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domenica 21 luglio 2019

ANSA/ Negli Usa un altro no al riconoscimento facciale

DOMENICA 21 LUGLIO 2019 19.06.53


ANSA/ Negli Usa un altro no al riconoscimento facciale

ZCZC2854/SXA XSP90256_SXA_QBXB R CRO S0A QBXB ANSA/ Negli Usa un altro no al riconoscimento facciale Da Oakland, alimentato da un movimento anti-tecnologia (di Pier David Malloni) (ANSA) - ROMA, 21 LUG - Le tecniche di riconoscimento facciale sono sempre piu' diffuse, ma per alcuni sono pericolose "come la bomba atomica". L'opposizione alla loro adozione da parte delle autorita' sta crescendo soprattutto negli Stati Uniti, dove sono arrivate a tre le citta' che le hanno messe al bando e un'organizzazione no profit ne ha chiesto il bando totale nel Paese. Dopo San Francisco e Somerville, la terza citta' a decidere lo stop e' stata Oakland, in California: ha bandito ufficialmente la tecnologia, che non potra' piu' essere utilizzata dalle autorita'. Alla base della decisione c'e' soprattutto la preoccupazione per il rischio di discriminazioni. "Una ricerca ha concluso che il software e' meno accurato per le donne e le persone con la pelle scura, e particolarmente inaccurato per le donne di colore", - ha rilevato il sindaco di Oakland. Poiche' questa tecnologia riconosce i volti in video o foto, confrontandoli in tempo reale con quelle contenuti nelle banche dati, in molte citta' americane e' largamente utilizzata dalla polizia o negli aeroporti. Cio' fa crescere la preoccupazione, tanto che la American Civil Liberties Union, insieme a 70 organizzazioni, ha chiesto alle aziende non vendere piu' la tecnologia al governo. Per Luke Stark, dell'universita' di Harvard, il riconoscimento facciale e' "il plutonio dell'intelligenza artificiale: queste tecnologie - ha rilevato - hanno delle falle insormontabili dovute al modo in cui schematizzano i volti, rinforzando categorizzazioni negative su razza e genere, con effetti sociali tossici. Proprio questi problemi di base fanno si' che i rischi superino enormemente i benefici, in un modo che ricorda il nucleare". Le preoccupazione e' lecita, commenta il direttore dell'Istituto di Informatica e Telematica del Consiglio nazionale delle Ricerche (Cnr), Domenico Laforenza, ma la demonizzazione deve essere evitata. "Il principio generale e' che la tecnologia non e' mai neutra: dipende dall'uso che se ne fa. Questo vale sempre, che si tratti di intelligenza artificiale o di riconoscimento facciale, che ne e' una delle applicazioni. Demonizzare un approccio e' stupido, se si pensa che la stessa tecnologia puo' essere d'aiuto per trovare i tumori o per aiutare i medici a fare una diagnosi. Deve essere sotto controllo, regolata per evitare usi distorti". Il riconoscimento facciale puo' essere d'aiuto anche per le forze dell'ordine. "L'importante e' sapere che fine fanno i dati e che ci sia un responsabile che eviti che vengano venduti a terzi o usati per altri scopi". Anche il rischio di discriminazioni e' reale. "C'e' questa possibilita' ma non dipende dagli algoritmi, e' un problema legato ai dati con cui vengono 'istruiti'. Se questi contengono pregiudizi e stereotipi si rifletteranno poi nei risultati. Si pensi all'effetto in un'applicazione che prevede in quali aree e' piu' probabile che avvenga un delitto". (ANSA). Y91-BG 21-LUG-19 19:06 NNNN 

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