VENERDÌ 08 GIUGNO 2018 12.57.23
SALUTE
RICERCA: MAPPATO IL PIU' ANTICO GENOMA DELLA PESTE =
Roma, 8 giu. (AdnKronos Salute) - La 'morte nera' ha una storia
antichissima. Un team internazionale di ricercatori guidati dal Max
Planck Institute for the Science of Human History ha analizzato due
genomi Y. pestis 'vecchi' almeno 3.800 anni, che suggeriscono
un'origine nell'Età del bronzo per la peste bubbonica. Il ceppo
identificato dai ricercatori è stato recuperato da una doppia
sepoltura nella regione di Samara in Russia: i due scheletri avevano
lo stesso ceppo del batterio al momento della morte. Lo studio,
pubblicato su 'Nature Communications', mostra dunque che questo ceppo
è il più antico sequenziato finora a contenere i fattori di virulenza
considerati caratteristici della peste bubbonica, ed è ancestrale ai
ceppi che hanno causato la peste di Giustiniano, quella nera medievale
e l'epidemia del XIX secolo in Cina.
La peste, causata dal batterio Yersinia pestis, causò alcune delle
pandemie più letali del mondo antico e continua a colpire ancora oggi.
Nonostante ciò, l'origine della malattia non è ancora ben compresa. In
particolare, non è chiaro esattamente quando e dove Y. pestis abbia
acquisito il profilo di virulenza che gli consente di diffondersi
usando le pulci come vettore. Studi recenti su antichi genomi hanno
identificato le sue prime varianti conosciute, risalenti al tardo
Neolitico e alla prima Età del bronzo, ma questi genomi non mostravano
le firme genetiche ritenute cruciali per rendere la malattia
particolarmente insidiosa. (segue)
(Mal/AdnKronos)
ISSN 2465 - 1222
08-GIU-18 12:57
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VENERDÌ 08 GIUGNO 2018 12.57.23
SALUTE
RICERCA: MAPPATO IL PIU' ANTICO GENOMA DELLA PESTE (2) =
(AdnKronos Salute) - In questo studio i ricercatori hanno analizzato
nove soggetti sepolti in alcune tombe in un sito in Russia. Due di
questi corpi erano stati infettati da Y.pestis al momento della morte.
I due sono stati sepolti insieme in un'unica tomba, risalente a circa
3.800 anni. L'analisi del Dna umano ha mostrato che si trattava di
soggetti appartenenti della cultura di Srubnaya della regione di
Samara, come mostrano anche i resti archeologici.
"Entrambi avevano lo stesso ceppo di Y. pestis - commenta Kirsten Bos
del Max Planck - Questo ceppo ha tutte le componenti genetiche note
per la forma bubbonica della malattia. Insomma la peste, con il
potenziale di trasmissione che conosciamo, è molto più antica di
quanto pensassimo".
I ricercatori hanno usato i dati raccolti, insieme a quelli relativi a
precedenti mappature del Dna di ceppi di peste, per datare il ceppo
appena identificato a circa 4000 anni fa. "La nostra peste possiede
tutte le caratteristiche genetiche necessarie per un'efficiente
trasmissione in roditori, esseri umani e altri mammiferi", conclude
Maria Spyrou del Max Planck Institute for Science of Hman History,
prima autrice dello studio.
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