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martedì 3 agosto 2021

Ciardi (Polizia Postale): Hackeraggi più che triplicati in un anno

 

MARTEDÌ 03 AGOSTO 2021 08.01.50


Ciardi (Polizia Postale): Hackeraggi più che triplicati in un anno

Ciardi (Polizia Postale): Hackeraggi più che triplicati in un anno Ciardi (Polizia Postale): Hackeraggi più che triplicati in un anno Intervista alla Stampa: Crimine in rete non ha confini Roma, 3 ago. (askanews) - "I casi sono più che triplicati in un anno: il crimine in rete non ha confini". Lo afferma Nunzia Ciardi, direttore della Polizia postale e delle comunicazioni, intervistata dalla Stampa sul caso hacker nel Lazio. Perché è così difficile smascherare gli hacker? "Il crimine digitale non ha le classiche delimitazioni. La Rete ha travolto i confini, tanto più che gli attacchi vengono commessi in una realtà transnazionale, con la sovrapposizione di diversi sistemi legislativi e differenti norme sul trattamento dei dati. Fondamentale è la collaborazione internazionale". Nel caso della Regione Lazio, l'agguato arriva dalla Germania? "Non posso scendere nei dettagli, ma è prematuro affermare con certezza la provenienza geografica di un attacco, perché esso può partire da un Paese per poi passare ad un altro prima di arrivare a destinazione". Negli ultimi anni sono aumentati gli attacchi cyber? "Moltissimo. Sia per motivi di natura storica, nel senso che stiamo diventando sempre più una società a carattere digitale, sia a causa del Covid. La pandemia ha infatti impresso un'accelerazione a un settore che era già in salita. Tra smart working, didattica a distanza, spesa online è aumentato a dismisura il numero delle operazioni nel web e questo ci ha reso più esposti e più vulnerabili. Anche perché navighiamo con connessioni non sicure". Quanto è cresciuto il fenomeno? "Dal 2019 al 2020 gli attacchi alle infrastrutture del nostro Paese sono lievitate del 246 per cento. E non va bene neanche per pedopornografia e adescamenti online, con crescitedel130 per cento". Gli attacchi alle infrastrutture hanno lo scopo di ottenere riscatti in Bitcoin? "La pratica del ricatto con riscatto, il cosiddetto ransomware, è sempre più diffusa. Lo scorso anno, per esempio, ci siamo occupati di un'azienda che ha pagato un riscatto di 18 milioni di euro. È evidente, quindi, che dietro il ransomware non si nascondono sparuti adolescenti nelle loro camerette ma vere e proprie organizzazioni criminali. Si tratta per la maggior parte di collettivi transnazionali". Dove attingono per la manovalanza criminale? "I professionisti nel campo cyber vengono reclutati, a suon di pagamenti in criptovalute, nel dark web". In che modo viene avviato il ransomware? "Viene inoculato un virus attraverso un'email, che viene poi aperta con superficialità, o grazie alla vulnerabilità del sistema tramite una finestra lasciata aperta sul computer. Si tratta di minacce gravissime, equiparabili a veri e propri atti terroristici. In Irlanda, ad esempio, hanno bloccato il sistema sanitario dell'intero Paese e negli Stati Uniti hanno aggredito il funzionamento di un gasdotto". In che modo ci si può difendere da un attacco cyber? "Innanzitutto è fondamentale effettuare un periodico backup dei dati su disco sterile, staccato cioè dalla Rete, anche se ciò non ci esime dal rischio di essere ricattati per la divulgazione dei dati. E poi occorre avere una piattaforma informatica dotata di potenti antivirus". Red-Pie 20210803T080140Z

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