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domenica 30 marzo 2025

Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-04622 presentato da GHIRRA Francesca testo di Lunedì 17 marzo 2025, seduta n. 448   GHIRRA. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che: da recenti notizie di stampa si è appreso della proposta, avanzata dal segretario generale del sindacato autonomo polizia penitenziaria Sappe, di trasferire i detenuti più critici nell'ex carcere dell'Asinara, che, istituito nel 1885, venne dismesso definitivamente nel 1998. Dapprima colonia penale, poi penitenziario infine carcere di massima sicurezza, dal 2002 l'isola è parco nazionale e area marina protetta: decenni di isolamento ne hanno preservato l'ambiente, oggi ospita almeno 30 specie vegetali endemiche e oltre 300 specie di animali terrestri;

 

            ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04622

Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 448 del 17/03/2025

Firmatari
Primo firmatario: GHIRRA FRANCESCA
Gruppo: ALLEANZA VERDI E SINISTRA
Data firma: 17/03/2025


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 17/03/2025
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04622
presentato da
GHIRRA Francesca
testo di
Lunedì 17 marzo 2025, seduta n. 448

  GHIRRA. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

da recenti notizie di stampa si è appreso della proposta, avanzata dal segretario generale del sindacato autonomo polizia penitenziaria Sappe, di trasferire i detenuti più critici nell'ex carcere dell'Asinara, che, istituito nel 1885, venne dismesso definitivamente nel 1998. Dapprima colonia penale, poi penitenziario infine carcere di massima sicurezza, dal 2002 l'isola è parco nazionale e area marina protetta: decenni di isolamento ne hanno preservato l'ambiente, oggi ospita almeno 30 specie vegetali endemiche e oltre 300 specie di animali terrestri;

l'associazione Socialismo diritti riforme ha diramato un comunicato con il quale evidenzia che le persone detenute considerate più problematiche siano in grandissima parte dei casi affette da disturbi psichici e andrebbero destinate a luoghi di recupero e cura, non detenute in condizioni di isolamento. «Buona parte delle problematiche degli istituti penitenziari, con specifico riferimento agli atti di intolleranza e di violenza contro il personale (agenti, medici funzionari) derivano anche da una costante depauperazione dei servizi territoriali per le persone e le famiglie e dei Centri di salute mentale» si legge nel comunicato;

al 16 marzo 2025, in Italia sono 62.135 le persone detenute, a fronte di una capienza regolamentare di 51.323 posti. Di questi, 4.486 posti non sono disponibili. Questo fa sì che il tasso di affollamento sia del 132,662 per cento. La capienza reale è diminuita negli anni, aggravata dall'incuria e dalla mancanza di manutenzione, rendendo le strutture sempre più fatiscenti e invivibili. Nel 2024 si sono registrati 90 suicidi, un record negativo, e 245 decessi totali. Crescono anche gli episodi di autolesionismo, tentati suicidi e aggressioni. Nei primi due mesi del 2025 si registrano 18 suicidi, un numero mai raggiunto prima. Solo negli ultimi tre giorni si sono verificati quattro suicidi, l'ultimo dei quali nel carcere di Verona, dove un uomo senegalese di 69 anni si è impiccato. A questi si aggiungono altre due morti sospette nei penitenziari di Bologna e Poggioreale;

il fenomeno colpisce sempre più detenuti giovani e con problemi psichici, che spesso non dovrebbero trovarsi in carcere. Occorrerebbe, a parere dell'interrogante, un piano di supporto psicologico con la presenza di psicologi, psichiatri e mediatori culturali a sopperire la mancanza di comunicazione che di certo è un fattore determinante. Oltre all'emergenza suicidi, cresce anche la violenza contro gli agenti: 30 aggressioni a settimana, il numero più alto mai registrato;

per quanto riguarda le Rems, delle 1.400 persone circa per le quali ogni anno viene disposto il ricovero, solo la metà possono farvi ingresso, per mancanza di posti letto. Di questi, ogni anno una cinquantina rimangono reclusi nelle carceri e, per questo, l'Italia è stata ripetutamente condannata dalla Cedu e anche la Corte costituzionale, già dal 2022, ha invitato il legislatore a promuovere una revisione integrale della normativa, predisporre un numero adeguato di posti letto e inoltre, risulterebbe necessaria una integrazione tra i giudici e il Dap e i sistemi sanitari regionali –:

se, in merito alla proposta di riaprire il carcere dell'Asinara, si intenda darvi corso o meno;

se non si ritenga indispensabile un piano di investimenti sul sistema penitenziario per migliorarne le condizioni, garantendo percorsi rieducativi efficaci e rispettosi dei diritti umani;

se non si ritenga necessario adottare iniziative di carattere normativo volte a introdurre misure alternative efficaci che favoriscano il reinserimento sociale, evitando il sovraffollamento e la disperazione che porta ai drammatici numeri di suicidi e atti violenti anche contro il personale;

se non si intenda promuovere la riforma della normativa relativa alle Rems secondo le indicazioni della Cedu e della Corte costituzionale.
(4-04622)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

regime penitenziario

detenuto

diritti umani

stabilimento penitenziario

violenza

reinserimento sociale

revisione della legge

trasferimento di detenuti

malattia mentale

reinserimento professionale

parco nazionale

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