SALUTE: IN ALGORITMO SEGRETO ORIGINE DELLE
EPIDEMIE
(ANSA) - ROMA, 20 SET - L'origine dell'epidemia di
e.coli
sviluppatasi nel maggio scorso in Germania, in un'azienda
di
catering a Francoforte, poteva essere scoperta con 15 giorni
di
anticipo, evitando alcuni dei decessi. Anche il modo in cui la
malattia
si e' propagata era prevedibile. Sembra la trama di una
puntata del telefilm
"Numbers", ma e' ricerca scientifica di
alto livello, per di piu' italiana.
Il segreto sta tutto in un
algoritmo a punto al Semeion di Roma, riconosciuto
dal Miur come
ente speciale di ricerca, grazie al quale inserendo in
un
sistema pochi essenziali dati (nel caso dell'e.coli era
la
localizzazione dei 14 punti in cui c'erano state persone
contagiate
ndr) e' possibile individuare il luogo d'origine del
contagio.
Il
risultati forniti dal sistema, sostanzialmente un software
che e' possibile
installare sul pc , sono probabilistici ma il
livello di "approssimazione"
al risultato finale e' decisamente
buono: l'errore nell'individuazione esatta
dei luoghi va dai 500
metri ai 7 chilometri.
"Le applicazioni di quelli
che noi scienziati definiamo sistemi
artificiali adattativi- spiega il
professor Paolo Massimo
Buscema, direttore del Semeion - sono moltissime: si
va
dall'analisi incrociata dei dati, utile per facilitare ricerca
medica,
alla possibilita' di scoprire prima e meglio i tumori".
Il software, nel
primo caso, permette di inserire i dati di
piu' pazienti che hanno la stessa
patologia mettendoli in
relazione fra loro e scoprendo in poco tempo alcuni
fattori
comuni o punti di divergenza grazie a un grafico, nel secondo
caso
invece si fa ricorso al cosiddetto "image processing", una
famiglia di
algoritmi utilizzati per rendere la somma di due
immagini piu' nitida di
quelle di partenza. In sostanza,
l'"occhio virtuale" messo a punto da Semeion
permette di vedere
quello che i sistemi attualmente in uso nelle nostre
strutture
mediche non vedono: non solo, perche' nel caso di un tumore
e'
possibile prevederne in parte la progressione e individuare
con
esattezza la zona da operare.
Le potenzialita' di questo software
"made in Italy" a cui si e'
iniziato a lavorare nel 2008 sono state intuite
negli Usa,
tanto che il professor Buscema ha oggi costituito un gruppo
di
lavoro internazionale che comprende il professor Weldon A.
Lodwick,
direttore del Dipartimento di Computational and
matematical Biology
dell'Universita' del Colorado a Denver,
Francis Newman, professore associato
di Radioterapia oncologica
nella stessa Universita' e Alvin C. Bronstein, del
Rocky
Mountain Poison and Drug Center.
Col professor Newman, in
particolare, Buscema ha lavorato
all'applicazione del software sui bambini
malati di tumore al
cervello, per stabilire una relazione tra la terapia
ed
eventuali deficit cerebrali nei piccoli pazienti, con
conseguente
diminuzione del quoziente intellettivo.
"Grazie agli algoritmi di Semeion-
spiega il professor Newman-
e' stato possibile capire che le zone del
cervello piu' colpite
erano l'ippocampo e la corteccia celebrale: questo ci
ha
consentito, dopo averle individuate, di modulare la terapia".
''La
situazione in cui si trova la ricerca italiana e' molto
difficile - conclude
il professor Buscema- di recente, ad
esempio, ho dovuto mandare a casa due
collaboratori per mancanza
di fondi''.
(ANSA).
Y09
20-SET-11
19:26 NNNN
Nessun commento:
Posta un commento