Caso Uva: difesa carabiniere chiede giudizio immediato
'Vogliamo sia chiarito ogni dubbio, pestaggio mai accaduto'
(ANSA) - MILANO, 17 MAG - Ha chiesto il giudizio immediato,
che si vada quindi subito al dibattimento, la difesa di uno dei
carabinieri imputati per la morte di Giuseppe Uva, l'artigiano
di 43 anni morto in ospedale il 14 giugno del 2008 dopo essere
stato fermato dai carabinieri perche', in stato di ebbrezza, con
un amico stava spostando delle transenne per il traffico.
Il militare, difeso dagli avvocati Fabio Schembri e Luciano
Di Pardo, e' imputato per omicidio preterintenzionale e altri
reati con un altro carabiniere e sei poliziotti intervenuti
quella notte. Dopo una tumultuosa vicenda giudiziaria che ha
visto prima una richiesta di archiviazione per gli appartenenti
delle forze dell'ordine, poi nuove indagini disposte dal gip, e,
infine, un'imputazione coatta in seguito alla quale si terra'
l'udienza preliminare lunedi' prossimo a Varese.
"Abbiano chiesto il giudizio immediato - ha spiegato
l'avvocato Schembri - perche' vogliamo fugare ogni dubbio sulla
responsabilita' di questi componenti delle forze dell'ordine in
relazione a un pestaggio che non c'e' mai stato. Vogliamo che
tutto si svolga alla luce del sole in un processo in cui si
sentano tutte le voci".
I famigliari di Giuseppe Uva, invece, hanno sempre sostenuto
che l'artigiano fosse stato picchiato in caserma, raccontando
che tra un militare e la vittima vi fosse del rancore in quanto
Uva aveva avuto una relazione con la moglie di un carabiniere.
Con i famigliari di Uva si sono schierati Ilaria Cucchi, morto a
Roma dopo essere stato arrestato, e Patrizia Moretti, mamma di
Federico Aldovrandi, morto a Ferrara durante un controllo di
Polizia. Per questa vicenda la Cassazione ha confermato la
condanna per quattro poliziotti. (ANSA).
RT
17-MAG-14 12:56 NNNN
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