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lunedì 1 agosto 2022

UNIVERSITA': OSS. JOBPRICING, SISTEMA ISTRUZIONE ITALIANO SI CONFERMA TRA I PIU' FRAGILI IN EUROPA =

 

LUNEDÌ 01 AGOSTO 2022 14.09.47

UNIVERSITA': OSS. JOBPRICING, SISTEMA ISTRUZIONE ITALIANO SI CONFERMA TRA I PIU' FRAGILI IN EUROPA =

ADN0591 7 CRO 0 ADN CRO NAZ UNIVERSITA': OSS. JOBPRICING, SISTEMA ISTRUZIONE ITALIANO SI CONFERMA TRA I PIU' FRAGILI IN EUROPA = Roma, 1 ago. (Adnkronos/Labitalia) - Gli obiettivi prefissati da Europa 2020 non sono stati raggiunti e l'avvento della pandemia da Covid-19 ha ulteriormente impoverito un sistema già compromesso. La relazione Education and Training Monitor, che monitora i risultati raggiunti nei diversi Stati Membri, individua le principali criticità del nostro paese in 4 punti: spesa per l'istruzione tra le più basse d'Europa (3,9% del pil contro una media europea di 4,7%); basso tasso di popolazione laureata tra i 25-34 anni (28,9% contro una media 45,6% secondo dati Ocse). Siamo tra gli ultimi paesi in classifica; oltre il 23% degli studenti superiori ha gravi lacune in lettura, matematica e scienze; sebbene il traguardo al 2030 sia fissato ad una incidenza inferiore al 15%; oltre il 13% degli studenti tra i 18 e i 24 anni abbandona gli studi sebbene l'obiettivo europeo sia fissato a un massimo del 9%. Emerge dall'University report dell'Osservatorio JobPricing. "Abbiamo - si legge la più alta incidenza di neet e un livello di disoccupazione tra i più alti d'Europa. Nel 2021 l'Italia ha il primato europeo per la presenza di neet tra i 15 e i 29 anni (23% di giovani che non studiano, non lavorano e non sono in alcun programma di formazione) ed è la terza in Europa per disoccupazione dei giovanissimi (34,8%) dopo Grecia (35,5%) e Spagna (35%)". "Il livello di occupazione dei laureati e per chi possiede dei titoli post-laurea - si spiega - è più alto per tutte le fasce di età e la disoccupazione, sia giovanile che per tutta la forza lavoro, è più bassa della media nazionale solo per chi ha un titolo terziario. Nonostante questo, va segnalato che il 25,8% sul totale degli occupati è costretta a rivedere al ribasso le proprie aspettative e adattarsi a svolgere un mestiere per cui è richiesto un titolo di studio inferiore a quello di cui è in possesso. Secondo le rilevazioni Istat e Almalaurea questo fenomeno è in costante crescita: nel 2008 era inferiore di 6,9 punti e nell'ultimo anno è cresciuto di 0,7 punti percentuali. Questa percentuale cresce enormemente se si considerano solo i laureati: secondo le rilevazioni Inapp-plus, nel 2018 il tasso di laureati che occupano posizioni per cui sono sovra-istruiti arrivava già al 37,4%". (Dks/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 01-AGO-22 14:09 NNNN

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