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giovedì 24 giugno 2021

COVID: REPORT GIMBE, 'SU VARIANTE INDIANA POCHI DATI E GESTIONE TROPPO ATTENDISTA'

 

GIOVEDÌ 24 GIUGNO 2021 11.50.49


COVID: REPORT GIMBE, 'SU VARIANTE INDIANA POCHI DATI E GESTIONE TROPPO ATTENDISTA' =

ADN0453 7 CRO 0 ADN CRO NAZ COVID: REPORT GIMBE, 'SU VARIANTE INDIANA POCHI DATI E GESTIONE TROPPO ATTENDISTA' = Cartabellotta, 'il numero di sequenziamenti effettuati è modesto e notevolmente eterogeneo' Roma, 24 giu. (Adnkronos Salute) - Sulla variante delta variante serve "proattività, ovvero potenziare il sequenziamento e il contact tracing, oltre che attuare strategie di screening per chi arriva dall'estero e completare il ciclo vaccinale di over 60 e fragili. Ad oggi in Italia su questa variante ci sono pochi dati e la gestione è troppo attendista". E' il giudizio del report della Fondazione Gimbe analizzando il proprio monitoraggio indipendente effettuato tra il 16 e il 22 giugno. Secondo il report degli Ecdc pubblicato ieri, la variante delta (o indiana) è del 40-60% più contagiosa di quella alfa (inglese) e determinerà il 70% delle nuove infezioni entro l'inizio di agosto ed il 90% entro la fine. In Italia, "stando al database internazionale Gisaid, sulla base dei campioni prelevati dal 9 al 23 giugno, su 218 sequenze depositate 71 (32,6%) sono da variante delta, un numero di incerta rappresentatività nazionale visto che non tutte le Regioni condividono i sequenziamenti in questo database - riporta il documento di Gimbe - Un dato più accurato sulla prevalenza della variante delta in Italia, che al 18 maggio si attestava all'1%, è atteso con la nuova indagine di prevalenza dell'Iss sui campioni notificati il 22 giugno". (segue) (Com-Frm/Adnkronos Salute) ISSN 2465 - 1222 24-GIU-21 11:50 NNNN

GIOVEDÌ 24 GIUGNO 2021 11.50.49

COVID: REPORT GIMBE, 'SU VARIANTE INDIANA POCHI DATI E GESTIONE TROPPO ATTENDISTA' (2) =

ADN0454 7 CRO 0 ADN CRO NAZ COVID: REPORT GIMBE, 'SU VARIANTE INDIANA POCHI DATI E GESTIONE TROPPO ATTENDISTA' (2) = (Adnkronos Salute) - "In assenza di dati affidabili sulla presenza della variante delta in Italia - puntualizza a Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe - tre sono le ragionevoli certezze: innanzitutto il numero di sequenziamenti effettuati è modesto e notevolmente eterogeneo a livello regionale; in secondo luogo, il contact tracing non è stato adeguatamente ripreso, nonostante i numeri del contagio lo permettano; infine, preoccupa il confronto con quanto sta accadendo nel Regno Unito nonostante sia più avanti sul fronte delle coperture vaccinali: in Italia infatti poco più 1 persona su 4 ha una copertura adeguata, avendo - prosegue - completato il ciclo vaccinale (27,6% rispetto al 46% del Regno Unito), mentre il 26,5% della popolazione ha ricevuto solo una dose (rispetto al 17% del Regno Unito) e il 46% è totalmente privo di copertura (rispetto al 37% del Regno Unito), percentuali preoccupanti considerando la minore efficacia di una sola dose di vaccino nei confronti di questa variante". (Com-Frm/Adnkronos Salute) ISSN 2465 - 1222 24-GIU-21 11:50 NNNN

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