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martedì 24 ottobre 2017

Anziani: Spi-Cgil, residenze costose e poco trasparenti =


Anziani: Spi-Cgil, residenze costose e poco trasparenti =
(AGI) - Roma, 24 ott. - Per lo piu' private, molto costose e
mediamente poco trasparenti. Sono le strutture residenziali per
anziani fotografate dall'Osservatorio nazionale presentato oggi
alla Camera dei Deputati dallo Spi-Cgil, il Sindacato dei
pensionati. Su 4mila strutture analizzate in tutta Italia,
infatti, e' emerso che solo il 14% sono pubbliche e gestite
direttamente dai Comuni, dalle associazioni o consorzi ad essi
legate, da Aziende sanitarie o da Aziende Pubbliche di Servizi
alla Persona (ASP). Il restante 86% sono invece gestite da
privati, enti religiosi, Onlus, Fondazioni e cooperative. Nel
pubblico rette fino 1.800 euro al mese. Nel privato oltre i
2.500 euro a livello economico convengono le strutture
pubbliche, le cui rette massime nel 46% dei casi non superano i
60 euro al giorno (circa 1.800 euro al mese).
In quelle private invece la spesa economica da sostenere e'
piu' elevata e puo' arrivare (nel 39% dei casi) oltre gli 80
euro giornalieri (circa 2.500 euro al mese). Tra quelle private
quelle piu' costose sono quelle riferite all'area profit (54%
ha rette superiori agli 80 euro giornalieri), seguite da quelle
gestite da cooperative, dalle Fondazioni e dagli enti
religiosi. Piu' basse le rette nelle strutture gestite da Onlus
e da Associazioni. Le rette massime riguardano principalmente
le strutture che si occupano di persone non autosufficienti e
le strutture di grande dimensione, basse solo nel 17% dei casi
mentre nel 45% superano gli 80 euro giornalieri. Il 74% delle
strutture residenziali ospita anziani non autosufficienti Oltre
l 80% sono di medio-piccole dimensioni e non superano i 100
posti letto Il 74% delle strutture residenziali per anziani
ospita anziani totalmente o parzialmente non autosufficienti.
Sono solo il 6% invece quelle che ospitano anziani
autosufficienti mentre il 20% non specifica la tipologia dei
suoi ospiti. (AGI)
Noc (Segue)
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Anziani: Spi-Cgil, residenze costose e poco trasparenti (2) =
(AGI) - Roma, 24 ott. - Si tratta principalmente di strutture di
medio-piccola dimensione. Oltre l'80% infatti non ha piu' di 100
posti letto (il 10% fino a 20, il 33% ne ha tra i 20 e i 50, il 38%
tra i 50 e i 100). Solo il 19% ha oltre 100 posti letto. Nel pubblico
alto tasso di trasparenza. Maglia nera agli enti religiosi. Non tutte
le tipologie di strutture residenziali forniscono informazioni ai
propri assistiti o alle loro famiglie circa i servizi da esse
erogati. Se il 68% comunica informazioni sul personale impiegato e il
77% ha un sito web sono solo il 38% quelle che pubblicano la Carta
dei servizi. Va decisamente meglio in quelle pubbliche, che nell'86%
dei casi danno informazioni piu' o meno dettagliate. Nel privato
maglia nera agli enti religiosi. Poco piu' della meta' di quelli che
gestiscono strutture residenziali per anziani (il 55%) fornisce
informazioni a fronte del 68% delle cooperative, il 69% delle aziende
private di mercato, il 76% delle Onlus e il 74% delle Fondazioni.
Tariffe fuori controllo e scarsa qualita'. Attenzione alle case
famiglia.
Un fenomeno fortemente in crescita e' quello delle case famiglia
e delle strutture a carattere comunitario. Nel primo caso possono
ospitare fino a 6 persone mentre nel secondo fino a 20. Per avviare
questa particolare attivita' commerciale basta una semplice
dichiarazione (la Dia) e non c'e' bisogno di una autorizzazione
preventiva al funzionamento. In questo modo anche persone senza
competenze e conoscenza del settore dell'assistenza socio-sanitaria
agli anziani possono aprire e gestire una struttura residenziale. Le
tariffe sono fuori controllo. La competizione fra case famiglia puo'
infatti generare fenomeni di bassa tariffazione a cui pero'
corrisponde l'erogazione di servizi di bassa qualita'. (AGI)
Noc
241000 OTT 17
NNNN
 

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