DOMENICA 29 MARZO 2020 15.51.22
>ANSA-FOCUS/ Coronavirus:cambiano epidemie ma non comportamenti
ZCZC2866/SXA XSP46083_SXA_QBXB R CRO S0A QBXB >ANSA-FOCUS/ Coronavirus:cambiano epidemie ma non comportamenti Da peste a Spagnola, gestione simile. E c'erano anche i no vax (ANSA) - ROMA, 28 MAR - Che sia peste, colera, vaiolo o influenza, il comportamento dell'uomo davanti alle epidemie non e' cambiato molto nel corso dei secoli, nonostante il progresso nelle conoscenze tecniche e mediche. E non solo per l'applicazione di quarantene e bandi di citta' malate, ma anche per la gestione degli ospedali e per la presenza, gia' agli albori dell'era vaccinale, di no-vax e la diffusione di fake news. A fare un excursus medico nel corso dei secoli e' Alessandro Porro, docente di Storia della medicina della Statale di Milano. "Quello a cui stiamo assistendo oggi con il Covid-19 si e' in parte gia' visto con la Spagnola nel 1918-1919 - spiega - Come allora non c'erano ne' farmaci ne' vaccino contro il virus, e dapprima si dedicarono i grandi ospedali alla cura dei malati. Poi quando furono pieni, si fece lo stesso con quelli piu' piccoli e infine si requisirono strutture sul territorio per ospitare un numero di malati sempre maggiore". L'unica differenza e' che, per via della Prima Guerra mondiale in corso, da noi non si poterono applicare le misure di isolamento e distanziamento sociale che sono state messe in campo ora. L'epidemia si esauri' "naturalmente da sola, dopo aver fatto ammalare milioni di persone", prosegue. Anche quarantena e cordoni sanitari non sono certo una novita', visto che venivano adottati ricorrentemente durante le pestilenze, controllando persone e merci che entravano nelle citta' e bandendo chi veniva da aree malate. La peste e' stata una "presenza costante nel tempo che si riaccendeva ogni decina d'anni circa - continua Porro - Basti pensare che alla famosa epidemia di peste nera del 1348, ne seguirono altre nel 1363, 1381, 1394, 1400, poi per tutto il secolo successivo, e ancora nel 1522, 1529, 1557, 1565, 1575, fino alla peste del 1630". Anche la rilevazione dei morti e comunicazione alle autorita', come fa in questi giorni la Protezione Civile, non e' nuova. "A Milano nel 1400 - prosegue - si rilevava ogni giorno il numero dei deceduti e comunicava alle autorita', che quindi conoscevano la situazione in tempo reale". Inoltre verso la fine del secolo venne costruito il lazzaretto. Un'altra cosa che non e' cambiata e' la diffidenza di molte persone verso i medici e le novita' nelle terapie. Lo dimostra quanto successe a fine del 1700 con l'arrivo del primo vaccino contro il vaiolo. "Anche in quel caso ci fu un fronte no-vax e la diffusione di fake news, in cui ad esempio si diceva che chi si fosse fatto vaccinare sarebbe diventato come una mucca, con tanto di crescita di corna", racconta Porro. E come si fa oggi con i testimonial per i vaccini, anche allora un medico italiano, Luigi Sacco, penso' che il modo di convincere i dubbiosi fosse coinvolgere gli 'influencer', che all'epoca erano giornalisti, poeti e persone del mondo della moda. Lo stesso Giuseppe Parini, trent'anni prima della vaccinazione, compose l'ode 'L'innesto del vaiuolo' per demolire i pregiudizi che circolavano sulle pratiche di protezione dal vaiolo.(ANSA). Y85-COI 29-MAR-20 15:50 NNNN
>ANSA-FOCUS/ Coronavirus:cambiano epidemie ma non comportamenti
ZCZC2866/SXA XSP46083_SXA_QBXB R CRO S0A QBXB >ANSA-FOCUS/ Coronavirus:cambiano epidemie ma non comportamenti Da peste a Spagnola, gestione simile. E c'erano anche i no vax (ANSA) - ROMA, 28 MAR - Che sia peste, colera, vaiolo o influenza, il comportamento dell'uomo davanti alle epidemie non e' cambiato molto nel corso dei secoli, nonostante il progresso nelle conoscenze tecniche e mediche. E non solo per l'applicazione di quarantene e bandi di citta' malate, ma anche per la gestione degli ospedali e per la presenza, gia' agli albori dell'era vaccinale, di no-vax e la diffusione di fake news. A fare un excursus medico nel corso dei secoli e' Alessandro Porro, docente di Storia della medicina della Statale di Milano. "Quello a cui stiamo assistendo oggi con il Covid-19 si e' in parte gia' visto con la Spagnola nel 1918-1919 - spiega - Come allora non c'erano ne' farmaci ne' vaccino contro il virus, e dapprima si dedicarono i grandi ospedali alla cura dei malati. Poi quando furono pieni, si fece lo stesso con quelli piu' piccoli e infine si requisirono strutture sul territorio per ospitare un numero di malati sempre maggiore". L'unica differenza e' che, per via della Prima Guerra mondiale in corso, da noi non si poterono applicare le misure di isolamento e distanziamento sociale che sono state messe in campo ora. L'epidemia si esauri' "naturalmente da sola, dopo aver fatto ammalare milioni di persone", prosegue. Anche quarantena e cordoni sanitari non sono certo una novita', visto che venivano adottati ricorrentemente durante le pestilenze, controllando persone e merci che entravano nelle citta' e bandendo chi veniva da aree malate. La peste e' stata una "presenza costante nel tempo che si riaccendeva ogni decina d'anni circa - continua Porro - Basti pensare che alla famosa epidemia di peste nera del 1348, ne seguirono altre nel 1363, 1381, 1394, 1400, poi per tutto il secolo successivo, e ancora nel 1522, 1529, 1557, 1565, 1575, fino alla peste del 1630". Anche la rilevazione dei morti e comunicazione alle autorita', come fa in questi giorni la Protezione Civile, non e' nuova. "A Milano nel 1400 - prosegue - si rilevava ogni giorno il numero dei deceduti e comunicava alle autorita', che quindi conoscevano la situazione in tempo reale". Inoltre verso la fine del secolo venne costruito il lazzaretto. Un'altra cosa che non e' cambiata e' la diffidenza di molte persone verso i medici e le novita' nelle terapie. Lo dimostra quanto successe a fine del 1700 con l'arrivo del primo vaccino contro il vaiolo. "Anche in quel caso ci fu un fronte no-vax e la diffusione di fake news, in cui ad esempio si diceva che chi si fosse fatto vaccinare sarebbe diventato come una mucca, con tanto di crescita di corna", racconta Porro. E come si fa oggi con i testimonial per i vaccini, anche allora un medico italiano, Luigi Sacco, penso' che il modo di convincere i dubbiosi fosse coinvolgere gli 'influencer', che all'epoca erano giornalisti, poeti e persone del mondo della moda. Lo stesso Giuseppe Parini, trent'anni prima della vaccinazione, compose l'ode 'L'innesto del vaiuolo' per demolire i pregiudizi che circolavano sulle pratiche di protezione dal vaiolo.(ANSA). Y85-COI 29-MAR-20 15:50 NNNN
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