GIOVEDÌ 20 FEBBRAIO 2020 09.42.14
CORRUZIONE. MULTE PER FAVORIRE PARCHEGGIO AL TEMPIO SEGESTA, 2 ARRESTI /FOTO
DIR0196 3 CRO 0 RR1 N/POL / DIR MPH/TXT CORRUZIONE. MULTE PER FAVORIRE PARCHEGGIO AL TEMPIO SEGESTA, 2 ARRESTI /FOTO SETTE INDAGATI, TRA CUI L'EX SINDACO DELLA CITTADINA TRAPANESE (DIRE) Palermo, 20 feb. - Un "patto corruttivo" tra un imprenditore e un ispettore e vice comandante di polizia municipale con quest'ultimo che avrebbe "sfruttato il proprio ruolo" per "agevolare" l'attivita' economica e gli introiti della societa' che gestisce l'area adibita a parcheggio nei pressi del Parco archeologico di Segesta, in provincia di Trapani. Questa l'accusa che i carabinieri della Compagnia di Alcamo formulano nei confronti di dell'imprenditore edile originario di x e dell'ispettore della polizia municipale del Comune di Calatafimi-Segesta x, in servizio fino a dicembre 2019. x avrebbe "multato con assiduita'" gli automobilisti che parcheggiavano le proprie auto fuori dal parcheggio a pagamento, lungo la strada che conduce al tempio di Segesta. I due sono finiti agli arresti domiciliari, su ordine del gip del Tribunale di Trapani, nell'ambito di un blitz denominato 'Phimes': la Procura indaga anche su altre cinque persone, a cui sono stati recapitati gli avvisi di garanzia. Tra gli indagati c'e' anche l'ex sindaco di Calatafimi-Segesta, x. I reati contestati ai sette, a vario titolo, sono: favoreggiamento, abuso d'ufficio, omissione d'atti d'ufficio e falsita' materiale e ideologica in atti pubblici. Secondo i carabinieri, quindi, x "utilizzava indebitamente gli strumenti in suo possesso per incentivare gli introiti del parcheggio di proprieta' della societa' 'x', riconducibile a x: le multe scattavano "con assiduita'", sia su chiamata dell'imprenditore che di iniziativa del vice comandante, per gli automobilisti che parcheggiavano fuori dall'area a pagamento. Secondo i carabinieri xsarebbe stato "asservito totalmente" al volere di x, che aveva assunto alcuni parenti del vice comandante all'interno della sue societa': lx', che gestisce l'area di parcheggio, che vede la figlia di x socia al 50% e che ha assunto anche la moglie e il genero del vice comandante. Un altro figlio di x e' stato assunto, invece, presso la 'x'. Le indagini sono state portate avanti dai carabinieri attraverso pedinamenti e intercettazioni telefoniche e ambientali, oltre che con l'acquisizione di documenti persso gli uffici del Comune di Calatafimi-Segesta. Questi gli altri quattro indagati: x, moglie del vice comandante, il comandante della polizia municipale di Calatafimi-Segesta, xa, e altri due appartenenti al corpo, l'ispettore x. x dovra' rispondere di abuso d'ufficio e falsita' ideologica perche' avrebbe "imposto" "senza averne titolo", con un atto informale a sua firma privo di protocollo, di non fare parcheggiare le auto al'interno dell'area archeologica, che oggi e' ente autonomo e che al momento dei fatti dipendeva direttamente dal dipartimento Beni culturali della Regione Siciliana. Il nome di x spunta nell'inchiesta dei magistrati di Palermo sulle vicende che ruotano attorno alle attivita' del re dell'eolico, x, e del faccendiere x. (Com/Sac/Dire) 09:41 20-02-20 NNNN
CORRUZIONE. MULTE PER FAVORIRE PARCHEGGIO AL TEMPIO SEGESTA, 2 ARRESTI /FOTO
DIR0196 3 CRO 0 RR1 N/POL / DIR MPH/TXT CORRUZIONE. MULTE PER FAVORIRE PARCHEGGIO AL TEMPIO SEGESTA, 2 ARRESTI /FOTO SETTE INDAGATI, TRA CUI L'EX SINDACO DELLA CITTADINA TRAPANESE (DIRE) Palermo, 20 feb. - Un "patto corruttivo" tra un imprenditore e un ispettore e vice comandante di polizia municipale con quest'ultimo che avrebbe "sfruttato il proprio ruolo" per "agevolare" l'attivita' economica e gli introiti della societa' che gestisce l'area adibita a parcheggio nei pressi del Parco archeologico di Segesta, in provincia di Trapani. Questa l'accusa che i carabinieri della Compagnia di Alcamo formulano nei confronti di dell'imprenditore edile originario di x e dell'ispettore della polizia municipale del Comune di Calatafimi-Segesta x, in servizio fino a dicembre 2019. x avrebbe "multato con assiduita'" gli automobilisti che parcheggiavano le proprie auto fuori dal parcheggio a pagamento, lungo la strada che conduce al tempio di Segesta. I due sono finiti agli arresti domiciliari, su ordine del gip del Tribunale di Trapani, nell'ambito di un blitz denominato 'Phimes': la Procura indaga anche su altre cinque persone, a cui sono stati recapitati gli avvisi di garanzia. Tra gli indagati c'e' anche l'ex sindaco di Calatafimi-Segesta, x. I reati contestati ai sette, a vario titolo, sono: favoreggiamento, abuso d'ufficio, omissione d'atti d'ufficio e falsita' materiale e ideologica in atti pubblici. Secondo i carabinieri, quindi, x "utilizzava indebitamente gli strumenti in suo possesso per incentivare gli introiti del parcheggio di proprieta' della societa' 'x', riconducibile a x: le multe scattavano "con assiduita'", sia su chiamata dell'imprenditore che di iniziativa del vice comandante, per gli automobilisti che parcheggiavano fuori dall'area a pagamento. Secondo i carabinieri xsarebbe stato "asservito totalmente" al volere di x, che aveva assunto alcuni parenti del vice comandante all'interno della sue societa': lx', che gestisce l'area di parcheggio, che vede la figlia di x socia al 50% e che ha assunto anche la moglie e il genero del vice comandante. Un altro figlio di x e' stato assunto, invece, presso la 'x'. Le indagini sono state portate avanti dai carabinieri attraverso pedinamenti e intercettazioni telefoniche e ambientali, oltre che con l'acquisizione di documenti persso gli uffici del Comune di Calatafimi-Segesta. Questi gli altri quattro indagati: x, moglie del vice comandante, il comandante della polizia municipale di Calatafimi-Segesta, xa, e altri due appartenenti al corpo, l'ispettore x. x dovra' rispondere di abuso d'ufficio e falsita' ideologica perche' avrebbe "imposto" "senza averne titolo", con un atto informale a sua firma privo di protocollo, di non fare parcheggiare le auto al'interno dell'area archeologica, che oggi e' ente autonomo e che al momento dei fatti dipendeva direttamente dal dipartimento Beni culturali della Regione Siciliana. Il nome di x spunta nell'inchiesta dei magistrati di Palermo sulle vicende che ruotano attorno alle attivita' del re dell'eolico, x, e del faccendiere x. (Com/Sac/Dire) 09:41 20-02-20 NNNN
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