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giovedì 21 gennaio 2016

P.A., Cgil: grave militarizzazione forzata del Corpo Forestale


P.A., Cgil: grave militarizzazione forzata del Corpo Forestale


Ci batteremo per la libertà dei lavoratori
Roma, 21 gen. (askanews) - "Più che di razionalizzazione delle
funzioni si dovrebbe parlare di pessima razionalizzazione delle
libertà personali: l' assorbimento dei lavoratori del Corpo
forestale dello Stato all' interno dell' Arma dei Carabinieri, con
conseguente trasformazione del loro status da ' civile' a
' militare' senza alcuna libertà di scelta, è fatto gravissimo,
che si aggiunge alla decisione sbagliata di cancellare una forza
di polizia specializzata nella prevenzione e repressione delle
violazioni dell' ambiente". Così Gianna Fracassi, segretaria
confederale della Cgil, commenta l' approvazione da parte del
Consiglio dei ministri di ieri del decreto legislativo recante la
razionalizzazione delle funzioni di polizia e l' assorbimento del
Corpo forestale dello Stato.
Per Fracassi "la necessità di riorganizzazione c'è, sicuramente,
e la Cgil oltre un anno fa ha presentato alcune proposte su
questo punto. Ma, come purtroppo spesso accade, la strada
intrapresa non va esattamente nella direzione di razionalizzare,
evitare gli sprechi e assicurare servizi più efficienti per i
cittadini".
"La decisione di sopprimere il Corpo Forestale dello Stato
facendo transitare il personale nell' Arma dei Carabinieri -
prosegue la dirigente sindacale - è grave non solo perché implica
la scelta di non avere in questo Paese una forza di polizia
specializzata, tra le altre cose, nella prevenzione e repressione
delle violazioni dell' ambiente e delle frodi a danno delle
produzioni agroalimentari, ma lo è ancor di più per le
conseguenze che avrà sui lavoratori direttamente interessati".
"In forza di questo provvedimento - sottolinea infatti Fracassi -
il personale, che oggi ha status civile, assumerà lo stato
giuridico miliare. E non per una libera e legittima scelta".
Questa "militarizzazione forzata" è l' aspetto maggiormente
negativo del decreto, in quanto, come spiega la segretaria
confederale della Cgil, "l' assunzione dello status di militare
presuppone l' affievolimento di una serie di libertà personali tra
le quali il diritto di partecipare a riunioni e manifestazioni
politiche, il diritto di scioperare e di costituire associazioni
professionali a carattere sindacale o aderire ad associazioni
sindacali". "Proprio perché si tratta di una decisione che
intacca in modo significativo la sfera personale e i diritti in
capo ai singoli cittadini - prosegue - deve essere oggetto di una
libera scelta".
"Per queste ragioni tale vicenda assume un carattere particolare,
che travalica il perimetro della vertenza sindacale tradizionale
e investe il dibattito pubblico anche sui limiti che la legge può
imporre alle libertà personali. E per questo riguarda tutti noi,
soprattutto in quanto cittadini oltre che lavoratori". "La Cgil,
insieme alle categorie e alle altre organizzazioni sindacali -
afferma in conclusione Fracassi - si batterà in tutte le sedi
opportune, incluse quelle giudiziarie, per ripristinare i diritti
e la piena libertà dei lavoratori".
Glr

21 GEN 2016 155401 

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