale, dopo un controllo piu'
accurato, ha accertato che effettivamente a una delle statue
situate nel giardino mancava la testa. La scultura, risalente
all'epoca romana e di importante valore storico, era stata
decapitata dai due a martellate. Accompagnati negli Uffici del
Commissariato Salario, dove si e' proceduto ai riscontri del
caseo, e dopo le perquisizioni a carico dei due stranieri, per
F.H. e I.C., entrambi romeni, rispettivamente di 21 e 39 anni,
sono scattate le manette. Messi a disposizione dell'Autorita'
Giudiziaria dovranno rispondere di furto aggravato. Il prezioso
reperto e' stato riconsegnato al proprietario.(AGI)
Mal
221333 SET 11
NNNN
(AGI) - Roma, 22 set - Hanno decapitato la statua risalente al
periodo romano all'interno di un giardino privato di via di
Villa Ada, tentando di trafugarla. A rovinare il piano, pero',
la segnalazione al 113 di un residente della zona, che aveva
notato la presenza di due persone sospette viste uscire dalla
villa dopo aver scavalcato il muro di cinta, e gli agenti dei
Commissariati Vescovio e delle Volanti, che, insieme ai
colleghi del Commissariato Salario-Parioli, hanno sviluppato
l'attivita' che ha condotto all'arresto dei due. Pochi minuti
dopo la segnalazione, infatti, gli equipaggi della Polizia sono
arrivati sul posto. Contattato il proprietario, l'uomo ha
riferito di non essersi accorto di nulla. Insieme agli agenti
del Commissariato Vescovio e delle Volanti, hanno fatto un
rapido giro nei giardini, controllando anche il perimetro della
casa per verificare eventuali segni di effrazione a porte e
finestre senza riscontrare anomalie. Terminato il sopralluogo,
gli agenti hanno battuto la zona e, giunti nella vicina piazza
Verbano, hanno notato due persone molto somiglianti alle
descrizioni fornite al 113 dal richiedente. Con passo spedito e
una grossa busta in mano, alla vista degli agenti hanno tentato
di eludere il controllo facendo capire ai poliziotti che quella
grossa e pesante busta che stavano trasportando era destinata
al cassonetto dei rifiuti. Ma la mossa non ha sortito l'effetto
sperato e i due sono stati controllati e identificati. Nella
busta, infatti, oltre ad una "mazzetta" di 10 kg a manico
lungo, gli agenti hanno rinvenuto la testa di una statua di cui
i due fermati non hanno saputo dare spiegazioni. A questo punto
gli investigatori hanno ricontattato il proprietario
dell'immobile "visitato", il quale, dopo un controllo piu'
accurato, ha accertato che effettivamente a una delle statue
situate nel giardino mancava la testa. La scultura, risalente
all'epoca romana e di importante valore storico, era stata
decapitata dai due a martellate. Accompagnati negli Uffici del
Commissariato Salario, dove si e' proceduto ai riscontri del
caseo, e dopo le perquisizioni a carico dei due stranieri, per
F.H. e I.C., entrambi romeni, rispettivamente di 21 e 39 anni,
sono scattate le manette. Messi a disposizione dell'Autorita'
Giudiziaria dovranno rispondere di furto aggravato. Il prezioso
reperto e' stato riconsegnato al proprietario.(AGI)
Mal
221333 SET 11
NNNN
MILANESE: DILIBERTO, ITALIA BERLUSCONIANA E' SENZA MORALE
MILANESE: DILIBERTO, ITALIA BERLUSCONIANA E' SENZA
MORALE
(ANSA) - ROMA, 22 SET - ''Era prevedibile. La vera 'casta',
quella che la politica la fa non per passione, ma per soldi e
malaffare, ha salvato uno dei suoi, Milanese, dalla galera. Sui
soldi e il malaffare Berlusconi e Bossi riescono a tenere in
piedi una maggioranza che se ne infischia delle leggi, del
sentire del popolo italiano, della democrazia e della Carta
costituzionale. L'Italia e' davvero a rischio. E lo e',
drammaticamente, non solo sul piano economico, ma anche su
quello morale. Perche' nell'Italia berlusconiana la morale non
ha posto ne' legittimita'''. E' quanto dichiara Oliviero
Diliberto, segretario nazionale Pdci-Federazione della Sinistra,
alla notizia che la Camera ha votato contro l'arresto di
Milanese.
(ANSA).
PH
22-SET-11 12:58 NNNN
(ANSA) - ROMA, 22 SET - ''Era prevedibile. La vera 'casta',
quella che la politica la fa non per passione, ma per soldi e
malaffare, ha salvato uno dei suoi, Milanese, dalla galera. Sui
soldi e il malaffare Berlusconi e Bossi riescono a tenere in
piedi una maggioranza che se ne infischia delle leggi, del
sentire del popolo italiano, della democrazia e della Carta
costituzionale. L'Italia e' davvero a rischio. E lo e',
drammaticamente, non solo sul piano economico, ma anche su
quello morale. Perche' nell'Italia berlusconiana la morale non
ha posto ne' legittimita'''. E' quanto dichiara Oliviero
Diliberto, segretario nazionale Pdci-Federazione della Sinistra,
alla notizia che la Camera ha votato contro l'arresto di
Milanese.
(ANSA).
PH
22-SET-11 12:58 NNNN
MILANESE: POPOLO VIOLA DAVANTI A MONTECITORIO, VERGOGNA
MILANESE: POPOLO VIOLA DAVANTI A MONTECITORIO,
VERGOGNA
(ANSA) - ROMA, 22 SET - Un coro di 'No' e di 'Vergogna!' si
e' alzato da piazza Montecitorio al momento della notizia del no
del Parlamento all'arresto del deputato del Pdl Marco Milanese.
A protestare questa mattina davanti alla Camera sono diverse
decine di persone chiamate dal Popolo Viola: ''Noi cittadini
avevamo annunciato che ci saremmo mobilitati perennemente contro
l'auto protezione della Casta - ha detto Gianfranco Mascia dei
Viola - noi non vogliamo giudicare se Milanese e' innocente o
colpevole, per questo ci sono i giudici. Pero' il Parlamento
oggi ha detto che Milanese e' piu' uguale di noi altri
cittadini''.
I manifestanti hanno ascoltato tramite una radio appoggiata
ad un megafono la votazione in Aula, e durante la quale hanno
alzato al cielo, tenendole in mano delle monetine da cinque
centesimi: ''Abbiamo portato questi soldi perche' se Milanese
fosse stato arrestato gli avremmo comprato delle arance - hanno
spiegato gli organizzatori del sit-in - ora ci tocchera' fare
una colletta con questi centesimi per comprare al deputato una
serie di carte costituzionali''.(ANSA).
YRT-TZ/LOI
22-SET-11 12:36 NNNN
(ANSA) - ROMA, 22 SET - Un coro di 'No' e di 'Vergogna!' si
e' alzato da piazza Montecitorio al momento della notizia del no
del Parlamento all'arresto del deputato del Pdl Marco Milanese.
A protestare questa mattina davanti alla Camera sono diverse
decine di persone chiamate dal Popolo Viola: ''Noi cittadini
avevamo annunciato che ci saremmo mobilitati perennemente contro
l'auto protezione della Casta - ha detto Gianfranco Mascia dei
Viola - noi non vogliamo giudicare se Milanese e' innocente o
colpevole, per questo ci sono i giudici. Pero' il Parlamento
oggi ha detto che Milanese e' piu' uguale di noi altri
cittadini''.
I manifestanti hanno ascoltato tramite una radio appoggiata
ad un megafono la votazione in Aula, e durante la quale hanno
alzato al cielo, tenendole in mano delle monetine da cinque
centesimi: ''Abbiamo portato questi soldi perche' se Milanese
fosse stato arrestato gli avremmo comprato delle arance - hanno
spiegato gli organizzatori del sit-in - ora ci tocchera' fare
una colletta con questi centesimi per comprare al deputato una
serie di carte costituzionali''.(ANSA).
YRT-TZ/LOI
22-SET-11 12:36 NNNN
CASO MILANESE: PALOMBA (IDV), SI' ALL'ARRESTO, NON SI GIOCA SU PELLE ITALIANI
CASO MILANESE: PALOMBA (IDV), SI' ALL'ARRESTO, NON
SI GIOCA SU PELLE ITALIANI =
Roma, 22 set. (Adnkronos) - ''Non avremmo mai voluto che la
politica entrasse nei rapporti tra la magistratura e i parlamentari ma
non siamo stati noi ad averlo fatto. Non vogliamo derogare alla nostra
linea, lo abbiamo dimostrato nella dettagliata relazione di minoranza.
A buttarla in politica sono stati altri, quelli che vogliono forzare
la situazione per salvare il personaggio di turno. A buttarla in
politica e' stato prima di tutto Bossi che anche ieri ha dichiarato:
'Votiamo contro l'arresto perche' vogliamo che il governo non cada'".
E' quanto affermato in aula dal deputato Idv Federico Palomba,
componente della Giunta per le Autorizzazioni, durante la discussione
sull'autorizzazione all'arresto di Milanese.
"C'e' un'altra dichiarazione apparsa sui giornali che inquieta -
ha proseguito Palomba - e cioe' che il deputato avrebbe detto: 'Se
vado in galera non ci restero' per molto da solo'". Palomba ha
spiegato: "Mesi fa ci siamo occupati della cordata Papa, Bisignani,
Letta ora di quella Milanese, Tremonti, Bossi. Se proprio la vogliono
buttare in politica facciano i loro giochi ma noi dell'Idv non ci
stiamo, votiamo con convinzione per l'arresto, e denunciamo che si
continua a giocare sulla pelle degli italiani".
Quanto alle parole pronunciate ieri da Antonio Di Pietro: "Ci
contestano perche' abbiamo affermato che il disastro sociale in cui ci
troviamo per colpa del governo possa portare a rischi di disordini.
Questo e' il colmo! E' il colmo soprattuto per un partito che ha
sempre parlato di 'Roma Ladrona', che continua ad agitare la
secessione solo per spostare l'attenzione da questo caso e per non far
cadere il governo visto che, a differenza di quanto proclamato, ha i
piedi ben piantati qui a Roma e non vuole andarsene". Palomba poi ha
concluso: "Vogliono giocare? Lo facciano pure, quel che e' certo e'
che se dovesse vincere questa cordata il presidente Berlusconi sara'
ancora piu' commissariato''.
(Pol-Leb/Zn/Adnkronos)
22-SET-11 11:44
CASO MILANESE: IDV,SE VINCE CORDATA BERLUSCONI PIU' COMMISSARIATO =
(AGI) - Roma, 22 set - "Non avremmo mai voluto che la politica
entrasse nei rapporti tra la magistratura e i parlamentari ma
non siamo stati noi ad averlo fatto. Non vogliamo derogare alla
nostra linea, lo abbiamo dimostrato nella dettagliata relazione
di minoranza. A buttarla in politica sono stati altri, quelli
che vogliono forzare la situazione per salvare il personaggio
di turno. A buttarla in politica e' stato prima di tutto Bossi
che anche ieri ha dichiarato: 'Votiamo contro l'arresto perche'
vogliamo che il governo non cada'". E' quanto affermato in aula
dal deputato Idv Federico Palomba, componente della Giunta per
le Autorizzazioni, durante la discussione sull'autorizzazione
all'arresto di Milanese. "C'e' un'altra dichiarazione apparsa
sui giornali che inquieta - ha proseguito Palomba - e cioe' che
il deputato avrebbe detto: 'Se vado in galera non ci restero'
per molto da solo'". Palomba ha spiegato: "Mesi fa ci siamo
occupati della cordata Papa, Bisignani, Letta ora di quella
Milanese, Tremonti, Bossi. Se proprio la vogliono buttare in
politica facciano i loro giochi ma noi dell'Idv non ci stiamo,
votiamo con convinzione per l'arresto, e denunciamo che si
continua a giocare sulla pelle degli italiani". Quanto alle
parole pronunciate ieri da Antonio Di Pietro: "Ci contestano
perche' abbiamo affermato che il disastro sociale in cui ci
troviamo per colpa del governo possa portare a rischi di
disordini. Questo e' il colmo! E' il colmo soprattuto per un
partito che ha sempre parlato di 'Roma Ladrona', che continua
ad agitare la secessione solo per spostare l'attenzione da
questo caso e per non far cadere il governo visto che, a
differenza di quanto proclamato, ha i piedi ben piantati qui a
Roma e non vuole andarsene". Palomba poi ha concluso: "Vogliono
giocare? Lo facciano pure, quel che e' certo e' che se dovesse
vincere questa cordata il presidente Berlusconi sara' ancora
piu' commissariato".
Lam
221143 SET 11
NNNN
Roma, 22 set. (Adnkronos) - ''Non avremmo mai voluto che la
politica entrasse nei rapporti tra la magistratura e i parlamentari ma
non siamo stati noi ad averlo fatto. Non vogliamo derogare alla nostra
linea, lo abbiamo dimostrato nella dettagliata relazione di minoranza.
A buttarla in politica sono stati altri, quelli che vogliono forzare
la situazione per salvare il personaggio di turno. A buttarla in
politica e' stato prima di tutto Bossi che anche ieri ha dichiarato:
'Votiamo contro l'arresto perche' vogliamo che il governo non cada'".
E' quanto affermato in aula dal deputato Idv Federico Palomba,
componente della Giunta per le Autorizzazioni, durante la discussione
sull'autorizzazione all'arresto di Milanese.
"C'e' un'altra dichiarazione apparsa sui giornali che inquieta -
ha proseguito Palomba - e cioe' che il deputato avrebbe detto: 'Se
vado in galera non ci restero' per molto da solo'". Palomba ha
spiegato: "Mesi fa ci siamo occupati della cordata Papa, Bisignani,
Letta ora di quella Milanese, Tremonti, Bossi. Se proprio la vogliono
buttare in politica facciano i loro giochi ma noi dell'Idv non ci
stiamo, votiamo con convinzione per l'arresto, e denunciamo che si
continua a giocare sulla pelle degli italiani".
Quanto alle parole pronunciate ieri da Antonio Di Pietro: "Ci
contestano perche' abbiamo affermato che il disastro sociale in cui ci
troviamo per colpa del governo possa portare a rischi di disordini.
Questo e' il colmo! E' il colmo soprattuto per un partito che ha
sempre parlato di 'Roma Ladrona', che continua ad agitare la
secessione solo per spostare l'attenzione da questo caso e per non far
cadere il governo visto che, a differenza di quanto proclamato, ha i
piedi ben piantati qui a Roma e non vuole andarsene". Palomba poi ha
concluso: "Vogliono giocare? Lo facciano pure, quel che e' certo e'
che se dovesse vincere questa cordata il presidente Berlusconi sara'
ancora piu' commissariato''.
(Pol-Leb/Zn/Adnkronos)
22-SET-11 11:44
CASO MILANESE: IDV,SE VINCE CORDATA BERLUSCONI PIU' COMMISSARIATO =
(AGI) - Roma, 22 set - "Non avremmo mai voluto che la politica
entrasse nei rapporti tra la magistratura e i parlamentari ma
non siamo stati noi ad averlo fatto. Non vogliamo derogare alla
nostra linea, lo abbiamo dimostrato nella dettagliata relazione
di minoranza. A buttarla in politica sono stati altri, quelli
che vogliono forzare la situazione per salvare il personaggio
di turno. A buttarla in politica e' stato prima di tutto Bossi
che anche ieri ha dichiarato: 'Votiamo contro l'arresto perche'
vogliamo che il governo non cada'". E' quanto affermato in aula
dal deputato Idv Federico Palomba, componente della Giunta per
le Autorizzazioni, durante la discussione sull'autorizzazione
all'arresto di Milanese. "C'e' un'altra dichiarazione apparsa
sui giornali che inquieta - ha proseguito Palomba - e cioe' che
il deputato avrebbe detto: 'Se vado in galera non ci restero'
per molto da solo'". Palomba ha spiegato: "Mesi fa ci siamo
occupati della cordata Papa, Bisignani, Letta ora di quella
Milanese, Tremonti, Bossi. Se proprio la vogliono buttare in
politica facciano i loro giochi ma noi dell'Idv non ci stiamo,
votiamo con convinzione per l'arresto, e denunciamo che si
continua a giocare sulla pelle degli italiani". Quanto alle
parole pronunciate ieri da Antonio Di Pietro: "Ci contestano
perche' abbiamo affermato che il disastro sociale in cui ci
troviamo per colpa del governo possa portare a rischi di
disordini. Questo e' il colmo! E' il colmo soprattuto per un
partito che ha sempre parlato di 'Roma Ladrona', che continua
ad agitare la secessione solo per spostare l'attenzione da
questo caso e per non far cadere il governo visto che, a
differenza di quanto proclamato, ha i piedi ben piantati qui a
Roma e non vuole andarsene". Palomba poi ha concluso: "Vogliono
giocare? Lo facciano pure, quel che e' certo e' che se dovesse
vincere questa cordata il presidente Berlusconi sara' ancora
piu' commissariato".
Lam
221143 SET 11
NNNN
CASO MILANESE: PD, NON SI TRASFORMI PREROGATIVA IN PRIVILEGIO
CASO MILANESE: PD, NON SI TRASFORMI PREROGATIVA IN
PRIVILEGIO =
(AGI) - Roma, 22 set. - "Una prerogativa della Costituzione non
puo' essere trasformata in un privilegio". Lo sottolinea la
democratica Marilena Samperi, dopo aver preso la parola in aula
per dimostrare che non c'e' alcun intento persecutorio verso
Marco Milanese.
Il "nodo e' politico", spiega. "Riguarda i rapporti nella
maggioranza, il ruolo del ministro Tremonti, la crisi di
governo e le implicazioni economiche e finanziarie". Ma tutto
questo "non va confuso con la risposta che oggi bisogna dare
qui". Se si dovesse verificare un voto contrario alla richiesta
dei magistrati che non contiene alcun fumus persecutionis si
dimostrerebbe "la debolezza e la fragilita' di questo
Parlamento che non saprebbe piu' usare gli strumenti della
politica per affrontare le questioni politiche e li userebbe in
modo improprio per salvarsi. Sarebbe un cattivo servizio ai
cittadini e al Paese. Non si migliora la situazione facendo
finta che la crisi e il disagio non esistono". (AGI)
Mao
221147 SET 11
NNNN
(AGI) - Roma, 22 set. - "Una prerogativa della Costituzione non
puo' essere trasformata in un privilegio". Lo sottolinea la
democratica Marilena Samperi, dopo aver preso la parola in aula
per dimostrare che non c'e' alcun intento persecutorio verso
Marco Milanese.
Il "nodo e' politico", spiega. "Riguarda i rapporti nella
maggioranza, il ruolo del ministro Tremonti, la crisi di
governo e le implicazioni economiche e finanziarie". Ma tutto
questo "non va confuso con la risposta che oggi bisogna dare
qui". Se si dovesse verificare un voto contrario alla richiesta
dei magistrati che non contiene alcun fumus persecutionis si
dimostrerebbe "la debolezza e la fragilita' di questo
Parlamento che non saprebbe piu' usare gli strumenti della
politica per affrontare le questioni politiche e li userebbe in
modo improprio per salvarsi. Sarebbe un cattivo servizio ai
cittadini e al Paese. Non si migliora la situazione facendo
finta che la crisi e il disagio non esistono". (AGI)
Mao
221147 SET 11
NNNN
MILANESE: CAMERA; IDV, VOTIAMO PER ARRESTO DEPUTATO PDL
MILANESE: CAMERA; IDV, VOTIAMO PER ARRESTO
DEPUTATO PDL
(ANSA) - ROMA, 22 SET - ''Votiamo convintamente per l'arresto
di Milanese''. Lo ha confermato nell'Aula della Camera Federico
Palomba in dichiarazione di voto sulla richiesta di arresto del
deputato del Pdl avanzata dai pm napoletani.
Palomba ha parlato al posto del leader dell'Idv Antonio Di
Pietro, che inizialmente era stato designato a tenere la
dichiarazione di voto sul gruppo. A quanto si apprende, Di
Pietro si e' uniformato alla decisione di tutti gli altri gruppi
di far intervenire nel dibattito solo i rispettivi componenti
della Giunta per le Autorizzazioni di Montecitorio.
''Vogliamo denunciare un sistema di potere, di giochi interni
alla coalizione che ha distrutto il Paese e hanno portato
l'Italia al disastro. Votiamo l'arresto per affermare la
dignita' istituzionale e costituzionale di questo Parlamento''.
(ANSA).
FLB-BSA
(ANSA) - ROMA, 22 SET - ''Votiamo convintamente per l'arresto
di Milanese''. Lo ha confermato nell'Aula della Camera Federico
Palomba in dichiarazione di voto sulla richiesta di arresto del
deputato del Pdl avanzata dai pm napoletani.
Palomba ha parlato al posto del leader dell'Idv Antonio Di
Pietro, che inizialmente era stato designato a tenere la
dichiarazione di voto sul gruppo. A quanto si apprende, Di
Pietro si e' uniformato alla decisione di tutti gli altri gruppi
di far intervenire nel dibattito solo i rispettivi componenti
della Giunta per le Autorizzazioni di Montecitorio.
''Vogliamo denunciare un sistema di potere, di giochi interni
alla coalizione che ha distrutto il Paese e hanno portato
l'Italia al disastro. Votiamo l'arresto per affermare la
dignita' istituzionale e costituzionale di questo Parlamento''.
(ANSA).
FLB-BSA
MILANESE. DI PIETRO: LEGA VOTANDO NO VA CONTRO COSTITUZIONE
MILANESE. DI PIETRO: LEGA VOTANDO NO VA CONTRO
COSTITUZIONE
(DIRE) Roma, 22 set. - "Oggi in Parlamento si sta discutendo se
far arrestare un parlamentare che sicuramente non verra'
arrestato perche' la Lega, che dovrebbe rispettare la
costituzione dichiara esplicitamente di non rispettarla
semplicemente per non far cadere il governo senza considerare se
Milanese sia o non sia colpevole o ritenuto tale dalla
magistratura". Cosi' il leader dell'Italia dei Valori Antonio Di
Pietro intervenuto ai microfoni di Radio Citta' Futura in merito
al voto sull'arresto di Marco Milanese.
Contro il Carroccio e il leader Umberto Bossi Di Pietro ha poi
aggiunto: "Ce ne fosse stato uno di parlamentare che abbia detto
che e' da irresponsabile da parte di un ministro della Repubblica
affermare di stare lavorando per la secessione dell'Italia e per
la distruzione istituzionale di questo paese".
Sul voto, scrive poi l'ex pm su Facebook, "vedremo se il
Parlamento sapra', con uno scatto d'orgoglio, rispettare la
Costituzione italiana, per la quale i cittadini sono uguali
davanti alla legge".
(Com/Tar/ Dire)
11:29 22-09-11
NNNN
(DIRE) Roma, 22 set. - "Oggi in Parlamento si sta discutendo se
far arrestare un parlamentare che sicuramente non verra'
arrestato perche' la Lega, che dovrebbe rispettare la
costituzione dichiara esplicitamente di non rispettarla
semplicemente per non far cadere il governo senza considerare se
Milanese sia o non sia colpevole o ritenuto tale dalla
magistratura". Cosi' il leader dell'Italia dei Valori Antonio Di
Pietro intervenuto ai microfoni di Radio Citta' Futura in merito
al voto sull'arresto di Marco Milanese.
Contro il Carroccio e il leader Umberto Bossi Di Pietro ha poi
aggiunto: "Ce ne fosse stato uno di parlamentare che abbia detto
che e' da irresponsabile da parte di un ministro della Repubblica
affermare di stare lavorando per la secessione dell'Italia e per
la distruzione istituzionale di questo paese".
Sul voto, scrive poi l'ex pm su Facebook, "vedremo se il
Parlamento sapra', con uno scatto d'orgoglio, rispettare la
Costituzione italiana, per la quale i cittadini sono uguali
davanti alla legge".
(Com/Tar/ Dire)
11:29 22-09-11
NNNN
Manovra, differimento Tfr dipendenti pubblici pesa più del contributo super ricchi
differimento di due anni del pagamento del Tfr ai dipendenti pubblici pesa più
del contributo del 3% sui redditi superiori a 300.000 euro. Un calcolo di Lef
conferma la natura propagandistica del contributo per i supericchi.
Di Oreste Saccone
Il Governo in pratica ha messo a segno una ennesima tassa occulta a carico dei dipendenti pubblici, nascosta tra le disposizioni di riduzioni di spesa pubblica. Dal 13 agosto 2011 l’indennità di buonuscita e il trattamento di fine rapporto dei lavoratori pubblici che cessano dal servizio per cause diverse dal raggiungimento dei limiti massimi di età o di servizio o per collocamento a riposo d’ufficio a causa del raggiungimento dell’anzianità massima di servizio, non potrà essere liquidato dall’Inpdap prima del ventiquattresimo mese successivo alla cessazione rapporto di lavoro. Ciò si traduce in un contributo 'occulto' sotto forma di mancato rendimento superiore al 3% dell'importo del Tfr. Per contro l'effettivo contributo peri super ricchi è dell'1,7% in quanto il contributo stesso è deducibile dall'Irpef.
Nel dettaglio con la nuova normativa ( art. 1, commi 22 e 23, dl. 138/11) il Tfr ai pubblici dipendenti sarà versato dopo 27 mesi dal pensionamento in quanto l'Inpdap oltre ai due anni di differimemnto ha 3 mesi per pagare. Solo dopo i 27 mesi in caso di ulteriore tardivo pagamento sono dovuti gli interessi. Inoltre i nuovi termini di pagamento lasciano inalterata la rateazione forzata imposta dal dl 78/2010. Così in caso di TFR di importo superiore a 90.000 euro, il pagamento della seconda rata avverrà a distanza di un altro anno (3 anni e 3 mesi dal pensionamento) e l’eventuale terza rata dopo 2 anni ( 4 anni e 3 mesi dal pensionamento). Se consideriamo che le obbligazioni a due anni danno attualmente un rendimento medio del 3,80/4,00 per cento lordo, si può quantificare in non meno del 3,00/3,20 % il contributo di solidarietà occulto imposto sul Tfr ( per almeno due anni) del nostro anonimo travet che ha deciso di andare in pensione .
Per contro il contributo di solidarietà imposto ai 32.975 super ricchi per 3 anni è deducibile dal reddito complessivo Irpef. Ne consegue che in concreto la maggiore imposizione sulla parte di reddito eccedente i 300.000 euro si riduce di fatto all’ 1,71%, a fronte di un mancato introito da interessi del 3-3,2% del fresco pensionato, che non potrà dedurre nulla. Anzi, con i tagli lineari alle agevolazioni previsti nella manovra anticrisi, probabilmente già dal 2012 subirà una riduzione delle detrazioni fiscali sulla sua pensione.
FONTE FISCO EQUO
Di Oreste Saccone
Il Governo in pratica ha messo a segno una ennesima tassa occulta a carico dei dipendenti pubblici, nascosta tra le disposizioni di riduzioni di spesa pubblica. Dal 13 agosto 2011 l’indennità di buonuscita e il trattamento di fine rapporto dei lavoratori pubblici che cessano dal servizio per cause diverse dal raggiungimento dei limiti massimi di età o di servizio o per collocamento a riposo d’ufficio a causa del raggiungimento dell’anzianità massima di servizio, non potrà essere liquidato dall’Inpdap prima del ventiquattresimo mese successivo alla cessazione rapporto di lavoro. Ciò si traduce in un contributo 'occulto' sotto forma di mancato rendimento superiore al 3% dell'importo del Tfr. Per contro l'effettivo contributo peri super ricchi è dell'1,7% in quanto il contributo stesso è deducibile dall'Irpef.
Nel dettaglio con la nuova normativa ( art. 1, commi 22 e 23, dl. 138/11) il Tfr ai pubblici dipendenti sarà versato dopo 27 mesi dal pensionamento in quanto l'Inpdap oltre ai due anni di differimemnto ha 3 mesi per pagare. Solo dopo i 27 mesi in caso di ulteriore tardivo pagamento sono dovuti gli interessi. Inoltre i nuovi termini di pagamento lasciano inalterata la rateazione forzata imposta dal dl 78/2010. Così in caso di TFR di importo superiore a 90.000 euro, il pagamento della seconda rata avverrà a distanza di un altro anno (3 anni e 3 mesi dal pensionamento) e l’eventuale terza rata dopo 2 anni ( 4 anni e 3 mesi dal pensionamento). Se consideriamo che le obbligazioni a due anni danno attualmente un rendimento medio del 3,80/4,00 per cento lordo, si può quantificare in non meno del 3,00/3,20 % il contributo di solidarietà occulto imposto sul Tfr ( per almeno due anni) del nostro anonimo travet che ha deciso di andare in pensione .
Per contro il contributo di solidarietà imposto ai 32.975 super ricchi per 3 anni è deducibile dal reddito complessivo Irpef. Ne consegue che in concreto la maggiore imposizione sulla parte di reddito eccedente i 300.000 euro si riduce di fatto all’ 1,71%, a fronte di un mancato introito da interessi del 3-3,2% del fresco pensionato, che non potrà dedurre nulla. Anzi, con i tagli lineari alle agevolazioni previsti nella manovra anticrisi, probabilmente già dal 2012 subirà una riduzione delle detrazioni fiscali sulla sua pensione.
FONTE FISCO EQUO
mercoledì 21 settembre 2011
Cassazione "...Mancata concessione del riposo settimanale - Previsto danno da usura psicofisica..."
Cassazione Civile, sentenza n. 18310 del 07 settembre 2011
Fatto
E' impugnata con ricorso per due motivi la sentenza della Corte di Appello di Salerno che, confermando, sia pur con diversa motivazione, la decisione del primo giudice, ha rigettato la domanda dell'attuale ricorrente, dipendente dell'ASL SA/(...), volta ad ottenere il risarcimento del danno derivatogli dall'usura psicofisica subita per le giornate lavorative effettuate nei giorni destinati a riposo compensativo a seguito di turno di reperibilità prestato in giorno festivo, ritenendo non fornita dall'interessato la prova del pregiudizio sofferto in concreto e la sua dipendenza causale dalla mancata fruizione del riposo. L'ASL SA/(...) resiste con controricorso e propone altresì ricorso incidentale.
Diritto
I ricorsi, proposti contro la
stessa sentenza, devono essere riuniti (articolo 9 del decreto
legislativo n. 66 del 2003 per violazione del diritto, di rilevanza
costituzionale all'integrità psicofisica del lavoratore nonché del
diritto, da esso conseguente, al risarcimento in via equitativa del
danno da usura psicofisica per avere lavorato in giornate destinate a
riposo compensativo.
Si addebita alla sentenza impugnata in sostanza di non aver considerato che diversamente dal danno biologico, il danno da usura psicofisica per mancata concessione del riposo settimanale, deve ritenersi presunto.
Con il secondo motivo del ricorso principale è denunciata violazione degli 2729 codice civile. Si addebita alla sentenza impugnata di aver ritenuto non provato il danno da usura psicofisica senza tener conto che la prova di tale danno è data dimostrando o allegando che il comportamento consistito nella mancata fruizione del giorno di riposo compensativo è un fatto potenzialmente dannoso, e che tale onere probatorio era stato compiutamente assolto dal ricorrente con l'indicazione di presunzioni ed il ricorso al fatto notorio.
Si addebita alla sentenza impugnata in sostanza di non aver considerato che diversamente dal danno biologico, il danno da usura psicofisica per mancata concessione del riposo settimanale, deve ritenersi presunto.
Con il secondo motivo del ricorso principale è denunciata violazione degli 2729 codice civile. Si addebita alla sentenza impugnata di aver ritenuto non provato il danno da usura psicofisica senza tener conto che la prova di tale danno è data dimostrando o allegando che il comportamento consistito nella mancata fruizione del giorno di riposo compensativo è un fatto potenzialmente dannoso, e che tale onere probatorio era stato compiutamente assolto dal ricorrente con l'indicazione di presunzioni ed il ricorso al fatto notorio.
I due motivi, che per la loro
connessione, possono essere esaminati congiuntamente sono infondati.
La vicenda in esame consiste nella effettuazione da parte dell'attuale ricorrente di turni di reperibilità passiva in giorni festivi, con diritto ad un giorno di riposo compensativo nella settimana successiva, in concreto non usufruito.
Le fonti normative rilevanti sono costituite dall'articolo 18 del d.p.r. 20 maggio 1987, n. 270 (norme risultanti dalla disciplina prevista dall'accordo sindacale per il triennio 1985-1987 relativa al comparto del personale dipendente del Servizio sanitario nazionale), l'articolo 7 del CCNL 20 settembre 2001 integrativo del CCNL comparto sanità del 7 aprile 1999, l'art. 19 del Contratto dell'area della dirigenza sanitaria, professionale, tecnica ed amministrativa del comparto sanità, 5 dicembre 1996, normativo 1994 - 1997 economico 1994 - 1995.
Il primo articolo, nel primo comma, stabilisce che: "Il servizio di pronta disponibilità è caratterizzato dalla immediata reperibilità del dipendente e dall'obbligo dello stesso di raggiungere il presidio nel più breve tempo possibile dalla chiamata, secondo intese a definirsi in sede locali" e, nel quinto comma, che "nel caso in cui la pronta disponibilità cada in giorno festivo spetta un riposo compensativo senza riduzione del debito orario settimanale".
Il cit. art. 7 del CCNL 20 settembre 2001, dopo aver ribadito nel comma 1 il contenuto sostanziale dell'art. 18, comma primo del cit. d.p.r. n. 270 del 1987, conferma nel comma 6 che qualora il servizio di pronta disponibilità cada in giorno festivo "spetta un riposo compensativo senza riduzione del debito orario settimanale". In entrambe le fonti normative la pronta disponibilità viene compensata con una indennità rapportata ad ogni 12 h del servizio stesso.
Infine, l'art. 19, nel comma 1, definisce in termini del tutto simili il servizio di pronta disponibilità, stabilisce nel comma 5 che "la pronta disponibilità dà diritto ad una indennità per ogni dodici ore" ed attribuisce, nel comma 6, nel caso di coincidenza fra pronta disponibilità e giorno festivo " un giorno di riposo compensativo senza riduzione del debito orario settimanale".
Dalle disposizioni così richiamate emerge quindi che, non avendo il dipendente diritto a riduzioni dell'orario settimanale per effetto della espletata reperibilità, la eventuale fruizione dei riposo compensativo comporta allungamento della prestazione giornaliera.
La giurisprudenza di questa Corte ha da tempo chiarito che la reperibilità prevista dalla disciplina collettiva si configura come una prestazione strumentale ed accessoria qualitativamente diversa dalla prestazione di lavoro, consistendo nell'obbligo del lavoratore di porsi in condizione di essere prontamente rintracciato, fuori del proprio lavoro, in vista di un'eventuale prestazione lavorativa, e di raggiungere in breve lasso di tempo il luogo di lavoro per eseguirvi la prestazione richiesta.
Pertanto, non equivalendo all'effettiva prestazione lavorativa, il servizio di reperibilità svolto nel giorno destinato al riposo settimanale limita soltanto, senza escluderlo del tutto, il godimento del riposo stesso quindi comporta il diritto non ad un trattamento economico uguale a quello spettante per l'ipotesi di effettiva prestazione di lavoro in quel medesimo giorno bensì ad un trattamento inferiore proporzionato alla minore restrizione della libertà della lavoratore (27477/2008).
La suddetta configurazione della reperibilità esclude che si possa applicare alla fattispecie la giurisprudenza di questa Corte in tema di ristoro della prestazione lavorativa effettivamente resa nel settimo giorno consecutivo, facendo ricorso alla presunzione di sussistenza del danno che questa Corte ha affermato a proposito della maggiore gravosità del lavoro prestato nel giorno destinato riposo (vedi, fra le altre, Cass. 16398/2004). Il doversi tenere disponibile per una eventuale prestazione lavorativa è, infatti, cosa diversa dall'effettuazione in concreto di tale prestazione. L'obbligo di mera disponibilità non seguito dal godimento del riposo compensativo è del pari situazione diversa dalla prestazione di lavoro resa nel giorno destinato al riposo, e non vi è alcuna ragione per ritenere che esso sia di per sé idoneo ad incidere sul tessuto psicofisico del lavoratore così da configurare un danno in re ipsa. D'altra parte, il disagio patito per la reperibilità in giorno festivo non seguita da effettiva attività lavorativa è già monetizzato dalla contrattazione collettiva (vedi Cass. 27477/2008 cit. )
E' certo possibile che quel disagio assuma dimensioni tali da incidere sul piano psicofisico del lavoratore che non possa godere del riposo compensativo, trasformandosi in danno da usura psicofisica ma a tal fine non è sufficiente la mera deduzione di non aver potuto godere appieno il giorno festivo per il connesso impegno di reperibilità, essendo necessario allegare e provare il danno che tale reperibilità ha prodotto. Né è il datore di lavoro a dover dimostrare , diversamente che nel caso di reperibilità attiva, l'idoneità dei benefici contrattuali a fornire l'integrale ristoro il mancato recupero delle energie psicofisiche del lavoratore, essendo invece quest'ultimo a dover provare che la mera reperibilità passiva non seguita da riposo compensativo sia stata produttiva di un danno.
In definitiva, il danno da usura psicofisica si iscrive secondo la più recente giurisprudenza di questa corte (11 novembre 2008 n. 26972) nella categoria unitaria del danno non patrimoniale causato da fatto illecito o da inadempimento contrattuale e la sua risarcibilità presuppone la sussistenza di un pregiudizio concreto patito dal titolare dell'interesse leso, sul quale grava, pertanto, l'onere della relativa specifica deduzione della prova eventualmente anche attraverso presunzioni semplici. Queste, peraltro, -è appena il caso di sottolinearlo- non possono consistere nella mera deduzione di avere reso la prestazione di reperibilità, poiché in tal caso si tornerebbe alla tesi del danno ex se , della quale si è mostrata l'erroneità. In conclusione, il ricorso principale va rigettato.
Il ricorso incidentale, diretto contro la statuizione della sentenza che aveva negato la sussistenza di alcun obbligo risarcitorio della ASL in assenza di richiesta del lavoratore di fruire del riposo compensativo, va dichiarato assorbito. La parte ricorrente deve essere condannata alle spese del giudizio.
La vicenda in esame consiste nella effettuazione da parte dell'attuale ricorrente di turni di reperibilità passiva in giorni festivi, con diritto ad un giorno di riposo compensativo nella settimana successiva, in concreto non usufruito.
Le fonti normative rilevanti sono costituite dall'articolo 18 del d.p.r. 20 maggio 1987, n. 270 (norme risultanti dalla disciplina prevista dall'accordo sindacale per il triennio 1985-1987 relativa al comparto del personale dipendente del Servizio sanitario nazionale), l'articolo 7 del CCNL 20 settembre 2001 integrativo del CCNL comparto sanità del 7 aprile 1999, l'art. 19 del Contratto dell'area della dirigenza sanitaria, professionale, tecnica ed amministrativa del comparto sanità, 5 dicembre 1996, normativo 1994 - 1997 economico 1994 - 1995.
Il primo articolo, nel primo comma, stabilisce che: "Il servizio di pronta disponibilità è caratterizzato dalla immediata reperibilità del dipendente e dall'obbligo dello stesso di raggiungere il presidio nel più breve tempo possibile dalla chiamata, secondo intese a definirsi in sede locali" e, nel quinto comma, che "nel caso in cui la pronta disponibilità cada in giorno festivo spetta un riposo compensativo senza riduzione del debito orario settimanale".
Il cit. art. 7 del CCNL 20 settembre 2001, dopo aver ribadito nel comma 1 il contenuto sostanziale dell'art. 18, comma primo del cit. d.p.r. n. 270 del 1987, conferma nel comma 6 che qualora il servizio di pronta disponibilità cada in giorno festivo "spetta un riposo compensativo senza riduzione del debito orario settimanale". In entrambe le fonti normative la pronta disponibilità viene compensata con una indennità rapportata ad ogni 12 h del servizio stesso.
Infine, l'art. 19, nel comma 1, definisce in termini del tutto simili il servizio di pronta disponibilità, stabilisce nel comma 5 che "la pronta disponibilità dà diritto ad una indennità per ogni dodici ore" ed attribuisce, nel comma 6, nel caso di coincidenza fra pronta disponibilità e giorno festivo " un giorno di riposo compensativo senza riduzione del debito orario settimanale".
Dalle disposizioni così richiamate emerge quindi che, non avendo il dipendente diritto a riduzioni dell'orario settimanale per effetto della espletata reperibilità, la eventuale fruizione dei riposo compensativo comporta allungamento della prestazione giornaliera.
La giurisprudenza di questa Corte ha da tempo chiarito che la reperibilità prevista dalla disciplina collettiva si configura come una prestazione strumentale ed accessoria qualitativamente diversa dalla prestazione di lavoro, consistendo nell'obbligo del lavoratore di porsi in condizione di essere prontamente rintracciato, fuori del proprio lavoro, in vista di un'eventuale prestazione lavorativa, e di raggiungere in breve lasso di tempo il luogo di lavoro per eseguirvi la prestazione richiesta.
Pertanto, non equivalendo all'effettiva prestazione lavorativa, il servizio di reperibilità svolto nel giorno destinato al riposo settimanale limita soltanto, senza escluderlo del tutto, il godimento del riposo stesso quindi comporta il diritto non ad un trattamento economico uguale a quello spettante per l'ipotesi di effettiva prestazione di lavoro in quel medesimo giorno bensì ad un trattamento inferiore proporzionato alla minore restrizione della libertà della lavoratore (27477/2008).
La suddetta configurazione della reperibilità esclude che si possa applicare alla fattispecie la giurisprudenza di questa Corte in tema di ristoro della prestazione lavorativa effettivamente resa nel settimo giorno consecutivo, facendo ricorso alla presunzione di sussistenza del danno che questa Corte ha affermato a proposito della maggiore gravosità del lavoro prestato nel giorno destinato riposo (vedi, fra le altre, Cass. 16398/2004). Il doversi tenere disponibile per una eventuale prestazione lavorativa è, infatti, cosa diversa dall'effettuazione in concreto di tale prestazione. L'obbligo di mera disponibilità non seguito dal godimento del riposo compensativo è del pari situazione diversa dalla prestazione di lavoro resa nel giorno destinato al riposo, e non vi è alcuna ragione per ritenere che esso sia di per sé idoneo ad incidere sul tessuto psicofisico del lavoratore così da configurare un danno in re ipsa. D'altra parte, il disagio patito per la reperibilità in giorno festivo non seguita da effettiva attività lavorativa è già monetizzato dalla contrattazione collettiva (vedi Cass. 27477/2008 cit. )
E' certo possibile che quel disagio assuma dimensioni tali da incidere sul piano psicofisico del lavoratore che non possa godere del riposo compensativo, trasformandosi in danno da usura psicofisica ma a tal fine non è sufficiente la mera deduzione di non aver potuto godere appieno il giorno festivo per il connesso impegno di reperibilità, essendo necessario allegare e provare il danno che tale reperibilità ha prodotto. Né è il datore di lavoro a dover dimostrare , diversamente che nel caso di reperibilità attiva, l'idoneità dei benefici contrattuali a fornire l'integrale ristoro il mancato recupero delle energie psicofisiche del lavoratore, essendo invece quest'ultimo a dover provare che la mera reperibilità passiva non seguita da riposo compensativo sia stata produttiva di un danno.
In definitiva, il danno da usura psicofisica si iscrive secondo la più recente giurisprudenza di questa corte (11 novembre 2008 n. 26972) nella categoria unitaria del danno non patrimoniale causato da fatto illecito o da inadempimento contrattuale e la sua risarcibilità presuppone la sussistenza di un pregiudizio concreto patito dal titolare dell'interesse leso, sul quale grava, pertanto, l'onere della relativa specifica deduzione della prova eventualmente anche attraverso presunzioni semplici. Queste, peraltro, -è appena il caso di sottolinearlo- non possono consistere nella mera deduzione di avere reso la prestazione di reperibilità, poiché in tal caso si tornerebbe alla tesi del danno ex se , della quale si è mostrata l'erroneità. In conclusione, il ricorso principale va rigettato.
Il ricorso incidentale, diretto contro la statuizione della sentenza che aveva negato la sussistenza di alcun obbligo risarcitorio della ASL in assenza di richiesta del lavoratore di fruire del riposo compensativo, va dichiarato assorbito. La parte ricorrente deve essere condannata alle spese del giudizio.
P.Q.M.
Riunisce i ricorsi; rigetta il ricorso principale, assorbito l'incidentale; condanna il ricorrente principale al pagamento delle spese in € 40,00 oltre ad € 1500 per onorari, nonché IVA. CPA e spese generali.
MANOVRA:FILETTINO VERSO PRINCIPATO,ADESIONE DA META'ABITANTI
MANOVRA:FILETTINO VERSO PRINCIPATO,ADESIONE DA
META'ABITANTI
GIA' RACCOLTE 250 FIRME. UN COMMERCIANTE PRESIEDE COMITATO
(ANSA) - FILETTINO (FROSINONE), 21 SET - Oltre la meta' della
popolazione di Filettino ha gia' aderito al Comitato per la
fondazione del 'principato'. La raccolta di firme va avanti ed
entro sabato, giorno in cui verra' istituito il Comitato, si
conta di ottenere l'adesione di gran parte degli abitanti, che
sono 400 su 590 residenti. Lo ha annunciato il sindaco Luca
Sellari, che non presiedera' piu' il Comitato per motivi di
compatibilita' con la carica di sindaco. Alla carica di
presidente e' stato scelto Paolo Cerocchi, titolare di
un'attivita' commerciale nel paese ciociaro.
Il progetto del 'principato' e' stato avviato per contestare
la manovra economica varata dal governo e va avanti. ''E'
un'iniziativa - dice l'avvocato Carlo Taormina, chiamato a
seguire l'iter per la fondazione del 'principato' - che non
presenta nessuna violazione di legge. Tutto viene fatto nel
rispetto dell'ordinamento giuridico italiano, poi vedremo come
si metteranno le cose''.
Dopo l'istituzione del Comitato per la fondazione, la
prossima settimana si passera' a predisporre il testo della
Costituzione del 'principato'.
''La Costituzione - aggiunge Taornmina - dovra' essere
sottoposta a referendum popolare per avere una risposta dalla
popolazione. Tutto il mondo guarda a questo progetto che
illustreremo nei particolari sabato mattina a Filettino''.
Intanto per l'incontro-conferenza di sabato mattina sono gia'
mobilitati giornali e televisioni. ''Stiamo registrando
l'interesse dei media da ogni parte del globo'', conferma il
sindaco Sellari. (ANSA).
YPO-RO
21-SET-11 19:05 NNNN
GIA' RACCOLTE 250 FIRME. UN COMMERCIANTE PRESIEDE COMITATO
(ANSA) - FILETTINO (FROSINONE), 21 SET - Oltre la meta' della
popolazione di Filettino ha gia' aderito al Comitato per la
fondazione del 'principato'. La raccolta di firme va avanti ed
entro sabato, giorno in cui verra' istituito il Comitato, si
conta di ottenere l'adesione di gran parte degli abitanti, che
sono 400 su 590 residenti. Lo ha annunciato il sindaco Luca
Sellari, che non presiedera' piu' il Comitato per motivi di
compatibilita' con la carica di sindaco. Alla carica di
presidente e' stato scelto Paolo Cerocchi, titolare di
un'attivita' commerciale nel paese ciociaro.
Il progetto del 'principato' e' stato avviato per contestare
la manovra economica varata dal governo e va avanti. ''E'
un'iniziativa - dice l'avvocato Carlo Taormina, chiamato a
seguire l'iter per la fondazione del 'principato' - che non
presenta nessuna violazione di legge. Tutto viene fatto nel
rispetto dell'ordinamento giuridico italiano, poi vedremo come
si metteranno le cose''.
Dopo l'istituzione del Comitato per la fondazione, la
prossima settimana si passera' a predisporre il testo della
Costituzione del 'principato'.
''La Costituzione - aggiunge Taornmina - dovra' essere
sottoposta a referendum popolare per avere una risposta dalla
popolazione. Tutto il mondo guarda a questo progetto che
illustreremo nei particolari sabato mattina a Filettino''.
Intanto per l'incontro-conferenza di sabato mattina sono gia'
mobilitati giornali e televisioni. ''Stiamo registrando
l'interesse dei media da ogni parte del globo'', conferma il
sindaco Sellari. (ANSA).
YPO-RO
21-SET-11 19:05 NNNN
Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca Nota 24-6-2011 n. 4334 Scuole paritarie: numero minimo di alunni per classe. Emanata dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, Dipartimento per l’istruzione, Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e per l'autonomia scolastica.
Nota 24 giugno 2011, n. 4334 (1).
Scuole paritarie: numero minimo di alunni per classe.
(1) Emanata dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, Dipartimento per l’istruzione, Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e per l'autonomia scolastica.
Ai
Direttori generali degli uffici scolastici regionali
Loro sedi
e, p.c.:
Alla
Provincia autonoma di Trento
Dipartimento istruzione
Via G. Gilli, 3
38100 - Trento
Al
Sovrintendente scolastico per la Provincia di Bolzano
Via del Ronco, 2
39100 - Bolzano
All'
Intendente scolastico per le scuole in lingua tedesca
Via Amba Alagi, 10
39100 - Bolzano
All'
Intendente scolastico per le Scuole delle località ladine
Via Bottai, 29
39100 - Bolzano
Al
Sovrintendente agli studi per la regione autonoma della Valle d'Aosta
Piazza Deffeyes, 1
11100 - Aosta
All'
Assessore regionale dell’istruzione e della formazione professionale della regione Sicilia
Via Imperatore Federico n. 70
90139 - Palermo
All'
Ufficio di gabinetto
Sede
All'
Ufficio legislativo
Sede
Come è noto l'art. 1, comma 5, lettera f), del D.M. n. 267 del 29 novembre 2007 prevede che, all'atto della presentazione dell'istanza per il riconoscimento della parità, il gestore o il rappresentante legale della gestione dichiari "l'impegno a costituire corsi completi e a formare classi composte da un numero di alunni non inferiore ad 8, per rendere efficace l'organizzazione degli insegnamenti e delle attività didattiche".
Il TAR del Lazio, Sez.III bis, con sentenze n.7265/09 e n.7269/09, passate in giudicato, ha annullato la predetta disposizione "limitatamente alla parte in cui non prescrive una disciplina di dettaglio che garantisca l'intero iter scolastico nella scuola paritaria, e non esclude la perentorietà della previsione della formazione di classi composte da un numero di alunni non inferiore a 8".
Pertanto, considerata la necessità di dare ottemperanza al giudicato formatosi sulle predette sentenze, si invitano le SS.LL a tenere conto, in sede di riconoscimento della parità scolastica, dell'annullamento dell'art. 1, comma 5, lettera f), del D.M. n. 267 del 29 novembre 2007.
Il Direttore generale
Carmela Palombo
D.M. 29 novembre 2007, n. 267, art. 1
Camera, piazza infuriata, La Russa contestato
CAMERA. PIAZZA INFURIATA, LA RUSSA CONTESTATO
ACCOGLIENZA FREDDA ANCHE PER DI PIETRO, A LUI FISCHI E APPLAUSI
(DIRE) Roma, 21 set. - La piazza dell'antipolitica non fa sconti.
Fischia e urla "buffone" al ministro Ignazio La Russa, ma riserva
un trattamento gelido anche ad Antonio Di Pietro, il leader
dell'Idv.
Oggi Montecitorio e' "assediata" da tre distinte
manifestazioni. Il sit-in tricolore contro la casta di Gaetano
Ferrieri e' il piu' arrabbiato. Centinaia di persone, bandiera
nazionale al collo, protestano a viva voce contro la politica in
giacca blu. Accanto a loro, gli operai della Irisbus, l'azienda
di Flumeri, Avellino, chiusa da Fiat. E a pochi metri i
poliziotti del Silp Cgil e di altre sigle, che tutelano i
lavoratori della pubblica sicurezza. Quando si affaccia La Russa
dalla piazza parte una selva di fischi e urla: 'Buffone',
'buffone'. Il ministro rinuncia a un intervento pubblico e affida
poche parole ai poliziotti: "Quando ci siete voi io vengo sempre.
Ma questi che gridano non sono poliziotti".
Poco dopo tocca al leader Idv Di Pietro. Affronta la piazza,
nonostante qualche fischio. Quando si avvicina ai sostenitori di
Ferrieri, partono le grida di contestazione. "Loro il trota, tu
tuo figlio. Vattene!". Di Pietro non si fa intimorire, anche
perche' gli operai Irisbus lo applaudono, e anche i poliziotti
gli si fanno vicino. "Siamo davvero alla fine della storia di
questo governo- dice loro Di Pietro- se la polizia manifesta
contro il Parlamento. Devono andare a casa il prima possibile o
qui rischiamo la rivolta sociale".
Davanti al Parlamento le manifestazioni continuano. E domani,
nel giorno del giudizio su Milanese a Montecitorio sono previsti
i Viola, con tanto di monetine.
(Rai/ Dire)
13:43 21-09-11
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ACCOGLIENZA FREDDA ANCHE PER DI PIETRO, A LUI FISCHI E APPLAUSI
(DIRE) Roma, 21 set. - La piazza dell'antipolitica non fa sconti.
Fischia e urla "buffone" al ministro Ignazio La Russa, ma riserva
un trattamento gelido anche ad Antonio Di Pietro, il leader
dell'Idv.
Oggi Montecitorio e' "assediata" da tre distinte
manifestazioni. Il sit-in tricolore contro la casta di Gaetano
Ferrieri e' il piu' arrabbiato. Centinaia di persone, bandiera
nazionale al collo, protestano a viva voce contro la politica in
giacca blu. Accanto a loro, gli operai della Irisbus, l'azienda
di Flumeri, Avellino, chiusa da Fiat. E a pochi metri i
poliziotti del Silp Cgil e di altre sigle, che tutelano i
lavoratori della pubblica sicurezza. Quando si affaccia La Russa
dalla piazza parte una selva di fischi e urla: 'Buffone',
'buffone'. Il ministro rinuncia a un intervento pubblico e affida
poche parole ai poliziotti: "Quando ci siete voi io vengo sempre.
Ma questi che gridano non sono poliziotti".
Poco dopo tocca al leader Idv Di Pietro. Affronta la piazza,
nonostante qualche fischio. Quando si avvicina ai sostenitori di
Ferrieri, partono le grida di contestazione. "Loro il trota, tu
tuo figlio. Vattene!". Di Pietro non si fa intimorire, anche
perche' gli operai Irisbus lo applaudono, e anche i poliziotti
gli si fanno vicino. "Siamo davvero alla fine della storia di
questo governo- dice loro Di Pietro- se la polizia manifesta
contro il Parlamento. Devono andare a casa il prima possibile o
qui rischiamo la rivolta sociale".
Davanti al Parlamento le manifestazioni continuano. E domani,
nel giorno del giudizio su Milanese a Montecitorio sono previsti
i Viola, con tanto di monetine.
(Rai/ Dire)
13:43 21-09-11
NNNN
Immigrati/ Silp-Cgil: pericoloso continuare politiche sbagliate
Immigrati/ Silp-Cgil: pericoloso continuare
politiche sbagliate
A Lampedusa,più uomini forze ordine e aumentare voli rimpatri
Roma, 21 set. (TMNews) - Quanto sta avvenendo in questi giorni a
Lampedusa "è il frutto di scelte politiche sbagliate e dell'idea
che l'isola potesse diventare un Centro di accoglienza
permanente". E' quanto afferma il segretario nazionale del
sindacato di polizia Silp-Cgil, Claudio Giardullo.
Oltre a problemi di ordine pubblico a lampedusa ci sono da tempo
anche problemi igienico-sanitari nella gestione dell'accoglienza
degli immigrati che arrivano dal Nord Africa. "Continuare con
questa idea può essere drammaticamente pericoloso", ha aggiunto
Giardullo. Cosa fare? "E' necessario intensificare da subito i
trasferimenti degli immigrati aumentando i voli per i rimpatri. E
poi - prosegue il sindacalista - far affluire rinforzi di forze
dell'ordine in maniera veloce sull'isola".
Sulle critiche mosse dal sindaco di Lampedusa all'operato delle
forze dell'ordine, Giardullo replica: "Quando ci sono problemi di
tensione anche un atteggiamento responsabile dei Comuni e di chi
ne è alla guida aiuterebbe il lavoro delle forze dell'ordine".
Nes
211554 set 11
A Lampedusa,più uomini forze ordine e aumentare voli rimpatri
Roma, 21 set. (TMNews) - Quanto sta avvenendo in questi giorni a
Lampedusa "è il frutto di scelte politiche sbagliate e dell'idea
che l'isola potesse diventare un Centro di accoglienza
permanente". E' quanto afferma il segretario nazionale del
sindacato di polizia Silp-Cgil, Claudio Giardullo.
Oltre a problemi di ordine pubblico a lampedusa ci sono da tempo
anche problemi igienico-sanitari nella gestione dell'accoglienza
degli immigrati che arrivano dal Nord Africa. "Continuare con
questa idea può essere drammaticamente pericoloso", ha aggiunto
Giardullo. Cosa fare? "E' necessario intensificare da subito i
trasferimenti degli immigrati aumentando i voli per i rimpatri. E
poi - prosegue il sindacalista - far affluire rinforzi di forze
dell'ordine in maniera veloce sull'isola".
Sulle critiche mosse dal sindaco di Lampedusa all'operato delle
forze dell'ordine, Giardullo replica: "Quando ci sono problemi di
tensione anche un atteggiamento responsabile dei Comuni e di chi
ne è alla guida aiuterebbe il lavoro delle forze dell'ordine".
Nes
211554 set 11
Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-13229 presentata da MAURIZIO TURCO lunedì 19 settembre 2011, seduta n.520 MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e ZAMPARUTTI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della difesa, al Ministro dell'interno.- Per sapere - premesso che: sul quotidiano la Repubblica del 14 settembre 2011, è pubblicato un articolo dal titolo «Denuncia shock: "Pestaggi e soprusi. Gli orrori nella caserma dei Nocs"» in cui si dà notizia che «la Procura indaga sul "nonnismo" tra le teste di cuoio dopo il racconto di un agente, correlato di registrazioni ...
Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-13229
presentata da
Interrogazione a risposta scritta 4-13229
MAURIZIO TURCO
lunedì 19 settembre 2011, seduta n.520
lunedì 19 settembre 2011, seduta n.520
MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e ZAMPARUTTI. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro
della difesa, al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso che:
sul quotidiano la Repubblica del 14 settembre 2011, è pubblicato un articolo dal titolo «Denuncia shock: "Pestaggi e soprusi. Gli orrori nella caserma dei Nocs"» in cui si dà notizia che «la Procura indaga sul "nonnismo" tra le teste di cuoio dopo il racconto di un agente, correlato di registrazioni video e audio e fotografie. "Mi hanno picchiato per uno sguardo in mensa"» in cui si legge «Io sono stato "morso" dopo un paio d'anni. Ma, come gli altri, anche dopo ho subito di tutto. All'interno della caserma - dice ancora l'uomo - basta nulla per scatenare scene di violenza inaudita. "L'ultima volta è successo perché in mensa ho fatto un saluto a quello che si ritiene il leader. Lui si è avvicinato e spalleggiato dagli altri, ha cominciato a picchiarmi". Un pestaggio in piena regola - i Rambo dei Nocs sono istruttori di arti marziali - che ha costretto la vittima a una convalescenza di 108 giorni. "A quella scena hanno assistito tutti, nella sala. Ma nessuno si è detto disposto a testimoniare, perché lì regna il terrore". Non è una coincidenza che negli ultimi anni ci siano stati numerosi episodi di agenti affetti da depressione e "fuggiti" in pensione a soli 40 anni, oltre al caso, più clamoroso, del suicidio di Paolo De Carli. L'agente si sparò un colpo al cuore due anni fa, proprio lì, in caserma»;
un articolo pubblicato sul portale internet «Tiscali» il giorno 15 settembre 2011, a firma di Paolo Salvatore Orrù, dal titolo «Violenze nella caserma dei Nocs, sindacati di polizia sorpresi: non ci risulta», riporta la notizia secondo cui «La denuncia dell'ex Nocs è corredata da foto, immagini, audio e video. I documenti, sono nelle mani del pubblico ministero Elisabetta Ceniccola, parrebbero dimostrare che nel reparto d'elite della polizia vige una sorta di regime del terrore [...]»;
sempre nel medesimo articolo a firma di Orrù si legge le dichiarazioni di Domenico Pianese, segretario generale aggiunto del sindacato indipendente della polizia di Stato (Coisp) che afferma «Conosco piuttosto bene la struttura e il personale di Spinaceto: nessuno ci ha mai prospettato una simile situazione di sofferenza. La denuncia del collega e grave: spero che la magistratura chiarisca al più presto la vicenda», e quella di Luca Marco Comellini, segretario del partito per la tutela dei diritti di militari e forze di polizia (Pdm) «Nelle caserme, anche in quelle di polizia, molto spesso si preferisce lavare i panni sporchi in famiglia: il sistema, insomma, si regge non sui valori fondanti l'istituzione ma su altri, che non possono essere quelli di un corpo spesso chiamato all'azione per la tutela di uno Stato democratico [...] Che le violenze siano psicologiche o che riguardino l'esercizio di un diritto costituzionalmente protetto non fa differenza in un mondo - quello delle divise - dove spesso vige la regola del "non vedo non sento e non parlo perché voglio campare tranquillo"»;
il caso di presunta violenza riferito dalle fonti giornalistiche meriterebbe, ad avviso degli interroganti, l'avvio di una seria ed ampia riflessione sul fenomeno riconducibile nell'ambito del mobbing oltre agli aspetti che possano, nel caso specifico, avere rilevanze penali sull'omessa vigilanza da parte di coloro che vi abbiano l'onere;
il primo firmatario del presente atto e i cofirmatari, il 15 dicembre 2009, hanno presentato la proposta di legge C. 3048 «Introduzione dell'articolo 610-bis del codice penale e altre disposizioni per la tutela dei lavoratori contro gli atti di violenza o di persecuzione psicologica nei luoghi di lavoro (mobbing)» assegnata alla XI Commissione permanente (Lavoro) che attualmente attende di essere calendarizzata per la discussione;
si legge, nella relazione introduttiva alla citata proposta di legge, che «il fenomeno è conosciuto come mobbing, un termine diffuso anche in Italia, utilizzato per indicare una qualsiasi forma di terrorismo psicologico esercitato nei luoghi di lavoro in danno dei lavoratori. Gli effetti del mobbing sono assai rilevanti per l'ordinamento: sono legati non solo alla riqualificazione del lavoratore, ma anche e soprattutto al suo stato di salute, il cui decadimento finisce per riverberarsi sulla struttura sanitaria nazionale, in termini di aggravio delle spese per l'assistenza. È ciò senza considerare gli altri obiettivi danni subiti dalla stessa unità lavorativa interessata, con un inevitabile e grave calo della produttività in tale ambito. Approfondite ricerche svolte in altri Paesi hanno dimostrato che il mobbing può portare all'invalidità psicologica del lavoratore, tanto che può essere corretto, in proposito, parlare di una vera e propria malattia professionale, del tutto simile a un infortunio sul lavoro. Per quel che attiene al nostro Paese, alcune statistiche riferiscono di una percentuale modesta di soggetti vittime del mobbing, pari al 4,2 per cento del totale dei lavoratori dipendenti in Italia, circa 750.000 persone. In realtà il dato che emerge appare assai lontano dal vero, in quanto ancora oggi gli atti di violenza o di persecuzione psicologica nei luoghi di lavoro risultano particolarmente difficili da quantificare: sia perché lo studio del fenomeno è stato intrapreso con notevole ritardo rispetto alle altre nazioni, sia perché le stesse vittime rifiutano di considerarsi tali, per timore di ulteriori ritorsioni o per altri motivi»;
il Partito per la tutela dei diritti di militari e forze di polizia (Pdm) fin dalla sua costituzione ha affrontato il tema delle violenze negli ambienti di lavoro anche con numerose conferenze stampa, dibattiti e convegni le cui registrazioni sono reperibili sul sito web www.partitodirittimilitari.org;
sul medesimo sito è pubblicato un interessante articolo dal titolo «Il danno biologico da vessazione e da violenze morali sul posto di lavoro: una guerra non dichiarata» a firma del dottor Enzo Cordaro, psicoterapeuta, direttore centro per la rilevazione del danno biologico mobbing compatibile - ASL RMD - e del dottor Roberto Rossi, psicoterapeuta, responsabile accoglienza centro per la rilevazione del danno biologico mobbing compatibile - ASL RMD - con cui si offre una breve ma significativa lettura del fenomeno del mobbing con particolare riferimento a quelle strutture fortemente gerarchizzate quali sono forze armate e di polizia -:
quali siano le immediate iniziative intraprese nei confronti di coloro che sono stati indicati come gli autori delle presunte violenze denunciate dall'appartenente al reparto Nocs e quelle per la tutela dell'incolumità e della salute del denunciante;
se non si ritenga opportuno promuovere, con il supporto delle organizzazioni sindacali delle forze di polizia e con esperti del settore, ogni utile iniziativa volta a contrastare il fenomeno del mobbing nell'ambito delle pubbliche amministrazioni con particolare riferimento a quelle della difesa e dell'interno. (4-13229)
MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e ZAMPARUTTI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che: sul quotidiano la Repubblica del 20 settembre 2011, è pubblicato un articolo dal titolo «Nocs, gaffe del Viminale via il capo dell'indagine sugli abusi si riparte da zero» -:
Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-13248
presentata da
Interrogazione a risposta scritta 4-13248
MAURIZIO TURCO
martedì 20 settembre 2011, seduta n.521
martedì 20 settembre 2011, seduta n.521
MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso
che: sul quotidiano la Repubblica del 20 settembre 2011, è pubblicato un articolo dal titolo «Nocs, gaffe del Viminale via il capo dell'indagine sugli abusi si riparte da zero» -:
quale siano state le azioni compiute dal prefetto Stefano Berettoni a seguito della «nota riservata» riferita nell'articolo in premessa;
se non ritenga doveroso affidare le indagini sulla vicenda in premessa a un soggetto esterno al Ministero dell'interno e, in tale caso, a chi le intenda affidare. (4-13248)
Manovra/ Protesta poliziotti davanti alla Camera contro governo
Manovra/ Protesta poliziotti davanti alla Camera contro
governo
Arriva La Russa e partono slogan "Vergogna, vergogna!"
Roma, 21 set. (TMNews) - "Vergogna, vergogna!". "Parassiti,
parassiti!". Oggi, davanti a Montecitorio, non ci sono i
lavoratori dei Cobas ma i poliziotti iscritti a diverse
organizzazioni sindacali. Alle 11, quando è arrivato il ministro
della Difesa Ignazio La Russa davanti all'ingresso principale del
Palazzo della Camera, dove sono assiepati un centinaio di
poliziotti, sono partiti gli slogan contro la manovra e il
governo Berlusconi.
La protesta, quella dei sindacati degli uomini e delle donne in
divisa, per "denunciare pubblicamente la mancata
attenzione del governo nei confronti dei loro diritti e del
diritto alla sicurezza dei Cittadini". A promuoverla i sindacati
Siap, Silp-cgil, Coisp e Anfp, per "manifestare il dissenso dei
poliziotti nei riguardi di un governo che con quest'ultima
manovra finanziaria ha saputo prevedere ulteriori tagli alle
risorse destinate alla sicurezza del Paese piuttosto che
investimenti e che ha oltremodo offeso la specificità del loro
lavoro non prevedendo a tal riguardo alcun sostegno economico ma
tutt'altro".
Nes
211138 set 11
Arriva La Russa e partono slogan "Vergogna, vergogna!"
Roma, 21 set. (TMNews) - "Vergogna, vergogna!". "Parassiti,
parassiti!". Oggi, davanti a Montecitorio, non ci sono i
lavoratori dei Cobas ma i poliziotti iscritti a diverse
organizzazioni sindacali. Alle 11, quando è arrivato il ministro
della Difesa Ignazio La Russa davanti all'ingresso principale del
Palazzo della Camera, dove sono assiepati un centinaio di
poliziotti, sono partiti gli slogan contro la manovra e il
governo Berlusconi.
La protesta, quella dei sindacati degli uomini e delle donne in
divisa, per "denunciare pubblicamente la mancata
attenzione del governo nei confronti dei loro diritti e del
diritto alla sicurezza dei Cittadini". A promuoverla i sindacati
Siap, Silp-cgil, Coisp e Anfp, per "manifestare il dissenso dei
poliziotti nei riguardi di un governo che con quest'ultima
manovra finanziaria ha saputo prevedere ulteriori tagli alle
risorse destinate alla sicurezza del Paese piuttosto che
investimenti e che ha oltremodo offeso la specificità del loro
lavoro non prevedendo a tal riguardo alcun sostegno economico ma
tutt'altro".
Nes
211138 set 11
martedì 20 settembre 2011
salute: in algoritmo segreto origine delle epidemie
SALUTE: IN ALGORITMO SEGRETO ORIGINE DELLE
EPIDEMIE
(ANSA) - ROMA, 20 SET - L'origine dell'epidemia di e.coli
sviluppatasi nel maggio scorso in Germania, in un'azienda di
catering a Francoforte, poteva essere scoperta con 15 giorni di
anticipo, evitando alcuni dei decessi. Anche il modo in cui la
malattia si e' propagata era prevedibile. Sembra la trama di una
puntata del telefilm "Numbers", ma e' ricerca scientifica di
alto livello, per di piu' italiana. Il segreto sta tutto in un
algoritmo a punto al Semeion di Roma, riconosciuto dal Miur come
ente speciale di ricerca, grazie al quale inserendo in un
sistema pochi essenziali dati (nel caso dell'e.coli era la
localizzazione dei 14 punti in cui c'erano state persone
contagiate ndr) e' possibile individuare il luogo d'origine del
contagio.
Il risultati forniti dal sistema, sostanzialmente un software
che e' possibile installare sul pc , sono probabilistici ma il
livello di "approssimazione" al risultato finale e' decisamente
buono: l'errore nell'individuazione esatta dei luoghi va dai 500
metri ai 7 chilometri.
"Le applicazioni di quelli che noi scienziati definiamo sistemi
artificiali adattativi- spiega il professor Paolo Massimo
Buscema, direttore del Semeion - sono moltissime: si va
dall'analisi incrociata dei dati, utile per facilitare ricerca
medica, alla possibilita' di scoprire prima e meglio i tumori".
Il software, nel primo caso, permette di inserire i dati di
piu' pazienti che hanno la stessa patologia mettendoli in
relazione fra loro e scoprendo in poco tempo alcuni fattori
comuni o punti di divergenza grazie a un grafico, nel secondo
caso invece si fa ricorso al cosiddetto "image processing", una
famiglia di algoritmi utilizzati per rendere la somma di due
immagini piu' nitida di quelle di partenza. In sostanza,
l'"occhio virtuale" messo a punto da Semeion permette di vedere
quello che i sistemi attualmente in uso nelle nostre strutture
mediche non vedono: non solo, perche' nel caso di un tumore e'
possibile prevederne in parte la progressione e individuare con
esattezza la zona da operare.
Le potenzialita' di questo software "made in Italy" a cui si e'
iniziato a lavorare nel 2008 sono state intuite negli Usa,
tanto che il professor Buscema ha oggi costituito un gruppo di
lavoro internazionale che comprende il professor Weldon A.
Lodwick, direttore del Dipartimento di Computational and
matematical Biology dell'Universita' del Colorado a Denver,
Francis Newman, professore associato di Radioterapia oncologica
nella stessa Universita' e Alvin C. Bronstein, del Rocky
Mountain Poison and Drug Center.
Col professor Newman, in particolare, Buscema ha lavorato
all'applicazione del software sui bambini malati di tumore al
cervello, per stabilire una relazione tra la terapia ed
eventuali deficit cerebrali nei piccoli pazienti, con
conseguente diminuzione del quoziente intellettivo.
"Grazie agli algoritmi di Semeion- spiega il professor Newman-
e' stato possibile capire che le zone del cervello piu' colpite
erano l'ippocampo e la corteccia celebrale: questo ci ha
consentito, dopo averle individuate, di modulare la terapia".
''La situazione in cui si trova la ricerca italiana e' molto
difficile - conclude il professor Buscema- di recente, ad
esempio, ho dovuto mandare a casa due collaboratori per mancanza
di fondi''.
(ANSA).
Y09
20-SET-11 19:26 NNNN
(ANSA) - ROMA, 20 SET - L'origine dell'epidemia di e.coli
sviluppatasi nel maggio scorso in Germania, in un'azienda di
catering a Francoforte, poteva essere scoperta con 15 giorni di
anticipo, evitando alcuni dei decessi. Anche il modo in cui la
malattia si e' propagata era prevedibile. Sembra la trama di una
puntata del telefilm "Numbers", ma e' ricerca scientifica di
alto livello, per di piu' italiana. Il segreto sta tutto in un
algoritmo a punto al Semeion di Roma, riconosciuto dal Miur come
ente speciale di ricerca, grazie al quale inserendo in un
sistema pochi essenziali dati (nel caso dell'e.coli era la
localizzazione dei 14 punti in cui c'erano state persone
contagiate ndr) e' possibile individuare il luogo d'origine del
contagio.
Il risultati forniti dal sistema, sostanzialmente un software
che e' possibile installare sul pc , sono probabilistici ma il
livello di "approssimazione" al risultato finale e' decisamente
buono: l'errore nell'individuazione esatta dei luoghi va dai 500
metri ai 7 chilometri.
"Le applicazioni di quelli che noi scienziati definiamo sistemi
artificiali adattativi- spiega il professor Paolo Massimo
Buscema, direttore del Semeion - sono moltissime: si va
dall'analisi incrociata dei dati, utile per facilitare ricerca
medica, alla possibilita' di scoprire prima e meglio i tumori".
Il software, nel primo caso, permette di inserire i dati di
piu' pazienti che hanno la stessa patologia mettendoli in
relazione fra loro e scoprendo in poco tempo alcuni fattori
comuni o punti di divergenza grazie a un grafico, nel secondo
caso invece si fa ricorso al cosiddetto "image processing", una
famiglia di algoritmi utilizzati per rendere la somma di due
immagini piu' nitida di quelle di partenza. In sostanza,
l'"occhio virtuale" messo a punto da Semeion permette di vedere
quello che i sistemi attualmente in uso nelle nostre strutture
mediche non vedono: non solo, perche' nel caso di un tumore e'
possibile prevederne in parte la progressione e individuare con
esattezza la zona da operare.
Le potenzialita' di questo software "made in Italy" a cui si e'
iniziato a lavorare nel 2008 sono state intuite negli Usa,
tanto che il professor Buscema ha oggi costituito un gruppo di
lavoro internazionale che comprende il professor Weldon A.
Lodwick, direttore del Dipartimento di Computational and
matematical Biology dell'Universita' del Colorado a Denver,
Francis Newman, professore associato di Radioterapia oncologica
nella stessa Universita' e Alvin C. Bronstein, del Rocky
Mountain Poison and Drug Center.
Col professor Newman, in particolare, Buscema ha lavorato
all'applicazione del software sui bambini malati di tumore al
cervello, per stabilire una relazione tra la terapia ed
eventuali deficit cerebrali nei piccoli pazienti, con
conseguente diminuzione del quoziente intellettivo.
"Grazie agli algoritmi di Semeion- spiega il professor Newman-
e' stato possibile capire che le zone del cervello piu' colpite
erano l'ippocampo e la corteccia celebrale: questo ci ha
consentito, dopo averle individuate, di modulare la terapia".
''La situazione in cui si trova la ricerca italiana e' molto
difficile - conclude il professor Buscema- di recente, ad
esempio, ho dovuto mandare a casa due collaboratori per mancanza
di fondi''.
(ANSA).
Y09
20-SET-11 19:26 NNNN
salute: nuovo farmaco combatte tutti tipi dolore
SALUTE: NUOVO FARMACO COMBATTE TUTTI TIPI
DOLORE
(ANSA) - MILANO, 20 SET - Arriva in Italia un nuovo farmaco
per la lotta al dolore cronico che combatte i sintomi di entita'
moderata e severa, indipendentemente dal fatto che la sua
origine sia un tumore, una neuropatia o un forte mal di schiena.
Gia' utilizzato in altri quattro Paesi europei (Danimarca,
Germania, Spagna e Gran Bretagna), combina due diversi
meccanismi d'azione potenziando cosi' l'effetto anti-dolore.
In Italia soffrono di dolore cronico 15 milioni di persone. I
medici pero' hanno ancora resistenze nel prescrivere gli
oppioidi, molto efficaci ma gravati da diversi effetti
collaterali. Inoltre, i pazienti non sono soddisfatti della
terapia in quasi un caso su due (45,5%).
Il medicinale (che utilizza una molecola chiamata tapentadolo)
si comporta per meta' come gli altri oppioidi, e per l'altra
meta' e' capace di potenziare la naturale attivita' anti-dolore
del nostro corpo.
Grazie a questa doppia azione puo' agire su un ampio spettro
di dolori, come quello neuropatico (il piu' difficile da
trattare), quelli acuti e cronici, o quelli di natura
oncologica. Inoltre, permette di usare dosi piu' basse di
farmaco, riducendo di molto gli effetti collaterali. (ANSA).
KXP
20-SET-11 17:45 NNNN
(ANSA) - MILANO, 20 SET - Arriva in Italia un nuovo farmaco
per la lotta al dolore cronico che combatte i sintomi di entita'
moderata e severa, indipendentemente dal fatto che la sua
origine sia un tumore, una neuropatia o un forte mal di schiena.
Gia' utilizzato in altri quattro Paesi europei (Danimarca,
Germania, Spagna e Gran Bretagna), combina due diversi
meccanismi d'azione potenziando cosi' l'effetto anti-dolore.
In Italia soffrono di dolore cronico 15 milioni di persone. I
medici pero' hanno ancora resistenze nel prescrivere gli
oppioidi, molto efficaci ma gravati da diversi effetti
collaterali. Inoltre, i pazienti non sono soddisfatti della
terapia in quasi un caso su due (45,5%).
Il medicinale (che utilizza una molecola chiamata tapentadolo)
si comporta per meta' come gli altri oppioidi, e per l'altra
meta' e' capace di potenziare la naturale attivita' anti-dolore
del nostro corpo.
Grazie a questa doppia azione puo' agire su un ampio spettro
di dolori, come quello neuropatico (il piu' difficile da
trattare), quelli acuti e cronici, o quelli di natura
oncologica. Inoltre, permette di usare dosi piu' basse di
farmaco, riducendo di molto gli effetti collaterali. (ANSA).
KXP
20-SET-11 17:45 NNNN
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