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. pen. Sez. VI, (ud. 13-03-2006) 11-04-2006, n. 12795
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REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
SEZIONE SESTA PENALE
Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:
Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente
Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Consigliere
Dott. COLLA Giorgio - Consigliere
Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere
Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere
ha pronunciato la seguente:
sul ricorso proposto da:
L.N., nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza in data 05/10/2004 della Corte di Appello di Napoli.
Visti gli atti, la sentenza impugnata ed il ricorso.
Udita la relazione fatta dal Consigliere, Dott. Vincenzo Rotundo.
Udite
le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto
Procuratore Generale, Dott.ssa DE SANDRO Anna Maria, che ha concluso per
l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata.
Svolgimento del processo - Motivi della decisione
1.-.
L.N. ricorre per Cassazione avverso la sentenza con la quale in data
05/10/2004 la Corte di Appello di Napoli, sezione 4^ penale, in riforma
della assoluzione pronunciata nei suoi confronti in primo grado,
impugnata dal Pubblico Ministero, lo ha condannato alla pena di mesi sei
di reclusione per il reato di cui all'art. 385 c.p., a lui
ascritto, perchè, essendo in regime di semilibertà in forza di ordinanza
emessa in data 16/11/1999 dal Tribunale di sorveglianza dell'Aquila,
era evaso, non facendo rientro presso il centro penitenziario di
(OMISSIS).
Con un unico motivo il ricorrente deduce la violazione dell'art. 385 c.p.,
per non essere configurabile il reato previsto da questa disposizione
nella ipotesi (come quella in esame) di internato in esecuzione di
misura di sicurezza, ammesso al regime di semilibertà, che non rispetti
l'orario di rientro nella casa circondariale.
2.-. Il ricorso è fondato.
Questa Corte ha già chiarito che non è configurabile il reato di cui all'art. 385 c.p.
nella ipotesi (come quella di specie) di un internato per esecuzione di
una misura di sicurezza, ammesso al regime di semilibertà, che non
rispetti l'orario di rientro nella casa circondariale, non essendo
assimilabile la figura dell'internato a quella del condannato ed essendo
l'indicazione contenuta nell'art. 385 c.p. tassativa e non suscettibile
di applicazione analogica, che, risolvendosi in malam partem, non è
consentita in materia di responsabilità penale (sez. 6^, sent.
28/09/1983, Tosolini, rv.
161162; sent. 02/05/1984, Matta, rv. 165987).
3.-. La sentenza impugnata deve, quindi, essere annullata senza rinvio perchè fatto ascritto al L. non sussiste.
P.Q.M.
Annulla l'impugnata sentenza senza rinvio perchè il fatto non sussiste.
Così deciso in Roma, il 13 marzo 2006.
Depositato in Cancelleria il 11 aprile 2006
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