VACCINI: COPERTURE BIMBI IN CALO NEL 2015, PREOCCUPANO MORBILLO E ROSOLIA =
In controtendenza anti-pneumococco e meningococco
Roma, 11 ott. (AdnKronos Salute) - Quello tra italiani e vaccinazioni
si conferma un rapporto difficile. Le coperture vaccinali nazionali a
24 mesi, per il 2015 (relative ai bambini nati nel 2013), evidenziano
"un andamento in diminuzione in quasi tutte le Regioni e Province
Autonome".
Fanno eccezione le vaccinazioni contro pneumococco e meningococco che,
nei due anni precedenti, avevano registrato bassi valori in alcune
realtà. Mentre sono "particolarmente preoccupanti" i dati per morbillo
e rosolia, crollati negli ultimi anni. E' quanto emerge dai nuovi dati
pubblicati dalla Direzione generale della prevenzione sanitaria del
ministero della Salute, che dal 2016 fornisce anche i dati sulle
coperture vaccinali relative alla dose booster (richiamo) in età
pre-scolare, ovvero a 5-6 anni, e calcolate al compimento dei 7 anni. (segue)
(Mal/AdnKronos Salute)
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11-OTT-16 13:16
VACCINI: COPERTURE BIMBI IN CALO NEL 2015, PREOCCUPANO MORBILLO E ROSOLIA (2) =
(AdnKronos Salute) - In particolare, come si legge in una nota di
approfondimento, se si osservano le coperture vaccinali a 24 mesi dal
2000, si nota che dopo un andamento in crescita, queste si sono
tendenzialmente stabilizzate.
Le vaccinazioni incluse nell'esavalente (anti-difterica,
anti-tetanica, anti-pertossica, anti-polio, anti-Hib e anti-epatite
B), generalmente impiegato in Italia nei neonati per il ciclo di base,
avevano superato il 95%, soglia raccomandata dall'Organizzazione
mondiale della sanità per la cosiddetta immunità di popolazione (se
almeno il 95% della popolazione è vaccinata, si proteggono
indirettamente coloro che, per motivi di salute, non si sono potuti
vaccinare). (segue)
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VACCINI: COPERTURE BIMBI IN CALO NEL 2015, PREOCCUPANO MORBILLO E ROSOLIA (3) =
(AdnKronos Salute) - Ma negli ultimi tempi le cose sono cambiate: dal
2013 si sta registrando un progressivo calo, "con il rischio di
focolai epidemici di grosse dimensioni per malattie attualmente sotto
controllo, e addirittura la ricomparsa di malattie non più circolanti
nel nostro Paese". In particolare, nel 2015 la copertura vaccinale
media per le vaccinazioni contro polio, tetano, difterite, epatite B,
pertosse e Hib è stata del 93,4% (94,7%, 95,7%, 96,1 rispettivamente
nel 2014, 2013 e 2012). E, sebbene esistano importanti differenze tra
le regioni, solo 6 superano la soglia del 95% per la vaccinazione
anti-polio, mentre 11 sono sotto il 94%.
Particolarmente preoccupanti, sottolinea il documento del ministero,
sono i dati per morbillo e rosolia "che hanno perso ben 5 punti
percentuali dal 2013 al 2015, dal 90,4% all'85,3%, incrinando anche la
credibilità internazionale del nostro Paese che, impegnato dal 2003 in
un Piano globale di eliminazione dell'Oms, rischia di farlo fallire in
quanto il presupposto per dichiarare l'eliminazione di una malattia
infettiva da una regione dell'Oms è che tutti i Paesi membri siano
dichiarati 'liberi'" dalla patologia. (segue)
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VACCINI: COPERTURE BIMBI IN CALO NEL 2015, PREOCCUPANO MORBILLO E ROSOLIA (4) =
(AdnKronos Salute) - Questo trend è confermato anche dalle coperture
vaccinali nazionali a 36 mesi per l'anno 2015, dato utile anche per
monitorare la quota di bambini che, alla rilevazione vaccinale
dell'anno precedente, erano inadempienti e sono stati recuperati, se
pur in ritardo. "L'effettuazione delle vaccinazioni in ritardo, espone
questi bambini a un inutile rischio di malattie infettive che possono
essere anche gravi". La riduzione delle coperture vaccinali comporterà
un accumulo di bimbi suscettibili cosa che, "per malattie ancore
endemiche (come morbillo, rosolia e pertosse), rappresenta un rischio
concreto di estesi focolai epidemici, come già accaduto in passato;
per malattie non presenti in Italia, ma potenzialmente introducibili,
come polio e difterite, aumenta il rischio di casi sporadici
autoctoni, in caso di importazioni di malati o portatori", rileva il
ministero della Salute.
"L'aumento delle iniziative nazionali e regionali di comunicazione e
promozione delle vaccinazioni, il progressivo sviluppo delle anagrafi
vaccinali informatizzate e le iniziative di contrasto ai movimenti
anti-vaccinisti, potrebbero arginare questa tendenza alla diminuzione
dell'adesione e ridurre, così, le sacche di non vaccinati". Il futuro
Piano nazionale di prevenzione vaccinale, "che avrà un'offerta
vaccinale più ampia, fornirà una base più solida per una maggiore
uniformità dell'offerta vaccinale nel Paese", conclude la direzione
generale.
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