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martedì 25 maggio 2021

COVID: STUDIO, VARIANTE INDIANA PIU' CONTAGIOSA DI QUELLA INGLESE

 

MARTEDÌ 25 MAGGIO 2021 12.42.53


**COVID: STUDIO, VARIANTE INDIANA PIU' CONTAGIOSA DI QUELLA INGLESE** =

ADN0612 7 CRO 0 ADN CRO NAZ **COVID: STUDIO, VARIANTE INDIANA PIU' CONTAGIOSA DI QUELLA INGLESE** = La scoperta di ricercatori italiani, 2 mutazioni facilitano virus ma vaccini funzionano Roma, 25 mag. (Adnkronos Salute) - La variante indiana del virus Sars-Cov-2 è più contagiosa di quella inglese. La causa sono due mutazioni che facilitano il coronavirus nell''agganciare' le cellule dell'ospite. Ma la buona notizia è che i vaccini disponibili funzionano anche contro 'l'indiana', in particolare dopo la seconda dose che, dunque, è utile non ritardare oltre le indicazioni dei trial di approvazione. Sono le conclusioni di uno studio internazionale, realizzato però da un team di italiani - che lavorano in patria e all'estero - tra i quali Massimo Ciccozzi, responsabile dell'unità di Statistica medica ed epidemiologia del Campus Bio-Medico di Roma. Lo studio è al momento pubblicato in preprint su BioRxiv ma è in valutazione per la pubblicazione, prevista a breve, su un'importante rivista. "Nella variate indiana il virus presenta, in particolare, due mutazioni che la rendono più contagiosa di quella inglese. E non a caso è temuta in Gran Bretagna", ribadisce all'Adnkronos Salute Ciccozzi. "Le mutazioni della variante indiana - spiega ancora Ciccozzi - stabilizzano di più la proteina Spike e rendono più semplice 'l'aggancio' al recettore Ace2 perché, con questa mutazione, aumenta la carica elettrica positiva. E questo permette di agganciare più recettori rispetto alla variante inglese. In pratica, il 'braccetto' del virus responsabile dell''aggancio' normalmente è mobile, oscilla. Quindi può agganciare oppure non farlo, perché l'oscillazione non lo rende preciso. Con questa mutazione il 'braccetto' si stabilizza, oscilla poco e quindi aggancia più facilmente" la cellula. (segue) (Ram/Adnkronos Salute) ISSN 2465 - 1222 25-MAG-21 12:42 NNNN

MARTEDÌ 25 MAGGIO 2021 12.42.59

COVID: STUDIO, VARIANTE INDIANA PIU' CONTAGIOSA DI QUELLA INGLESE (2) =

ADN0613 7 CRO 0 ADN CRO NAZ COVID: STUDIO, VARIANTE INDIANA PIU' CONTAGIOSA DI QUELLA INGLESE (2) = (Adnkronos Salute) - La buona notizia è che per quanto riguarda i vaccini "non cambia nulla - continua Ciccozzi - come indica anche un lavoro dell'Istituto di sanità pubblica inglese, secondo il quale, a livello di copertura vaccinale, la variante indiana è coperta da Pfizer all'88%, da AstraZeneca al 63%. Questo, però, dopo la seconda dose. Dopo la prima dose per tutti i vaccini l'efficacia è del 33%". La prima dose, insomma, sembra coprire meno i rischi da variante indiana, ma dopo il richiamo le percentuali di copertura si riallineano. "Questo suggerisce che è preferibile, se possibile, non allungare i tempi della somministrazione della seconda dose rispetto a quanto stabilito dagli studi di registrazione dei vaccini, perché significherebbe avere una copertura bassa per più tempo tra la prima e la seconda. Speriamo che con l'arrivo di tanti vaccini previsti non ci sia bisogno di ricorrere a questa strategia", conclude Ciccozzi, ricordando che allo studio hanno partecipato illustri colleghi italiani come Davide Zella, co-direttore del Laboratorio di Biologia delle cellule tumorali all'Institute of Human Virology dell'Università del Maryland, "il laboratorio di Robert Gallo", ricorda. E ancora: Roberto Cauda, dell'Istituto di Clinica delle malattie infettive Università Cattolica; Arnaldo Caruso, del Dipartimento di microbiologia e virologia degli Spedali Civili di Brescia; Antonio Cassone del Dipartimento di Genomica, Genetica e Biologia dell'Università di Siena; Francesco Broccolo, virologo dell'università Milano-Bicocca; Marta Giovanetti "mia ricercatrice che lavora in Brasile", elenca. (Ram/Adnkronos Salute) ISSN 2465 - 1222 25-MAG-21 12:42 NNNN

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