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venerdì 7 agosto 2020

Il telescopio italiano SCORE misura l'elio nella corona solare

VENERDÌ 07 AGOSTO 2020 11.14.46


Il telescopio italiano SCORE misura l'elio nella corona solare

Il telescopio italiano SCORE misura l'elio nella corona solare Lanciato nel 2009 a bordo del razzo sonda della Nasa Herschel Roma, 7 ago. (askanews) - Nel 2009, gli scienziati della Nasa in collaborazione con fisici solari italiani dell'Inaf e dell'Università di Firenze hanno lanciato dalla base missilistica di White Sands (New Mexico) un razzo sonda con a bordo anche un telescopio italiano, finanziato dall'Asi, per misurare l'abbondanza dell'elio e la distribuzione nell'atmosfera solare estesa ossia la corona. I risultati sono stati recentemente pubblicati su "Nature Astronomy". L'elio è il secondo elemento più abbondante nell'universo dopo l'idrogeno. Ma gli scienziati non sono sicuri di quanto effettivamente ce ne sia nell'atmosfera del Sole, dove è difficile misurarlo. Conoscere la quantità di elio nell'atmosfera solare - spiegano Inaf e Asi in una nota - è inoltre importante per comprendere l'origine e l'accelerazione del vento solare, il flusso costante di particelle cariche dal Sole, che permea l'intero Sistema solare e nel quale navigano le sonde spaziali interplanetarie e sono immersi i pianeti, e che può potenzialmente danneggiare un'astronave al raggiungimento della Terra. In precedenza, misurando il rapporto tra elio e idrogeno nel vento solare che raggiunge la Terra, gli scienziati hanno trovato valori molto più bassi del previsto. C'era il sospetto che la carenza di elio potesse essere causata da un diminuito effetto di trascinamento dell'elio da parte dell'idrogeno nel processo di formazione del vento solare. Scoprire dove si perde l'elio è la chiave per capire come viene accelerato il vento solare. Per misurare la quantità di elio e idrogeno coronali, il coronografo italiano Sounding-rocket Coronographic Experiment (SCORE), a bordo del razzo sonda NASA Helium Resonance Scattering in the Corona and Heliosphere (HERSCHEL), ha catturato immagini della corona solare, osservando simultaneamente l'emissione dell'elio - una volta ionizzato - e quella dell'idrogeno neutro fino ad una distanza di due raggi solari dalla fotosfera. Mentre altre precedenti missioni avevano studiato la corona, nessuna aveva la capacità di misurare l'abbondanza dell'elio, rispetto all'idrogeno, nell'intera corona. Grazie alle misure dello strumento italiano SCORE, finanziato dall'Agenzia spaziale italiana, il team americano, italiano e francese di HERSCHEL ha anche scoperto che l'elio non era distribuito uniformemente nella corona. La regione equatoriale del Sole non aveva quasi elio, mentre le aree a metà latitudine avevano la massima abbondanza, con valori compatibili con quello dell'abbondanza prevista per la zona di convezione - zona sub-fotosferica - del Sole. Confrontando con le immagini del Solar and Heliospheric Observatory (SOHO) dell'ESA, gli scienziati sono stati in grado di mostrare che l'abbondanza dell'elio alle medie latitudini si sovrappone alle regioni in cui le linee del campo magnetico del Sole si aprono nel Sistema solare. (segue) Red/Lcp 20200807T111433Z  

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