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lunedì 24 luglio 2017

ANTROPOLOGIA: SCOPERTA LA PIU' ANTICA DONNA DEI DENISOVIANI =





ANTROPOLOGIA: SCOPERTA LA PIU' ANTICA DONNA DEI DENISOVIANI =
Nuovi indizi sulla misteriosa specie umana scomparsa
Bologna, 23 lug. - (AdnKronos) - Scoperta la più antica donna dei
Denisoviani: nuovi indizi sulla misteriosa specie umana scomparsa. Un
molare inferiore rinvenuto nella Grotta di Denisova, in Siberia, è la
quarta testimonianza di Homo Denisoviensis scoperta fino ad oggi.
Apparteneva ad un individuo femminile che sarebbe vissuto tra 100.000
e 150.000 anni fa.
Un studio pubblicato sulla rivista "Science Advances" svela nuove
informazioni su quelli che con ogni probabilità sono i nostri antichi
parenti più misteriosi: i Denisoviani.
L'Homo di Denisova è una specie umana estinta di cui si è iniziato ad
ipotizzare l'esistenza nel 2010, dopo l'analisi di alcuni piccoli
resti (una falange e due denti) rinvenuti all'interno di una caverna -
la Grotta di Denisova - situata nei Monti Altai, in Siberia. (segue)
(Red-Xio/AdnKronos)
ISSN 2465 - 1222
23-LUG-17 15:28
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ANTROPOLOGIA: SCOPERTA LA PIU' ANTICA DONNA DEI DENISOVIANI (2) =
ANTROPOLOGIA: SCOPERTA LA PIU' ANTICA DONNA DEI DENISOVIANI (2) =
(AdnKronos) - La nuova ricerca - guidata dal Max Planck Institute for
Evolutionary Anthropology, a cui ha preso parte anche Stefano Benazzi,
docente al Dipartimento di Beni culturali dell'Università di Bologna -
si è concentrata su un reperto ancora non studiato: un altro dente
umano - un molare deciduo inferiore - rinvenuto nel 1984 sempre nella
Grotta di Denisova.
L'analisi delle tracce di Dna antico presenti nel reperto hanno
rivelato che il dente apparteneva ad un individuo femminile di Homo
Denisoviensis. Si tratta del quarto reperto di Denisoviano individuato
fino ad oggi, e i dati emersi dall'analisi ci permettono di aggiungere
qualche tassello al quadro ancora nebuloso delle caratteristiche di
questa specie umana.
Un indizio interessante arriva innanzitutto dalla datazione. Il molare
analizzato - suggeriscono gli studiosi - risalirebbe a un periodo
compreso tra 100.000 e 150.000 anni fa. Ipotesi che troverebbe
conferma anche dallo strato da cui proviene il reperto, datato tra
128.000 e 227.000 anni fa. Poiché l'esemplare di Denisova più antico
scoperto fino ad oggi era stato datato tra 60.000 e 48.000 anni fa, il
dente analizzato apparterrebbe di gran lunga al più antico dei quattro
denisoviani finora scoperti. E il reperto sarebbe anche il più antico
resto umano fossile mai trovato in Asia Centrale. (segue)
(Red-Xio/AdnKronos)
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ANTROPOLOGIA: SCOPERTA LA PIU' ANTICA DONNA DEI DENISOVIANI (3) =
(AdnKronos) - Nonostante la maggiore antichità, però, l'analisi del
molare mostra che il Dna di questa ''prima'' Denisoviana è in realtà
molto simile a quello degli altri individui della sua specie vissuti
decine di migliaia di anni più tardi. Questa ridotta variabilità
genetica suggerisce che la popolazione che abitava quei luoghi fosse
piuttosto piccola. All'interno di gruppi numericamente modesti,
infatti, la diversità genetica resta bassa perché sono poche le
possibilità di alimentare nuove mutazioni.
Questo però non vuol dire che non ci siano stati contatti con le altre
specie umane allora esistenti. Dai dati emersi fino ad oggi, si può
ipotizzare infatti che l'uomo di Denisova si sia separato dal suo
comune antenato, l'uomo il Neandertal, in un periodo compreso tra
470.000 e 190.000 anni fa. E nella stessa Grotta di Denisova che ha
svelato l'esistenza di questa nuova specie sono stati ritrovati anche
resti umani neandertaliani.
Attraverso l'analisi del Dna antico, inoltre, sono stati individuati
fenomeni di accoppiamento tra Neandertaliani e Denisoviani, ma anche
tra denisoviani e uomo moderno (la nostra specie, l'Homo Sapiens, si è
staccata circa 500.000 anni fa dalla linea che avrebbe portato ai
neanderthaliani e ai denisoviani). (segue)
(Red-Xio/AdnKronos)
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ANTROPOLOGIA: SCOPERTA LA PIU' ANTICA DONNA DEI DENISOVIANI (4) =
(AdnKronos) - Tracce degli intrecci tra Sapiens e Denisova, del resto,
sono ben visibili ancora oggi. Ad esempio tra gli abitanti delle isole
dell'Asia Sud-Orientale, che presentano un contributo tra il 6% e l'8%
di Dna denisoviano. Ma anche nelle popolazioni tibetane, le quali
avrebbero mantenuto alcuni geni propri dell'antica specie, utili per
vivere in regioni ad alta quota.
È probabile, quindi, che l'area di diffusione dei Denisoviani fosse
piuttosto vasta. Ma per capire qualcosa di più su chi fossero e come
vivessero questi nostri lontani cugini serviranno nuovi studi e nuove
scoperte.
(Red-Xio/AdnKronos)
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