CGIA: SU AUTO GRAVA PRELIEVO FISCALE DI 71, 6 MLD EURO
ACCISE SU GUERRA ABISSINIA, CRISI SUEZ, VAJONT, BELICE, IRPINIA...
(DIRE) Roma, 17 mag. - Sul nostro settore dell' automotive (auto,
motoveicoli e professional) grava un peso fiscale complessivo di
71,6 miliardi di euro. Una cifra spaventosa che, tanto per dare
un' idea, e' piu' che doppia rispetto al gettito versato dalle
imprese con l' Irap (30,4 miliardi di euro) e venti volte
superiore a quanto hanno pagato fino l' anno scorso i proprietari
di prima casa con la Tasi (3,5 miliardi di euro). Due imposte che
sono state (Tasi) e continuano ad essere (Irap) le piu' odiate
dagli italiani.
Con questa analisi l' Ufficio studi della CGIA mette in luce
l' eccessivo carico fiscale che grava su oltre 37 milioni di
autovetture e 6,8 milioni di motoveicoli circolanti in Italia,
arrivando a sostenere che la tassazione su questo settore ha
raggiunto livelli non piu' sopportabili. Si pensi che dal 2009,
anno peggiore di questa crisi, il prelievo fiscale e' aumentato
di 5,3 miliardi di euro (+8 per cento), sebbene ci sia stato un
crollo delle vendite e gli italiani, a seguito della difficolta'
economica registrata in questo periodo, abbiano circolato di meno.
Secondo l' elaborazione dell' Ufficio studi della CGIA su dati
Anfia (Associazione nazionale filiera industria automobilistica),
quasi l' 82 per cento dei 71,6 miliardi di euro di tasse prelevate
dall' automotive e' riconducibile all' utilizzo del parco
circolante, il 9,5 per cento all' acquisto e l' 8,5 per cento alla
tassa di possesso.
Se analizziamo le singole voci, ci accorgiamo che oltre la
meta' del gettito complessivo prelevato dall' automotive (pari a
51,7 per cento) e' in capo ai carburanti. Tra Iva e accise, nel
2014 (ultimi dati disponibili) abbiamo versato all' erario 37
miliardi di euro (+ 23,2 per cento rispetto al 2009). Anche se
l' importo e' nettamente inferiore alla voce precedente, va
segnalato il gettito dell' Iva che grava sulla manutenzione e la
riparazione/acquisto di ricambi, accessori e pneumatici che,
seppur in calo, e' stato di 9,27 miliardi (-9,6 per cento
rispetto al 2009). Il bollo auto, invece, ha garantito alle
regioni italiane 6,1 miliardi di euro (dal 2009 +7,6 per cento),
mentre la crisi delle vendite ha fatto scendere a 5,4 miliardi di
euro l' Iva incassata dall' erario sugli acquisti di auto e moto.
(SEGUE)
(Vid/ Dire)
09: 23 17-05-16
NNN
CGIA: SU AUTO GRAVA PRELIEVO FISCALE DI 71, 6 MLD EURO - 2 -
(DIRE) Roma, 17 mag. - Allo stesso livello di gettito sono saliti
i prelievi che gravano sui parcheggi e le contravvenzioni, mentre
le imposte sull' Rc auto hanno toccato quota 4,2 miliardi di euro
(+3,2 per cento dal 2009). Un vero e proprio boom, invece, ha
interessato i pedaggi autostradali. Nonostante il forte calo del
traffico autostradale, il gettito fiscale relativo ai pedaggi ha
raggiunto 1,8 miliardi di euro (+46,5 per cento rispetto al
2009). E sebbene le Province abbiano chiuso i battenti, l' imposta
provinciale di trascrizione e' aumentata del 16,1 per cento,
toccando la quota di 1,3 miliardi di euro. Le imposte sui
lubrificanti, infine, hanno pesato per poco piu' di 900 milioni
di euro e in questi 5 anni sono cresciute del 3,4 per cento.
Cosa ne pensa la CGIA dell' eventuale cancellazione del bollo
auto? "In linea di principio - dichiara il coordinatore
dell' Ufficio studi Paolo Zabeo - la proposta sembra allettante,
anche se dai nostri conteggi questa misura, compensata con
l' aumento dell' accisa di 0,16 euro al litro, avvantaggerebbe, in
particolar modo, coloro che fanno pochi chilometri ed hanno un
auto di grossa cilindrata. Mentre chi utilizza il mezzo per
motivi professionali - come gli autotrasportatori, i taxisti, gli
autonoleggiatori con conducente e gli agenti di commercio
subirebbero un fortissimo danno economico".
Come fare, allora, per ridurre il peso fiscale su auto e moto?
"Abolendo - sostiene il segretario della CGIA Renato Mason -
l' imposta provinciale di trascrizione che finisce nelle casse
delle Province. Che senso ha onorare un tributo che ci costa
oltre un miliardo all' anno ad un ente che di fatto non esiste
piu'? E perche' mai dobbiamo continuare a pagare ancora le
vecchie accise che pesano 0,25 euro su ogni litro di carburante
per la guerra in Abissinia del 1935, per la crisi di Suez del
1956, per il disastro del Vajont del 1963 e per l' alluvione di
Firenze del 1966, per il terremoto del Belice del 1968, per il
terremoto del Friuli del 1976, per quello dell' Irpinia del 1980
fino ad arrivare al rinnovo del contratto degli
autoferrotranvieri del 2004? Alcune di queste non potremmo
cancellarle?".
(Vid/ Dire)
09: 23 17-05-16
(DIRE) Roma, 17 mag. - Sul nostro settore dell' automotive (auto,
motoveicoli e professional) grava un peso fiscale complessivo di
71,6 miliardi di euro. Una cifra spaventosa che, tanto per dare
un' idea, e' piu' che doppia rispetto al gettito versato dalle
imprese con l' Irap (30,4 miliardi di euro) e venti volte
superiore a quanto hanno pagato fino l' anno scorso i proprietari
di prima casa con la Tasi (3,5 miliardi di euro). Due imposte che
sono state (Tasi) e continuano ad essere (Irap) le piu' odiate
dagli italiani.
Con questa analisi l' Ufficio studi della CGIA mette in luce
l' eccessivo carico fiscale che grava su oltre 37 milioni di
autovetture e 6,8 milioni di motoveicoli circolanti in Italia,
arrivando a sostenere che la tassazione su questo settore ha
raggiunto livelli non piu' sopportabili. Si pensi che dal 2009,
anno peggiore di questa crisi, il prelievo fiscale e' aumentato
di 5,3 miliardi di euro (+8 per cento), sebbene ci sia stato un
crollo delle vendite e gli italiani, a seguito della difficolta'
economica registrata in questo periodo, abbiano circolato di meno.
Secondo l' elaborazione dell' Ufficio studi della CGIA su dati
Anfia (Associazione nazionale filiera industria automobilistica),
quasi l' 82 per cento dei 71,6 miliardi di euro di tasse prelevate
dall' automotive e' riconducibile all' utilizzo del parco
circolante, il 9,5 per cento all' acquisto e l' 8,5 per cento alla
tassa di possesso.
Se analizziamo le singole voci, ci accorgiamo che oltre la
meta' del gettito complessivo prelevato dall' automotive (pari a
51,7 per cento) e' in capo ai carburanti. Tra Iva e accise, nel
2014 (ultimi dati disponibili) abbiamo versato all' erario 37
miliardi di euro (+ 23,2 per cento rispetto al 2009). Anche se
l' importo e' nettamente inferiore alla voce precedente, va
segnalato il gettito dell' Iva che grava sulla manutenzione e la
riparazione/acquisto di ricambi, accessori e pneumatici che,
seppur in calo, e' stato di 9,27 miliardi (-9,6 per cento
rispetto al 2009). Il bollo auto, invece, ha garantito alle
regioni italiane 6,1 miliardi di euro (dal 2009 +7,6 per cento),
mentre la crisi delle vendite ha fatto scendere a 5,4 miliardi di
euro l' Iva incassata dall' erario sugli acquisti di auto e moto.
(SEGUE)
(Vid/ Dire)
09: 23 17-05-16
NNN
CGIA: SU AUTO GRAVA PRELIEVO FISCALE DI 71, 6 MLD EURO - 2 -
(DIRE) Roma, 17 mag. - Allo stesso livello di gettito sono saliti
i prelievi che gravano sui parcheggi e le contravvenzioni, mentre
le imposte sull' Rc auto hanno toccato quota 4,2 miliardi di euro
(+3,2 per cento dal 2009). Un vero e proprio boom, invece, ha
interessato i pedaggi autostradali. Nonostante il forte calo del
traffico autostradale, il gettito fiscale relativo ai pedaggi ha
raggiunto 1,8 miliardi di euro (+46,5 per cento rispetto al
2009). E sebbene le Province abbiano chiuso i battenti, l' imposta
provinciale di trascrizione e' aumentata del 16,1 per cento,
toccando la quota di 1,3 miliardi di euro. Le imposte sui
lubrificanti, infine, hanno pesato per poco piu' di 900 milioni
di euro e in questi 5 anni sono cresciute del 3,4 per cento.
Cosa ne pensa la CGIA dell' eventuale cancellazione del bollo
auto? "In linea di principio - dichiara il coordinatore
dell' Ufficio studi Paolo Zabeo - la proposta sembra allettante,
anche se dai nostri conteggi questa misura, compensata con
l' aumento dell' accisa di 0,16 euro al litro, avvantaggerebbe, in
particolar modo, coloro che fanno pochi chilometri ed hanno un
auto di grossa cilindrata. Mentre chi utilizza il mezzo per
motivi professionali - come gli autotrasportatori, i taxisti, gli
autonoleggiatori con conducente e gli agenti di commercio
subirebbero un fortissimo danno economico".
Come fare, allora, per ridurre il peso fiscale su auto e moto?
"Abolendo - sostiene il segretario della CGIA Renato Mason -
l' imposta provinciale di trascrizione che finisce nelle casse
delle Province. Che senso ha onorare un tributo che ci costa
oltre un miliardo all' anno ad un ente che di fatto non esiste
piu'? E perche' mai dobbiamo continuare a pagare ancora le
vecchie accise che pesano 0,25 euro su ogni litro di carburante
per la guerra in Abissinia del 1935, per la crisi di Suez del
1956, per il disastro del Vajont del 1963 e per l' alluvione di
Firenze del 1966, per il terremoto del Belice del 1968, per il
terremoto del Friuli del 1976, per quello dell' Irpinia del 1980
fino ad arrivare al rinnovo del contratto degli
autoferrotranvieri del 2004? Alcune di queste non potremmo
cancellarle?".
(Vid/ Dire)
09: 23 17-05-16
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