Messaggio inoltrato
Ambasciata Russa in Italia/Посольство РФ в Италии
Commento del portavoce del Ministero degli Affari Esteri della Russia Maria Zakharova in relazione al riconoscimento da parte del Senato della Repubblica dell'«holodomor» come genocidio del popolo ucraino.
Il 26 luglio il Senato della Repubblica Italiana ha adottato una risoluzione sul riconoscimento del cosidetto holodomor come "genocidio del popolo ucraino". In precedenza, un documento simile nel contenuto era stato approvato dalla Commissione Affari Esteri della Camera dei deputati d'Italia, facendolo coincidere con il primo anniversario dell'inizio dell'operazione speciale militare delle Forze Armate della Federazione Russa.
Consideriamo questa mossa anti-russa come l'ennesima testimonianza di una politica poco lungimirante della Roma ufficiale, volta a incoraggiare le più sfrenate manifestazioni russofobe attivamente promosse dalle autorità di Kiev e dai loro patroni.
Allo stesso tempo, Roma non tiene completamente conto dei milioni di persone che risultarono vittime della carestia del 1932-1933 nella regione russa del Volga. Invitiamo i cittadini italiani a chiedere al proprio governo: tale ignoranza dei fatti è causata dalla nescienza della storia mondiale o c'è un'aperta segregazione delle persone sulla base di nazionalità?
È completamente evidente che il perdurare della linea di “ucrainizzazione” della classe politica e della società italiana, espressa, tra l'altro, nella sconsiderata esecuzione delle richieste sempre più sfacciate e spregiudicate del regime nazista di Kiev, possa portare nel futuro non così lontano all'adozione da parte del Parlamento italiano delle risoluzioni sulla perpetuazione della memoria dell'antisemita Symon Petljura o del collaboratore nazista Stepan Bandera.
Tali decisioni dei legislatori italiani, che in questo caso non hanno mostrato né alcuna profondità di analisi degli eventi storici, né lungimiranza e saggezza politica, rimandano certamente le prospettive di normalizzazione dei rapporti italo-russi.
Il 26 luglio il Senato della Repubblica Italiana ha adottato una risoluzione sul riconoscimento del cosidetto holodomor come "genocidio del popolo ucraino". In precedenza, un documento simile nel contenuto era stato approvato dalla Commissione Affari Esteri della Camera dei deputati d'Italia, facendolo coincidere con il primo anniversario dell'inizio dell'operazione speciale militare delle Forze Armate della Federazione Russa.
Consideriamo questa mossa anti-russa come l'ennesima testimonianza di una politica poco lungimirante della Roma ufficiale, volta a incoraggiare le più sfrenate manifestazioni russofobe attivamente promosse dalle autorità di Kiev e dai loro patroni.
Allo stesso tempo, Roma non tiene completamente conto dei milioni di persone che risultarono vittime della carestia del 1932-1933 nella regione russa del Volga. Invitiamo i cittadini italiani a chiedere al proprio governo: tale ignoranza dei fatti è causata dalla nescienza della storia mondiale o c'è un'aperta segregazione delle persone sulla base di nazionalità?
È completamente evidente che il perdurare della linea di “ucrainizzazione” della classe politica e della società italiana, espressa, tra l'altro, nella sconsiderata esecuzione delle richieste sempre più sfacciate e spregiudicate del regime nazista di Kiev, possa portare nel futuro non così lontano all'adozione da parte del Parlamento italiano delle risoluzioni sulla perpetuazione della memoria dell'antisemita Symon Petljura o del collaboratore nazista Stepan Bandera.
Tali decisioni dei legislatori italiani, che in questo caso non hanno mostrato né alcuna profondità di analisi degli eventi storici, né lungimiranza e saggezza politica, rimandano certamente le prospettive di normalizzazione dei rapporti italo-russi.
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