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sabato 13 luglio 2019

>>>ANSA/ Raid anti immigrati, rivolta dei sindaci contro Trump


SABATO 13 LUGLIO 2019 19.52.31

>>>ANSA/ Raid anti immigrati, rivolta dei sindaci contro Trump

ZCZC4856/SXB ONY05967_SXB_QBXB R EST S0B QBXB >>>ANSA/ Raid anti immigrati, rivolta dei sindaci contro Trump Proteste e ore di angoscia per migliaia di famiglie in 10 citta' (ANSA) - WASHINGTON, 13 LUG - Donald Trump li aveva promessi e ora i raid contro gli immigrati entrati irregolarmente negli Stati Uniti sono pronti a scattare. Per migliaia di famiglie venute dal Centro America, molte delle quali da anni residenti e con un lavoro negli Usa, sono ore di paura e di angoscia. La tensione e' altissima e i sindaci delle dieci metropoli nel mirino degli uomini dell'Ice, l'agenzia governativa per il contrasto all'immigrazione clandestina, sono in rivolta. "Se voi o i vostri cari siete avvicinati dagli agenti federali nella vostra casa, in strada o in luoghi pubblici ricordate: avete dei diritti, e la vostra citta' vi aiutera' a combattere per loro", e' il messaggio in inglese e in spagnolo postato su Twitter dal sindaco di New York Bill de Blasio, candidato alla Casa Bianca e da oltre due anni alla guida del movimento delle cosiddette 'citta' santuario', quelle che sfidano la politica della tolleranza zero di Trump e che si rifiutano di collaborare con le forze dell'ordine governative incaricate dei blitz contro gli irregolari. "Se siete preoccupati che vi separino dai vostri figli potete ricorrere ad un assistente legale", aggiunge de Blasio, postando il numero di telefono da chiamare in caso di emergenza. Una vera e propria sfida alla Casa Bianca. E il primo cittadino di New York non e' solo. "Non ho sentito alcun sindaco dire che e' interessato a questi raid contro gli immigrati. Raid che non possono che essere definiti disumani", afferma la sindaca afroamericana di Atlanta Keisha Lance Bottoms. E si ribella anche chi democratico non e'. "Non ci hanno informato di nulla, non sappiamo nulla di quanto accadra' nella nostra citta', e' intollerabile, e' difficile per un sindaco dire quello che puo' succedere", la denuncia del primo cittadino di Miami, Franci Suarez. Mentre il collega di Los Angeles, l'italoamericano Eric Garcetti, ha lanciato un appello per difendere i bambini che saranno coinvolti nei raid: "Sono loro le prime vittime". La Casa Bianca non sembra intenzionata a tornare indietro. "In migliaia saranno rimandati a casa loro, ho il dovere di farlo", l'ultimo tweet di Trump sulla decisione di agire. Il presidente apre invece sull'avvio di un'indagine indipendente per verificare le reali condizioni nei campi per immigrati al confine con il Messico, dopo che diversi membri del Congresso e associazioni per la difesa dei diritti civili hanno raccontato le condizioni drammatiche in cui sono costrette a vivere migliaia di persone, compresi i bambini: niente letti, poca acqua, poco cibo e tanta sporcizia. Una situazione al limite di una crisi umanitaria testimoniata nelle ultime ore anche dal vicepresidente americano Mike Pence, che si e' recato in due dei controversi centri confermando le "condizioni di vita inaccettabili" e chiedendo al Congresso di varare presto degli aiuti. Ma ribadendo la linea dura dell'amministrazione Trump necessaria - ha sottolineato Pence - proprio per porre fine a questa crisi. La Casa Bianca ha intanto fatto ricorso presso la Corte Suprema perche' sblocchi i fondi per la costruzione di ampi tratti del muro in California, Arizona e New Mexico. Fondi che si trovano al momento nelle casse del Pentagono ma bloccati dalla Corte di appello federale di San Francisco.(ANSA). CU 13-LUG-19 19:52 NNNN 

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