Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 4-00512
Pubblicato il 13 giugno 2023, nella seduta n. 76
SCALFAROTTO - Al Ministro dell'interno. -
Premesso che:
secondo organi di stampa la Polizia di Stato di Verona, in data 6 giugno 2023, ha eseguito un'ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari a carico di un ispettore e quattro agenti della Polizia di Stato per presunti atti di violenza da questi posti in essere nei confronti di soggetti fermati per accertamenti tra il luglio 2022 e il marzo 2023, e almeno altri 17 agenti sono coinvolti nelle indagini e sono stati rimossi dai loro incarichi per non aver ostacolato o denunciato gli accadimenti dei quali sarebbero stati a conoscenza;
ai predetti agenti sarebbe stato contestato il reato di tortura oltre a quelli di lesioni, falso ideologico in atto pubblico, omissioni di atti di ufficio, peculato e abuso d’ufficio;
come risulta dalle indagini, gli avvenimenti di Verona non sono rilevati esclusivamente per la potenziale responsabilità penale degli accusati, ma anche per un apparente clima di diffusa acquiescenza negli uffici della polizia;
sono purtroppo noti casi simili, in cui singole personalità chiaramente inidonee a compiti di tutela della sicurezza e incolumità della collettività si macchiano di tali efferatezze: si pensi ai fatti di Milano dello scorso 24 maggio, dove una donna è stata picchiata da alcuni agenti della polizia locale, oppure a casi sfortunatamente celebri come quello di Filippo Aldrovandi del settembre 2005;
il garantismo, e quindi la presunzione di non colpevolezza, è un punto cardine del nostro ordinamento costituzionale e, conseguentemente, gli agenti della Polizia di Stato in questione devono essere considerati innocenti fino al termine delle procedure giudiziarie per i reati loro ascritti;
un ordinamento democratico, costituzionale, pluralista non può in alcun modo tollerare fatti come quelli descritti: l’azione delle forze dell’ordine rimane preordinata alla protezione della comunità, specialmente laddove l’incolumità delle persone sia loro affidata;
resta fermo che avvenimenti come questi risultano profondamente lesivi della dignità, dell’operato e dell’immagine delle forze dell’ordine e, pertanto, è proprio nell’interesse di queste ultime che occorre accertare senza indugio le responsabilità e adottare le misure necessarie a scongiurare il ripetersi di condotte tanto odiose,
si chiede di sapere:
quali iniziative, anche di carattere organizzativo, il Ministro in indirizzo intenda adottare al fine di verificare le responsabilità degli agenti di polizia coinvolti nei fatti richiamati;
quali iniziative, anche di carattere normativo e organizzativo, intenda adottare per scongiurare il ripetersi di fatti analoghi al fine di non intaccare in alcun modo il buon operato che contraddistingue l’agire delle forze di polizia, nonché per assicurarsi che in altri uffici della Polizia di Stato, nella denegata ipotesi del verificarsi di fatti analoghi, possa reinstaurarsi un clima di acquiescenza e tolleranza nei confronti di queste pratiche illegali e inaccettabili, simile a quello che si sospetta sia accaduto a Verona.
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