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martedì 11 agosto 2020

ANSA-FOCUS/ Coronavirus: cresce speranza per cura anticorpi


MARTEDÌ 11 AGOSTO 2020 16.37.02


ANSA-FOCUS/ Coronavirus: cresce speranza per cura anticorpi

ZCZC7413/SX4 XSP20224016292_SX4_QBKN R CRO S04 QBKN ANSA-FOCUS/ Coronavirus: cresce speranza per cura anticorpi Negli Usa partono test sull'uomo, anche l'Italia al lavoro di Adele Lapertosa (di Adele Lapertosa) (ANSA) - ROMA, 11 AGO - Dopo le sperimentazioni sull'uomo per i vaccini, stanno ora partendo anche quelle degli anticorpi monoclonali. L'annuncio arriva dall'Istituto Nazionale per le Malattie Infettive (Niaid) degli Stati Uniti, che insieme a due aziende americane sta arruolando i volontari. Ma in questa corsa c'e' anche l'Italia in gara, con ben due diversi gruppi di ricerca al lavoro, quello di Rino Rappuoli, della Fondazione Toscana Life Sciences, e quello di Giuseppe Novelli, dell'universita' Roma Tor Vergata. Per quanto riguarda gli Stati Uniti, il Network di prevenzione Covid-19 (CoVpn), istituito dal Niaid, ha annunciato l'avvio delle due sperimentazioni cliniche di fase 3 di due diversi anticorpi monoclonali su adulti a rischio di infezione per essere state a stretto contatto, a casa o sul posto di lavoro, con persone positive al nuovo coronavirus. Per ognuna delle sperimentazioni si punta a coinvolgere circa 2000 persone negli Stati Uniti. Una delle due verra' condotta dal Niaid con la Regeneron Pharmaceuticals, per testare l'anticorpo REGN-COV-2 su circa 2000 adulti asintomatici, che sono stati a stretto contatto a casa con persone positive al virus nelle 96 ore precedenti la somministrazione del farmaco. Lo studio servira' a vedere anche se l'anticorpo puo' prevenire l'infezione o i sintomi in chi e' gia' infetto. Nella seconda sperimentazione, finanziata dall'azienda Eli Lilly, si valutera' l'anticorpo LY-CoV555, isolato da Abcellera Biologics nei malati di Covid-19 guariti. In questo caso si cerchera' di capire se il farmaco possa prevenire l'infezione tra le persone ad alto rischio di esposizione perche' risiedono o lavorano in strutture con assistenza infermieristica. Sempre negli Usa c'e' il gruppo guidato dal virologo David Ho, della Columbia University e direttore scientifico del Centro Aaron Diamond per la ricerca sull'Aids, che lavora a super anticorpi prelevati da persone malate di Covid-19. Nei dati pubblicati a fine luglio sulla rivista Nature, ha descritto i risultati positivi osservati negli animali, dove gli anticorpi hanno mostrato di poter neutralizzare il nuovo coronavirus, impedendogli di legarsi alle serrature molecolari che utilizza per entrare nelle cellule. In Italia invece il MAD (Monoclonal Antibody Discovery) LAB di Fondazione Toscana Life Sciences ha selezionato 3 anticorpi, tra piu' di 4000 candidati ottenuti dal sangue di pazienti convalescenti o guariti da Covid-19, ricevuto grazie alla collaborazione con l'Istituto Spallanzani di Roma e l'Azienda Ospedaliero-Universitaria Senese. La sequenza di Dna dei tre anticorpi monoclonali umani e' stata inviata a un partner svizzero per lo sviluppo delle linee cellulari e poi avverra' la produzione con il Gruppo Menarini. L'obiettivo e' di poter avviare entro la fine del 2020 i test clinici sull'uomo. Il gruppo di Giuseppe Novelli ha invece ottenuto i primi anticorpi monoclonali sintetici nell'ambito ricerca guidata dall'universita' canadese di Toronto, a cui l'Italia partecipa anche con l'Universita' di Torino e gli istituti Spallanzani e Neuromed. (ANSA). Y85-BR 11-AGO-20 16:36 NNNN

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