Uranio: Commissione, a rischio salute personale militare =
(AGI) - Roma, 19 lug. - "Il personale militare risulta esposto a
rischi fisici, a rischi biologici, a rischi di esposizione ad
atmosfere esplosive , nonche' a condizioni di stress lavoro
correlato". Lo scrive la Commissione parlamentare d'inchiesta
sull'uranio impoverito, nella sintesi della relazione sulla sua
attivita'. Anche per quanto riguarda "i teatri operativi all'estero",
secondo la Commissione, "l'inammissibile ritardo con il quale vengono
effettuati i monitoraggi ambientali e persino le scarse conoscenze
circa l'uso in tali contesti di armamenti pericolosi anche da parte
di Paesi amici, fanno emergere l'esposizione a numerose situazioni di
rischio non preventivamente, ne' adeguatamente, poste sotto
controllo". Nella relazione si evidenzia che le "attivita' svolte
presso i poligoni di tiro sono potenzialmente pericolose, non solo a
causa della natura intrinseca delle operazioni", ma anche "in ragione
delle caratteristiche dei sistemi d'arma e dei munizionamenti
impiegati: rischi connessi a fumi, polveri, nanopolveri, contenenti
tra l'altro metalli pesanti, sono ormai elementi acquisiti" e a
questi "si associano rischi connessi alle radiazioni ionizzanti (ad
esempio radon) e non ionizzanti, in particolare campi
elettromagnetici e radiazioni ottiche artificiali". Alcuni documenti
sollecitati e acquisiti dalla Commissione "mettono in luce - si legge
nel documento - rischi di esposizione ad agenti chimici e cancerogeni
connessi a sostanze impiegate nelle diverse attivita'. Ulteriori
rischi, altrettanto rilevanti, insidiano le caserme, i depositi e gli
stabilimenti militari: sia rischi strutturali, sia carenze di
manutenzione, sia presenza di materiali pericolosi come l'amianto,
per giunta non ancora integralmente eliminato da navi, aerei,
elicotteri in dotazione". (AGI)
Oll
191200 LUG 17
NNNN
rischi fisici, a rischi biologici, a rischi di esposizione ad
atmosfere esplosive , nonche' a condizioni di stress lavoro
correlato". Lo scrive la Commissione parlamentare d'inchiesta
sull'uranio impoverito, nella sintesi della relazione sulla sua
attivita'. Anche per quanto riguarda "i teatri operativi all'estero",
secondo la Commissione, "l'inammissibile ritardo con il quale vengono
effettuati i monitoraggi ambientali e persino le scarse conoscenze
circa l'uso in tali contesti di armamenti pericolosi anche da parte
di Paesi amici, fanno emergere l'esposizione a numerose situazioni di
rischio non preventivamente, ne' adeguatamente, poste sotto
controllo". Nella relazione si evidenzia che le "attivita' svolte
presso i poligoni di tiro sono potenzialmente pericolose, non solo a
causa della natura intrinseca delle operazioni", ma anche "in ragione
delle caratteristiche dei sistemi d'arma e dei munizionamenti
impiegati: rischi connessi a fumi, polveri, nanopolveri, contenenti
tra l'altro metalli pesanti, sono ormai elementi acquisiti" e a
questi "si associano rischi connessi alle radiazioni ionizzanti (ad
esempio radon) e non ionizzanti, in particolare campi
elettromagnetici e radiazioni ottiche artificiali". Alcuni documenti
sollecitati e acquisiti dalla Commissione "mettono in luce - si legge
nel documento - rischi di esposizione ad agenti chimici e cancerogeni
connessi a sostanze impiegate nelle diverse attivita'. Ulteriori
rischi, altrettanto rilevanti, insidiano le caserme, i depositi e gli
stabilimenti militari: sia rischi strutturali, sia carenze di
manutenzione, sia presenza di materiali pericolosi come l'amianto,
per giunta non ancora integralmente eliminato da navi, aerei,
elicotteri in dotazione". (AGI)
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