Atto Senato
Interrogazione a risposta orale 3-01807
presentata da
GIUSEPPE
CAFORIO
martedì 7 dicembre 2010, seduta n.470
CAFORIO, BELISARIO -
Al Ministro dell'interno - Premesso che:
lo stato di previsione del Ministero dell'interno per il 2011 registra, rispetto al bilancio assestato 2010, una riduzione delle spese pari a 292 milioni di euro: diminuzione che comprende gli effetti della manovra contenuta nel decreto-legge n. 78 del 2010, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 122 del 2010;
analizzando le voci del bilancio 2011 e confrontando le cosiddette missioni con le medesime relative al bilancio 2010, si evidenzia una cospicua riduzione di stanziamenti per quella riguardante Ordine pubblico e sicurezza (la n. 7), quantificabile in 144 milioni di euro. Un decremento che conferma la tendenza dei precedenti esercizi;
nell'ambito della missione relativa all'Ordine pubblico e sicurezza, nel programma Pianificazione e coordinamento delle Forze di polizia, erano già stati soppressi, ad opera del decreto-legge n. 78 del 2010, notevoli stanziamenti tra cui quelli relativi alle misure urgenti per il contrasto della criminalità sul territorio e al trattamento accessorio delle forze armate di polizia;
secondo i dati appena pubblicati dal Censis, il 43 per cento dei Comuni in Puglia risulta affetto da infiltrazioni criminali e addirittura il 77 per cento della popolazione vive accanto ad attività criminali, anche quelle riconducibili alle organizzazioni malavitose;
premesso inoltre che:
l'interrogante ha avuto conferma, anche a seguito di un incontro svoltosi a Brindisi, in data 1 dicembre 2010, con le rappresentanze dei sindacati di polizia, rappresentati dai segretari provinciali delle organizzazioni SIULP - SAP e SILP per la CGIL, della seguente situazione:
a) di una forte recrudescenza del fenomeno criminalità nella provincia di Brindisi i cui segnali non sono stati colti nella giusta misura. Tale preoccupante
escalation criminale richiede una risposta forte da parte dello Stato, attraverso l'impiego e quindi il potenziamento delle Forze dell'ordine operanti sul territorio e di interventi urgenti ed efficaci per contrastare questo grande rigurgito della criminalità organizzata, testimoniata dai numerosissimi fatti di cronaca riportati ogni giorno dai
mass media;
b) dell'assoluta insufficienza del numero dei componenti delle Forze dell'ordine a competenza generale sul territorio della provincia sopra indicata. La polizia stradale per esempio non riesce a vigilare, a causa della mancanza di personale, assicurando una pattuglia nei quadranti diurni dal lunedì al giovedì e garantendo solamente dal venerdì alla domenica un'unica pattuglia attiva nell'arco di tutti e quattro i quadranti orari;
c) dell'impossibilità, dunque, da parte degli agenti di pubblica sicurezza di garantire nelle ore notturne di tutti i giorni settimanali il pattugliamento stradale a causa dell'esiguità del personale;
d) del fatto che, a seguito dell'efferato omicidio avvenuto nel Comune di Francavilla Fontana (Brindisi), l'invio nella provincia brindisina di tre equipaggi del Reparto anticrimine di Bari per rinforzo non ha ottenuto gli effetti auspicati. Gli operatori in trasferta non conoscono il territorio e necessitano dell'accompagnamento di una pattuglia messa a disposizione dalla Questura di Brindisi, distolta di conseguenza dalle sue attività;
e) del problema dell'indisponibilità delle dotazioni essenziali, quali il carburante, per l'espletamento dei servizi sopra indicati. Nel corso del 2010 si è provveduto, infatti, a prelevare il carburante dalle cosiddette riserve strategiche;
f) delle circa 560 unità impiegate nella Polizia di Stato del Brindisino, comprese quelle degli organici della Polizia di Frontiera - Scalo marittimo ed Aereo, della Polizia ferroviaria, della Polizia postale, dell'aliquota presso la Procura della Repubblica, che com'è noto non sono impiegabili nei servizi di controllo del territorio, solo circa il 50 per cento è destinato al controllo del territorio;
considerato che:
il Governo si vanta dall'inizio della Legislatura, a seguito del varo di cosiddetti pacchetti sicurezza ad avviso dell'interrogante inefficaci, di aver portato la legalità sul territorio;
ad opinione dell'interrogante le dotazioni di personale e di mezzi assegnati al territorio brindisino non sono sufficienti a contrastare i fenomeni criminali in un'area dello Stato che ha visto affermarsi la Sacra Corona Unita, la quarta in ordine di pericolosità tra le mafie del Paese;
le parole espresse dal Sottosegretario all'interno Mantovano a Francavilla Fontana durante una seduta straordinaria del Consiglio comunale alla presenza del Prefetto di Brindisi, Nicola Prete, la scorsa settimana, risultano essere meramente propagandistiche e del tutto difformi dalla realtà. Nell'affermare, infatti, che il numero degli operatori delle Forze dell'ordine - operanti a Brindisi - è in controtendenza poiché superiore ad un + 7 per cento nel Brindisino rispetto al resto dell'Italia dove si registra un decremento del 12 per cento di personale, il Sottosegretario compie l'enorme leggerezza di ritenere intercambiabili le mansioni svolte dalle tre diverse Forze dell'ordine operanti sul territorio e di pensare, dunque, che la Guardia di finanza, a cui fanno capo le 105 unità di personale in eccedenza, svolga un compito di vigilanza notturna e diurna sull'ordine e la sicurezza pubblica della provincia. Pur essendo fondamentale la rispettabile lotta al contrabbando e ai traffici illeciti svolta dalla Guardia di finanza, l'attività di prevenzione e controllo del territorio può essere svolta solo dalle Forze di polizia a competenza generale quali la Polizia di Stato e l'Arma dei carabinieri, i primi affetti, però, da notevoli problemi di deficienza di organico;
a seguito della nota "operazione Primavera" dell'anno 2000, sono a oggi ancora operanti, nelle caserme della Guardia di finanza della provincia di Brindisi circa 450 operatori della finanza, ad integrazione dei circa 350 finanzieri facenti parte del normale organico. Questi ultimi, pur garantendo con il loro operato sicurezza aggiuntiva e controllo della legalità, non possono ritenersi sostitutivi del controllo che operano la Polizia di Stato e i Carabinieri, adempiendo al loro quotidiano servizio;
secondo l'interrogante è opportuno che i rappresentanti delle sopra citate sigle sindacali siano ascoltati da rappresentanti del Ministero in indirizzo, nonché è opportuno provvedere in tempi brevi, vista la mancanza di risorse, ad una redistribuzione del personale in servizio e assicurare la fornitura dei mezzi necessari per operare bene e in sicurezza,
si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non ritenga opportuno adoperarsi, tramite ogni tipo di azione nelle sue facoltà, a contrastare l'andamento sopra descritto nel territorio brindisino, promuovendo in particolare: azioni volte all'ascolto delle esigenze degli operatori; l'implementazione delle dotazioni strumentali e finanziarie utili all'azione di contrasto della criminalità organizzata; l'aumento, in una fase emergenziale come quella odierna, delle unità di personale impiegate, al fine di garantire un controllo sistematico ed efficiente del territorio; una razionalizzazione delle Forze dell'ordine presenti ed operanti sul territorio.
(3-01807)