Il “groppo“ alla gola della stampa.
In Italia si pubblicano 173 quotidiani, di cui 30 sono a tiratura nazionale con allegato notiziari locali; i restanti 143 sono a tiratura territoriale o locale. Dei giornali nazionali 6 sono dichiaratamente di destra;11 sono i cosiddetti giornali della serva; solo 3 si possono considerare professionalmente indipendenti (Avvenire, Domani, il Fatto Quotidiano).
Queste è una delle cause per cui l’Agenzia internazionale World Press Freedom Index classifica l’Italia al 77° posto mondiale in tema di libertà di stampa; ultima in Europa; sostenendo che attualmente questa libertà nel mondo è quella più minacciata.
Gli ultimi 10 documenti postati dal sottoscritto su face book hanno ricevuto 450 consensi e 51 commenti, dei quali solo 4 di dissenso; partecipo a un gruppo largo di 423 conoscenti dei quali ho l’indirizzo mail, ai quali invio ad anch’essi i documenti; tra questi ci sono parecchi giornalisti appartenenti al club dei “soliti noti“ assidui frequentatori appariscenti dei talk show televisi, dove la norma è il litigio su questioni banali per il non saper e il non voler approfondire questioni di fondo, al fine di sviluppare “l’ignoranza “ del pubblico.
Come dimostrazione dell’abisso esistente tra chi è a busta paga e che legge o vede; non a caso nessun appartenente dell’elitario club degli “appariscenti“ si degna di approfondire nel merito gli scottanti temi citati posti; salvo fare degli scoop finalizzati solamente all’audience puntando su episodi falsamente popolani di cronaca nera, rosa o di spettacolo leggero; il tutto accompagnato da TG dove la falsa informazione è la principale fomentatrice di odio e guerre tra i popoli.
Uno dei campioni è il cattolico Paolo Mieli, che interpreta il grido di pace del Papa sostenendo a oltranza il diritto alla guerra e alla vittoria dell’Ucraina; contrario pertanto ad un ruolo negoziatore dell’Europa; mascalzone! Gli fa da contrappunto l’apparente terziarista Marco Giannini, idealmente vetero anticomunista per le disuguaglianze, ricordando Putin come sovietico.
Quando si tratta di politica nazionale si assiste anche a lodevoli sprazzi di creatività critica; ma quando il tema è la politica internazionale prevale il bigottismo occidentalista atlantista
Mediobanca fa sapere che In apporto alla spesa militare mondiale gli Usa spendono il 37,9%, la Cina il 13,9%; aggirando l’onesta informazione del dato Russia, l’Istituto Bancario Occidentale assomma tre paesi (GB, India e Russia) per fornirci il complessivo dato del 61,8% che, costretti ad una analisi sommaria, indica comunque un 20,6% per singolo paese; quasi la metà del 37,9% degli Usa; dove, secondo il Senatore Democratico Bernie Sanders, i 50 americani più ricchi possiedono di più di quanto possiedono i restanti 165 milioni di statunitensi.
Già all’inizio del 1900 lo scrittore ungherese Josep Pulitzer, poi Democratico Usa, scriveva; “una stampa cinica e mercenaria, prima o poi creerà un pubblico ignobile“. In una lettera dal carcere del 1933, Antonio Gramsci ha scritto; “Io non sono mai stato un giornalista professionista perché vende la sua penna a chi gliela paga meglio e deve continuamente mentire, perché la menzogna entra nella qualifica professionale“.
Ci siamo; il primo nemico della libertà di stampa è questo giornalismo; se volete sconfiggerlo; lottate dentro voi stessi.
Enrico Corti
30 marzo 2024
Sono vietati la riproduzione e l'uso di questo e-mail in mancanza di autorizzazione del destinatario. Se avete ricevuto questo e-mail per errore, vogliate cortesemente contattarci immediatamente per e-mail.
Nessun commento:
Posta un commento