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domenica 30 luglio 2023

Atto Senato Interrogazione a risposta scritta 4-00600 presentata da ELISA PIRRO giovedì 27 luglio 2023, seduta n.093 PIRRO, FLORIDIA Barbara, CROATTI, LICHERI Ettore Antonio, MARTON - Al Ministro della giustizia. - Premesso che: il Corpo di Polizia penitenziaria garantisce la sicurezza e le condizioni di legalità all'interno degli istituti penitenziari, espleta il servizio di traduzione e piantonamento dei detenuti e concorre all'ordine e la sicurezza pubblica e al pubblico soccorso. Inoltre, ai sensi dell'articolo 5 della legge 15 dicembre 1990, n. 395, gli viene affidata la partecipazione al trattamento rieducativo dei condannati, conferendogli così una specificità che lo contraddistingue e differenzia dalle altre forze di polizia ad ordinamento civile e militare;

 

            ATTO SENATO

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00600

Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 93 del 27/07/2023

Firmatari
Primo firmatario: PIRRO ELISA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 27/07/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FLORIDIA BARBARA MOVIMENTO 5 STELLE 27/07/2023
CROATTI MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 27/07/2023
LICHERI ETTORE ANTONIO MOVIMENTO 5 STELLE 27/07/2023
MARTON BRUNO MOVIMENTO 5 STELLE 27/07/2023


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 27/07/2023
Stato iter:
IN CORSO
Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-00600
presentata da
ELISA PIRRO
giovedì 27 luglio 2023, seduta n.093

PIRRO, FLORIDIA Barbara, CROATTI, LICHERI Ettore Antonio, MARTON - Al Ministro della giustizia. - Premesso che:

il Corpo di Polizia penitenziaria garantisce la sicurezza e le condizioni di legalità all'interno degli istituti penitenziari, espleta il servizio di traduzione e piantonamento dei detenuti e concorre all'ordine e la sicurezza pubblica e al pubblico soccorso. Inoltre, ai sensi dell'articolo 5 della legge 15 dicembre 1990, n. 395, gli viene affidata la partecipazione al trattamento rieducativo dei condannati, conferendogli così una specificità che lo contraddistingue e differenzia dalle altre forze di polizia ad ordinamento civile e militare;

i circa 41.000 uomini e donne della Polizia penitenziaria svolgono i loro compiti istituzionali nei 206 istituti penitenziari per adulti, 19 per minori e nelle strutture e servizi connessi con impegno, dedizione, abnegazione e spirito di servizio;

considerato che:

il problema principale delle carceri italiane è il sovraffollamento. A marzo 2019, su 46.904 posti disponibili negli istituti di pena, erano presenti 60.512 detenuti, ossia 13.608 in più rispetto alla capienza regolamentare, con un sovraffollamento del 129 per cento (come si legge sul sito della Polizia penitenziaria). Questo porta al tragico fenomeno dei suicidi dei detenuti, una media di 4-5 al mese, senza contare quelli sventati dagli agenti in servizio, almeno 25 ogni uno messo in atto;

anche nella Polizia penitenziaria il fenomeno dei suicidi fa registrare percentuali preoccupanti. Se nella società civile risultano 0,06 suicidi ogni mille abitanti, si sale a 0,13 suicidi ogni mille poliziotti penitenziari, mediamente si suicidano 7 agenti penitenziari ogni anno (sempre dallo stesso sito);

si aggiunge la carenza di personale di polizia e altri ruoli dell'amministrazione penitenziaria. La Polizia penitenziaria ha subito un taglio lineare del personale da 45.000 a 41.000 unità, ciò nondimeno il personale attualmente in servizio è inferiore di 5.000 unità anche rispetto al nuovo organico previsto (36.000 su 41.000). Non viene garantito nemmeno il turn-over del personale che va in pensione;

considerato infine che:

la situazione nella casa circondariale di Torino "Lorusso Cutugno" rispecchia perfettamente quella nazionale (carenza cronica di personale, disagio degli operatori di polizia, turni massacranti, sovraffollamento); in particolare da alcuni giorni il personale di Polizia penitenziaria sta vivendo momenti di grande difficoltà a causa di un detenuto con problemi psichiatrici che sta creando numerosi problemi alla sicurezza interna della struttura;

il detenuto, di 26 anni, pugile professionista, che tra l'altro ha ucciso un compagno di cella a calci e pugni, è violento e pericoloso, ha incendiato e distrutto la propria cella e la sezione del 41-bis, oltre a diverse strutture e arredi della casa circondariale. Per essere contenuto e reso inoffensivo deve essere affrontato, non senza rischi per la propria incolumità, da più agenti e sedato tramite ausilio del personale del 118;

secondo il Sindacato Polizia penitenziaria la situazione è diventata insostenibile. Gli agenti non dovrebbero gestire detenuti con problemi psichiatrici, che andrebbero bensì trasferiti e curati nelle REMS (residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza), dove è presente personale formato per tali situazioni;

il SAPPE richiede l'applicazione dell'articolo 14-bis dell'ordinamento penitenziario che prevede restrizioni adatte a contenere soggetti violenti e pericolosi, inoltre evidenzia la carenza di strumenti idonei a permettere interventi incisivi che garantiscano l'incolumità degli operatori (taser, guanti e corpetti anti taglio, maggiore addestramento),

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza della situazione;

se intenda intervenire per verificare le problematiche descritte ed eventualmente valutare l'istituzione di un tavolo operativo al fine di trovare soluzioni coinvolgendo anche il SAPPE.

(4-00600)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

detenuto

personale carcerario

stabilimento penitenziario

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