>ANSA-FOCUS/ Sisma 300 volte più forte di Amatrice,rischio dighe Esperti: 'Pericolo di frane e liquefazione del terreno' (di Benedetta Bianco) (ANSA) - ROMA, 28 MAR - Il terremoto avvenuto oggi in Myanmar ha avuto una magnitudo 300 volte superiore a quella del sisma di Amatrice del 2016, e 8 volte superiore alla più alta mai registrata in Italia, che è quella di 7.1 dell'evento del 1908 a Messina. "Non c'è il rischio di tsunami poiché il terremoto è avvenuto a circa 300 chilometri dalla costa - dice all'ANSA Salvatore Stramondo, dirigente di ricerca dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia - ma quando ci sono scosse di questa intensità in aree montuose è possibile che vengano attivate frane. Inoltre, lo scuotimento del terreno può causare la liquefazione dello stesso, e ciò può avere ovviamente un impatto sulle infrastrutture". C'è anche preoccupazione per lo stato delle dighe su larga scala, ha affermato la Croce Rossa, come riportano i media internazionali: "Le infrastrutture pubbliche sono state danneggiate, tra cui strade, ponti ed edifici pubblici. Attualmente abbiamo preoccupazioni per le dighe su larga scala", ha detto Marie Manrique, coordinatrice del programma per la Federazione Internazionale della Croce Rossa. La prima scossa, avvenuta alle ore 07,20 italiane è stata seguita alle 07,32, da un'altra di 6.4, secondo i dati dell'Istituto geosismico statunitense Usgs. "Quando c'è un terremoto di questa magnitudo, ci aspettiamo che venga seguito da molte scosse successive: ce ne saranno centinaia di magnitudo decrescente, che probabilmente andranno avanti per molto tempo", osserva Stramondo. L'epicentro è a poche decine di chilometri da Mandalay, una città con circa 1 milione di abitanti. È una zona caratterizzata da sismicità molto elevata, lungo la catena montuosa dell'Himalaya: tra il 1930 e il 1956, si sono infatti verificati 6 terremoti di magnitudo superiore a 7.0. "È un'area di scontro tra due grandi placche tettoniche, quella indiana e quella asiatica, che si muovono di circa 5 centimetri l'anno questo stesso movimento ha determinato la nascita della catena Himalayana", afferma Stramondo. "In particolare - precisa il presidente dell'Ingv - l'India scivola sotto l'Asia muovendosi in maniera obliqua verso Nord-Nord-Est". Per il presidente dell'Ingv Carlo Doglioni "con un evento di questa intensità sarebbe davvero strano se non si verificassero decine e decine di frane, come anche fenomeni di liquefazione del terreno". Purtroppo, prosegue," in una regione chiusa verso l'esterno come quella, le notizie arriveranno solo in un secondo momento, ancora non si conosce con precisione il bilancio delle vittime e dei danni". Inoltre, rileva, "si tratta di una regione dove la nostra rete sismica non riesce a rilevare le scosse con magnitudo inferiore a circa 4.0 quindi tutte quelle più deboli possono essere registrate solo dalle reti locali". (ANSA).
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