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giovedì 16 febbraio 2023

= Francia: quinta giornata protesta pensioni,7 marzo tutto fermo =

 


GIOVEDÌ 16 FEBBRAIO 2023 15.11.23

= Francia: quinta giornata protesta pensioni,7 marzo tutto fermo =

= Francia: quinta giornata protesta pensioni,7 marzo tutto fermo = (AGI) - Parigi, 16 feb. - Quinta giornata di mobilitazione nazionale dei sindacati francesi contro la riforma delle pensioni, contraddistinta da un netto calo di adesione, mentre in Parlamento si sta concludendo l'esame della legge e l'opposizione spinge per una giornata di blocco del Paese il 7 marzo. Numeri alla mano, anche se per i sindacati la giornata di oggi "e' gia' un successo", e' limitata la partecipazione dei lavoratori al nuovo sciopero, con solo 7,67% di insegnanti fermi (contro oltre il 14% martedi' scorso) in pieno periodo di vacanze scolastiche e 14% di dipendenti della compagnia ferroviaria Sncf in sciopero contro 25% la scorsa settimana. Secondo le stime del ministero dell'Interno, tra 450 e 650 mila persone dovrebbero scendere in piazza su tutto il territorio nazionale, di cui 40 a 70 mila a Parigi, in netto calo rispetto alle 933 mila adesioni dello scorso fine settimana. Alle ore 14, a protestare per le strade di 87 citta' francesi sono 176 mila persone contro 358 mila sabato scorso. Il corteo simbolo dei dirigenti dell'intersindacale si svolge ad Albi, per omaggiare la mobilitazione delle citta' medie contro la riforma, in proporzione con un'adesione superiore rispetto alle grandi citta'. Sulla Francia aleggia il rischio di un Paese del tutto fermo il prossimo 7 marzo, con una giornata 'ville morte' indetta dai sindacati per mettere pressione sul governo e farlo rinunciare allo slittamento dell'eta' pensionabile a 64 anni nel 2030 contro 62 oggi. Un'azione sostenuta dal 58% dei francesi secondo un sondaggio Elabe per Bfmtv. (AGI)Vqv/Tig (Segue) 161511 FEB 23 NNNN

GIOVEDÌ 16 FEBBRAIO 2023 15.11.16

= Francia: quinta giornata protesta pensioni,7 marzo tutto fermo (2)=

= Francia: quinta giornata protesta pensioni,7 marzo tutto fermo (2)= (AGI) - Parigi, 16 feb. - Al momento quindi ci sono pochi disagi nel settore dei trasporti pubblici, con la stragrande maggioranza di treni, metro, bus e aerei in circolazione regolarmente. Nelle citta' medie, tra cui Rennes, Montpellier, ci sarebbero 12 mila manifestanti, un record di 65 mila a Tolosa, 20 mila a Le Havre mentre a Marsiglia sono stati solo in 7 mila. "Questo e' comunque il movimento sociale piu' grande degli ultimi 30 o 35 anni" ha detto da Albi Laurent Berger, leader della CFDT, salutando la forte mobilitazione delle citta' medie dall'inizio della contestazione. "La mobilitazione e' molto radicata nei territori, in questa Francia che lavora, questa Francia dei lavoratori. Un manifestante ad Albi vale quanto un manifestante a Parigi", ha sottolineato il sindacalista. "Ovunque la mobilitazione c'e' ancora. Non so se e' una novita', ma a volte i lavoratori del settore privato sono quasi piu' mobilitati rispetto al pubblico, sanno forse meglio cos'e' un impiego laborioso" gli ha fatto eco Philippe Martinez, segretario generale della CGT. Commentando lo sciopero odierno, il leader della sinistra radicale Les Insoumis, Jean-Luc Me'lenchon, ha valutato che "le manifestazioni a ripetizione hanno raggiunto il loro limite", pertanto secondo lui e' giunta l'ora di "rafforzare il movimento con un bloccaggio totale" martedi' 7 marzo. "Il 7 marzo tutto il Paese si deve fermare. Macron e' piu' assente che mai e non realizza in quale stato di tensione si trova il Paese. Non sente nulla, non capisce nulla" ha attaccato Me'lenchon. Poche ore fa il presidente ha dichiarato che "le opposizioni hanno perso la bussola e si sono totalmente perse". A queste parole di attacco alle opposizioni, Me'lenchon ha replicato considerando che "i francesi hanno una bussola, vogliono che i loro sforzi siano ricompensati dal progresso per tutti, e non da battute d'arresto sociali". Dal Parlamento, dove l'esame della legge sulla riforma delle pensioni e' entrato nel suo penultimo giorno - si concludera' domani a mezzanotte, per poi passare al Senato - la leader di estrema destra Marine Le Pen ha avvertito che "se il Paese sara' bloccato, sara' la responsabilita' del governo", chiedendo "il sostegno della strada" alla battaglia dei deputati nell'emiciclo. "Abbiamo bisogno di questo sostegno dalla piazza, noi deputati che ci battiamo contro la riforma, perche' e' un elemento essenziale e complementare dell'azione parlamentare" ha dichiarato Le Pen. Il suo gruppo del Rassemblement national si appresta a depositare una mozione di censura contro la riforma tenuto conto del fatto che per la lentezza dei lavori, i deputati non riusciranno a dibattere dell'articolo 7, quello sull'eta' pensionabile a 64 anni. Anche se la coalizione di sinistra Nupes e i comunisti hanno ritirato centinaia di emendamenti, sono ancora troppo quelli da valutare oltre all'esame dei singoli articoli del progetto di legge. A riprova di un clima incandescente in Parlamento, la presidente del gruppo presidenziale Renaissance, Aurore Berge', ha denunciato "comportamenti insopportabili" all'Assemblea nazionale che "si comporta meno bene rispetto alle proteste di strada", complimentandosi con i sindacati. (AGI)Vqv/Tig 161511 FEB 23 NNNN

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