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venerdì 23 novembre 2018

CGIL: LANDINI, SERVE UNITA', SINDACATO TORNI TRA LA GENTE/ADNKRONOS



VENERDÌ 23 NOVEMBRE 2018 18.21.39

CGIL: LANDINI, SERVE UNITA', SINDACATO TORNI TRA LA GENTE/ADNKRONOS =

dividerci ora sarebbe capolavoro - serve unita' anche con Cisl e Uil Roma, 23 nov. (AdnKronos) - ''Sarebbe un capolavoro oggi se dovessimo dividerci dopo aver trovato l'unità con un documento condiviso dal 98% del sindacato. Non è divisiva la dialettica perché il confronto rafforza sempre l'unità. Ma serve anche chiarezza: se la proposta non va bene bisogna capire il perché ma anche se c'è un'altra proposta''. Così, Maurizio Landini, segretario generale Cgil in pectore si appella all'unità dopo le tensioni che hanno diviso il sindacato all'indomani della sua candidatura da parte del segretario generale Susanna Camusso. E lo fa chiudendo il congresso della Cgil di Roma e Lazio e incassando l'ovazione finale che lo 'elegge' al grido di 'segretario segretario' al termine di un lunghissimo intervento nel corso del quale mette in fila tutti i capitoli dell'agenda che attende la nuova Cgil che verrà. Una mission che per la Confederazione di Corso Italia dovrà fare i conti con un panorama sociale completamente nuovo e un mercato del lavoro frammentato che rende improcrastinabile la necessità di un "cambiamento", di un sindacato più mobile meno ingessato che intercetti le esigenze di tutti i lavoratori. "Non dobbiamo aspettare che i lavoratori vengano nelle nostre sedi ma tornare ad essere noi ad andare nei luoghi di lavoro", ammonisce Landini rivendicando per questo la necessità di una "riunificazione del mondo del lavoro" e l'esigenza che per questo la Cgil proceda anche ad "un cambiamento del modello organizzativo" con cui ridiscutere "funzioni e confini delle categorie". Una riunificazione dunque che dovrà passare "da una contrattazione inclusiva con cui mettere sotto lo stesso tetto lavoratori con diritti diversi", spiega perchè "non basta contrattare salari e orari ma bisogna contrattare anche la qualità del lavoro perchè oggi si spaccia per lavoro anche quello senza diritti e non deve passare l'idea che ognuno si deve arrangiare da sè ". Ma anche da una legge sulla rappresentanza per dare gambe a quell'unità con Cisl e Uil ormai per Landini imprescindibile: "le conquiste più civili sono state raggiunte quando c'è stata il massimo dell'unità sindacale", ammonisce. (segue) (Tes/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 23-NOV-18 18:21 NNNN
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(AdnKronos) - E poi il delicato capitolo delle relazioni con il governo alla luce di una manovra di bilancio che per la Cgil non mette il lavoro al centro ma che nonostante questo è stato votato dai lavoratori, anche quelli della confederazione di Corso Italia. Un voto 'contraddittorio' che il sindacato deve provare a "smontare" con le ragioni del lavoro: "mi fermano a volte e mi dicono ho votato Lega perchè volevo il cambiamento ma sia chiaro che voi non dovete abbassare la guardia perchè mi dovete tutelare", racconta ammonendo sul rischio insito nel contratto che lega Salvini a Di Maio. "La pericolosità non è solo nell'accordo Lega-5Stelle ma nel fatto che chi è fuori da questo contratto privato non conta nulla, ne' Parlamento ne' sindacati. Ma il cittadino non è un cittadino solo perché vota ogni 4 anni''. Manca inoltre una politica industriale adeguata: "non c'è una idea di politica industriale e gli stessi interventi rischiano di mettere in discussione le imprese stesse", elenca ancora Landini che critica duramente la mancanza di attenzione alle proposte sindacali dell'esecutivo. "Non abbiamo presentato un elenco di interventi ma un documento che proponeva un'idea alternativa di Paese anche nei rapporti con l'Europa. Eppure questo governo non ci convoca, non fa neppure incontri dalle 8 alle 8 cogli l'attimo", ironizza criticando duramente l'atteggiamento del Governo nell'attuale braccio di ferro con la Commissione Ue sulla manovra. " E' una pantomima che sfiora l'irresponsabilità; quella di fare in modo che la Ue ci sanzioni per prendere qualche voto in più alle prossime europee. E non capiscono che non stanno sanzionando Salvini o Di Maio", attacca. "Il problema non è il rispetto dei vincoli si o no ma se apri o meno una battaglia per far ripartire gli investimenti, gli unici che possano riattivare l'occupazione e che in Italia per il momento mancano", conclude. (Tes/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 23-NOV-18 18:21 NNNN

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