Salute: con crisi italiani piu' grassi e depressi, aumento tumori =
(AGI) - Roma, 30 mar. - La salute degli italiani e' sempre piu'
a rischio a causa della "precarieta' economica che, divenuta
ormai una condizione strutturale del Paese, incide sia
sull'offerta dei servizi, sempre piu' sotto l'attacco della
spending review, sia sul benessere psicofisico dell'individuo".
Cio' influisce particolarmente nell'aumento dei casi di tumori
prevenibili: tra le donne, ad esempio, i nuovi casi di tumore
al polmone, tra il 2003 e il 2013, sono aumentati del 17,7%,
cosi' come quello alla mammella che registra un incremento del
10,5%. Tra gli uomini l'incidenza del tumore al colon retto,
nello stesso periodo, e' aumentata del 6,5%. Mentre gli stili
di vita sbagliati fanno aumentare il numero di italiani in
sovrappeso, con il 45,8% degli over 18 in eccesso ponderale.
A fare le spese di questo peggioramento del quadro
epidemiologico sono soprattutto le regioni del Mezzogiorno. E'
quanto emerge dalla dodicesima edizione del Rapporto
Osservasalute (2014), l'analisi dello stato di salute della
popolazione e della qualita' dell'assistenza sanitaria nelle
Regioni italiane, presentata oggi a Roma all'universita'
Cattolica e pubblicata dall'Osservatorio nazionale sulla salute
nelle regioni italiane, coordinato da Walter Ricciardi,
direttore del Dipartimento di Sanita' pubblica dell'universita'
Cattolica - Policlinico Gemelli di Roma. (AGI)
Rmx-Pgi (Segue)
301100 MAR 15
Salute: con crisi italiani piu' grassi e depressi, aumento tumori (2)=
(AGI) - Roma, 30 mar. - "Il deficit di risorse destinate alla
prevenzione rischiano di far vacillare la salute degli italiani
- si legge nel Rapporto - gia' sotto l'attacco della
congiuntura economica negativa che sta colpendo ormai da anni
anche il nostro paese: la precarieta' che sta ormai divenendo
una condizione strutturale mette a rischio la tenuta dei
servizi sanitari offerti ai cittadini e anche la salute reale e
percepita degli individui (sempre piu' numerosi sono gli studi
che dimostrano ad esempio che essere lavoratori precari mina il
benessere psicofisico della persona)". Per il Rapporto 2014
"Restano quelli di sempre i punti deboli della salute degli
italiani, sintetizzabili nei pessimi stili di vita che restano
tali, probabilmente anche in correlazione a condizioni di vita
sempre piu' precarie e difficili nel quotidiano. Un dato
esemplificativo tra tutti - si legge -, la sedentarieta' che
aumenta in maniera significativa per entrambi i generi: da
34,6% a 36,2% negli uomini e da 43,5% a 45,8% nelle donne. E'
pero' sempre piu' urgente incentivare l'offerta di servizi di
prevenzione e di politiche socio-sanitarie ad hoc che riducano
la probabilita' dei cittadini di ammalarsi e fronteggino i
bisogni sanitari di una popolazione sempre piu' anziana, con
l'insorgenza sempre maggiore di piu' malattie croniche
(comorbilita') nello stesso individuo". Tutto cio' anche se,
sempre secondo il Rapporto 2014 di Osservasalute - nell'ultimo
decennio e' "migliorato lo stato di salute degli italiani che
risulta complessivamente buono, con un aumento, nei 10 anni
trascorsi, della speranza di vita per entrambi i generi
(passata dal 2002 al 2012 per gli uomini da 77,2 a 79,6 anni e
per le donne da 83,0 a 84,4 anni) ed una diminuzione del tasso
di mortalita' infantile, pur con differenze non da poco tra
Nord e Sud (nel 2011 il tasso di mortalita' infantile e' stato
di 3,1 morti per mille nati vivi, in diminuzione rispetto al
2006 in cui era di 3,4; si noti pero' che un nato residente nel
Meridione ha una probabilita' di morire nel primo anno di vita
1,3 volte superiore rispetto a uno residente al Centro e 1,4
volte superiore rispetto a uno residente al Nord). (AGI)
Rmx-Pgi
301101 MAR 15
NNNN
Nessun commento:
Posta un commento